Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

1.11.07

L'ipocrisia del Partito Democratico


Ecco perchè non potrò mai aderire al Partito Democratico. L'ipocrisia su cui si fonda questo partito nato solo per mire di potere, viene ben evidenziata da questo articolo apparso sul bolg di Gennaro Carotenuto. http://www.gennarocarotenuto.it/


Caro Veltroni, ma sei sicuro che Berlinguer fosse dello stesso partito di Pol Pot?

Per l'ex comunista Walter Veltroni nazismo e comunismo sono la stessa cosa. Veltroni lo dice con appena un velato giro di parole alla presentazione del libro di Cristina Comencini, "l'illusione del bene". Veltroni, nel suo linguaggio alla melassa, finge di non sapere molte cose che invece conosce benissimo. Finge di non sapere che il nazismo fu solo genocidio e sterminio perchè fin dal Mein Kampf nacque per quello. Finge di non sapere (e ainda mais) che non solo il comunismo fu soprattutto molte altre cose, la stragrande maggioranza delle quali hanno contribuito a diminuire lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo in questo pianeta, ma che la sua semplificazione alla categoria di genocidio si attaglia perfettamente tanto al nazismo come alla liberaldemocrazia. Come definire altrimenti (è un esempio di una lunga lista) il genocidio di un milione e mezzo di comunisti indonesiani ordito e protetto da un simpatico signore di nome Henry Kissinger?
Così Veltroni si iscrive d'ufficio alla lista di quelli che firmerebbero la proposta di legge presentata da Luca Volontè dell'UDC che chiede l'introduzione nei nostri codici del reato di "apologia del comunismo". Per fortuna la pensa all'opposto il neodemocristiano (e come lui milioni di italiani per bene, anche quelli che non sono mai stati comunisti) Gianfranco Rotondi che ha rispedito al mittente la proposta di Volontè con un ineccepibile "il comunismo italiano non ci ha negato la libertà, ma ce l'ha portata col sangue dei partigiani".
Mi domando se c'era bisogno che tra i due il capo del partito democratico Walter Veltroni si schierasse di fatto con Volontè contro Rotondi. Ci sono molte maniere per dire che quello che ha fatto il comunista Pol Pot in Cambogia è un crimine inenarrabile e ingiustificabile. Veltroni ha scelto l'unica forma storicamente infondata, semplificatoria e riduzionista. Ha scelto la chiacchiera da bar del "so' tutti uguali" e ha scelto (da tempo) di saltare il fosso del "pensiero unico". Orecchiante di storia, applica a suo uso e consumo la teoria dei totalitarismi per dimostrare che quest'ordine sociale è l'unico possibile visto che sceglie di salvare dal mazzo e non accomunare i campi di concentramento delle dittature capitaliste a quelli delle dittature comuniste.
Veltroni, quando ha bisogno di sedare i mal di pancia dei suoi e fare un po' di album di famiglia, suole richiamarsi ad Enrico Berlinguer (nella foto con Fidel Castro, e non è un caso). Ma a meno di non fare rivoltare Berlinguer nella tomba non può spogliarlo del suo essere stato per tutta la vita un comunista. Dovendo interpretare il pensiero di Veltroni dovremmo concludere che se Berlinguer è uguale a Castro e questo è uguale a Pol Pot che è uguale a Hitler allora Berlinguer è uguale a Hitler. Del resto se il neoconservatore Daniel Pipes equipara il socialista Salvador Allende a Hitler, perchè non si dovrebbe equiparargli anche il comunista Enrico Berlinguer? Grande è la confusione sotto il cielo del pensiero unico!
Umilmente suggerisco a Veltroni (che sicuramente non si riconoscerebbe in questa equazione) due cose: in primo luogo di evitare che a forza di semplificazioni il suo "pensiero unico" non diventi troppo "pensiero debole" per trasformarsi infine in una sorta di "non pensiero". In secondo luogo suggerisco al fondatore del Partito Democratico di farsi fare da Gianfranco Rotondi una lezioncina su chi abbia fondato la nostra democrazia. Non smette di sorprendere (ma è sempre più comune) che debba essere qualcuno che comunista non è mai stato, Rotondi, chi scrive, o chiunque sia intellettualmente onesto, a ricordare agli ex-comunisti, che forse intellettualmente onesti non sono, l'ABC della nostra storia.

19.10.07

Liberiamoci!



Siamo stati liberati dal fascismo, ma i partigiani hanno accettato di depositare le armi ed è iniziato di nuovo il declino. Si sono succeduti i lunghi anni di devastante potere democristiano, poi abbiamo assistito ad un susseguirsi di “cambiamenti”. La deriva craxista, la protesta leghista, mani pulite, la discesa in campo di Berlusconi e la riabilitazione dei fascisti, la sinistra di governo, gli ex comunisti che non sono mai stati comunisti ed i comunisti che non vogliono nemmeno il socialismo, la società civile organizzata, Beppe Grillo e l’antipolitica, il Partiro Democratico. Un escalacion al ribasso che fa rabbrividire. Avanti di questo passo avremo Bruno Vespa Presidente della Repubblica, Pippo Baudo Ministro dell’Interno, Vittoria Brambilla prima donna Presidente del Consiglio, Mino Reitano Ministro della Cultura, e via oltraggiando.
Perchè dopo ogni richiesta di cambiamento ci si ritrova peggio di prima? Perché si tenta, credendoci o facendo finta di crederci, di far funzionare un sistema che non può funzionare! Il capitalismo non può che portare l’uomo alla distruzione! Il capitalismo non può essere fonte di democrazia perché incompatibile con essa e basato su principi disumani, sull’ingiustizia e sullo sfruttamento che non possono che portare una società al degrado.
Perché nessuno ha il coraggio di dire la verità? Perché sono tutti dei vigliacchi, sanno che stiamo andando verso la deriva ma non lo ammettono, preferiscono pensare di salvare se stessi con i propri privilegi piuttosto che pensare di salvare i propri figli.
Sono vigliacchi i politici, lo sono i giornalisti che si vendono per quattro denari, lo sono i magistrati che si accaniscono contro i deboli e si sottomettono ai potenti, lo sono i militari per gli stessi motivi, lo è la Chiesa che ha scelto il potere invece del Vangelo, e lo sono milioni di cittadini che guardano la televisione e le partite di calcio per non vedere la realtà che li circonda, lo sono quelli che vedono il pericolo negli immigrati e nei diseredati piuttosto che nei cialtroni che dominano il mondo. Per questo serve uno scatto d’orgoglio da parte di chi ha ancora il coraggio di voler cambiare la realtà.
Bisogna cambiare!!! Decidere di riprenderci tutto!!!! Non rimane altro da fare che una sana e liberatoria rivoluzione!!!! Però senza nessun Grillo per la testa, la sana rivoluzione dobbiamo farla da noi, altrimenti ci ritroviamo di nuovo al punto di partenza. Una rivoluzione senza armi, violentemente pacifica, travolgente…..
Cosa è che ci rende schiavi e sottomessi? Il lavoro? Non lavoriamo più! Le tasse? Non paghiamole più! Le banche che ci spennano? Rimettiamo i soldi sotto il materasso e non paghiamo più i mutui! Il salario non basta per sostenere le spese? Non paghiamo più le bollette della luce, del gas, del telefono, la benzina, nemmeno la spesa che facciamo ai supermercati, ecc. In poco tempo il sistema crolla, i ricchi rimarranno senza soldi, i potenti senza potere, saremo tutti liberi e pronti per iniziare una nuova era senza commettere gli sbagli che ci hanno portato sull’orlo del baratro.
Si può fare, basta volerlo. Di chi dobbiamo avere paura? Qualcuno pensa che ci manderanno i poliziotti? Voglio vederli se saremo milioni! Poi anche loro decideranno di non lavorare più, di non pagare più le tasse, di ritirare i soldi dalle banche, ecc. Chi rimarrà a contrastarci? Quattro cialtroni! Perché anche i politici diranno di non essere mai stati per il capitalismo e vorranno venire con noi pure loro. Ma NOI li manderemo a ‘fanculo. Senza Grilli che ci guidano....

2.10.07

Paolo Barnard. L'annullamento della speranza


Pubblico questo appello di Paolo Rossi Barnard, giornalista prima di Report, ora di Rai Educational, e scrittore. Ritengo che le sue preoccupazioni sulla deriva della Società Civile Organizzata, meritino di essere approfondite e dibattute da tutti coloro che hanno a cuore queste tematiche.


