7.5.06
Forbes e le ricchezze di Fidel Castro
La rivista americana Forbes ogni anno pubblica questa ridicola classifica che vede Fidel Castro tra i dieci uomini più ricchi del mondo. Chi ha un minimo di onestà sa benissimo che questa è solo una delle tante notizie create ad arte per denigrare Cuba e quello che rappresenta. Basta approfondire la notizia e non è facile scoprire che a Fidel Castro vengono accreditate le proprietà di tutte le imprese statali cubane. Semplice no? Quello che mi è incomprensibile è perchè tutti i giornali italiani, anche quelli di "sinistra", prendano per buona questa notizia senza preoccuparsi di verificarne l'attendibilità. Anche a sinistra è politicamente più redditizio denigrare Cuba.....
Lo scorso anno ho contestato la notizia ad un quotidiano locale, la mia lettera non è mai stata pubblicata, attendo ancora una risposta oppure una querela.... Ecco il contenuta della lettera al giornale.
Su La Provincia di Sondrio di ieri è stato pubblicato in prima pagina un editoriale di Livio Caputo titolato: Arafat e Fidel nel Club dei ricchi.. Ho letto l’articolo in questione e, spero di non essere il solo, ne sono rimasto indignato. Com’è possibile leggere ancora certa insensata propaganda sull’unico quotidiano locale? Poi ci si lamenta che si vendono pochi giornali!
Io conosco poco, se non per quanto letto o per sentito dire, la storia di Arafat e dei palestinesi. Non avendo mai visitato quelle terre e conosciuto quel popolo, evito di commentare quanto scritto sull’argomento.
Contrariamente conosco molto bene la storia di Fidel Castro e del popolo cubano. Tra loro vanto più di un’amicizia e ne vado particolarmente orgoglioso.
Leggendo quanto scritto su Fidel Castro, così si chiama e non semplicemente Fidel come lo dovrebbero chiamare solo gli amici, mi sono chiesto il perché uno debba scrivere simili idiozie. E ho pensato che Livio Caputo, che assolutamente non conosco, possa essere uno dei tanti giornalisti ben pagati per fare il mestiere di propagandista di regime. Però forse mi sbaglio e la motivazione potrebbe essere un’altra….
Caputo scrive che il dato più stupefacente non è che nell’elenco dei politici più ricchi del mondo pubblicato sulla rivista Forbes, compaia Silvio Berlusconi che vale 10 miliardi di dollari, ma è stupefacente che il patrimonio di Yasser Arafat ammonti a 200 milioni e quello di Fidel Castro a 150. Siccome, dice Caputo, nessuno dei due ha mai lavorato, quei soldi non possono che essere stati rubati ai rispettivi popoli che vivono nella miseria.
Che i politici non lavorano, e quindi rubano, lo ha appena detto qualche altro propagandista. Forse ha anche dato l’ordine ad altri di rimarcarlo. Per quanto riguarda i 150 milioni di dollari che Fidel Castro avrebbe sottratto al suo popolo, fatti i debiti conti, in quarantacinque anni di governo, o dittatura a seconda dei punti di vista, Fidel Castro avrebbe rubato circa 12 dollari ad ogni cubano! Magari al popolo italiano fosse stato riservato il medesimo trattamento…. Le cause della povertà dei popoli del Terzo Mondo sono ben altre e penso che Livio Caputo le conosca benissimo. Se non le conosce glie le posso spiegare io…
Che Fidel Castro possieda quel patrimonio non è poi così facile crederlo. Non perché io sia un ingenuo idealista che crede nei miti, ma al contrario, perché alla luce di quanto sta avvenendo nel mondo, credere a quanto viene propagandato sui vari “dittatori” è veramente da ingenui. Potremmo sentirci dire che Fidel Castro è in possesso di armi di distruzione di massa, che è necessario “liberare” Cuba, che dobbiamo mandare i nostri soldati in “missione di pace”. Poi magari sentirci dire che le armi di distruzione di massa non c’erano ma che comunque la colpa è di Fidel Castro che ce l’ha fatto credere….
Io penso che scrivere articoli come quello citato faccia male al giornalismo, alla libertà e alla democrazia. Fare simile stupida propaganda in questo drammatico momento che l’umanità sta vivendo è da incoscienti. Proprio in questi giorni che a poca distanza da Cuba, nella disastrata Haiti dove l’1% della popolazione detiene la totalità della ricchezza e la speranza di vita è di solo 50 anni, si sta consumando un’altra tragedia causata dall’insaziabile avidità dei ricchi!
Tutti hanno il diritto di pensare quello che credono su Cuba, anch’io ho le mie critiche da fare, ma per favore smettiamola di fare così bassa propaganda. Ricordiamoci che Fidel Castro, Camillo Cinfuegos, Ernesto “Che” Guevara, la cui figura non dovrebbe essere ridotta a semplice gadget ma ne andrebbe invece rivalutata la statura morale, e l’intero popolo cubano sono stati protagonisti di memorabili pagine di storia. E ricordiamoci anche quanto è stato fatto dopo la Rivoluzione. Malgrado un vergognoso blocco economico che non ha precedenti nella storia e che avrebbe distrutto qualsiasi economia, a Cuba, il cui tenore di vita era simile a quello attuale di Haiti, l’aspettativa di vita è al livello dei Paesi più sviluppati, come pure la sanità. L’istruzione è ai massimi livelli e ad ogni cubano è garantita una casa con l’acqua potabile, l’energia elettrica e il gas. Tutto questo in un continente, quello latino-americano, dove tutto ciò è impensabile.
