Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

23.6.07

Razza cialtrona







L'Italia sembra destinata a non uscire mai dalla sua annosa condizione di grandePaese con problemi enormi. Il Governo Prodi sta deludendo le attese, a causa delle divisioni interne al centrosinistra e della conflittualità deisuoi leader. Per questo quelli a cui stanno veramente a cuore le sorti del nostro paese, non possono starsene con le mani in mano. E chi se non coloro che dirigono le aziende possono farsi carico dei nostri problemi? Tra questi spiccano coloro che stanno in vetta alle associazioni degli imprenditori. Due su tutti: Luca Cordero di Montezemolo, Presidente di Confindustria, e Michela Vittoria Brambilla, Presidente dei giovani imprenditori di Confcommercio.

Chi è e cosa fa Montezemolo non è il caso di ripeterlo, lo sanno tutti. Come tutti sanno che sta preparando la sua "discesa in campo". Però sta commettendo alcuni errori che rischiano di compromettere i suoi desideri. Prima un lapsus freudiano: anzichè Presidente della Confindustria , si è chiamato Presidente della Repubblica, poi una clamorosa caduta di stile: ha definito il sindacato come difensore dei soli interessi dei dipendenti pubblici e dei fannulloni. Questo significa che pranzi di gala e cene di lavoro lo stanno confondendo al punto di dire in pubblico quello che solitamente racconta solo ai suoi compagni di merenda.

Ora sembra si stia rilassando un poco per concentrarsi meglio intanto che il popolo viene distratto dagli amici mediatici. Presto lo ritroveremo fresco candidato a salvare le sorti degli italiani. Vedremo se il corso rapido per imparare a non spare troppe cazzate gli sarà servito a qualcosa. Secondo me, abituato com'è a sopravalutarsi, prima o poi ci ricasca.

Se dovesse succedere, non allarmiaci, c'è sempre lei, la bella e brava Michela Vittoria.

Michela Vittoria Brambilla, figlia di un industriale di trafilerie, è titolare di varie aziende di prodotti alimentari. La sua storia l'ho appresa da un'intervista di Claudio Sabelli Fioretti, per il Corriere della Sera. Racconta della sua giovinezza trascorsa in una favolosa villa di Calolziocorte in compagnia di Rumba, una leonessa che gli hanno regalato per il suo nono compleanno. Poi gli studi di filosofia e l'interesse per l'esoterismo, i riti Vudu, Condomblé, Makumba. Pianoforte, danza classica, Scala, il concorso di Miss Italia e l'approdo a canale 5 come giornalista esperta di esoterismo. Infine «Mio padre mi chiese di occuparmi di una piccola società commerciale che era subentrata al Salumaio di Montenapoleone, una specie di gioielleria della gastronomia. L’idea non mi affascinava ma non potevo dirgli di no. Da lì ho cominciato...». Dopo aver rinunciato alla sua promettente carriera "artististica" per fare un favore a papà, ora la ritroviamo numero uno dei giovani di Confcommercio e Presidente dei Circoli della libertà. Dice di non interessarsi di politica, ma gira l'Italia intera a propagandare le sue "idee". Io l'ho vista solo due volte, in televisione, e mi è bastato. Qualche sere fa ha partecipato ad una trasmissione dove, interrogata dal conduttore sull'evasione fiscale, ci ha raccontato come stanno veramente le cose. In realtà le imprese lavorano in nero perchè costrette dalle circostanze, non per scelta. E non bisogna nemmeno pensare che questo sia un male, tutt'altro! questi redditi servono a far aumentare il PIL!!!!!!!! Poi non dobbiamo credere che siano le imprese le maggiori responsabili del lavoro nero, non è affatto così, non dimentichiamoci dei lavoratori che alla fine della loro giornata di lavoro regolare, anzichè andare a casa a riposarsi, fanno il doppio lavoro..... Io dopo avere ascoltato le sue spiegazioni mi sono sentito meglio. Quando, a breve, appena cadrà Prodi, Michela Vittoria arriverà alla Presidenza del Consiglio, ci risolverà finalmente tutti i problemi. Incrementerà il lavoro in nero delle imprese ed il nostro PIL salirà a livelli tali da fare impallidire i cinesi. Nello stesso tempo verrà perseguito il doppio lavoro dei lavoratori dipendenti che serve solo a loro stessi. Non più persone costrette al doppio lavoro per mandare i figli a scuola, ma lavoratori che arriveranno in fabbrica ed in ufficio freschi e riposati e renderanno al massimo. Se poi non mandano i figli a scuola, meglio! risolveremo altri problemi. Primo quello della spesa pubblica: meno studenti, meno professori, meno scuole, meno bidelli, meno impiegati.... Un circuito virtuoso senza precedenti!!! Andrebbe applicato anche alla sanità, e non solo. E magari incrementare il lavoro precario: più morti sul lavoro, meno pensionati. Pensioni bassissime per chi sopravvive, così per campare continuano a lavorare.