Cari amici,sono Paolo Barnard, giornalista ex inviato di Report e scrittore (Perché ci Odiano ecc.), impegnato da molti anni nei temi che ci stanno a cuore. Queste righe sono un appello molto più che accorato, sono piuttosto un grido per ostacolare la rovinosa deriva nella quale la Società Civile Organizzata italiana [per Società Civile Organizzata si intendono sia i pochi attivisti che i tanti simpatizzanti raccoltisi attorno ai Movimenti e ai gruppi di protesta italiani] è franata, e di cui il terribile V-day di Beppe Grillo è solo l’espressione più visibile.Sta accadendo che noi, la Società Civile Organizzata di questo Paese, ci stiamo facendo annullare dai metodi e dalle strutture di rapporto di alcune personalità divenute nostri leader, e dal fumo negli occhi che costoro sono riusciti a soffiarci. Siamo ridotti oggi a poca cosa, ci stiamo auto consegnando all’irrilevanza, nonostante l’apparenza sulla superficie sembri dimostrare l’esatto contrario. Eravamo invece l’unica speranza rimasta a fronteggiare il trionfo internazionale del Sistema massmediatico e neoliberista, davvero l’ultima spiaggia. L’annullamento di quella speranza è per me una tragedia enorme, ma è indicibilmente più tragico che questa rovina si stia consumando per mano dei nostri stessi leader alternativi e con il nostro pieno ed euforico consenso. Questo, mentre il Sistema se ne sta tranquillo a guardare in piacevole stupore (il Sistema, amici, quello vero, quello che non sta a Palazzo Chigi).E’ accaduto che noi, gli antagonisti, abbiamo riprodotto al nostro interno le medesime strutture del Sistema che volevamo contrastare.L’annullamento verticale.
Anche fra noi dilaga oggi la struttura chiamata Cultura della Visibilità, che è la cultura dei Personaggi, cioè dei Vip, e che nel nostro caso è rigorosamente alternativa, certo, ma sempre identica all’equivalente struttura del Sistema massmediatico. E cioè la nefasta separazione fra pochi onnipresenti famosi, e tanti seguaci. Ne siamo pervasi totalmente.I nostri Personaggi e gli eventi che essi gestiscono (i Grillo, Travaglio, Guzzanti, Strada, Zanotelli, Ciotti, Moretti ecc., con le loro marce, manifestazioni, spettacoli di piazza, film ecc.) producono singolarmente cose (talvolta) egregie, ma collettivamente fomentano quella struttura compiendo un danno devastante, e che pochi ancora comprendono nella sua ampiezza e implicazioni. Quale danno? Essi di fatto svuotano l’Io dei loro seguaci impedendogli di divenire singole entità autonome e potenti, rendendoli (rendendoci) un esercito di anime incapaci, dunque minando la Società Civile Organizzata e la speranza che essa rappresenta. Ecco come:
1) I Personaggi, ponendosi come tali, inevitabilmente ci trasmettono la sensazione di sapere sempre più di noi, di poter fare più di noi, di contare più di noi, di aver sempre più carisma di noi, più coraggio, più visibilità. E più sapere, capacità, importanza, carisma, coraggio e visibilità noi gli attribuiamo meno ne attribuiamo a noi stessi. Il paragone inevitabile fra la nostra (generalmente fragile) autostima e l’immagine di ‘grandezza’ dei Personaggi, fra il nostro limitato potere e quello invece di chi è famoso, è ciò che finisce per annullarci. Tantissimi di noi infatti pensano “ma da solo cosa posso mai fare? cosa conto? chi mi ascolta?”, e in sol colpo ci auto annulliamo. Smettiamo così di pensare e di agire autonomamente e corriamo ad affidarci ai suddetti Personaggi, che prontamente ci forniscono un pensare e un agire preconfezionati, che noi fotocopiamo in un’adesione adorante e acritica. E questa è, insieme, una rovina per noi e la salvezza del Sistema, per le ragioni che esporrò a breve.Riguardatevi la folla del V-day di Bologna e ragionate solamente su tutte quelle mani alzate e sulle ovazioni. Cosa trasmettevano se non una colossale attribuzione di potere a coloro che cavalcavano quel palco?
Abbiamo così ricreato una verticalità e nuove Caste. E’ tutto lì, la cosa peggiore è proprio questa. La loro imponenza, cultura, e visibilità rimpiccioliscono noi, che deleghiamo loro praticamente tutto.E infatti in assenza dei personaggi, delle loro analisi e delle loro iniziative, la maggioranza di noi diviene inerte, anzi, scompare. Ecco perché le migliaia di noi che si riversano nelle piazze ogni anno sembrano regolarmente sparire nel nulla all’indomani. Ecco perché questa Società Civile non cambierà alcunché.
Beppe Grillo, come tutti i trascinatori, fa crescere (o piuttosto fanatizza?) alcuni suoi attivi seguaci ma contemporaneamente svuota centinaia di migliaia, ed ecco il fumo che egli ci getta negli occhi quando ci convince invece che tanto sta accadendo.E non fatevi ingannare dal fatto che i nostri Personaggi denunciano cose spesso sacrosante, o che alcune loro iniziative sono anche benefiche. Questo vi oscura una visione più obiettiva, poiché siete assetati di qualcosa che finalmente spezzi il Sistema e vi gettate con entusiasmo sulla prima offerta disponibile che ‘suoni’ come giusta. Ma il giusto che costoro invocano e operano è ben poca cosa di fronte al danno che nell’insieme (e più o meno consapevolmente) essi causano attraverso l’annullamento di così tanti. Esattamente come nel caso, a voi noto, dell’ingannevole giustezza e natura benefica dei cosiddetti aiuti al Terzo Mondo: ineccepibili e sacrosanti all’apparenza, ma nella realtà essi sono la vera causa della rovina e della morte di milioni di derelitti nel mondo.
2) Tutti i sopraccitati Personaggi, dai comici ai preti ai giornalisti, hanno dato l’avvio in Italia a una forsennata industria della denuncia e dell’indignazione, ovvero la febbre della denuncia dei misfatti politici a mezzo stampa o editoria, con tanto di pubblici inquisitori che ne sfornano a ritmo incessante, nella incomprensibile convinzione che aggiungere la cinquecentesima denuncia alla quattrocentonovantanove in un martellamento ossessivo serva a cambiare l’Italia. Eppure, che la politica italiana fosse laida, ladra e corrotta, milioni di italiani lo sapevano benissimo già prima che molti di questi industriali dell’indignazione nascessero, e assai poco è cambiato. Allora, a che serve procedere compulsivamente ad aggiungere denuncia e denuncia e indignazione a indignazione? In realtà questo modo di agire serve a giustificare (oltre agli incassi degli autori) l’auto assoluzione di masse enormi di italiani, noi italiani come sempre entusiasti di incolpare qualcun altro, e mai noi stessi e la nostra becera inerzia, per ciò che accade. E badate bene che è proprio questa auto assoluzione scodellataci dai nostri Personaggi che ci annulla ulteriormente, poiché ci impedisce di imbatterci nell’unica verità in grado di farci agire, e cioè che alla fine della strada la responsabilità ultima per tutto quello che accade di sporco e corrotto in questo Paese è nostra. Direbbe Truman: The buck stops here.La vera Casta in Italia sono i milioni di bravi cittadini che evadono più di 270 miliardi di euro all’anno, quelli che fanno politica una volta ogni cinque anni, quelli che ogni cinque anni consegnano masse di potere a pochi rappresentanti e poi si occupano solo dei fatti propri (come affidare a un bambino le chiavi del magazzino della Nutella e non controllarlo più, e poi lamentarsi che il bimbo ha finito col papparsela tutta). Ma anche quelli che, e parlo ora delle adoranti folle del V-day, si sentono ‘belle anime’ in lotta per Un Mondo Migliore perché si riversano nelle piazze ad applaudire l’istrione egomaniacale di turno, ma che chissà perché non compaiono mai nei luoghi del grigio vivere quotidiano a fare il lavoro noioso, paziente, un po’ opaco dell’impegno civico, del controllo sui poteri, della partecipazione continua, del reclamo incessante di standard morali e democratici, e della creazione di consenso fra la vera Casta.E invece a braccetto con l’industria della denuncia e dell’indignazione ci auto assolviamo e ci ri-annulliamo.Si doveva fare altro.La struttura orizzontale*Solo Fonti, non Star. Dovevamo invece essere aiutati a crescere per divenire ciascuno singolarmente il Personaggio di se stesso, il Leader di se stesso, il Travaglio-Grillo-Ciotti-Zanotelli ecc. di se stesso. Dovevamo imparare a ‘scrivere’, ciascuno di noi a suo modo, il ‘libro’ della propria denuncia dei fatti e della propria analisi accurata dei fatti, dovevamo imparare a fare ogni giorno il nostro personale Tg, ad essere i presidenti del consiglio di noi stessi, i politici di noi stessi, unici e soli referenti di noi stessi, a credere solo nella propria verità, senza mai, mai e mai aderire acriticamente alla verità di alcuno, chiunque esso/a sia, qualunque sia la sua fama, provenienza, carisma o potere. Ciascuno di noi sul proprio palco, sotto i propri riflettori, in prima serata, non importa quanto colti, quanto intelligenti, quanto connessi, poiché l’unico motore del nostro agire doveva essere la fede nell’insostituibile importanza di ciascuno di noi.Non dovevamo permettere la nascita di Star alternative perennemente citate, adorate, ospitate in tv, inseguite nelle piazze fin al delirio da stadio, e detentori del ‘cosa si deve fare’, se non addirittura dell’organizzazione nostro futuro. Semmai esse dovevano invece fungere da semplici individui che si mettevano a nostra disposizione unicamente come fonti. Semplici fonti, da consultare con sana distanza, da usare come si usa Google, ovvero pagine fra le tante di una enciclopedia che può esserci utile ma il cui ruolo doveva rimanere più modesto. A scintillare non dovevano essere i Grillo e i Travaglio, doveva essere ogni singola persona comune, per sé, in sé. Tutto ciò, in un rapporto sempre e solo orizzontale.Solo il percorso sopraccitato avrebbe garantito la nascita di un insieme di cittadini capaci di agire sempre, indipendentemente da qualsiasi cosa, capaci di combattere anche da soli, anche in assenza dei trascinatori, per sé e con sé, dunque potenti, affidabili e durevoli, sani in una dialettica sociale sana. Gente in grado di analisi attente e indipendenti di ogni evento, alla ricerca della giusta soluzione, e che mai si farebbe trascinare dall’errore fatale dell’adesione acritica all’analisi di qualcun altro.Questo avrebbe fatto tremare i palazzi, questo li avrebbe spazzati via, questo e solo questo avrebbe cambiato la nostra Italia.
* ho preso in prestito il termine ‘orizzontale’ da uno scritto di Gherardo Colombo, che ringrazio. ndaIl gregge e il precipizioFra i nostri Vip alternativi si agitano alcuni personaggi meschinamente in malafede, ed è davanti agli occhi di tutti. Altri sono meno equivoci, ma tristemente incapaci di vedere una verità che vale la pena ripetere: non possono incitare le persone ad agire mentre, per i motivi sopraccitati, li svuotano della capacità di agire. Il V-day e i suoi Vip hanno offerto uno spettacolo indecente quando incitavano la cittadinanza a fare politica dopo averla per anni annullata fino all’intontimento. Ed eccolo l’intontimento risultante: sentiamo e accettiamo da costoro cose che solo pochi anni fa ci avrebbero fatto trasecolare e indignare, come le proposte di omologazione culturale degli immigrati che neppure Le Pen ha mai fatto;- l’esaltazione del criminale di guerra Tony Blair come leader illuminato (sic) e della Fallaci come “unica vera giornalista italiana”;
- la schedatura del DNA;
- l’assoluzione delle condotte disumane e dei crimini internazionali d’Israele perché “sappiamo di cosa sono capaci gli arabi”;
- l’inammissibile retorica sull’esistenza di un presunto ‘regime’ in Italia, che offende la memoria dei milioni che sono morti sotto le vere torture nelle vere carceri dei veri regimi, e che espone la frode di certi nostri attuali ‘oppositori del regime’ perennemente in prima serata Tv, o nei salotti letterari, o nelle piazze o sui maggiori quotidiani nazionali, quando non mi risulta che Steve Biko o Santiago Consalvi o ancor prima Gramsci o i fratelli Rosselli si siano mai opposti in quel modo ai rispettivi regimi;
- e poi guazzabugli sgangherati di concetti come democrazia e partecipazione, con, solo per citare un esempio recentissimo, sconsolanti assurdità come questa (profferta da una fra i nostri idoli in prima serata): “L’Italia non è una democrazia, lo dimostra il fatto che dopo ogni inchiesta di Report non accade mai nulla!”. E’ desolante che questa opinion leader alternativa confonda una trasmissione Tv col risultato di un referendum. E’ a questo livello di competenza che affidiamo le nostre convinzioni? E non si tratta di bazzecole; immaginate solo come avrebbe ironizzato quella stessa opinion leader se Calderoli avesse detto “L’Italia non è una democrazia, lo dimostra il fatto che dopo ogni denuncia della Padania non accade mai nulla!”.
- cadute di stile terribili, come l’augurio di morte al politico urlato dal palco e accolto dall’applauso scrosciante (sic) del pubblico dei ‘giusti e nuovi cittadini’;
- tirate isteriche all’insegna del miglior imperialismo culturale in pieno stile Bush/Huntington spacciate per difesa dei diritti umani e della legalità in Afghanistan;
- intolleranza ed esclusione delle opinioni dissidenti espresse dall’interno da parte dei grandi paladini anti imperialisti come Lettera 22 o Peacereporter o il Manifesto, o Diario, o Liberazione o Radio Popolare, esattamente come accadrebbe su Libero, il Foglio, Matrix o a Porta a Porta;- il noto programma d’inchiesta “coraggioso” che sopravvive e prospera 4 anni in prima serata Tv sotto il governo Berlusconi, mentre il noto ‘oppositore del regime’ pontifica che “chi non ha il guinzaglio in televisione in questo momento non lavora e chi ci lavora in un modo o nell’altro un suo guinzaglio ce l’ha….”, salvo poi rifiutarsi con spregio e arroganza di spiegare questa contraddizione;- il giornalista moralizzatore che salta dalla RAI a Mediaset alla RAI al parlamento europeo a suon di denaro pubblico e con mandato popolare, per poi dire grazie tante e piantarci in asso per riprendersi il suo giocattolo preferito alla faccia del nostro mandato e dei nostri soldi;- il quotidiano ‘diverso’ e i suoi fans che abbracciano l’eroe Calipari perché ha salvato una di loro, ma che alla domanda “cosa avreste detto di questo ‘sbirro’ se fosse morto salvando Quattrocchi o Agliana?” si rifiutano sia di rispondere che di aprire una riflessione tremendamente importante;- i preti attivisti che chiedono ai potenti del mondo il ripudio, senza se né ma, dell’imperialismo, del capitale selvaggio, dei mercati di armi, delle mafie, in quanto irriformabili e osceni, ma che non accennano ad alcun ripudio senza se né ma del loro Vaticano, non meno irriformabile e osceno;- gli insulti a raffica come strumento dialettico del nuovo Guru, in totale sintonia con le dialettiche ‘celoduriste’;- il pressappochismo delle denunce, le sparate nel mucchio, l’urlo come garante di affidabilità di un’affermazione, che ha rimpiazzato del tutto l’analisi critica con cui dovremmo sezionare ciascuna affermazione prima di promuoverla a verità. E tanto, tristemente, altro.E noi in deliquio per questa roba, la chiamiamo rivoluzione, democrazia, giustizia.Ma proprio più nessuno si sta rendendo conto che il V-day è stato lo scioccante apogeo di questa disastrosa deriva? O che Beppe Grillo è andato fuori di testa, detto come va detto, che si sente e si pone come l’Unto del Signore che salverà l’Italia (vi ricorda qualcuno?). Quell’uomo dilaga e straripa e mescola e pasticcia e spara e si contraddice e impera e fa e disfa, e persino delira di un futuro a sua immagine per tutti, e ce lo sta imponendo a urli e insulti.Noi persone civicamente impegnate siamo finiti a berci tutto questo senza neppure più vederlo. E il pericolo è che un affidamento così sciagurato a figure così ipertrofiche con tali metodi e con quella struttura di relazione verticale ci sta portando tutti insieme nel baratro, al loro seguito. I sonni tranquilli del PotereVi prego di riflettere. Credete veramente che il Potere sia così sciocco e impreparato da poter essere, non dico sconfitto, ma anche solo disturbato da questo sgangherato esercito alla deriva? Ma credete veramente che coloro che in soli 35 anni hanno saputo ribaltare due secoli e mezzo di Storia, coloro che hanno reso di nuovo plausibile l’inimmaginabile nella quotidiana vita di 800 milioni di cittadini occidentali, coloro che muovono 1,5 trilioni di dollari di capitale al giorno, coloro che tengono ben salde nelle loro mani tutte le leve della nostra Esistenza Commerciale stiano perdendo anche un singolo secondo di sonno per noi e per i nostri Guru? Ma avete un’idea di come lavorano questi? Dovete capire, proprio visualizzare, il potere di chi è riuscito in un attimo della Storia a compattare migliaia di destre economiche eterogenee sotto un’unica egida e sotto un pugno di semplicissime ma ferree regole, per poi travolgere il pianeta ribaltandolo da cima a fondo. Il Potere è ed è stato coeso, annullando ogni individualismo fra i potenti, è ed è stato disciplinato all’inverosimile, ossessivamente preciso in ogni analisi, immensamente competente, sempre silenzioso, al lavoro 24 ore su 24 senza mai un respiro di pausa, comunicatore raffinato, con a disposizione i cervelli più abili del pianeta e mezzi colossali. Aprite gli occhi. Secondo voi questa immensa macchina infernale può preoccuparsi dell’incedere di un nugolo di personaggi o istrioni più o meno credibili con al seguito una minoranza di adepti/fans/seguaci persi nell’ingenua buona fede quando non già del tutto disattivati dei loro stessi leader?E allora capite la mia disperazione nel vedere che forze già così fragili e sparute come le nostre vengono eviscerate e si fanno eviscerare dall’interno? Vi prego, fermatevi, fermiamoci tutti.L’unica speranzaDobbiamo fermarci, fermare tutta la nostra macchina di oppositori civici, Movimenti inclusi, e guardarci dentro. Forse non siamo tanto migliori o differenti dal Sistema che vorremmo contrastare, dalle persone che tanto detestiamo. Forse abbiamo replicato il loro sciagurato modello di rapporti, e per alcuni dei nostri leader alternativi vale la considerazione di Brecht che “Il nemico talvolta marcia alla vostra testa”.Io ho suggerito una strada, che è quella descritta precedentemente, e cioè il percorso di crescita individuale in consapevolezza e in autostima di ciascuna persona in assenza di Guru e di Vip, e in assoluta orizzontalità critica. Ma con un’aggiunta: è ora di piantarla con questa febbre autoassolutoria nutrita dall’industria della denuncia per nutrire le sue Star e che paralizza noi. Lo sappiamo già alla nausea cosa non va, basta. E’ ora di farsi carico, e prima di tutto- FARSI CARICO DEI PROPRI TALENTI, NON IMPORTA SE MOLTI O POCHI, CON PARI DIGNITA’ RISPETTO A CHIUNQUE ALTRO- FARSI CARICO DELLE PROPRIE RESPONSABILITA’, SENZA SCARICARE LE COLPE SOLO SUI POTENTI- E POI ACCETTARE CIASCUNO DI NOI DI PAGARE OGNI PREZZO LUNGO LA STRADA PER UN MONDO MIGLIORE- E INFINE CREARE CONSENSO FRA LA GENTE SUI VALORI COMUNI E SU QUEI PREZZI DA PAGARE- DIVENIRE IN ALTRE PAROLE CITTADINI ADULTI CHE, SENZA GURU E SENZA VIP, SAPPIANO PARTECIPARE IN ORIZZONTALEGrazie per avermi letto.Paolo Barnarddpbarnard@libero.it

