6.6.06
Il Comandante Bush e gli eroici Marines
Sulle motivazioni per giustificare l’intervento armato in Iraq si sono scoperte cose che anche i più accaniti interventisti non hanno più argomenti validi per difendere tale scelta.
Ci dissero che Saddam Hussein era uno spietato dittatore che affamava il suo popolo. Approfondendo si copre invece che in Iraq la popolazione aveva istruzione, sanità, salari e standard di vita migliori degli altri Paesi dell’area.
Bush & C sostenevano che gli iracheni erano i responsabili degli attentati alle Twin Towers in combutta con Al Queida e Bin Laden. Chi ha un minimo di conoscenza in merito sa benissimo che questa è una menzogna. Ora si scopre che sugli attentati dell’11 settembre ci è stata detta tutt’altro che la verità….
Altra motivazione, il possesso di armi di distruzione di massa che Saddam Hussein aveva intenzione di utilizzare contro l’Occidente democratico. A qualcuno venne in mente che le armi di distruzione di massa gli Stati Uniti non solo le possedevano ma le avevano anche utilizzate ripetutamente: Hiroshima…. Nagasaki…. Vietnam…. Ex Jugoslavia…. E gli ispettori Onu dovettero ammettere di non aver trovato niente di tutto questo in Iraq. C’è chi pensò che ci fosse un equivoco: se gli ispettori Onu cercavano armi di distruzione di massa e non le hanno trovate in Iraq, perché non hanno cercato negli USA dove ne avrebbero trovate in grandi quantità? Ma l’Onu, si sa, non può fare quello che sarebbe giusto fare, l’Onu fa quello che gli USA dicono di fare!
Malgrado tutto questo il Comandante Bush decise di invadere l’Iraq con l’avvallo, non delle Nazioni Unite, ma degli amici Blair, Aznar e Berlusconi.
Si preparò una guerra lampo che in 72 ore, grazie alle bombe intelligenti, avrebbe permesso di catturare Saddam e portare la democrazia in Iraq. La guerra lampo durò un poco più di 72 ore, sono passati più di tre anni e ancora si è lontani dall’intravedere la fine del conflitto. Anziché accogliere i “liberatori” sventolando bandierine americane, gli iracheni hanno organizzato una resistenza che ha causato ingenti perdite agli invasori.
Malgrado sia evidente a tutte le persone dotate di un minimo di intelligenza e di obiettività che si tratta di una criminale aggressione ad un popolo da parte di una potenza straniera, si continua a parlare di intervento umanitario e di iracheni terroristi.
Le tragiche immagini di Abu Graib, le denunce sui detenuti di Guantanamo e di altri luoghi di tortura disseminati in vari parti del globo, la devastazione del paese, le decine (o centinaia?) di migliaia di civili ammazzati, il fosforo su Falluja e tutte le altre atrocità commesse dai “valorosi” Marines, non sono bastate a mobilitare i Capi di Stato dei Paesi cosiddetti democratici perché venga posta immediatamente fine a questa tragedia. Ancora dobbiamo sentir parlare di interventi umanitari e di esportazione di democrazia! Dobbiamo sperare che qualche giornalista coraggioso riesca a documentare le atrocità commesse dai “liberatori” per dimostrarci che tutto quello che scrivono i pennivendoli lautamente stipendiati dai loro padroni sono pure menzogne? E ci tocca vedere ogni giorno in tutte le televisioni i vari Gasparri, Taradash e compagnia bella difendere l’operato dell’establishment criminale che governa gli Stati Uniti!
Alcuni giorni fa il Washington Post ha raccontato la verità sui fatti di Haditha, dove il 19 novembre 2005 vennero uccisi per rappresaglia da parte delle truppe statunitensi, 24 persone tra uomini, donne e bambini. Secondo la versione dell'esercito Usa furono uccisi dall'esplosione di un ordigno piazzato lungo la strada, ora è dimostrato che la morte fu causata da proiettili sparati alla testa e al petto e non dai frammenti di una granata. Nel marzo scorso, la versione ufficiale venne smentita da un alto generale dei Marines in un'intervista al New York Times che riportava pure le testimonianze degli abitanti della cittadina i quali raccontano che i Marines aprirono il fuoco in due case e contro un taxi. Secondo il giornale i civili sarebbero stati uccisi per rappresaglia da un gruppo di marines in seguito alla morte di un loro commilitone colpito dalla deflagrazione di una bomba. Il quotidiano britannico The Times pubblica la testimonianza di Iman Hassan, una bimba irachena di 10 anni la cui famiglia è stata sterminata dai soldati Usa. Il terribile racconto, comincia alle sette del mattino, quando Iman si alza e si prepara per andare a scuola. Ad un tratto un'esplosione: un mezzo militare americano salta in aria colpito da una bomba ed il giovane di 20 anni che lo guida muore sul colpo. Mezz'ora dopo la famiglia di Iman non esiste più, sterminata dalla furia vendicativa dei soldati Usa. Ma le stragi continuano. Il 15 marzo ad Ishaqui, enclave sunnita a nord di Baghdad, le truppe a stelle e strisce volevano colpire un presunto membro di Al Qaeda e per questo hanno abbattuto un intero edificio. Effetto collaterale la morte di 11 persone di cui 4 donne e 5 bambini, uno dei quali di soli sei anni. Però le immagini, molto cruente, girate dalla polizia locale e inviate a Bbc e Rainews 24, trasmesse in questi giorni, smentiscono questa ricostruzione mostrando inequivocabilmente che le vittime sono state uccise a colpi di arma da fuoco. Dunque non si tratta di effetto collaterale, già di per se inaccettabile, ma addirittura lucida violenza omicida. Si stanno superando le atrocità naziste!
Possibile che nessun Capo di Stato, escluse quelle “canaglie” di Fidel Castro, Hugo Chàvez e ora anche Evo Morales, abbia l’onestà di dire che Bush è uno dei più grandi criminale della storia, responsabile di immani tragedie e sofferenze inflitte a persone innocue e indifese e che deve essere processato per i suoi crimini?
Mentre sto scrivendo arriva notizia di un attentato contro i soldati italiani in Iraq, un morto e quattro feriti di cui uno grave….
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