Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

31.8.11

Rete di Intellettuali ed Artisti in Difesa dell’Umanità

Rete di Intellettuali ed Artisti in Difesa dell’Umanità

La Rete di Intellettuali ed Artisti in Difesa dell’Umanità è un progetto nato per contrastare la barbarie dell’aggressione imperiale dei grandi capitali e le menzogne dell’informazione al suo servizio. Aderiscono intellettuali ed artisti di 52 paesi e culture diverse che non intendono stare in silenzio di fronte a questa criminale violenza che i potenti stanno infliggendo ai popoli del pianeta.
Questo progetto è conseguenza del mandato dell’Assemblea Plenaria dell’Incontro Mondiale di Intellettuali ed Artisti in difesa dell’Umanità, che ha avuto luogo il 6 dicembre 2004 a Caracas, Venezuela.
La Rete  "In Difesa dell’Umanità" si oppone all’imperialismo ed alle sue politiche  neoliberali, alla guerra ed al terrorismo (quando questo non viene confuso con la lotta dei popoli per la propria indipendenza ed autonomia), ai progetti di uniformare la società e la cultura ed alla monopolizzazione del sapere. Appoggia le lotte dei popoli del mondo, è solidale con i processi di cambio sociale, sostiene la diversità culturale ed i diritti culturali, promuove campagne di solidarietà e diffonde tra i suoi membri appelli e denunce, sostenendo con il massimo impegno queste cause.
Attualmente la Rete ha sezioni nei seguenti paesi: Messico, Venezuela, Cuba, Colombia, Argentina, Chile, Ecuador, Bolivia, Nicaragua, Repubblica Domenicana, Brasile, Canada, Stati Uniti, Spagna, Belgio, Francia, Germania, Portogallo e Italia.
La Rete è sostenuta da scrittori, artisti, accademici, professionisti di tutte le discipline, studenti, movimenti sociali, mezzi di stampa alternativi e tutti quelli che si sentono compromessi con la causa dell’umanità.
Dal suo inizio il movimento può contare con l’appoggio attivo dei Premi Nobel Gabriel García Márquez, Adolfo Pérez Esquivel, Rigoberta Menchú, Nadine Gordimer e José Saramago, così come intellettuali ed artisti di grande statura come Noam Chomsky, Ernesto Cardenal, Eduardo Galeano, Theotonio Dos Santos, Harry Belafonte, Danny Glover, Ahmed ben Bella, Ignacio Ramonet, Richard Gott, Pablo González Casanova, Ramsey Clark, Samir Amin, Tarik Ali, Amina Baraka, James Petras, Atilio Borón, Luís Britto García, Ramón Palomares, Gustavo Pereira, tra i tanti. In poche parole il meglio della cultura progressista mondiale. Ovviamente brillano per assenza, salvo pochissime eccezioni, personalità di rilievo della cultura ed artisti europei, compromessi, anche quando si dichiarano progressisti, con le politiche capitaliste, borghesi e riformiste che tanto utili sono ai padroni del mondo. A loro, anche quando predicano il contrario, stanno più a cuore i conti in banca che le sorti dell’umanità….
L’incontro di Caracas ha dato corpo a 10 tavoli di lavoro che trattano i seguenti temi:
·        In difesa del Nostro Pianeta
·        In difesa dell’Integrazione dei Popoli
·        In difesa di un’ Economia Emancipatrice
·        In difesa della Sovranità e la Legalità Internazionale
·        In difesa dell’Unità nella Diversità e la Cultura
·        In difesa della Partecipazione Popolare
·        In difesa della Verità e della Pluralità informativa
·        In difesa della Conoscenza
·        In difesa della Pace
·        In difesa della Memoria