25.9.07

Padre Benjamin, denigrato, insultato e diffamato dai potenti


Padre Jean Marie Benjamin è uno tra i più grandi conoscitori del mondo musulmano. Salito alle cronache per le sue denunce contro le falsità addotte dal Governo USA e dai suoi alleati per giustificare l'invasione dell'Iraq, ha recentemente scritto una lettera a Beppe Grillo che lo stesso ha pubblicato sul suo blog. Padre Benjamin racconta di come venne denigrato, insultato e diffamato dai potenti quando cercò di dire la sua su quello che stava avvenendo. Riporto la lettera qui sotto invitando comunque tutti a visitare il blog di Grillo e dire la propria sull'argomento. La trovate all'indirizzo http://www.beppegrillo.it/


Pubblico una lettera di padre Benjamin.
"Caro Beppe Grillo, sono padre Benjamin, non so se ti ricordi, nel marzo 2003 prima dell’aggressione americana contro l’Iraq, dicevo a “Porta a Porta” che non c’era in quel Paese nessuna arma di distruzione di massa, che era tutta una montatura di Washington per ingannare l’ONU e l’opinione pubblica.Dicevo che se avessero invaso l’Iraq non avrebbero trovato nessuna arma di distruzione di massa, ma certamente un'eroica resistenza all’invasione. Mi hanno risposto con offese, ingiurie, calunnie e hanno dato ordine alle reti televisive e alle radio di non parlare dei miei libri e dei miei film sull’Iraq. Quando si dice la verità e i potenti Signori delle bugie non possono risponderti con altre menzogne, impiegano la denigrazione, l’insulto, la diffamazione.Dio ti benedica, Grillo. Anche me hanno trattato da terrorista, perché dicevo la verità su quanto accadeva realmente in Iraq e denunciavo le menzogne dei “Signori delle Bugie” di Washington e Londra. Il Corriere della Sera, in un editoriale (del 2004) di un giornalista amico di un signore libico Capo del Mossad a Roma, aveva pubblicato che facevo parte di un’associazione islamica terroristica. Niente di più. Ho scritto cortesemente al quotidiano di correggere. Nessuna risposta. Il mio avvocato ha scritto al Direttore del quotidiano e al giornalista. Anche per lui, nessuna risposta. Ho fatto causa e ho vinto, con una sentenza definitiva del Tribunale di Milano.Tutti questi “cani guardiani del Potere” mi trattavano in diretta televisiva da pro Saddam, perché dicevo che secondo l’UNICEF morivano in Iraq da 5 a 6.000 bambini al mese per le conseguenze dell’embargo, mi trattavano da anti-americano, perché dicevo che avevano contaminato la popolazione e l’ambiente con armi all’uranio impoverito, affermavano che queste armi non esistevano!Gianfranco Fini mi tirava in faccia che non ero degno di portare l’abito religioso, perché affermavo che il rapporto presentato al Congresso americano, rapporto dell’Istituto strategico del Collegio di Guerra della Pennsylvania, conferma che nella strage di Halabja contro i Kurdi, che fece 5.000 vittime, con armi chimiche, l’Iraq non c’entrava niente. Citavo un rapporto ufficiale presentato al Congresso americano nel 1989, ma Fini, che nel 1983 viaggiava con Donald Rumsfeld in Iraq per andare a stringere la mano a Saddam Hussein, lui, nel 2003, Ministro degli Affari Esteri, non sapeva nulla di questo rapporto al Congresso. Ecco perché il processo a Saddam Hussein sulla tragedia dei Kurdi di Halabja non l’hanno mai voluto fare. Ecco perché l’hanno impiccato prima (per aver ucciso 148 estremisti islamici): per evitare il processo per le vittime di Halabja. Sarebbe saltato fuori il famoso rapporto al Congresso intitolato “Iraqi power and U.S. Security in the Middle East (97 pagine)" e sarebbe stato scoperto che in questa faccenda, loro, gli americani, avevano una pesante responsabilità. Manipolano le coscienze con montagne di menzogne e offendono coloro che divulgano la verità per denigrarli presso l’opinione pubblica con la loro potente macchina di disinformazione. Come hai detto così bene, per farlo, i loro “cani da guardia”, su tutte le reti aziendali, abbaiano. Contro chi attacca la loro egemonia, contro chi denuncia il loro predominio e la loro arroganza. Il loro odio non ha fine. Per fermare chi dice la verità non si fermano dinanzi a nulla. Ecco un esempio: il 14 febbraio 2003 accompagnavo Tareq Aziz e la delegazione irachena per l’incontro con Papa Giovanni Paolo II. Saputa la cosa, hanno fatto di tutto per impedirlo. Sono (i signori delle Bugie e del Potere) intervenuti presso il Cardinale Camillo Ruini e presso alcuni potenti Prelati della Segreteria di Stato del Vaticano, perché mi fosse impedito di incontrare Giovanni Paolo II. E così fu.Il giorno dell’udienza, arrivato con la delegazione irachena presso la biblioteca del Papa, mi fu impedito di entrare e mi fu chiesto di aspettare (come un cane), da solo, in una stanza. Dopo l’udienza di Aziz con il Papa, quando il Ministro iracheno è venuto a sapere quanto era accaduto, furioso, ha deciso di cancellare la conferenza stampa del pomeriggio presso la Sala Stampa Esteri. E’ soltanto dopo aver insistito per tre volte di mantenere la conferenza che finì per accettare. Tareq Aziz doveva partecipare a “Porta a porta”. Una telefonata del produttore mi informava, la mattina della trasmissione, che era stato vietato ai giornalisti di ricevere il ministro iracheno negli studi della RAI, e furono cancellate tutte le trasmissioni Rai alle quali avrebbe dovuto partecipare Aziz.Democrazia in delirio. Caro Beppe, dicono di te cose deliranti! Benedetto sei tu, quando sei oltraggiato e offeso, ne esci ancora più grande. E’ così: i Media aziendali devono obbedire ai loro sponsor, lobby dell’armamento e del petrolio. Chi paga, comanda. Prendono i figli di Dio per dei coglioni, ma il peggio è che i figli di Dio non se ne rendono nemmeno conto! Fabbricano, nei loro studi, un video con un attore nel ruolo di Bin Laden.Un anno fa con la barba grigia, adesso con la barba nera. Se ne accorgono troppo tardi e dicono che la barba di Osama è nera in questo nuovo video, perché è una tradizione degli islamici di tingersi la barba quando sono in guerra. L’anno scorso la barba di Osama era grigia e bianca, oggi è nera! Probabilmente perché l’anno scorso, anche se Bin Laden era in guerra, aveva dimenticato di andare in tintoria. Pronto il nuovo video di Osama barba nera, tutti i “cani da guardia” a trasmetterlo con appassionati commenti.L’anno scorso, i Servizi segreti francesi avevano dichiarato che Bin Laden era morto e che ne avevano le prove. Sarà risuscitato. In un video, vedi Bin Laden mangiare con la mano destra quando è mancino e tutti coloro che lo conoscevano possono testimoniare che è mancino, ma fa niente, nessuno lo sa. Il suo anello al dito, non è suo, ma fa niente, non si vede bene. Gran parte dei discorsi del Bin Laden super star sono stati scritto da Adam Gadhan, di Los Angeles, il cui nome originale è Adam Pearlman (anche noto come Azzam l’Americano), ma fa niente. Che ne sa il gregge della RAI.Ti dicono: oggi 27 attentati terroristici in Iraq. Non sanno nemmeno in Iraq chi siano gli autori di queste azioni, ma i Media in Occidente ti dicono che sono dei terroristi. Nell’ultima guerra mondiale, durante l’occupazione della Francia, la radio tedesca di propaganda diceva della Resistenza francese che si trattava di terroristi che attaccano le forze tedesche. Diceva Goebbels, capo della propaganda del III° Reich: “Quando dite una bugia, dovete ripeterla mille volte, alla fine tutti crederanno che è vera”.Così fanno i servi dell’Impero della Bugia di Washington, Londra, Roma, Parigi e Sidney. Ti ricordi che i “cani guardiani del potere” avevano pubblicato che padre Benjamin aveva ricevuto dal Governo di Saddam Hussein delle "allocazioni" di petrolio. Avevo risposto che non le avevo mai accettate. Quando gli ispettori dell’ONU hanno pubblicato il loro rapporto e hanno scritto che non soltanto il Ministero del petrolio a Baghdad e la SOMO confermava che padre Benjamin non aveva mai ritirato queste allocazioni, ma che le aveva rifiutate ufficialmente con una lettera a Tareq Aziz (della quale gli ispettori dell’ONU avevano una copia), nessun quotidiano, dico nessuno di quelli che mi avevano offeso e denigrato, ha avuto il coraggio di scrivere “ci siamo sbagliati con Benjamin: il rapporto ONU conferma che non ha mai accettato queste allocazioni di barili di petrolio”. Anzi, padre Benjamin è stato l’unico, tra centinaia di personalità, ad aver rifiutato. L’unico stronzo, perché adesso si è fatto fregare il suo petrolio dagli americani.Invece, puoi immaginarti il casino se fosse adesso rivelato quale società di Donald Rumsfeld faceva business con Saddam Hussein durante l’embargo e la quantità di barili di petrolio ed altro che si sono presi due Capi di Stato di Paesi Europei. E non sono quei Capi di Stato che si potrebbe immaginare, perché contrari all’aggressione contro l’Iraq. No, sono altri.Potrei scriverti un libro, potrei anche raccontarti un sacco di cose sull’11 settembre 2001, sulle confidenze di Tareq Aziz durante la sua visita in Italia, su cosa probabilmente accadrà prossimamente in Iraq, ma non voglio abusare della tua pazienza e del tutto tempo. Ti ringrazio già di avermi letto fin qui. Volevo soltanto testimoniarti la mia stima per il tuo coraggio. Saranno capaci di tutto per fermarti, ma non ce la faranno. Sul tuo treno stanno salendo ogni giorno sempre più viaggiatori e il tuo binario è diritto, il loro è vecchio, storto e pericoloso. Ricordati di Colui che diceva “la Verità vi renderà liberi”.
Jean-Marie Benjamin

