Ieri è volato in cielo il cantautore romano Stefano Rosso. Oltre alle bellissime canzoni che ci ha lasciato, pezzi in stile country-folk con testi mai banali, spesso ironici ed autobiografici, Stefano Rosso è stato un autore sempre coerente e non ha mai accettato le leggi del mercato che gli impedivano di dire ciò che pensava. Per questo proprio nel momento migliore della sua carriera ruppe il contratto con la RCA ed intraprese un percorso più libero ed autonomo cantando spesso da solo nei club accompagnato solo dalla sua chitarra.
Le sue canzoni sono tutte caratterizzate dall'impegno sociale e politico e da una forte impronta ironica, molto legate alla sua città, alla canzone popolare romanesca ed alle sue vicende personali che lo portarono perfino ad arruolarsi nella Legione Straniera a causa di una delusione amorosa.
Ricordo la bellissima "Una storia disonesta" con l'allora scandalosa frase "Che bello, due amici, una chitarra e uno spinello". Oppure "Letto 26", che da una sua degenza in ospedale, letto 26 appunto, racconta la sua vita a Trastevere dove viveva in Via della Scala. Con "Bologna '77" racconta l'assassinio di Giorgiana Masi, la ragazza uccisa il 12 maggio 1977 durante una manifestazione del Partito Radicale a Roma.
Come tutti coloro che in quell'indimenticabile periodo si resero protagonisti dell'esplosione culturale italiana, in questo caso della musica ingiustamente chiamata leggera, fu sommerso dall'ondata di riflusso che sommerse quell'ultima manifestazione di vitilità culturale e che diede inizio a quella decadenza creativa e culturale che perdura ai giorni nostri ed altro non è che il segnale più evidente della fine dell'egemonia, non solo culturale, dell'Occidente.
E non sarà con le aggressioni belliche nascoste sotto il nome di "interventi umanitari" e l'istigazione all'odio verso le altre culture che la nostra civiltà si salverà! Perchè proprio l'Oriente, L'Africa ed il Sudamerica stanno invece sperimentando momenti di straordinaria esplosione creativa che accompagnata da una grande crescita economica porterà quei paesi verso un futuro che noi ci sogneremo se non si avrà l'onestà ed il coraggio di superare le miopie con le quali i dirigenti dei paesi occidentali guardano alla realtà che ci circonda e la stupida presunzione di voler dominare il pianeta con la forza.
Per questo la scomparsa di Stefano Rosso, uno che queste tematiche conosceva bene ed aveva ben presente la situazione tragicomica in cui ci stiamo dibattendo, è ancora più dolorosa.
Riposa in pace tra gli angeli Stefano, e grazie per la tua testimonianza e per l'allegria che ci hai regalato con le tue canzoni tanto ironiche come profonde e realiste.
12 commenti:
ricambio la tua gentile e gradita visita, ciao Goltaire
Grazie a te Goltaire per aver ricordato Stefano Rosso.
Stefano non morirà finché lo ricorderemo, finché faremo risuonare le note della sua chitarra e la sua voce...
Non dimentichiamolo mai
Enrico
Io certamente non lo dimenticherò mai, spesso imbraccio la chiatarra ed anche se non mi sono mai fatto una canna provo una grande emoziona ad intonare "che bello, due amici una chitarra e uno spinello". Troppo simpatico, troppo intelligente per diminticarlo.
Un ricordo, ad un grande cantautore, però Elio sei impreciso nella ricostruzione della sua vita. Quando lasciò r.c.a. non è per i motivi che tu racconti, in quel periodo dopo una delusione amorosa andò in LEGIONE STRANIERA per due anni. Tornato, si sposò con una giornalista del tg2 (socialista) , poi cadde in un grosso problema di alcool,si separò. Ma purtroppo l' alcool l' ha accompagnato fino alla morte. Elio so che è difficile per te raccontare la verità ma sforzati.
Anonimo conosciuto, l'ultima frase potevi anche risparmiartela, non ti hanno insegnato che quando si è ospiti di qualcuno gli si debba almeno un minimo di rispetto?
Per il resto, non ho inteso assolutamente raccontare la vita di Stefano Rosso e fare dei pettegolezzi ma semplicemente rendergli omaggio in quando ha sempre avuto il mio apprezzamento, sia come artista che come uomo. Del fatto che lasciò la RCA e sia andato nella Legione Straniera ho scritto "ruppe il contratto con la RCA ed intraprese un percorso più libero ed autonomo" e "delle sue vicende personali che lo portarono perfino ad arruolarsi nella Legione Straniera", e mi sembra più che sufficiente visto che non è un post improntato sul gossip ma un omaggio a Stefano Rosso ed alla sua opera legata al contesto sociale, politico ed ambientale in cui ha vissuto. Lo stesso vale per la "storia con la giornalista del Tg2 (socialista)", sinceramente non mi sembra che fosse il caso di parlarne in quest'occasione ed in questo blog. Se a te interessano queste faccende faresti meglio a comprarti Novella 2000, Visto, Chi? o altre schifezze simili. Buona lettura....
Ho appena cancellato l'intervento del fascista provocatore. Ora si firma collettico Lavoratori Comunisti!!!!!! Quando al posto dei neuroni c'è segatura, per non dire di peggio....
Anonimo cialtrone, se non la smetti faccio partire la denuncia alla polizia postale, sai che non e difficile rintracciare chi scrive.
L'odio ideologioco è una grave malattia, un conto è sostenere le proprie idee, lottare per ciò che si crede, un'altro è la denigrazione fine a se stessa. Se poi si arrova all'aggressione personale si cade nel penale. Non mi piace ricorrere a questi mezzi, preferirei incontrarti a viso aperto ma visto che sei tanto vile da nasconderti dietro l'anonimato non mi rimane che la denucia.
imparato molto
molto intiresno, grazie
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