Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

25.9.07

Padre Benjamin, denigrato, insultato e diffamato dai potenti


Padre Jean Marie Benjamin è uno tra i più grandi conoscitori del mondo musulmano. Salito alle cronache per le sue denunce contro le falsità addotte dal Governo USA e dai suoi alleati per giustificare l'invasione dell'Iraq, ha recentemente scritto una lettera a Beppe Grillo che lo stesso ha pubblicato sul suo blog. Padre Benjamin racconta di come venne denigrato, insultato e diffamato dai potenti quando cercò di dire la sua su quello che stava avvenendo. Riporto la lettera qui sotto invitando comunque tutti a visitare il blog di Grillo e dire la propria sull'argomento. La trovate all'indirizzo http://www.beppegrillo.it/


Pubblico una lettera di padre Benjamin.
"Caro Beppe Grillo, sono padre Benjamin, non so se ti ricordi, nel marzo 2003 prima dell’aggressione americana contro l’Iraq, dicevo a “Porta a Porta” che non c’era in quel Paese nessuna arma di distruzione di massa, che era tutta una montatura di Washington per ingannare l’ONU e l’opinione pubblica.Dicevo che se avessero invaso l’Iraq non avrebbero trovato nessuna arma di distruzione di massa, ma certamente un'eroica resistenza all’invasione. Mi hanno risposto con offese, ingiurie, calunnie e hanno dato ordine alle reti televisive e alle radio di non parlare dei miei libri e dei miei film sull’Iraq. Quando si dice la verità e i potenti Signori delle bugie non possono risponderti con altre menzogne, impiegano la denigrazione, l’insulto, la diffamazione.Dio ti benedica, Grillo. Anche me hanno trattato da terrorista, perché dicevo la verità su quanto accadeva realmente in Iraq e denunciavo le menzogne dei “Signori delle Bugie” di Washington e Londra. Il Corriere della Sera, in un editoriale (del 2004) di un giornalista amico di un signore libico Capo del Mossad a Roma, aveva pubblicato che facevo parte di un’associazione islamica terroristica. Niente di più. Ho scritto cortesemente al quotidiano di correggere. Nessuna risposta. Il mio avvocato ha scritto al Direttore del quotidiano e al giornalista. Anche per lui, nessuna risposta. Ho fatto causa e ho vinto, con una sentenza definitiva del Tribunale di Milano.Tutti questi “cani guardiani del Potere” mi trattavano in diretta televisiva da pro Saddam, perché dicevo che secondo l’UNICEF morivano in Iraq da 5 a 6.000 bambini al mese per le conseguenze dell’embargo, mi trattavano da anti-americano, perché dicevo che avevano contaminato la popolazione e l’ambiente con armi all’uranio impoverito, affermavano che queste armi non esistevano!Gianfranco Fini mi tirava in faccia che non ero degno di portare l’abito religioso, perché affermavo che il rapporto presentato al Congresso americano, rapporto dell’Istituto strategico del Collegio di Guerra della Pennsylvania, conferma che nella strage di Halabja contro i Kurdi, che fece 5.000 vittime, con armi chimiche, l’Iraq non c’entrava niente. Citavo un rapporto ufficiale presentato al Congresso americano nel 1989, ma Fini, che nel 1983 viaggiava con Donald Rumsfeld in Iraq per andare a stringere la mano a Saddam Hussein, lui, nel 2003, Ministro degli Affari Esteri, non sapeva nulla di questo rapporto al Congresso. Ecco perché il processo a Saddam Hussein sulla tragedia dei Kurdi di Halabja non l’hanno mai voluto fare. Ecco perché l’hanno impiccato prima (per aver ucciso 148 estremisti islamici): per evitare il processo per le vittime di Halabja. Sarebbe saltato fuori il famoso rapporto al Congresso intitolato “Iraqi power and U.S. Security in the Middle East (97 pagine)" e sarebbe stato scoperto che in questa faccenda, loro, gli americani, avevano una pesante responsabilità. Manipolano le coscienze con montagne di menzogne e offendono coloro che divulgano la verità per denigrarli presso l’opinione pubblica con la loro potente macchina di disinformazione. Come hai detto così bene, per farlo, i loro “cani da guardia”, su tutte le reti aziendali, abbaiano. Contro chi attacca la loro egemonia, contro chi denuncia il loro predominio e la loro arroganza. Il loro odio non ha fine. Per fermare chi dice la verità non si fermano dinanzi a nulla. Ecco un esempio: il 14 febbraio 2003 accompagnavo Tareq Aziz e la delegazione irachena per l’incontro con Papa Giovanni Paolo II. Saputa la cosa, hanno fatto di tutto per impedirlo. Sono (i signori delle Bugie e del Potere) intervenuti presso il Cardinale Camillo Ruini e presso alcuni potenti Prelati della Segreteria di Stato del Vaticano, perché mi fosse impedito di incontrare Giovanni Paolo II. E così fu.Il giorno dell’udienza, arrivato con la delegazione irachena presso la biblioteca del Papa, mi fu impedito di entrare e mi fu chiesto di aspettare (come un cane), da