Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

20.5.06

Il vero volto di Cuba 2


Questa è la lettera che ho mandato alla redazione de 'l Gazetin al mio ritorno da Cuba a fine inverno.

Cari amici della redazione de 'l Gazetin,
al rientro dalla vacanza a Cuba ho trovato le ultime due copie del vostro mensile. Vi ringrazio per avermeli inviati e per avere ospitato il mio scritto. Leggendo la rivista vedo che la polemica su Cuba è ben lungi dall'assopirsi. Gordiano Lupi continua con i suoi articoli da "giornalista indipendente" legato ai "democratici" anticastristi di Miami. Noto che continua imperterrito nel suo lavoro di disinformazione (dovrà pure campare in qualche maniera). Sono fatti suoi, anche se un po' di correttezza deontologica non gli farebbe male. Per esempio quando cita le "dame in bianco", che hanno tentato di apparentarsi alle mamme e nonne argentine di Plaza de Mayo che reclamano da decenni per conoscere la sorte toccata ai loro figli e nipoti desaparecidos, dovrebbe quantomeno citare che queste ultime hanno scritto un documento molto circostanziato nel quale sostengono che niente le lega a queste signore che definiscono alleate degli assassini dei loro cari (e non è vero che non possono uscire da Cuba, qualcuna è stata ricevuta persino da Zapatero....). Così quando parla dei detenuti politici dovrebbe riportare anche le sentenze in base alle quali sono stati condannati. La maggior parte dei dissidenti arrestati nel corso del 2003 è stata condannata per reati stabiliti dall’art. 91 del codice penale e dalla Legge 88. L’art. 91 prevede pene da 10 a 20 anni nei confronti di chi “nell’interesse di una nazione straniera, svolge attività il cui fine è di danneggiare l’indipendenza dello Stato cubano o la sua integrità territoriale”. La Legge 88 prevede pene detentive per chi è giudicato colpevole di sostenere le politiche statunitensi contro Cuba con l’obiettivo di “pregiudicare l’ordine interno, destabilizzare il paese e distruggere lo Stato socialista e l’indipendenza di Cuba”. Sarebbe anche utile ricordare che queste politiche contro Cuba hanno causato la morte di circa 3000 civili cubani e che tutti gli stati hanno legislazioni simili la cui applicazione spesso va ben oltre come nel caso dei prigionieri di Guantanamo e delle 3000 persone scomparse negli USA dopo l’ 11 settembre. Da questo è evidente la parzialità di quanto scrive Lupi, un buon giornalista quando tratta certi argomenti dovrebbe sempre citare anche il punto di vista avverso, in questo caso la Giustizia cubana che ha condannato le persone citate da Lupi. Ma questo farebbe cadere le sue tesi.... Comunque non intendo spendere altro tempo per replicare alle stupidaggini interessate di Gordiano Lupi.
Quanto scritto da "Bobus" penso che si commenti da solo: è un chiaro esempio di chi parla senza cognizioni di causa. O non conosce assolutamente Cuba o sono affermazioni suggerite esclusivamente dall'odio ideologico. Contro Cuba ho letto ben altro, denigrare il Governo cubano è diventato politicamente redditizio tanto che lo fa anche la sinistra. Sempre però senza cognizioni di causa. I politici europei si arrogano il diritto di tranciare giudizi sui governi dei Paesi del Terzo Mondo, spesso senza nemmeno essere transitati in un loro aeroporto. Farebbero meglio a documentarsi e chiedersi perché hanno fallito la loro missione in Europa piuttosto che parlare di situazioni di cui dimostrano di non avere la ben che minima conoscenza. E parlare male di Cuba è diventato un'opportunità per coloro che non se la sentono di sostenere pubblicamente Hitler, Stalin, Mussolini, Pinochet, Franco, i colonnelli greci, i boia argentini e tutti i dittatori che in molte parti del mondo continuano a tiranneggiare i loro popoli. Se poi uno sostiene di non avere la coda di paglia e si firma Bobus.... penso che non meriti nessuna attenzione. Però mi è rimasto un dubbio: come ha fatto Bobus a sapere che vivo a Ponte in Valtellina? Ha interessato i servizi segreti? Debbo aspettarmi ritorsioni? Comunque sappia che io sono molto fiero che mi abbia chiamato "Gianni Minà II da Ponte in Valtellina". Gianni Minà è uno dei pochi giornalisti italiani che godono di grande credibilità in tutto il mondo (le sue inchieste e le sue interviste hanno lasciato un