Non voglio entrare nel merito di quanto propagandato sui temi della repressione e delle carceri disumane. Vorrei però ricordare che a Cuba conosco molte persone, alcune contro altre a favore del governo, che discutono liberamente tra loro sostenendo ognuno il proprio punto di vista. Certo, come in qualsiasi Paese, compiere atti sovversivi contro il potere viene perseguito. E magari, io non sono in grado di giudicarlo, qualcuno potrebbe essere stato condannato ingiustamente. Ma questo, e di ciò ne sono certo, succede anche da noi. E che le carceri cubane siano tutt’altro che disumane lo può testimoniare una nostra connazionale lì detenuta, che ho conosciuto e che sostiene di essere sorpresa di come i detenuti vengono trattati. Veramente a Cuba ci sono carceri che in quanto a disumanità non sono seconde a nessuno. Si trovano all’estremità orientale dell’isola. A Guantanamo. Ma sono sotto l’Amministrazione USA…
Fidel Castro può essere apprezzato o meno, però, anche se Caputo sostiene il contrario, è risaputo che ha sempre lavorato moltissimo e malgrado l’età avanzata continua a farlo. Al tal punto che non è mai riuscito a trovare il tempo per scrivere canzoni e cantare con Apicella.
Se penso alla Rivoluzione cubana, e a quel meraviglioso popolo, riesco ancora a provare forti emozioni. Che non riesco a provare per i nostri governanti e il loro capo che “vale 10 miliardi di dollari”. Per non parlare di quegli infaticabili lavoratori che sono certi nostri imprenditori che si sono arricchiti truffando i risparmiatori. Creando sfiducia verso un’intera categoria di persone meritevoli e insostituibili per il nostro sviluppo. Perché invece di abbassarci a questa stupida propaganda non ci occupiamo seriamente dei problemi che affliggono il nostro Paese e l’intera umanità? Magari criticando, quando sbagliano, i nostri governanti anche se sono della nostra parte politica. Io lo faccio sempre. Solo così potremo aiutarli a governare meglio.
Smettiamola con la propaganda ideologica e affrontiamo i tremendi problemi che stanno affliggendo l’umanità. Magari da un altro punto di vista, quello umanitario, appunto.
Concludo con l’auspicio che articoli così insulsi non appaiano più su questo giornale che vorrei continuare a comprare. E, per favore evitatemi la solita insopportabile replica alla quale avrei il diritto di controreplicare, ecc., ecc., ecc. Livio Caputo ha scritto il suo articolo, io ha detto la mia. Punto.
Elio Bonomi
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4 commenti:
buongiorno signor Elio Bonomi,
ho letto con molto piacere il suo articolo, sto cercando materiale per la tesina sulla propaganda a cuba e sono incappata nel suo scritto.sono d'accordo con lei quando afferma che alcuni girnalisti utilizzano la loro "penna" per fare del favoritismo spicciolo, ma continuare a dire che Cuba sia un paese in cui si vive bene mi sembra sbagliato, se non addirittura pericoloso. sono stata anch'io una patita di che guevara e del sistema comunista dell'isola, ho letto i suoi diari e molti libri riguardanti il suo mito.ci credevo, era bello, un bel sogno.poi ho conosciuto il sud america, il mio ragazzo è ecuatoriano e viaggio spesso laggiù.non avendo avuto rapporti diretti con cuba, ho conosciuto la sua realtà tramite i racconti del mio ragazzo, che l'anno scorso ha visitato l'havana, non da turista, ma vivendo a casa di una vecchia signora conosciuta da internet, che ha pagato l'equivalente di 300 dolllari per tre settimane.bene...di questi 300 dollari, solo 50 sono restati alla signora, gli altri 250 sono finiti nelle casse dello stato.a cuba non si può usare internet.un turista (seppur in questo caso ecuadoregno)non può camminare per strada con un cubano:pena,. la prigione.un cubano non può comprarsi una casa;deve trovare qualcun altro che nello stesso momento voglia anch'egli traslocare, e scambiarsi la casa con questi.un cubano non può viaggiare all'interno dell'isola o dormire in un albergo.la gente ha fame.molte donne si prostituiscono.
se era un sogno quello che io vedevo negli scritti del che, beh, quello che vedo ora è solo il ritratto di un popolo che vive prigioniero in casa propria.una bella prigione senza dubbio, ma pur sempre una prigione.
sara andreini
Cara Sara Andreini, se non ci credi più sono affari tuoi, però potresti evitare di fare un lungo elenco di stupidi luoghi comuni, se per cambiare idea ricorri alle più stupidie falsità, forse non avevi e non hai tutt'ora le idee molto chiare....
Auguri per la tua tesi.
"El conocimiento nos hace responsables." Ernesto Guevara
PS. Magari impara ad usare meglio la punteggiature e le maiuscole altrimenti malgrado i contenuti potresti rimediare un giudizio poco gradito.
Azzo, hai pure censurato quello che ho scritto?
Sei proprio un comunista di merda, dammi retta fatti curare, gente come te fa solo schifo, predicate la democrazia e censurate chi non la pensa come voi.Che schifo avere gente come voi in Italia, fai proprio schifo.
Dovresti ringraziarmi, quello che scrivi la dice lunga su ciò che alberga nel tuo animo. Lascia perdere, fatti gli affari tuoi e non venire quì a portare la tua puzza di fogna da dove sei uscita che io non mi occuperò più delle tue volgarità.
Adios.
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