solo, in una stanza. Dopo l’udienza di Aziz con il Papa, quando il Ministro iracheno è venuto a sapere quanto era accaduto, furioso, ha deciso di cancellare la conferenza stampa del pomeriggio presso la Sala Stampa Esteri. E’ soltanto dopo aver insistito per tre volte di mantenere la conferenza che finì per accettare. Tareq Aziz doveva partecipare a “Porta a porta”. Una telefonata del produttore mi informava, la mattina della trasmissione, che era stato vietato ai giornalisti di ricevere il ministro iracheno negli studi della RAI, e furono cancellate tutte le trasmissioni Rai alle quali avrebbe dovuto partecipare Aziz.Democrazia in delirio. Caro Beppe, dicono di te cose deliranti! Benedetto sei tu, quando sei oltraggiato e offeso, ne esci ancora più grande. E’ così: i Media aziendali devono obbedire ai loro sponsor, lobby dell’armamento e del petrolio. Chi paga, comanda. Prendono i figli di Dio per dei coglioni, ma il peggio è che i figli di Dio non se ne rendono nemmeno conto! Fabbricano, nei loro studi, un video con un attore nel ruolo di Bin Laden.Un anno fa con la barba grigia, adesso con la barba nera. Se ne accorgono troppo tardi e dicono che la barba di Osama è nera in questo nuovo video, perché è una tradizione degli islamici di tingersi la barba quando sono in guerra. L’anno scorso la barba di Osama era grigia e bianca, oggi è nera! Probabilmente perché l’anno scorso, anche se Bin Laden era in guerra, aveva dimenticato di andare in tintoria. Pronto il nuovo video di Osama barba nera, tutti i “cani da guardia” a trasmetterlo con appassionati commenti.L’anno scorso, i Servizi segreti francesi avevano dichiarato che Bin Laden era morto e che ne avevano le prove. Sarà risuscitato. In un video, vedi Bin Laden mangiare con la mano destra quando è mancino e tutti coloro che lo conoscevano possono testimoniare che è mancino, ma fa niente, nessuno lo sa. Il suo anello al dito, non è suo, ma fa niente, non si vede bene. Gran parte dei discorsi del Bin Laden super star sono stati scritto da Adam Gadhan, di Los Angeles, il cui nome originale è Adam Pearlman (anche noto come Azzam l’Americano), ma fa niente. Che ne sa il gregge della RAI.Ti dicono: oggi 27 attentati terroristici in Iraq. Non sanno nemmeno in Iraq chi siano gli autori di queste azioni, ma i Media in Occidente ti dicono che sono dei terroristi. Nell’ultima guerra mondiale, durante l’occupazione della Francia, la radio tedesca di propaganda diceva della Resistenza francese che si trattava di terroristi che attaccano le forze tedesche. Diceva Goebbels, capo della propaganda del III° Reich: “Quando dite una bugia, dovete ripeterla mille volte, alla fine tutti crederanno che è vera”.Così fanno i servi dell’Impero della Bugia di Washington, Londra, Roma, Parigi e Sidney. Ti ricordi che i “cani guardiani del potere” avevano pubblicato che padre Benjamin aveva ricevuto dal Governo di Saddam Hussein delle "allocazioni" di petrolio. Avevo risposto che non le avevo mai accettate. Quando gli ispettori dell’ONU hanno pubblicato il loro rapporto e hanno scritto che non soltanto il Ministero del petrolio a Baghdad e la SOMO confermava che padre Benjamin non aveva mai ritirato queste allocazioni, ma che le aveva rifiutate ufficialmente con una lettera a Tareq Aziz (della quale gli ispettori dell’ONU avevano una copia), nessun quotidiano, dico nessuno di quelli che mi avevano offeso e denigrato, ha avuto il coraggio di scrivere “ci siamo sbagliati con Benjamin: il rapporto ONU conferma che non ha mai accettato queste allocazioni di barili di petrolio”. Anzi, padre Benjamin è stato l’unico, tra centinaia di personalità, ad aver rifiutato. L’unico stronzo, perché adesso si è fatto fregare il suo petrolio dagli americani.Invece, puoi immaginarti il casino se fosse adesso rivelato quale società di Donald Rumsfeld faceva business con Saddam Hussein durante l’embargo e la quantità di barili di petrolio ed altro che si sono presi due Capi di Stato di Paesi Europei. E non sono quei Capi di Stato che si potrebbe immaginare, perché contrari all’aggressione contro l’Iraq. No, sono altri.Potrei scriverti un libro, potrei anche raccontarti un sacco di cose sull’11 settembre 2001, sulle confidenze di Tareq Aziz durante la sua visita in Italia, su cosa probabilmente accadrà prossimamente in Iraq, ma non voglio abusare della tua pazienza e del tutto tempo. Ti ringrazio già di avermi letto fin qui. Volevo soltanto testimoniarti la mia stima per il tuo coraggio. Saranno capaci di tutto per fermarti, ma non ce la faranno. Sul tuo treno stanno salendo ogni giorno sempre più viaggiatori e il tuo binario è diritto, il loro è vecchio, storto e pericoloso. Ricordati di Colui che diceva “la Verità vi renderà liberi”.
Jean-Marie Benjamin