L'altra volta che ho visto la Brambilla in Tv, un mesetto fa, non mi ero reso conto di quanto fosse evoluto il suo pensiero. In quell'occasione ha cercato in tutti i modi di mettere in difficoltà il Presidente della Regione Sardegna, Renato Soru. Lo ha fatto con un'aggressività degna di un vero uomo di destra! Dopo avere "incalzato" Soru con le cifre sull'economia dell'isola, che il Presidente ha immediatamente smentito chiedendo in diretta che venissero letti i dati Istat, la Berluscona ha pensato di inchiodare Soru alle sue responsabilità in diretta tv. Ha raccontato dei problemi che assillano gli abitanti dell'isola e che gli isolani l'hanno pregata di farsi portavoce dei loro disagi. A cominciare dal più urgente e preoccupante: i cani. In Sardegna i cani "girano in branco" ed il Presidente Soru non muove un dito! Ora però i sardi possono stare tranquilli, la bella Michela Vittoria si appresta a prendere in mano la guida del Paese e questo annoso problema verrà immediatamente risolto. Ci vuole proprio la determinazione di una donna sensibile come lei per dare finalmente una svolta al nostro Paese! Da troppi anni si parla , a destra come a sinistra, della necessità di una maggiore presenza delle donne in politica, ma mica è facile, di donne capaci e disposte a sacrificarsi per il bene di tutti non se ne trovano facilmente. Ma ora il problema è risolto, Michela Vittoria ha deciso di spendere tutta le sue qualità per risolvere gli annosi problemi che ci assillano! Lo farà come quando ha deciso di rispondre all'appello di papà! Dopo la sventura del fascismo, 50 anni di potere democristiano, l'avvento del craxsimo, i "comunisti" al governo, l'Italia finalmente ha trovato come uscire dalla sua atavica condizione di profondo disagio. Quello che non è riuscito a Silvio Berlusconi, padrone di razza ma senza quelle sensibilità che solo le femmine possiedono, riuscirà certamente a questa donna così dotata, bella, intraprendente e schiva che ha deciso di sacrificare la sua brillante carriera per il bene di tutti noi. Speriamo che anche papà le chieda di farlo, non riuscirà a dirgli di no. Noi intanto prepariamoci ad un'avvenire luminoso....