Missione della Rete di Intellettuali ed Artisti in Difesa dell’Umanità è quella di creare, fortificare e mantenere un sistema internazionale di informazione e comunicazione interattiva tra intellettuali ed artisti, lavoratrici e lavoratori, movimenti sociali, comunità organizzate, istituzioni pubbliche e private, organizzazioni civile e qualsiasi altro tipo di gruppo di lavoro o di associazioni preoccupate per la difesa cosciente, attiva e globale della vita, la diversità culturale, la pace, la libertà, l’uguaglianza e la sovranità dei popoli. Lavora inoltre per la costruzione collettiva di un altro mondo possibile ed imprescindibile per la realizzazione piena dell’umanità. Appoggia e promuove tutti quegli ideali, movimenti sociali ed azioni che hanno luogo nel mondo in difesa dell’umanità, partecipa e contribuisce nell’appoggiare tutte le manifestazioni di lotta contro l’egemonia del capitale ed appoggia tutte le forme di lotta contro la dominazione politica, economica, culturale e militare dell’imperialismo. (La parola imperialismo, anche se è scomparsa totalmente dal dibattito politico europeo e suscita ribrezzo a qualche anima nobile, non è mai stata attuale come ora. Infatti le nefandezze che si stanno commettendo in suo nome non hanno precedenti, per furore, crudeltà, intensità e globalizzazione, nella storia dell’umanità! Nemmeno Hitler riuscì a tanto….)
Come si può vedere si tratta di un impegno totale da parte delle personalità più rappresentative della cultura e dell’arte, un impegno che sa individuare le cause dei mali che affliggono questi nostri tempi dominati dal capitale e dai personaggi più crudeli e feroci che agiscono anonimamente tramite il potere dei loro denari calpestando ogni valore umano ed aggredendo intere popolazioni colpevoli solo di voler difendere la propria cultura e la propria autonomia ed indipendenza. Un impegno che merita il sostegno di tutte le donne e gli uomini di buona volontà che non intendono rimanere indifferenti di fronte allo scempio ed all’orrore che ci circonda, che non smettono di indignarsi nel sapersi governati da personaggi indecenti come Berlusconi, Sarkozy, Cameron, per non parlare dei predecessori Aznar, Blair, Bush e persino dei “sinistri” Zapatero, Prodi, D’Alema, Veltroni e l’attuale Presidente USA, Barak Obama, speranza delusa che mette in evidenza l’assoluta sottomissione del potere politico agli interessi dei grandi capitali internazionali.
Quindi un invito a tutti ad entrare in contatto attraverso internet con questa Rete delle Reti ed i magnifici personaggi che la sostengono.
Ovviamente questo invito è rivolto a coloro che hanno capito che i “moderni Stati democratici” si stanno sempre più rivelando per quello che sono: un’Agenzia delle Entrate che raccoglie fondi dai lavoratori dipendenti ed autonomi, liberi professionisti, ecc., per darli ai ricchi che li impiegano per le atrocità a cui stiamo assistendo da troppo tempo, Stati a cui rimane solo l’onere di gestire la povertà. Per coloro che invece continuano a credere alle favole, che si sono fatti convincere, per fare un esempio, che Fidel Castro è stato un crudele dittatore e che gli Sati Uniti sono, per dirla con la “sinistra” italiana, “la più grande democrazia”, l’invito è di continuare a farsi fottere….
Buona navigazione a tutti.