21.9.07

Le prodezze dell'inviato

Al rientro dalle vacanze cubane mi imbatto in una copia di Repubblica di qualche giorno prima, e che ti vedo? Un articolo dell'impeccabile Omero Ciai che preciso come un orologio svizzero ci informa da Miami su quello che succede a Cuba. Sul personaggio e sul suo ruolo si è già scritto molto, non mi sembrava il caso di tornarci ma l'indignazione per quello che stavo leggendo era tale che non ho potuto fare a meno di prendere carta e penna, anzi, PC, e scrivere la lettera che riporto quì sotto alla redazione di Repubblica. Ovviamente non ho ricevuto nessuna risposta....


Lettera a Repubblica 11-09-2007

Ho letto l'ultima prodezza del vostro Omero Ciai ed ho deciso che non comprerò mai più una copia del vostro giornale e mi adopererò perché altri facciano altrettanto. Non riesco a capire le ragioni del vostro accanimento anticubano (o forse sì) e non voglio che nemmeno un mio centesimo vada più a finanziare lo stipendio di un personaggio che disonora la professione giornalistica. Possibile che non sappiate esprimere il vostro dissenso verso il sistema cubano senza ricorrere a farsesche menzogne ed a metodi squallidi che ricordano la stampa più becera e stupida? Vivo parecchi mesi all'anno a Cuba, conosco tantissime persone, dalle più umili a famosi artisti, sportivi, musicisti, politici, ecc. e vi assicuro che anche i più accaniti anticastristi quando traduco loro articoli come quelli del vostro squallido inviato, non riescono a darsi ragione per cui in un paese come l'Italia, che sono convinti sia una nazione colta, si possano scrivere idiozie simili, e per lo più su un giornale "progressista". Mi tocca sempre spiegare loro che in Italia non esistono giornali progressisti, ma solo giornali e giornalisti al servizio dei loro padroni che li stipendiano solamente se scrivono ciò che loro vogliono si scriva. Un poco ci rimangono male, sono fieri del loro Paese, della loro storia e delle molte conquiste che tutti gli altri "diseredati" del Latinoamerica invidiano, ma sperano anche in cambiamenti che eliminino alcune storture del loro sistema, ma ogni volta che scoprono come funzione la nostra "democrazia" pensano che forse sia meglio non cambiare niente per evitare di perdere anche quello che hanno. Io non posso fare a meno di dare loro ragione. Anche perché non dimentico mai l'errore tragico di coloro che hanno liberato l'Italia dal fascismo: li convinsero a deporre le armi e fu l'inizio della sconfitta, i fascisti sono tornati come prima, anche se non si fanno chiamare più fascisti e molti militano in partiti "democratici" o scrivono su giornali "progressisti". Auguro agli amici cubani che abbiano sempre un Comandante en Jefe che sappia difendere quelle conquiste sociali che hanno portato Cuba ad essere uno dei pochissimi Paesi al mondo dove ancora esiste l'amore, quello vero che si respira in mezzo alla gente, e quei valori morali ed etici che fanno sì che non possa mai succedere che figli ammazzino i padri e che i padri ammazzino i figli, come succede ormai con cadenza giornaliera nei nostri paesi "liberi e democratici". E che i bambini cubani continuino ad andare a scuola cantando e non con una pistola in tasca. E che i medici ed i maestri cubani continuino a portare la loro solidarietà ai più sfortunati anziché bombardarli con le armi più sofisticate per portargli la "democrazia".
Chiudo augurando a tutti voi un sincero ripensamento del vostro ruolo, ma temo che sarò inascoltato. Non tutti hanno la fortuna di incontrare Cuba sulla propria strada, di cercare di capirla e di finire per amarla….
Non so che fine farà questo mio sfogo, certamente non lo leggerò sul vostro giornale che, lo giuro, non comprerò più. E spero di essere imitato da molti.
Adios.

Elio Bonomi
Via Piazzi, 22
23026 Ponte in Valtellina (So)


C 33 e 58b y 60 # 5836
La Habana (Cuba)