21.9.07

Le prodezze dell'inviato

Al rientro dalle vacanze cubane mi imbatto in una copia di Repubblica di qualche giorno prima, e che ti vedo? Un articolo dell'impeccabile Omero Ciai che preciso come un orologio svizzero ci informa da Miami su quello che succede a Cuba. Sul personaggio e sul suo ruolo si è già scritto molto, non mi sembrava il caso di tornarci ma l'indignazione per quello che stavo leggendo era tale che non ho potuto fare a meno di prendere carta e penna, anzi, PC, e scrivere la lettera che riporto quì sotto alla redazione di Repubblica. Ovviamente non ho ricevuto nessuna risposta....


Lettera a Repubblica 11-09-2007

Ho letto l'ultima prodezza del vostro Omero Ciai ed ho deciso che non comprerò mai più una copia del vostro giornale e mi adopererò perché altri facciano altrettanto. Non riesco a capire le ragioni del vostro accanimento anticubano (o forse sì) e non voglio che nemmeno un mio centesimo vada più a finanziare lo stipendio di un personaggio che disonora la professione giornalistica. Possibile che non sappiate esprimere il vostro dissenso verso il sistema cubano senza ricorrere a farsesche menzogne ed a metodi squallidi che ricordano la stampa più becera e stupida? Vivo parecchi mesi all'anno a Cuba, conosco tantissime persone, dalle più umili a famosi artisti, sportivi, musicisti, politici, ecc. e vi assicuro che anche i più accaniti anticastristi quando traduco loro articoli come quelli del vostro squallido inviato, non riescono a darsi ragione per cui in un paese come l'Italia, che sono convinti sia una nazione colta, si possano scrivere idiozie simili, e per lo più su un giornale "progressista". Mi tocca sempre spiegare loro che in Italia non esistono giornali progressisti, ma solo giornali e giornalisti al servizio dei loro padroni che li stipendiano solamente se scrivono ciò che loro vogliono si scriva. Un poco ci rimangono male, sono fieri del loro Paese, della loro storia e delle molte conquiste che tutti gli altri "diseredati" del Latinoamerica invidiano, ma sperano anche in cambiamenti che eliminino alcune storture del loro sistema, ma ogni volta che scoprono come funzione la nostra "democrazia" pensano che forse sia meglio non cambiare niente per evitare di perdere anche quello che hanno. Io non posso fare a meno di dare loro ragione. Anche perché non dimentico mai l'errore tragico di coloro che hanno liberato l'Italia dal fascismo: li convinsero a deporre le armi e fu l'inizio della sconfitta, i fascisti sono tornati come prima, anche se non si fanno chiamare più fascisti e molti militano in partiti "democratici" o scrivono su giornali "progressisti". Auguro agli amici cubani che abbiano sempre un Comandante en Jefe che sappia difendere quelle conquiste sociali che hanno portato Cuba ad essere uno dei pochissimi Paesi al mondo dove ancora esiste l'amore, quello vero che si respira in mezzo alla gente, e quei valori morali ed etici che fanno sì che non possa mai succedere che figli ammazzino i padri e che i padri ammazzino i figli, come succede ormai con cadenza giornaliera nei nostri paesi "liberi e democratici". E che i bambini cubani continuino ad andare a scuola cantando e non con una pistola in tasca. E che i medici ed i maestri cubani continuino a portare la loro solidarietà ai più sfortunati anziché bombardarli con le armi più sofisticate per portargli la "democrazia".
Chiudo augurando a tutti voi un sincero ripensamento del vostro ruolo, ma temo che sarò inascoltato. Non tutti hanno la fortuna di incontrare Cuba sulla propria strada, di cercare di capirla e di finire per amarla….
Non so che fine farà questo mio sfogo, certamente non lo leggerò sul vostro giornale che, lo giuro, non comprerò più. E spero di essere imitato da molti.
Adios.

Elio Bonomi
Via Piazzi, 22
23026 Ponte in Valtellina (So)


C 33 e 58b y 60 # 5836
La Habana (Cuba)

23.6.07

Razza cialtrona







L'Italia sembra destinata a non uscire mai dalla sua annosa condizione di grandePaese con problemi enormi. Il Governo Prodi sta deludendo le attese, a causa delle divisioni interne al centrosinistra e della conflittualità deisuoi leader. Per questo quelli a cui stanno veramente a cuore le sorti del nostro paese, non possono starsene con le mani in mano. E chi se non coloro che dirigono le aziende possono farsi carico dei nostri problemi? Tra questi spiccano coloro che stanno in vetta alle associazioni degli imprenditori. Due su tutti: Luca Cordero di Montezemolo, Presidente di Confindustria, e Michela Vittoria Brambilla, Presidente dei giovani imprenditori di Confcommercio.

Chi è e cosa fa Montezemolo non è il caso di ripeterlo, lo sanno tutti. Come tutti sanno che sta preparando la sua "discesa in campo". Però sta commettendo alcuni errori che rischiano di compromettere i suoi desideri. Prima un lapsus freudiano: anzichè Presidente della Confindustria , si è chiamato Presidente della Repubblica, poi una clamorosa caduta di stile: ha definito il sindacato come difensore dei soli interessi dei dipendenti pubblici e dei fannulloni. Questo significa che pranzi di gala e cene di lavoro lo stanno confondendo al punto di dire in pubblico quello che solitamente racconta solo ai suoi compagni di merenda.

Ora sembra si stia rilassando un poco per concentrarsi meglio intanto che il popolo viene distratto dagli amici mediatici. Presto lo ritroveremo fresco candidato a salvare le sorti degli italiani. Vedremo se il corso rapido per imparare a non spare troppe cazzate gli sarà servito a qualcosa. Secondo me, abituato com'è a sopravalutarsi, prima o poi ci ricasca.

Se dovesse succedere, non allarmiaci, c'è sempre lei, la bella e brava Michela Vittoria.

Michela Vittoria Brambilla, figlia di un industriale di trafilerie, è titolare di varie aziende di prodotti alimentari. La sua storia l'ho appresa da un'intervista di Claudio Sabelli Fioretti, per il Corriere della Sera. Racconta della sua giovinezza trascorsa in una favolosa villa di Calolziocorte in compagnia di Rumba, una leonessa che gli hanno regalato per il suo nono compleanno. Poi gli studi di filosofia e l'interesse per l'esoterismo, i riti Vudu, Condomblé, Makumba. Pianoforte, danza classica, Scala, il concorso di Miss Italia e l'approdo a canale 5 come giornalista esperta di esoterismo. Infine «Mio padre mi chiese di occuparmi di una piccola società commerciale che era subentrata al Salumaio di Montenapoleone, una specie di gioielleria della gastronomia. L’idea non mi affascinava ma non potevo dirgli di no. Da lì ho cominciato...». Dopo aver rinunciato alla sua promettente carriera "artististica" per fare un favore a papà, ora la ritroviamo numero uno dei giovani di Confcommercio e Presidente dei Circoli della libertà. Dice di non interessarsi di politica, ma gira l'Italia intera a propagandare le sue "idee". Io l'ho vista solo due volte, in televisione, e mi è bastato. Qualche sere fa ha partecipato ad una trasmissione dove, interrogata dal conduttore sull'evasione fiscale, ci ha raccontato come stanno veramente le cose. In realtà le imprese lavorano in nero perchè costrette dalle circostanze, non per scelta. E non bisogna nemmeno pensare che questo sia un male, tutt'altro! questi redditi servono a far aumentare il PIL!!!!!!!! Poi non dobbiamo credere che siano le imprese le maggiori responsabili del lavoro nero, non è affatto così, non dimentichiamoci dei lavoratori che alla fine della loro giornata di lavoro regolare, anzichè andare a casa a riposarsi, fanno il doppio lavoro..... Io dopo avere ascoltato le sue spiegazioni mi sono sentito meglio. Quando, a breve, appena cadrà Prodi, Michela Vittoria arriverà alla Presidenza del Consiglio, ci risolverà finalmente tutti i problemi. Incrementerà il lavoro in nero delle imprese ed il nostro PIL salirà a livelli tali da fare impallidire i cinesi. Nello stesso tempo verrà perseguito il doppio lavoro dei lavoratori dipendenti che serve solo a loro stessi. Non più persone costrette al doppio lavoro per mandare i figli a scuola, ma lavoratori che arriveranno in fabbrica ed in ufficio freschi e riposati e renderanno al massimo. Se poi non mandano i figli a scuola, meglio! risolveremo altri problemi. Primo quello della spesa pubblica: meno studenti, meno professori, meno scuole, meno bidelli, meno impiegati.... Un circuito virtuoso senza precedenti!!! Andrebbe applicato anche alla sanità, e non solo. E magari incrementare il lavoro precario: più morti sul lavoro, meno pensionati. Pensioni bassissime per chi sopravvive, così per campare continuano a lavorare.