16.8.11

LA REPRESSIONE POLIZIESCA NEL CAPITALISMO E NEL SOCIALISMO

LA REPRESSIONE POLIZIESCA NEL CAPITALISMO E NEL SOCIALISMO


In questi giorni mi trovo su una spiaggia ad ovest dell’Avana dove da parecchi giorni è in atto un’ispezione da parte di vari organismi statali per reprimere interventi urbanistici che violano le norme edilizie ed ambientali. Si tratta della costruzione di ville con accesso diretto al mare da parte di personaggi che ostentano la loro ricchezza non sempre di provenienza certa. Gli organi di polizia e di ispezione stanno verificando tutta la documentazione inerente alla proprietà, all’acquisto, ai permessi per costruire ed alla provenienza dei materiali per la costruzione. Al termine degli accertamenti gli organismi legali emetteranno i loro verdetti rispetto alle varie situazioni. Si vocifera di sequestri, abbattimenti ed approfondite indagini riguardo alla provenienza dei capitali. Ojalà, che in Cuba sia riesca ad evitare che si inizi un processo simile a quanto avvenuto nei paesi capitalisti dove l’urbanizzazione selvaggia ha prodotto danni incalcolabili!
Nel contempo il telegiornale riporta le notizie delle repressioni poliziesche in atto in Cile, in Spagna, in Inghilterra ed in altre parti dell’universo capitalista contro i cittadini che chiedono il rispetto di diritti elementari. In seguito a questi eventi mi sorgono spontanee alcune riflessioni.   
La polizia per sua natura reprime, succede in tutto il mondo, in tutte le epoche ed in qualsiasi sistema politico, questo è indiscutibile. La questione è: chi e cosa reprime la polizia?
Da quanto esposto sopra si può facilmente dedurre che nel sistema capitalista, sfido chiunque a dimostrare il contrario, la polizia reprime i cittadini che reclamano i propri diritti in contrapposizione agli interessi dei grandi capitali.
Nel sistema socialista, e sfido nuovamente chiunque a sostenere il contrario, la polizia reprime chi, per interesse particolare, opera contro gli interessi dei cittadini.
Se ne deduce che per i cittadini il sistema repressivo può essere un fedele alleato oppure un crudele nemico, a seconda del sistema politico. Ai cittadini la scelta del sistema più conveniente….
Se non ci fosse la potente campagna mediatica al servizio dei grandi capitali per distorcere la realtà a vantaggio dei loro interessi, non ci sarebbero dubbi su quale sistema politico conviene alla stragrande maggioranza dei cittadini.
Se non ci fosse l’imponente campagna mediatica al servizio degli interessi di pochi ed i vigliacchi che per quattro soldi (ma se sono fedeli al capo fino alla sfacciataggine i soldi diventano tanti, vedi Feltri, Belpietro & company) si vendono a questi cialtroni contribuendo in maniera decisiva ad affossare i diritti dei loro concittadini….