12.6.07

Subcomandante porno




Sta per uscire un nuovo libro del Subcomandante Marcos. Dopo la pubblicazione su La Jornada di un romanzo a puntate in collaborazione con Paco Ignacio TaiboII, e dopo avere creato i personaggi de Il vecchio Antonio e del memorabile Don Durito della Locandona, sembra che Marcos intenda cambiare completamente argomento. Secondo il Guardian, al quale ha rilasciato un'intervista, non parlerà di politica ma sarà un libro di pura pornografia.!
Quale sarà la svolta letteraria del comandante del E.Z.L.N. (Ejercito Zapatista de Liberacion Nacional) lo vedremo presto, la stampa non mancherà di ricamarci sopra. Quello di cui invece non ci parleranno, o che artatamente verrà distorto, saranno, come sempre, le ragioni degli zapatisti.
Non ci diranno che l'E.L.Z.N. è insorto contro lo Stato Messicano per chiedere che fossero rispettati i diritti degli indios, gli unici eredi di quella civiltà millenaria, legittima proprietaria del Nuovo Mondo invaso e colonizzato dagli europei.
Non ci parleranno di un esercito che, armato soprattutto di internet e dell'ultracentenaria pazienza india, lotta per ridare vita e dignità alle popolazioni precolombiane del Messico.
Non ci racconteranno della Reduccion indigena, quella sistematica campagna che dal XVI secolo consiste nel costringere i popoli indigeni ad abbandonare i loro villaggi per raggrupparli in altri più grandi e più controllabili da parte del potere, in modo che perdano la loro lingua e cultura.
Gli indios del Chiapas, secondo lo storico Jan De Vos, continuano a vivere in maniera distaccata dal resto della società messicana, perché convinti di essere figli della madre Terra e per il loro orgoglio di appartenere a una comunità etnica unica al mondo, e per la perseveranza nel parlare le loro antiche lingue e conservare le usanze ancestrali.

Durante l'intervista rilasciata al Guardian, il Subcomandante ha parlato dei presidenti progressiti dell'America Latina senza risparmiare loro critiche. Il Presidente brasiliano Lula Da Silva ed il neo Presidente del Nicaragua Daniel Ortega, vengono tacciati di tradimento, mentre Hugo Chàvez viene definito sconcertante. L'unico che salva è Evo Morales, Presidente indigeno della Bolivia. Per il Messico, Marcos prevede che si trasformerà in una pentola a pressione ed esploderà 200 anni dopo la guerra di indipendenza e 100 anni dopo la rivoluzione messicana. Nel 2010!
Aldilà del fatto che le sue previsioni si avverino o meno, non vi è dubbio che i temi che il Subcomandante Marcos solleva, sono sicuramente di importanza vitale per il nostro futuro. O si riuscirà a dare risposte concrete alle richieste che si levano ormai da tutto il continente Latinoamericano e da più parti del mondo, oppure il futuro dell'umanità è destinato a tingersi sempre più di nero.
Il fallimento del sistema imperante è sotto gli occhi di tutti ed è necessario trovare il coraggio di promuovere nuovi stili di vita in grado di riconciliarsi con l'ambiente e con le infinite culture che è ormai dimostrato non si potranno mai irregimentare in una globalizzione totalizzante e devastante. Perchè un mondo migliore, non solo è possibile, ma indispensabile!

2.6.07

La Liberazione della sinistra



In questo periodo non riesco a trovare il tempo nemmeno per cinque ore di sonno al giorno, ma ne ho sacrificato una parte per mandare a Piero Sansonetti, direttore di Liberazione, la mail che riporto quì sotto