L'altra volta che ho visto la Brambilla in Tv, un mesetto fa, non mi ero reso conto di quanto fosse evoluto il suo pensiero. In quell'occasione ha cercato in tutti i modi di mettere in difficoltà il Presidente della Regione Sardegna, Renato Soru. Lo ha fatto con un'aggressività degna di un vero uomo di destra! Dopo avere "incalzato" Soru con le cifre sull'economia dell'isola, che il Presidente ha immediatamente smentito chiedendo in diretta che venissero letti i dati Istat, la Berluscona ha pensato di inchiodare Soru alle sue responsabilità in diretta tv. Ha raccontato dei problemi che assillano gli abitanti dell'isola e che gli isolani l'hanno pregata di farsi portavoce dei loro disagi. A cominciare dal più urgente e preoccupante: i cani. In Sardegna i cani "girano in branco" ed il Presidente Soru non muove un dito! Ora però i sardi possono stare tranquilli, la bella Michela Vittoria si appresta a prendere in mano la guida del Paese e questo annoso problema verrà immediatamente risolto. Ci vuole proprio la determinazione di una donna sensibile come lei per dare finalmente una svolta al nostro Paese! Da troppi anni si parla , a destra come a sinistra, della necessità di una maggiore presenza delle donne in politica, ma mica è facile, di donne capaci e disposte a sacrificarsi per il bene di tutti non se ne trovano facilmente. Ma ora il problema è risolto, Michela Vittoria ha deciso di spendere tutta le sue qualità per risolvere gli annosi problemi che ci assillano! Lo farà come quando ha deciso di rispondre all'appello di papà! Dopo la sventura del fascismo, 50 anni di potere democristiano, l'avvento del craxsimo, i "comunisti" al governo, l'Italia finalmente ha trovato come uscire dalla sua atavica condizione di profondo disagio. Quello che non è riuscito a Silvio Berlusconi, padrone di razza ma senza quelle sensibilità che solo le femmine possiedono, riuscirà certamente a questa donna così dotata, bella, intraprendente e schiva che ha deciso di sacrificare la sua brillante carriera per il bene di tutti noi. Speriamo che anche papà le chieda di farlo, non riuscirà a dirgli di no. Noi intanto prepariamoci ad un'avvenire luminoso....

12.6.07

Subcomandante porno




Sta per uscire un nuovo libro del Subcomandante Marcos. Dopo la pubblicazione su La Jornada di un romanzo a puntate in collaborazione con Paco Ignacio TaiboII, e dopo avere creato i personaggi de Il vecchio Antonio e del memorabile Don Durito della Locandona, sembra che Marcos intenda cambiare completamente argomento. Secondo il Guardian, al quale ha rilasciato un'intervista, non parlerà di politica ma sarà un libro di pura pornografia.!
Quale sarà la svolta letteraria del comandante del E.Z.L.N. (Ejercito Zapatista de Liberacion Nacional) lo vedremo presto, la stampa non mancherà di ricamarci sopra. Quello di cui invece non ci parleranno, o che artatamente verrà distorto, saranno, come sempre, le ragioni degli zapatisti.
Non ci diranno che l'E.L.Z.N. è insorto contro lo Stato Messicano per chiedere che fossero rispettati i diritti degli indios, gli unici eredi di quella civiltà millenaria, legittima proprietaria del Nuovo Mondo invaso e colonizzato dagli europei.
Non ci parleranno di un esercito che, armato soprattutto di internet e dell'ultracentenaria pazienza india, lotta per ridare vita e dignità alle popolazioni precolombiane del Messico.
Non ci racconteranno della Reduccion indigena, quella sistematica campagna che dal XVI secolo consiste nel costringere i popoli indigeni ad abbandonare i loro villaggi per raggrupparli in altri più grandi e più controllabili da parte del potere, in modo che perdano la loro lingua e cultura.
Gli indios del Chiapas, secondo lo storico Jan De Vos, continuano a vivere in maniera distaccata dal resto della società messicana, perché convinti di essere figli della madre Terra e per il loro orgoglio di appartenere a una comunità etnica unica al mondo, e per la perseveranza nel parlare le loro antiche lingue e conservare le usanze ancestrali.

Durante l'intervista rilasciata al Guardian, il Subcomandante ha parlato dei presidenti progressiti dell'America Latina senza risparmiare loro critiche. Il Presidente brasiliano Lula Da Silva ed il neo Presidente del Nicaragua Daniel Ortega, vengono tacciati di tradimento, mentre Hugo Chàvez viene definito sconcertante. L'unico che salva è Evo Morales, Presidente indigeno della Bolivia. Per il Messico, Marcos prevede che si trasformerà in una pentola a pressione ed esploderà 200 anni dopo la guerra di indipendenza e 100 anni dopo la rivoluzione messicana. Nel 2010!
Aldilà del fatto che le sue previsioni si avverino o meno, non vi è dubbio che i temi che il Subcomandante Marcos solleva, sono sicuramente di importanza vitale per il nostro futuro. O si riuscirà a dare risposte concrete alle richieste che si levano ormai da tutto il continente Latinoamericano e da più parti del mondo, oppure il futuro dell'umanità è destinato a tingersi sempre più di nero.
Il fallimento del sistema imperante è sotto gli occhi di tutti ed è necessario trovare il coraggio di promuovere nuovi stili di vita in grado di riconciliarsi con l'ambiente e con le infinite culture che è ormai dimostrato non si potranno mai irregimentare in una globalizzione totalizzante e devastante. Perchè un mondo migliore, non solo è possibile, ma indispensabile!

2.6.07

La Liberazione della sinistra



In questo periodo non riesco a trovare il tempo nemmeno per cinque ore di sonno al giorno, ma ne ho sacrificato una parte per mandare a Piero Sansonetti, direttore di Liberazione, la mail che riporto quì sotto


Come scoprire la verità su Cuba


Egregio direttore,
avevo intenzione di scrivere tutto il mio sconcerto per l'articolo di Angela Nocioni su Cuba, poi leggendo le innumerevoli mail di protesta ho pensato che fosse del tutto inutile. Ma il mio sconcerto è diventato incredulità nel leggere il suo articolo di oggi sull'argomento. Ci ho trovato tutto l'astio e la retorica della "sinistra" italiana che ha osteggiato tutti coloro che hanno cercato di trovare strade nuove dopo il fallimento delle cure "democratiche e liberali" per fare rinascere un continente sottomesso da anni agli interessi dei più grandi cialtroni della storia dell'umanità. Non sto qui ad elencare le amicizie vantate dai leader della sinistra italiana, le conosciamo tutti. Pensare che il riformismo possa portare dei benefici a centinaia di milioni di persone senza casa, senza cibo e senza cure mediche e senza un minimo di istruzione, mi è parsa la più grande trovata di quella sinistra responsabile più della destra, che fa il suo lavoro e difende i propri interessi, delle condizioni disperate in cui è ridotta buona parte dei cittidani del nostro disgraziato Paese. L'Italia sembra non volere mai cambiare, sembra che dopo il ventennio fascista ci si sia accaniti contro un popolo che mi sembra non si meritasse la DC, Craxi, Berlusconi, la Lega, il ritorno dei fascisti ed ora i comunisti pentiti che fanno del loro meglio per farsi accettare dai potenti dimostrando che anche loro sono bravi a tiranneggiare gli italiani almeno tanto come chi li ha preceduti. Una sinistra tanto ridicola che riesce perfino a farsi sbeffeggiare in diretta televisiva dal capo dei fascisti che grazie a loro sta facendo un gran figurone. Nemmeno dopo la batosta elettorale sembrano avere capito la lezione, per loro sono molto più importanti i giochi di potere, sembra che sentano aria di sfratto e pensino già come assicurarsi il proprio futuro. Sembrano fingere di non sapere che gli italiani, sfiniti dal quinquennio berlusconiano, abbiano dato loro delle chances per ridare fiducia al Paese, non perché passino il tempo a costruire Partiti Democratici e Sinistre Democratiche. L'arroganza e l'impunità dei potenti, la mancanza dei servizi di base, la scuola alla deriva, le pensioni ridicole di chi ha lavorato onestamente per una vita intera contrapposte a quelle stratosferiche dei fannulloni carrieristi, gli stipendi vergognosi e quelli miliardari dei cialtroni, l'affarismo dei furbi e le difficoltà di chi investe con impegno nella propria attività, lo sfruttamento criminale dell'ambiente, le tasse ingiuste e l'evasione stratosferica dei soliti noti, ecc., questi i problemi a cui si chiedevano delle risposte serie.
Se qualcuno ancora pensava che c'era comunque un'altra sinistra, quella cosidetta radicale, dopo la performance dell'articolo della Nocioni e del suo di oggi, penso che non abbia più alcun dubbio, la degenerazione "democratica" della sinistra italiana è ormai irreversebile. Il fax-simile della democrazia ha ormai catturato tutti, "comunisti" compresi.
Io non voglio entrare nel merito del contenuto dell'articolo di Angela Nocioni, lo hanno già fatto, e molto bene, altri molto più accreditati del semianalfabeta che scrive. Voglio però avanzare una proposta che potrebbe servire a dissimulare i dubbi sulla questione. Il sottoscritto passa da tempo buona parte dell'anno a Cuba, conosce un'infinità di cubani, dai più umili ad alcuni artisti, sporitivi di fama e dirigenti politici. La mia proposta, caro Direttore, è la seguente: perché non riinvia la Necioni a Cuba? Io mi metto a disposizione per verificare sul posto insieme a lei se quanto scritto nel suo articolo corrisponde al vero o meno. Faremo leggere l'articolo ai cubani, anticastriti compresi, ne conosco tanti, e verificheremo quanti condividono l'articolo e quanti no. Mi sembra che lasciare ai cubani il giudizio su quanto riportato dalla sua inviata, che lei definisce "una delle giornaliste più brave della nostra redazione, e anche una delle più acute e informate osservatrici dell'America latina" (a me sembra una raccomandazione per il Corriere, la Repubblica o La Stampa), sia cosa buona e giusta.
Io conosco molto bene il popolo cubano, la loro cultura, il loro modo di pensare, la loro innata ironia ed anche la loro grande serietà nell'affrontare i problemi che li affliggono. Ieri sera ho fatto un esperimento, a casa mia erano ospiti degli amici cubani, tre convinti difensori della Revoluciòn, due fortemente contrari. Ho letto loro l'articolo della sua inviata. Non le riporto i commenti dei filocastristi, sarebbero scontati, le riporto il commento dei due anticastristi, il primo si è detto sconcertato di come molti italiani, non solo la Nocioni, giudichino il suo popolo, l'altro è stato lapidario "yo soy un anticastrista pero esta es una comemierda". Conoscendo molto bene i cubani, ho il presentimento che, tolta quella piccola percentuale che per rimediare qualche vantaggio immediato dicono agli stranieri quello che questi vogliono sentirsi dire, il commento dell'amico anticastrista sarebbe molto probabilmente il più ascoltato. Però potrei sbagliarmi, fare una verifica sul posto servirebbe a togliersi qualsiasi dubbio. E a dare voce alla verità….

Con molto amarezza, sconcerto e tristezza

Elio Bonomi

10.5.07

Politicamente Scorretto - Riflessioni di un giornalista fuori dal coro


Politicamente Scorretto - Riflessioni di un giornalista fuori dal coro, è il titolo dell'ultimo libro di Gianni Minà che raccoglie i suoi articoli pubblicati negli ultimi dieci anni su Repubblica, l'Unità, il Manifesto e Latinoamerica.
Nel prologo l’autore racconta anche, per la prima volta, l'epurazione subita dalla Rai, proprio negli anni in cui il suo lavoro di documentarista veniva apprezzato e premiato, dal Festival di Montreal, al Nastro d'argento, al premio alla carriera al Festival di Berlino.
Perchè in un paese che si vanta di essere libero e democratico un giornalista della statura di Gianni Minà viene messo al bando? La risposta è ovvia: perchè viviamo in un paese che vuole fare credere di essere libero e democratico, ma in realtà non lo è.
Il controlo dei mezzi d'informazione è uno dei pilastri su cui si basa il sistema capitalista ed imperialista. Solo con una massiccia propaganda è possibile fare accettare alle masse tutte le nefandezze che questo sistema disumano sta imponendo a tutto il mondo.
Il libro di Gianni Minà, arricchito dall'introduzione di Luis Sèpulveda, è una preziosa testimonianza che aiuta a capire l'immenso imbroglio.
Sarà in libreria a partire dal prossimo 15 maggio. Non deve mancare nelle case di chi è impegnato a combattere l'arroganzo e la prepotenza dei potenti.

5.5.07

Gennaro Carotenuto: Segreti di Stao


Gennaro Carotenuto ha pubblicato sul suo sito www.gennarocarotenuto.it l'articolo che segue. Io ritengo ormai da tempo che la nostra democrazia in realtà nasconde una dittatura spietata, quella del capitale, e non a caso chi dissente viene represso con i sistemi brutali delle più feroci dittature. E nel più assoluto silenzio della stampa di regime.