5.8.11



DAL KOSOVO A BENGASI: I CRIMINI DELLA “DEMOCRAZIA”
Foto tratta da L'Ernesto.it
Dal Kosovo a Bengasi la linea aggressiva adottata dall’imperialismo statunitense negli ultimi decenni è molto chiara anche se i media imperiali sanno bene come nascondere la verità ed indirizzare l’interesse delle masse verso il futile ed il dilettevole per distogliere l’attenzione dai crimini orrendi di cui si stanno macchiando.
Attualmente il Kosovo, antica provincia della ex  Repubblica di Yugoslavia, è una terra occupata dalle forze imperialiste guidate dagli Stati Uniti ed è governata da una mafia al servizio degli interessi della borghesia e dei grandi capitali transazionali. Dodici anni fa le forze armate della NATO bombardarono per 78 giorni e 78 notti la Yugoslavia facendo sì che i dirigenti di quel paese barbaramente aggredito, di fronte a tanti civili morti decidessero di accettare le condizioni imposte degli aggressori, ponendo così fine alla resistenza popolare che non intendeva accettare nessun compromesso con gli invasori. Una straordinaria campagna di manipolazione mediatica senza precedenti era riuscita ad evitare che si potesse raggiungere un accordo in seno al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, un accordo che potesse impedire agli Stati Uniti di dare l’ordine di attaccare il paese balcanico.
Più di 2 000 civili morti, decine di migliaia di feriti, la distruzione di ospedali, asili infantili, fabbriche, abitazioni, edifici pubblici, stazioni radio e televisive, ambasciate ed altro, fu il più immediato risultato di quell’azione barbarica che portò alla disintegrazione della Yugoslavia socialista, un raro esempio di sovranità, indipendenza e fratellanza tra popoli di culture e religioni diverse.
Ricordare alcuni dei tremendi fatti conseguenti all’aggressione selvaggia dei paesi fascio-nazisti che la stampa borghese, di destra e di sinistra, si ostina a definire “democratici”, aiuta ad evitare che il tempo offuschi la memoria e le coscienze. Il Danubio, fiume vitale per quella regione dell’Europa Centrale, fu infestato con l’uranio impoverito dei 31 000 ordigni lanciati dagli aggressori. Il mondo cominciò a conoscere il termine “effetti collaterali” quando il 30 maggio del 1999, la NATO bombardò un ponte a sud di Belgrado ammazzando 11 civili e ferendone altri 40. Sempre a sud di Belgrado venne bombardata la città mineraria di Aleksinac mentre 55 persone che viaggiavano su un treno furono uccise a Grodelika Klisura. Il 14 aprile dello stesso anno la NATO bombardò una carovana di profughi nella regione di Djakovica lasciando 75 morti; il 28 dello stesso mese fu aggredita una zona residenziale di Surdulica con la conseguenza di 20 morti e numerosi feriti. Altri 47 civili che transitavano su un autocarro vennero assassinati a causa del bombardamento del ponte di Luzane mentre il 7 maggio una bomba a grappolo venne lanciata sul centro della città di Nis lasciando 15 morti e 70 feriti. L’otto maggio l’aviazione degli aggressori bombardò l’Ambasciata della Cina ammazzando tre giornalisti cinesi e ferendo 20 persone tra diplomatici e lavoratori di quella nazione. Il primo di giugno del 1999 venne bombardato un centro geriatrico della periferia di Belgrado, furono 20 gli anziani massacrati dalla follia criminale dei paesi capitalisti. Dopo queste barbarie le autorità jugoslave cedettero alle richieste di Washington permettendo agli strateghi nordamericani di indirizzare i propri istinti bestiali verso il Kosovo e di organizzare la caccia all’allora presidente jugoslavo, Slobodan Milosevic, che venne trascinato davanti al Tribunale Internazionale dell’Aia, creato su misura per gli interessi USA, dove si difese senza avvocati e stava dimostrando tutt’altra verità di quella che i media occidentali avevano diffuso. Dal Tribunale dell’Aia Slobodan Milosevic uscì solo dopo essere deceduto per cause mai accertate ma facilmente immaginabili…. In Kosovo venne imposta la “democrazia” e si installo alla guida del nuovo stato, Hasim Thachi, capo mafioso di una rete criminale e sospetto trafficante di organi e droga. Ancora una volta l’imperialismo ricorse alla peggior feccia dell’umanità per sottomettere un popolo ai propri voleri. Credo non sia il caso di riportare i nomi dei governanti italiani che parteciparono a questi orrori, dovrebbero essere ben noti a tutte le persone dotate di umanità e memoria storica. Per aiutare i più smemorati dirò soltanto che in quel periodo l’Italia non era governata da Berlusconi, fascisti e leghisti ma dal centrosinistra….
Da oltre quattro mesi i criminali fascio-nazisti che governano i paesi capitalisti della famigerata NATO, stanno aggredendo la Libia, i dirigenti di quel paese hanno deciso, con l’appoggio dell’esercito e della maggioranza della popolazione, di resistere e di non fare nessuna concessione agli aggressori, convinti che solo con la lotta di resistenza sia possibile difendere la verità e salvaguardare la sovranità di un popolo. Gli strateghi dell’imperialismo americano ed europeo hanno pensato di convertire la città di Bengasi in una specie di Kosovo libico ed hanno installato, armato e finanziato un cosiddetto Consiglio Nazionale dell’opposizione e sembra non vogliano rendersi conto che il Colonnello Gheddafi gode del sostegno popolare e militare, di quello delle tribù e della stragrande maggioranza dei giovani e che non intende arrendersi ne fare alcuna concessione alle pretese degli Stati Uniti. Per capire chi siano i “valorosi” oppositori di Gheddafi e quali i valori che li guidano, basta sapere che proprio in questi giorni il loro capo è stato assassinato in seguito a contrasti interni….
Le manovre militari dell’impero stanno massacrando la popolazione libica, le strutture pubbliche, civili e militari di quel paese vittima delle pretese arroganti di chi intende dominare l’intero pianeta con il terrore. L’intenzione è quella di sfinire la popolazione, catturare Gheddafi e portarlo davanti al loro Tribunale dell’Aia dal quale, come Milosevic, ne uscirebbe solo morto. A chi non ha mai perso la capacità di guardare in faccia la realtà, questo piano non stupisce, è solo la conferma di una strategia mostruosa in atto da molto tempo, quello che lascia esterrefatti è l’indifferenza! Sembra che operazioni simili vengano ormai accettate come normalità, o peggio, come una necessità. La codardia di popoli incoscienti ed ormai incapaci di leggere gli eventi, sembra essere l’alleato perfetto per continuare tranquillamente a massacrare innocenti in ogni angolo del pianeta per appropriarsi di tutto quanto necessitano i ricchi per estendere sempre più il loro criminale dominio. La speranza, ultima a morire, è che la resistenza di Gheddafi abbia successo e riesca a turbare il sonno tranquillo dei sudditi incoscienti dell’Occidente opulente. O meglio, ex-opulente, perché a furia di concentrare sempre più la ricchezza in poche sporche mani, l’opulenza si sta trasformando rapidamente in povertà dilagante.

Banes 31-7-2011