segno nella storia del giornalismo). Mi sarei invece molto offeso se mi avesse paragonato a Vittorio Feltri, a Paragone, a Belpietro o altri grandi "giornalisti democratici" come loro. Sappia Bobus che fino a quando ne avrò la forza non smetterò il mio impegno, iniziato fin dalla gioventù, per la giustizia, la libertà, la solidarietà, la tolleranza e la fratellanza tra i popoli. Purtroppo di questi tempi mi sembra che prevalgano ben altre logiche. Per fortuna che ai diseredati del Terzo Mondo rimane sempre la possibilità di venire a vivere nella nostra "situazione idilliaca e prosperosa" dove un lavoratore dopo quarant'anni di lavoro deve cercare di sopravvivere con una pensione di poche centinaia di Euro in una società dove per vivere decentemente ne servono alcune migliaia.
Poco dopo Natale io e mia moglie siamo andati al Teatro Amedeo Roldan all'Avana per assistere al concerto del pianista Frank Fernandez e dell’Orchestra Nazionale di Cuba (straordinario! E il Teatro era stracolmo di gente comune. Come alla Scala....). Mentre stavo parcheggiando è arrivato il ministro della cultura Abel Prieto, solo, ha parcheggiato fianco a noi, ci ha salutato ed è entrato nel teatro in mezzo a tanta gente comune. Non ho potuto fare a meno di immaginare l'arrivo di un nostro ministro, con il solito corteo di accompagnatori e guardie del corpo. Mi sono chiesto di che cosa mai avranno paura. E mi sono dato la risposta: loro sanno il perché....
Il mio intervento precedente era motivato esclusivamente dall'intenzione di invitare a riflettere sulle tematiche dei Paesi del Terzo Mondo, che non possono essere affrontate dal punto di vista di politici e giornalisti interessati. Invitavo soprattutto a chiedersi il perché dell’esistenza dei Paesi del Terzo Mondo! Per esempio domandarsi perché da noi si guadagna in un’ora di lavoro tanto quanta guadagna in un mese un lavoratore che in quei Paesi svolge la stessa attività. E questo non è dovuto al fatto che quei lavoratori siano degli incapaci, anzi, molto spesso sono più bravi di noi. Il fatto è che le regole del gioco sono state imposte, con le buone o con le cattive, dai Paesi ricchi, o capitalisti o imperialisti che dir si voglia. Io questo l’ho capito con l’esperienza pratica. Vivendo spesso a Cuba mi sono reso conto che tutto quanto viene raccontato è frutto esclusivamente della propaganda ideologica. Mi sono reso conto che quella propaganda in parte aveva contagiato anche me e che invece a Cuba non succede niente di quanto qui viene raccontato. Ci sono invece molti problemi causati soprattutto dalle ingiustizie conseguenti ad un ordine mondiale che pretende di assoggettare tutti i Paesi del globo agli interessi dei potenti. Ma di questo sono in pochi a parlarne
A volte penso di sprecare il tempo, poi fortunatamente mi rendo conto che di Gordiano Lupi e Bobus non ce ne sono poi così tanti....
Con questo chiudo il mio intervento e, ringraziando per l'ospitalità, assicuro che qualsiasi cosa venga ancora scritta sull'argomento o sulla mia persona, non troverà più nessun commento da parte mia in quanto non intendo confrontarmi con certe stupidità.

Un caro saluto libertario.

Elio Bonomi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ambedue gli articoli che ho letto con attenzione,denotano una lucidita' espressiva e cognitiva,che avevo intuito!Ovvio sottolineare che condivido l'analisi socio-politica sottostante.Spero che il Blog possa essere meglio e piu' conosciuto.CUBA,per cio' che rappresenta simbolicamente,merita l'apporto di ogni testimonianza,specie se "libera" ed attraversata dall'Amore!

Eliolibre ha detto...

Kalos, sono d'accordo con te sulla necessità di contribuire a diffondere testimonianze su Cuba che proprio per il suo significato simbolico viene volgarmente attaccata in tutti i modi dai media e da giornalisti che hanno perso qualsisi pudore deontologico e si vendono per pochi denari ai loro padroni (questa parola sembra diventata impronunciabile, in un dibattito sul blog di Gennaro Carotenuto, Omero Ciai, specialista di Repubblica in denigrazione verso i Governi progressisti latinoamericani, mi ha tacciato di venire dalla Cina....) Seguo con interesse i tuoi interventi sui vari blog che frequento. Perchè anche tu non fai lo sforzo di pubblicarne uno tuo?