Segreto di Stato: a Genova ci fu un disegno repressivo, prima condanna per la Polizia al G8 del 2001

La censura da parte dei media è stata rigida ed assoluta: della sentenza di Genova non si doveva parlare. Infatti incredibilmente non ne ha scritto neanche il Manifesto e dovrebbe spiegare perché.

Alzi la mano chi ha saputo che la settimana scorsa a Genova c'è stata la prima condanna per i pestaggi della Polizia durante il G8 del 2001. Eppure la sentenza di Genova è un passaggio capitale per la ricostruzione della verità e la giustizia di quello che successe nel capoluogo ligure oramai 6 anni fa. E ci spiega anche molto del disegno politico sotteso alla repressione.

Lo Stato è stato condannato a risarcire Marina Spaccini, 50 anni, pediatra triestina, volontaria per quattro anni in Africa, per il pestaggio che subì da parte della Polizia in via Assarotti, nel pomeriggio del 20 luglio 2001. Marina, come decine di migliaia di militanti cattolici della Rete Lilliput, era seduta, con le mani alzate dipinte di bianco, gridando “non violenza”, quando fu massacrata dalla Polizia. Questa si è difesa sostenendo (sic!) che non era possibile distinguere tra le mani dipinte di bianco di Marina e i Black Block. Per il giudice Angela Latella invece la selvaggia repressione genovese –e la cortina di menzogne sollevata per coprirle- è stata una delle pagine più nere di tutta la storia della Polizia di Stato e per la prima volta ciò viene scritto in una sentenza. Non solo, è ben più grave quello che è scritto nella sentenza genovese.

Quelle dei poliziotti non furono né iniziative isolate né eccessi, ma facevano parte di un disegno criminale.

Si inizia a confermare in via processuale quello che chi scrive sostiene e scrive da sei anni. A Genova vi fu un disegno criminale selettivo da parte di apparati dello stato. Tale disegno era teso a terrorizzare non tanto la sinistra radicale ma il pacifismo cattolico, in particolare la Rete Lilliput, che per la prima volta in maniera così convinta e numerosa scendeva in piazza saldandosi in un unico enorme fronte antineoliberale con la sinistra. Le ragazze e i ragazzi delle parrocchie furono quelli che pagarono il prezzo più alto, soprattutto sabato. I loro spezzoni di corteo furono sistematicamente bersagliati dai lacrimogeni e centinaia di loro furono pestati selvaggiamente. Ma, soprattutto decine di migliaia di loro, e le loro famiglie, furono spaventati a morte in una logica pienamente terroristica. Quanti dopo Genova sono rimasti a casa?

Di fronte all’immagine sorda data dai grandi della terra, Bush, Blair, Berlusconi, quel movimento pacifico, colorato, credibile, fatto di persone serie e non dei pescecani rinchiusi nella città proibita, che si era riunito intorno alle proposte concrete per un nuovo mondo possibile del Genoa Social Forum, doveva essere schiacciato. Non lo sapevamo, ma mancavano 50 giorni all’11 settembre.

Riporto nel sito l’articolo dell’eccellente Massimo Calandri, apparso SOLO sulle pagine genovesi di Repubblica lo scorso 29 aprile. E' normale secondo voi? Esiste ancora il diritto ad essere informati in questo paese?

28.4.07

La giustizia borghese


E' mai possibile o porco d'un cane, che le sentenze in codesto reame, devono essere emesse da grandi puttane.... Così commenterebbe De Andrè l'ennesima assoluzione di Berlusconi ed il dimezzamento della pena per Annamaria Franzoni. Due colpi grossi in un giorno solo, mentre gli italiani partono per uno spensierato ponte vacanziero in onore al Primo Maggio....
Che Berlusconi abbia dato i soldi per corrompere i giudici, penso che lasci pochi dubbi alle persone sane di mente. Ma nessuno credo che abbia dei dubbi anche sul fatto che i reati siano più o meno tali a seconda di chi li ha commessi. Una sentenza che dica che il fatto non sussiste e che non ha commesso il fatto, risolve il problema. Lascerà qualche dubbio, ma le sentenze, in democrazia, non si commentano.... E avanti fino alla prossima battaglia democratica per altre assoluzioni. In democrazia il cittadino deve essere tutelato! Se poi si incontra un giudice integerrimo, rimane sempre la possibilità delle leggi ad personam....
Peccato che se a commettere i reati sono persone meno importanti, magari un immigrato od un emarginato qualsiasi, le sentenze vengano commentate, e come! Prime pagine dei giornali e salotti televisivi con i massimi esperti, si sprecano. Tutti a dimostrare come sono cattivi questi cittadini che non rispettano le regole della democrazia ed il pericolo che incombe sulle persone per bene. E le persone per bene, quelle che hanno una famiglia casa, lavoro e chiesa, la bella villetta, l'auto alla moda e tutti i ben di dio che si meritano, quelli possono pure ammazzare i figli ma rimarranno sempre persone per bene. Magari nemmeno i più scaltri avvocati riescono a dimostrarne l'innocenza ed incolpare i vicini di casa o qualche povero cristo con problemi mentali, ma di carcere nemmeno a parlarne. Condanna in primo grado a 30 anni, in secondo grado si riconferma la colpevolezza, ma la condanna viene ridotta alla metà. Non è difficile immaginare cosa avverrà al terzo grado....
Aveva proprio ragione Berlusconi a definirsi l'unto del Signore. Un Dio dalla propria parte aiuta sempre, molto! Pensiamo a quelli che non ce l'anno un Dio dalla loro parte, magari sono credenti e praticanti, molto più osservanti dei Berlusconi e delle Franzoni, magari sono, contrariamente a loro, pure timorosi di Dio. Pensiamo ad un povero cristo che ha perso il lavoro, deve provvedere al sostentamento dei figli, mandarli a scuola perchè possano avere un avvenire migliore del suo. Nessuno si preoccupa di lui, deve in qualche modo arrangiarsi e magari commette un reato. In pochissimo tempo diventerà uno dei tanti che vanno ad affollare le nostre galere stracolme di disperati. Dove sta la differenza? Perchè Dio non si da da fare e permette che finisca giudicato da magistrati inflessibili? Magari gli stessi che assolvono i Berlusconi e lasciano libere le Franzoni, solo che a volte sono tolleranti e pieni di comprensioni per le debolezze umane, altre invece sono inflessibili difensori della legalità e dell'ordine costituito. Allora anche Dio si attiva a seconda dell'importanza dei suoi fedeli? O non è che esista davvero un Dio minore? O non sarà che non c'entra nessun dio e che sia tutta una questione tra gli uomini e che la giustizia sia in realtà ben poco giusta? Ma davvero dovremmo continuare a credere in questa giustizia, che qualcuno ha definito a ragione, giustizia borghese? Forse questo termine caduto troppo presto in disuso, andrebbe urgentemente riabilitato.
Mai come in questi tempi la borghesia ha goduto di immensi privilegi ed assoluta impunità. Mai come oggi le ingiustizie sono così palesi, e mai come oggi si è toccato il fondo della disgrezione sociale e politica dei ceti più poveri che in passato hanno dimostrare di essere in grado di comprendere, organizzarsi, pretendere ed ottenere condizioni di vita migliori ed una maggiore equità sociale. Mai come oggi lo strapotere dei potenti è stato tale da annichilire interi popoli ed intere generazioni. Durante il fascismo la coscenza politica e la comprensione degli eventi ha fatto sì che il popolo non abbia mai perso di vista la necessità di condurre una lotta che avrebbe portato, anche se con duri sacrifici, alla liberazione e alla possibilità di costruire un mondo migliore. Poi che la costruzione del mondo migliore sia rimasta sulla carta, qualcuno l'aveva sospettato da tempo. Mai delegare a nessuno la costruzione del mondo migliore! Diffidare sempre di coloro che molto parlano e poco fanno! E non consegnare mai le armi dopo essersi liberati dagli oppressori, loro continueranno ad usarle....
Un grande amico della libertà e nemico della cultura borghese, falsa ed ipocrita, che non si dava arie da intellettuale o poeta ma diceva di essere solo un semplice autore di canzonette, aveva capito tutto. E scrisse questo brano che denunciava il pericolo incombente. Ovviamente venne definito un menagramo pessimista e portatore di iella....
Trascrivo il testo senza dire chi ne fu l'autore, il primo che lo scopre avrà diritto ad un regalo: il diritto di sputare in faccia a Berlusconi in nome del popolo sovrano e stufo di essere preso per i fondelli....

Andava per i boschi con due mitra e tre bombe a mano
La notte solo il vento gli faceva compagnia
Laggiù nella vallata è già pronta l’imboscata
Nell’alba senza sole eccoci qua
Qualcuno oggi il conto pagherà.

Andava per i boschi con due mitra e tre bombe a mano
Il mondo è in mondo cane ma stavolta pagherà
Tra poco finiranno i giorni neri di paura
Un mondo tutto nuovo sorgerà
Per tutti l’uguaglianza e la libertà
Per tutti l’uguaglianza e la libertà.

In soli cinque anni questa guerra è già finita
È libera l’Italia e l’oppressore non c’è più
Si canta per i campi dove il grano ride al sole
La gente è ritornata giù in città
Ci son nell’aria grandi novità.

Discese dai suoi monti per i boschi fino al piano
Passava tra la gente che applaudiva gli alleati
Andava a consegnare mitra, barba e bombe a mano
Ormai l’artiglieria non serve più
Un mondo tutto nuovo sorgerà
Per tutti l’uguaglianza e la libertà.

E torna al suo paese che è rimasto sempre quello
Con qualche casa in meno ed un campanile in più
C’e il vecchio maresciallo che lo vuole interrogare
Così per niente per formalità
“Mi chiamano Canina e sono qua.”

E vogliono sapere perché come, quando e dove
Soltanto per vedere se ha diritto alla pensione
Gli chiedono per caso com’è andata quella sera
Che son partiti il Conte e il Podestà
E chi li ha fatti fuori non si sa
E chi li ha fatti fuori non si sa.

Se il tempo è galantuomo io son figlio di nessuno
Vent’anni son passati e il nemico è sempre là
Ma i tuoi compagni ormai non ci son più
Son tutti al ministero o all’aldilà
Ci fosse un cane a ricordare che:

Andavi per i boschi con due mitra e tre bombe a mano…

…Un mondo tutto nuovo sorgerà
Per tutti l’uguaglianza e la libertà
Per tutti l’uguaglianza e la libertà.

BUON PRIMO MAGGIO
Che sia un giorno di festa, ma anche di riflessione....

22.4.07

Bandiera Rossa la sparirà, Ciao bella....