Come scoprire la verità su Cuba


Egregio direttore,
avevo intenzione di scrivere tutto il mio sconcerto per l'articolo di Angela Nocioni su Cuba, poi leggendo le innumerevoli mail di protesta ho pensato che fosse del tutto inutile. Ma il mio sconcerto è diventato incredulità nel leggere il suo articolo di oggi sull'argomento. Ci ho trovato tutto l'astio e la retorica della "sinistra" italiana che ha osteggiato tutti coloro che hanno cercato di trovare strade nuove dopo il fallimento delle cure "democratiche e liberali" per fare rinascere un continente sottomesso da anni agli interessi dei più grandi cialtroni della storia dell'umanità. Non sto qui ad elencare le amicizie vantate dai leader della sinistra italiana, le conosciamo tutti. Pensare che il riformismo possa portare dei benefici a centinaia di milioni di persone senza casa, senza cibo e senza cure mediche e senza un minimo di istruzione, mi è parsa la più grande trovata di quella sinistra responsabile più della destra, che fa il suo lavoro e difende i propri interessi, delle condizioni disperate in cui è ridotta buona parte dei cittidani del nostro disgraziato Paese. L'Italia sembra non volere mai cambiare, sembra che dopo il ventennio fascista ci si sia accaniti contro un popolo che mi sembra non si meritasse la DC, Craxi, Berlusconi, la Lega, il ritorno dei fascisti ed ora i comunisti pentiti che fanno del loro meglio per farsi accettare dai potenti dimostrando che anche loro sono bravi a tiranneggiare gli italiani almeno tanto come chi li ha preceduti. Una sinistra tanto ridicola che riesce perfino a farsi sbeffeggiare in diretta televisiva dal capo dei fascisti che grazie a loro sta facendo un gran figurone. Nemmeno dopo la batosta elettorale sembrano avere capito la lezione, per loro sono molto più importanti i giochi di potere, sembra che sentano aria di sfratto e pensino già come assicurarsi il proprio futuro. Sembrano fingere di non sapere che gli italiani, sfiniti dal quinquennio berlusconiano, abbiano dato loro delle chances per ridare fiducia al Paese, non perché passino il tempo a costruire Partiti Democratici e Sinistre Democratiche. L'arroganza e l'impunità dei potenti, la mancanza dei servizi di base, la scuola alla deriva, le pensioni ridicole di chi ha lavorato onestamente per una vita intera contrapposte a quelle stratosferiche dei fannulloni carrieristi, gli stipendi vergognosi e quelli miliardari dei cialtroni, l'affarismo dei furbi e le difficoltà di chi investe con impegno nella propria attività, lo sfruttamento criminale dell'ambiente, le tasse ingiuste e l'evasione stratosferica dei soliti noti, ecc., questi i problemi a cui si chiedevano delle risposte serie.
Se qualcuno ancora pensava che c'era comunque un'altra sinistra, quella cosidetta radicale, dopo la performance dell'articolo della Nocioni e del suo di oggi, penso che non abbia più alcun dubbio, la degenerazione "democratica" della sinistra italiana è ormai irreversebile. Il fax-simile della democrazia ha ormai catturato tutti, "comunisti" compresi.
Io non voglio entrare nel merito del contenuto dell'articolo di Angela Nocioni, lo hanno già fatto, e molto bene, altri molto più accreditati del semianalfabeta che scrive. Voglio però avanzare una proposta che potrebbe servire a dissimulare i dubbi sulla questione. Il sottoscritto passa da tempo buona parte dell'anno a Cuba, conosce un'infinità di cubani, dai più umili ad alcuni artisti, sporitivi di fama e dirigenti politici. La mia proposta, caro Direttore, è la seguente: perché non riinvia la Necioni a Cuba? Io mi metto a disposizione per verificare sul posto insieme a lei se quanto scritto nel suo articolo corrisponde al vero o meno. Faremo leggere l'articolo ai cubani, anticastriti compresi, ne conosco tanti, e verificheremo quanti condividono l'articolo e quanti no. Mi sembra che lasciare ai cubani il giudizio su quanto riportato dalla sua inviata, che lei definisce "una delle giornaliste più brave della nostra redazione, e anche una delle più acute e informate osservatrici dell'America latina" (a me sembra una raccomandazione per il Corriere, la Repubblica o La Stampa), sia cosa buona e giusta.
Io conosco molto bene il popolo cubano, la loro cultura, il loro modo di pensare, la loro innata ironia ed anche la loro grande serietà nell'affrontare i problemi che li affliggono. Ieri sera ho fatto un esperimento, a casa mia erano ospiti degli amici cubani, tre convinti difensori della Revoluciòn, due fortemente contrari. Ho letto loro l'articolo della sua inviata. Non le riporto i commenti dei filocastristi, sarebbero scontati, le riporto il commento dei due anticastristi, il primo si è detto sconcertato di come molti italiani, non solo la Nocioni, giudichino il suo popolo, l'altro è stato lapidario "yo soy un anticastrista pero esta es una comemierda". Conoscendo molto bene i cubani, ho il presentimento che, tolta quella piccola percentuale che per rimediare qualche vantaggio immediato dicono agli stranieri quello che questi vogliono sentirsi dire, il commento dell'amico anticastrista sarebbe molto probabilmente il più ascoltato. Però potrei sbagliarmi, fare una verifica sul posto servirebbe a togliersi qualsiasi dubbio. E a dare voce alla verità….

Con molto amarezza, sconcerto e tristezza

Elio Bonomi