Finalmente è arrivato il Partito Democratico. Il popolo italiano ne sentiva la mancanza! Ne sentiva la mancanza? Ne siamo sicuri? Non è che ci manchino cose più importanti?
Ho seguito il Congresso dei DS, il quarto e l'ultimo. Ma quanto è durato 'sto partito! Era ora di chiuderlo.
Hanno cominciato nel 1989 a dire che serviva un partito leggero, senza più sezioni, senza militanti che distribuiscono l'Unità alla domenica, senza nemmeno i giornali, e senza più Italia Radio. I militanti, i giornali, le radio e le sezioni costano, e sopratutto non servono. I Democratici americani mica c’hanno tutte ‘ste cose, e spesso vincono le elezioni. A noi, con tutto questo, cinquant'anni di opposizione c'è toccato. Meglio fare come gli americani! Però non hanno tenuto conto che noi non siamo l'America! Per fortuna. Se pensiamo che non abbiamo ancora avuto nemmeno una strage in un college, Terzo Mondo siamo, altro che l'America....
Hanno pianto molto ma hanno deciso di chiudere il più grande Partito Comunista d'occidente. Anziché liberarsi di qualche disonesto che approfittava della situazione favorevole per risolvere i propri problemi personali piuttosto di quelli dei lavoratori, si sono liberati dei lavoratori!
Mentre la sinistra smobilitava e il pentapartito andava in prigione, anzi no, le prigioni mica le hanno fatte per i grandi ladroni le prigioni sono per il popolo quando si lamenta troppo, mentre la sinistra smobilitava, la destra si organizzava. E' arrivato Berlusconi con giornali, radio, televisioni e chi più ne ha più ne metta. La Lega ha parlato, in dialetto, a quelli a cui non parlavano più i comunisti. Il Cavaliere ha mandato qualche giorno i fascisti a Fiuggi a bere l'acqua e li ha fatti diventare democratici, ora infatti ce li troviamo tutti i giorni su tutte le reti a spiegarci che cos'è la democrazia.... E tutti insieme, sotto la giuda del Duce di Arcore, hanno vinto le elezioni.
Nel frattempo gli ormai ex comunisti, hanno cambiato di nuovo il partito, tra le lacrime ovviamente. Un partito ancora più snello, senza più simboli comunisti, e con sempre meno voti. Però hanno giocato la carta vincente, si sono alleati agli ex nemici democristiani ed hanno candidato uno di loro alle successive elezioni. E le hanno vinte. Ma hanno governato talmente bene che alle elezioni successive Berlusconi, fascisti e celoduristi hanno avuto gioco facile a spiegare agli italiani che la vera destra, l'originale, erano loro e che gli altri cercavano solo di imitarli. Hanno vinto a man bassa, malgrado la sinistra fosse convinta che candidando il più bello l'avrebbe ancora spuntata. Ma Rutelli oltre ad essere bello, parlava pure. E gli italiani sono mica tutti scemi....
Dopo cinque anni in cui le destre hanno tolto tutto quello che ancora c'era da togliere, bastava fare silenzio e gli italiani avrebbero votato qualsiasi pur di liberarsi di Berlusconi & C. Ma quando i nostri sono scesi in campo sparando una cazzata dietro l'altra, facendo a gara a chi era più bravo nel promettere di fare ancora più male agli italiani, la partita si è riaperta. Ancora un giorno ed una parola di Rutelli ed avremmo riavuto Berlusconi!
La vittoria è stata così striminzita che per poter governare sono stati costretti a seguire la linea dettata dal nuovo Papa, un progressista rispetto a molti del centrosinistra, ed a sperare che ad ogni votazione Rita Levi Montalcini e gli altri centenari ce la facciano ad arrivare in Senato. Per fortuna che Bertinotti l'hanno fatto Presidente della Camera e che la "sinistra radicale" è più moderata di Tony Blair, altrimenti il Cavaliere starebbe già ricavalcando la devastata terra italica. Malgrado alcuni Ministri stiano facendo del loro meglio, la popolarità del Governo è scesa a livelli da dimissioni immediate. Servirebbe un deciso cambio di rotta, far capire agli italiani che questa prima fase è stata condizionata dai danni del precedente Governo, che ora il risanamento economico è in atto e che i prossimi anni saranno interamente dedicati a risolvere i problemi del Paese e dei suoi cittadini. Lavoro, sicuro, per tutti, rivalutazione delle pensioni e dei salari, praticamente dimezzati nel loro potere d'acquisto da chi ha cambiato un Euro per mille Lire, galere piene di grandi ladroni e non di poveri cristi, lotta all'evasione fiscale ed alla corruzione dilagante, servizi sociali efficienti e gratuiti, scuola pubblica e di qualità per i nostri giovani, soluzione del problema degli sprechi di energia e salvaguardia dell'ambiente, basta privatizzazioni dei servizi di pubblico interesse, rinazionalizzazione dell'energia elettrica, delle ferrovie, delle autostrade, dei telefoni, ecc. Basterebbe dire che l'economia neoliberale è la responsabile del disastro umanitario che sta sconvolgendo il pianeta e la nostra economia, che le destre vogliono insistere su questa strada, è ovvio è nel loro interesse, e che noi ammettiamo di avere sbagliato nel volerli imitare per essere più "moderni" ma che ora si è deciso di cambiare strada.
Invece no! Hanno pensato di fare un altro nuovo partito!!!!! Hanno pianto di nuovo ed hanno liquidato i DS!!!! C'erano ancora troppi lavoratori in quel partito che pretendevano i loro diritti. Lavoratori che non hanno ancora capito che quello non è il loro posto. Un partito moderno è fatto per fare carriera, per farsi una buona posizione, per andare in televisione tutti i giorni, disquisire con Vespa e con la Carrà sul delitto di Cogne e sulle nuove tendenze dei VIP.
Uno deve decidere, o fai il lavoratore o ti metti in politica! Per fare la prima cosa serve sopratutto un gran culo. Devi riuscire a sopravvivere con meno di 1000 Euro al mese quando l'ISTAT dice che come minimo ce ne vogliono 2000, e col cavolo che ti fanno lavorare tutti i mesi! Se poi lavori nei cantieri edili devi pure riuscire a portare a casa la pelle. Se scampi a tutte le insidie, quando raggiungerai l'età della pensione, che nel frattempo avranno portato a 99 anni, dovrai continuare a lavorare perchè la pensione non te la possono pagare. Sarebbe talmente bassa che non ti basterebbe per vivere, quindi meglio pagare quelle alte, le loro, che almeno qualcuno si salva.... Vedete che è meglio fare il politico? Quindi serve un partito di politici, solo politici, tutto il resto sarebbe un inutile orpello, per dirla con D'Alema.
Quindi hanno pianto di nuovo, hanno liquidato i DS e faranno il Partito Democratico. Cosa sarà questo nuovo partito però non ce l'hanno detto. Cominciamo a liquidare i DS che hanno ancora troppi militanti che malgrado tutto sono riusciti a farci andare al Governo, poi si vedrà. Se bisogna andare al Governo bisogna farlo senza l'aiuto dei militanti che poi vengono a romperti le balle continuamente. Meglio fare come gli americani, lì il Partito Democratico non è nemmeno un partito, nasce ogni volta che c'è l'elezione del Presidente per sparire il giorno dopo e ricomparire di nuovo quattro anni più tardi. Per congratularsi con questa scelta è venuto perfino Howard Dean, che infatti è Presidente del Partito Democratico ma non sa nemmeno lui cosa sia. E siccome nemmeno il nostro Partito Democratico nessuno sa cosa sia, tutto quadra.... Ed a congratularsi è venuto anche Rasmussen, il Presidente del Partito Socialista Europeo. Ma mentre lui si stava congratulando con i DS, Rutelli, dal palco del Congresso della Margherità, l'altra metà del cielo, o dell'inferno, diceva che mai il Partito Democratico farà parte del Partito Socialista Europeo. Si deve essere sorpreso! Avrà pensato di essere finito nel posto sbagliato....
Ad un appuntamento così importante non poteva certamente mancare lui, Silvio Berlusconi. E' entrato scortato dai portuali livornesi, mai cosa tanto ingrata è toccata loro fin dai tempi del famoso congresso di Livorno che diede vita al PCI, perchè nessuno gli facesse male. Sorpresa!!!! Non un fischio ma solo ovazioni ed applausi!!!! Ascoltata la relazione di Fassino il Cavaliere si è subito dimostrato entusiasta, ha detto di essere daccordo sul 95 % di quanto detto dal segretario della quercia, nessuno dei presenti credo abbia raggiunto quella percentuale, e che è pronto ad iscriversi al nuovo partito.... Anche quì tutto quadra!!!!
Ora i DS smobiliteranno, la bandiera rossa sparirà, non più Bella ciao ma Ciao bella..... Sembra che il nuovo partito non raccoglierà mai l'oltre 30 % dei voti che furono dell'Ulivo, ma poco più del 20 %. E come farà a governare?, si domandano in molti. Ma insieme a Berlusconi! che intanto raggiungerà da solo il 35 % e detterà la via da seguire. Poco importa se a votare ci andranno solo i politci, che nel frattempo rappresenteranno più del 50 % dell’elettorato, l'importante è che il rimanente 50 % lavori e stia zitto. Altrimenti ci sono milioni di immigrati disposti a tutto....
Rimane solo una speranza. Che molti facciano come Fabio Mussi, che si fermino quì, che non se la sentano più di andare oltre. Che quelli che si fermano siano talmente tanti da far sì che il Partito Democratico sia costretto a fare davvero bene per non essere sopraffatto da una "sinistra radicale" capace di far ricordare loro da dove vengono e dove sarebbe bene andare. Per cercare insieme, in alternativa alle destre, di cambiare davvero questo nostro sciagurato Paese. Finalmenti tutti uniti in uno o più partiti che siano veri, fatti di uomini e donne e non come quelli americani fatti di dollari rubati sfruttando i lavoratori ed i popoli dell'intero pianeta.
Auguri!
P.S. Quì sotto si può leggere il programma del Partito Democratico:
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15.4.07

L'altra faccia del nemico


Bellissimo l'intervento di Marco Travaglio l'altra sera durante la trasmissione di Santoro. Lo riporto integralmente con la speranza che aiuti a far comprendere quanto sta realmente succedendo in questo nostro disperato pianeta. Che mi sembra un poco diverso da quello che ci vogliono far credere....
Lettera aperta del mullah Omar agli italiani
Marco Travaglio
Chi scrive è il mullah Omar. Ho 44 anni, 4 mogli, vari figli, sono di Kandahar, dunque non sono arabo: sono afghano. Nella mia vita ho fatto un po' di tutto: il combattente, il politico, la guida spirituale, di nuovo il combattente. Ho conosciuto i più grandi eserciti del mondo: a 20 anni combattevo l'Armata rossa (ci ho rimesso letteralmente un occhio della testa), ora combatto gli Stati Uniti, gli inglesi e i loro alleati della Nato. Solo che, quando combattevo i sovietici, a voi occidentali piacevo tanto: le armi ce le passavate voi. Ora, comprensibilmente, non vi piaccio più. Eppure sono rimasto lo stesso.
Conosco Bin Laden dai tempi dell'invasione sovietica, quando anche lui vi piaceva parecchio. Ma non abbiamo niente in comune: lui è un arabo, un califfo saudita pieno di petrodollari. Ci aiutò contro l'Armata rossa e dopo ci diede un sacco di soldi per costruire strade,ponti, scuole e ospedali. Per questo era molto amato dagli afghani e quando entrai in Kabul, nel 1996, lo lasciai lì. Ma nel `98 fu accusato di aver ordito gli attentati alle ambasciate Usa in Kenya e in Tanzania, e la sua presenza in Afghanistan divenne un problema. Anche perchè Clinton cominciò a bombardare nel mucchio, nella zona di Khost, pensando che lui fosse lì: invece morirono centinaia di civili. Tra il mio governo e Clinton ci fu una trattativa: ma sì, risulta dai documenti del Dipartimento di Stato, anche gli americani trattavano con i talebani. Avevano il mio numero. Mandai il mio braccio destro Wakij Ahmed a Washington, a incontrare due volte Clinton: il 28 novembre e il 18 dicembre `98.
Clinton voleva che ammazzassimo Bin Laden, o almeno lo espellessimo.
Espellerlo non potevamo: era troppo popolare.Offrimmo di fornire le coordinate del suo nascondiglio, così che gli Usa potessero centrarlo a colpo sicuro. Purchè la smettessero di bombardarci. Clinton, inspiegabilmente, rifiutò.
Poi i nostri rapporti peggiorarono ancora, ma non certo per il burka alle donne o per le tv distrutte o per le statue del Buddha polverizzate: fu perché rifiutai di affidare la costruzione del mega gasdotto dal Turkmenistan al Pakistan all'americana Unocal. Gli americani se la legarono al dito, anche perché nell'Unocal erano impicciati Dick Cheney, Condoleezza Rice e l'attuale presidente afghano Hamid Karzai. Ora fingete di scandalizzarvi tanto per l'oppio: ma nel '98 e nel '99 proposi più volte all'America e all'Onu di bloccare la coltivazione del papavero in cambio del nostro riconoscimento. Risposero picche. Nel 2000 bloccai unilateralmente la coltivazione del papavero, tra le proteste di centinaia di migliaia di contadini: ma il Corano vieta di produrre e consumare droga, e per me il Corano è una cosa seria. Risultato: il prezzo dell'oppio salì alle stelle. Un danno terribile per le grandi mafie del narcotraffico mondiale. Sarà un caso, ma meno di un anno dopo ci avete attaccati. Ora, nell'Afghanistan "liberato" e "democratico" , si produce più oppio di prima: produciamo l'87% dell'oppio mondiale.
Dopo l'11 settembre gli americani ci han chiesto di nuovo di consegnare Bin Laden. Abbiamo chiesto le prove del suo coinvolgimento. Non ce le han date. Noi non abbiamo dato Bin Laden. E ci hanno attaccati. Anche se non c'era un solo afghano nei commandos delle Torri gemelle, né un solo afghano è stato mai trovato nelle cellule di Al Qaeda: c'erano sauditi, egiziani, giordani, tunisini, algerini, marocchini, yemeniti. Non afghani nè iracheni. Eppure avete invaso proprio l'Iraq e l'Afghanistan. Avete mai pensato di bombardare la Sicilia per cinque anni per stanare Provenzano? Eppure quello era latitante da 43 anni, Bin Laden solo da un paio.
Noi non siamo un popolo di terroristi. Le prime autobombe sono esplose nel 2006, dopo 5 anni di occupazione. Un po' perché questi 5 anni hanno sconvolto e imbarbarito le nostre tradizioni. Un po' perché molti terroristi vengono da fuori. Un po' perché coi russi, almeno, riuscivamo a fare la guerra: le loro truppe erano sul campo. Con gli americani è impossibile: li vediamo sfrecciare sui loro B52 a 10 mila metri d'altezza. Un anno fa un Predator americano, senza pilota né equipaggio, ha bombardato il piccolo villaggio pachistano di Domadola, al confine con l'Afghanistan, pensando che io e Al Zawahiri fossimo lì. Ha ucciso 18 civili, tra cui 8 donne e 5 bambini. Nessun americano, per il semplice motivo che gli americani non c'erano: il Predator era telecomandato da una base del Nevada, dove il pilota dirigeva le operazioni via satellite. E' la "guerra asimmetrica" , che è a costo zero, almeno per voi. Non per il nostro popolo.
Badate, non voglio certo fare il santerellino. Io sono un guerriero feroce e fanatico. Ma leale. Finchè ho avuto il controllo della situazione, non abbiamo avuto sequestri di persona: una volta che una giornalista inglese penetrò nel nostro paese travestita da uomo, fu trattata bene e, accertato che non era una spia, rilasciata senza contropartite tre giorni dopo. Che mi dite invece dei vostri agenti che, nella libera Milano, han sequestrato un imam per mandarlo in Egitto e farlo torturare? Dite che teniamo le nostre donne troppo coperte. Può darsi. Ma voi esagerate nell'altro senso: possibile che da voi una donna, per andare in tv, debba mettersi in costume da bagno, magari col crocifisso tra le tette? Non avete un posto più decente per mettere il figlio del vostro Dio?
E' vero, non riconosco lo Stato laico e la separazione tra religione e politica. Ma proprio voi venite a dare lezioni? Mi risulta che anche da voi molti politici prendano ordini da capi religiosi, tra l'altro residenti in uno Stato straniero.
Ora vi devo salutare. Ma consentitemi di ringraziarvi per il servigio che, involontariamente, avete reso a me e ai taliban: nel 2001, quando ci avete cacciati da Kabul, stavamo sulle palle a gran parte degli afghani.Ora che gli afghani vi hanno conosciuti e han visto all'opera il cosiddetto presidente democratico Karzai, siamo diventati popolarissimi. Tant'è che io continuo a girare in bicicletta e in sidecar. Sulla mia testa c'è una taglia da 50 milioni di dollari, ma nessuno ha mai pensato di tradirmi per intascarla. Vi lascio con un pensiero di un vostro santo, che dovreste conoscere bene, Agostino da Ippona. E' tratto dal De Civitate Dei: "Una volta fu portato al cospetto di Alessandro Magno un famoso pirata fatto prigioniero. Alessandro gli chiese: `Perchè infesti i mari con tanta audacia e libertà?'. Il pirata rispose: `Per lo stesso motivo per cui tu infesti la terra; ma poiché io lo faccio con un piccolo naviglio, sono chiamato pirata; poichè tu lo fai con una grande flotta sei chiamato imperatore'" . Meditate, infedeli, meditate.

6.4.07

Solidarietà


Riporto quanto scritto da Dacia Valent sul suo blog. C'è veramente da riflettere! Io sono agnostico e come tale voglio portare a Dacia ed alla sua gente tutta la mia solidarietà.


L'Odio

Domani succederanno cose brutte. Io lo so, e voglio che anche voi lo sappiate. Succederanno a Torino.
Domani il Corriere della Sera, forse dalla mesta rubrica di Magdi Allam, si produrrà in una difesa della trasmissione di Santoro e Ruotolo e Vauro e Travaglio.
E questo dovrebbe far capire, quantomeno a Marco Travaglio e a Vauro Senese, quanto sia crudele quello che è stato inflitto alla comunità. Lo spero, davvero.
Voi sapete quanto questo blog sia faticosamente musulmano. L’uso disinvolto delle metafore, l’uso spregiudicato del linguaggio più crudo spesso, l'abuso sconsiderato delle iperboli, beh, mi pare possano essere considerati buoni indizi, no?
Questo blog racconta di dubbi. Sono una credente balbettante. E voi non sapete quanto io invidi la serena, granitica certezza di altre ed altri musulmani che conosco, che si abbandonano, lasciandosi scorrere sulla pelle la vita scandita da parole che a malapena capiscono, senza chiedersi il perché.
Io di domande ne ho a milioni. Di risposte praticamente nessuna. La religione codificata è per me, appunto, un codice e in quanto tale, mi piace violarlo, spesso, sperando di non farmi beccare. Una specie di amico, quello più strano che ho, mi ha detto che LUI con Dio ci negozia "Faccio questo e magari quell'altra cosa non la faccio per un mese, k Buddy?". Ecco, credo che forse anche io sono un po' così.
Ma c’è una cosa che io so. E so di non essere l’unica a saperla.
So che è da idioti pensare che Dio non abbia altre parole all’infuori di quelle che si leggono sul Corano. Ne ha milioni, tutte meravigliosamente nuove, tutte meravigliosamente umane. Non ci chiede di adattare la nostra vita ad un codice rigido, no. Ci ha dato la libertà di curiosare e di usare di quelle lettere per costruire un alfabeto che si rinnovi insieme a noi, e scrivere nuove sillabe e nuove parole e nuove frasi che diano lo stesso messaggio, ma lo dicano con le nostre voci di oggi, le voci di noi che viviamo in questo mondo che è cambiato, ci sta lasciando indietro e a cui rischiamo di non avere più nulla da donare. Allah non è per nasconderci, ma per spingerci allo scoperto. Allah non è per consolarci, ma per stimolarci. Allah non ci canta una ninna nanna ma ci da la sveglia. Allah è uno e Mohamed è il suo Profeta.
Torniamo a domani. Domani Sandro Ruotolo, che io ricordo diverso (santo cielo, Sandro, quando è che sei diventato così, quando ti sei perduto, accidenti?????), forte del sostegno di Allam e del Corriere della Sera ha annunciato che una troupe di Annozero sarà di nuovo a Torino.
A rastrellare poveri immigrati che pur di dimostrare di non avere nulla da nascondere, apriranno loro le povere porte dei garage o scantinati che questo stato tollerante ci concede come luoghi di culto, e si faranno fregare da qualche furbetto che sulla loro pelle si costruisce una carriera.
Tutto il casino sollevato dalla trasmissione di Santoro è una triste bufala, lo sanno tutti. Anche quelli che ci stanno costruendo su paginate intere in questi giorni.
Un inverecondo baraccone dove Stagionate Cartomanti a Rotelle, attrici disoccupate assunte per fingere di essere donne marocchine segregate ma con una dizione da Actor’s Studios, maniache marocchine e ex gruppettari diventati guru mediatici, hanno ferito scientemente, freddamente e crudelmente la mia gente.
Non so voi, ma io quella casa di ringhiera - dove tante donne, di ogni colore e religione si lanciavano da un ballatoio all’altro, con sorrisi teneri e spietati, le storie di serafica violenza che vivevano (o avevano vissuto) grazie a mariti bastardi, incapaci di ricordare che le mani servono per lavorare ed accarezzare - l’ho sentita casa mia.
Quella ragazza piccola - col sorriso gengivato che si schermiva di fronte alla pseudo Giovanna d’Arco che quasi le urlava in faccia la sua condanna, non del marito violento, ma di lei (si, proprio della piccolina) – l’ho sentita figlia, sorella, madre.
Quell’ometto bigotto - che passa la sua giornata a pregare e a credere che Dio non abbia altre parole di quelle che ha imparato a pronunciare da bambino come le pronunciava suo nonno, che apre orgoglioso la sua piccola bottega della fede e si lascia mettere in croce da una redazione di sciacalli - non mi è più affettuoso antagonista, ma mi è figlio, fratello, padre.
Ma è davvero così difficile, per alcuni, credere che il vero viaggio della scoperta non consiste nel cercare nuovi paesaggi, ma nel cercare nuovi occhi1?
Ecco, domani, queste persone, così piccole, così povere, così indifese, così ansiose di essere amate, così dannatamente fragili, ecco, saranno ferite di nuovo. E tutto per il nulla degli ascolti e degli sponsor.
Domani, la mia gente soffrirà. E io, odierò.
Dacia Valent

1 Marcel Proust

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30.3.07

VIVA CUBA!


Oggi inizio a pubblicare un nuovo blog. Si chiama Viva Cuba! ed è dedicato alla mia seconda Patria.

Lo trovate all'indirizzo http://vivacubalibera.blogspot.com/

18.3.07

Chi l'ha visto?


Il Ministro degli Esteri della Repubblica di Cuba, Felipe Perez Roque, è stato in visita nei giorni scorsi nel nostro Paese. Ha incontrato Lamberto Dini, Presidente della Commisione Esteri del Senato, il Presidente della Camera Fausto Bertinotti, il segretario di Stato del Vaticano, Cardinale Tarcisio Bertone ed infine il nostro Ministro degli Esteri, Massimo D'Alema. Non dico che questo evento avrebbe dovuto avere il risalto della storica visita del Papa a Cuba, ma nemmeno che dovesse passare sotto silenzio! Le relazioni tra Cuba ed i Paesi dell'Unione Europea da qualche anno a questa parte non sono sicuramente delle migliori, perciò questa visita dovrebbe segnare la volontà di superare questo periodo difficile per aprire una fase nuova. Perchè allora questo incredibile silenzio? Semplicemente perchè Cuba è un Paese scomodo e di questi tempi alla maggioranza di Governo non conviene creare altre situazioni a rischio, mentre l'opposizione è sicuramente disinteressata a qualsiasi tipo di relazione con il Paese della Revoluciòn. E siccome nel nostro Belpaese abbiamo una stampa "libera e democratica" con tutti i giornalisti messi lì a fare quello che i loro padroni dicono, il risultato non poteva che essere quello di ignorare l'evento.
Evitare di parlare di Cuba, o parlarne male, è diventato un modo di fare della nostra sinistra, "comunisti" compresi. E' politicamente più vantaggioso fare della volgare propaganta anticubana piuttosto che essere definiti antidemocratici. Persino il Sottosegretario agli Esteri con delega all'America Latina e Caraibi, Donato Di Santo, partecipa a questo assordante coro di silenzio. Del Santo è sicuramente persona valida e capace, ricopre questo ruolo con copetenza in quanto si dedica fin da quando militava nel PCI alle tematiche che riguardano il continente latinoamericano. Nel dicembre scorso il buon Di Santo è intervenuto al 40° anniversario dell'IILA, Istituto Italo Latino-Americano. Durante il suo interessante intervento ha toccato tutte le tematiche che riguardano i Paesi di quell'area, ignorando però completamente Cuba, il Paese più grande ma sopratutto il più controverso del Caribe, se non con un breve passaggio dove ha aggirato l'argomento dicendo che "non è stato ancora possibile recarci". Un'altra dimostrazione che l'argomento Cuba viene considerato tabù. Meglio non parlarne. Per non correre rischi in quanto parlarne bene non conviene, parlarne con i soliti argomenti propagandistici triti e ritriti è altrettanto sconveniente, almeno per chi si definisce di sinistra. Non rimane che la via del silenzio, e con l'informazione che ci ritroviamo non è poi così difficile.....