Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

10.2.07

Diario Habanero 2


Continuo la pubblicazione dell'estratto del mio Diario Habanero. A breve l'ultima parte.

lunedì 01 gennaio 2007
….Più tardi arriva Barbarita con figlia e nipoti. Mi racconta del suo nuovo lavoro in Venezuela dopo che ha lasciato l’incarico di Ministro. Dice di trovarsi molto bene e che soprattutto si sta rilassando dopo anni di impegno continuo alla guida del Ministero del Commercio Interno. Racconta di come il Comandante sia abituato a chiamare i suoi Ministri a qualsiasi ora del giorno e della notte per essere aggiornato continuamente. Mi racconta poi della sua ultima visita nell’ex Unione Sovietica dopo molti anni dai suoi precedenti e numerosi viaggi, di come la situazione sia notevolmente deteriora rispetto ad allora quando tutti vivevano decentemente. La violenza, la povertà, la fame, la droga e la disintegrazione sociale sono drammaticamente entrate nella società russa dopo che i dirigenti sovietici hanno messo all’asta lo stato sociale e quanto di buono era stato costruito in quasi settant’anni di socialismo. Mi parla poi degli errori dell’esperienza sovietica e di come le divisioni all’interno del Partito Comunista unite all’incapacità di alcuni dirigenti, siano diventate una miscela esplosiva capace di disintegrare l’Unione Sovietica. Prima di salutarci mi dice che ieri sera ha parlato con Fidel e che lo ha trovato bene. Rimaniamo d’accordo di continuare la discussione, soprattutto riguardo alla situazione attuale ed alle prospettive future di Cuba. Speriamo sia a Cuba quando ritorneremo in estate, la inviteremo a cena a casa nostra ed avremo tutta una serata per discutere.
Ancora una volta non posso fare a meno di notare come le personalità cubane vivano come qualsiasi altro cittadino, li si incontra in qualsiasi luogo, senza scorte al seguito e senza essere ossequiati da chicchessia. E penso al perché, invece, i nostri politici sono sempre circondati da gorilla e leccapiedi vari….
….Stasera a Cuba è festa grande, si festeggia l’Aniversario 49 del Triunfo de la Revoluciòn. In tutte le città ed in tutti i Municipi dell’Avana si esibiscono i migliori musicisti cubani, le piazze sono piene di giovani che danzano fino a notte fonda, la tv si collega con le varie piazze e si può assistere all’esibizione di cantanti e gruppi che hanno scritto e stanno scrivendo pagine bellissime di musica che gli appassionati di tutto il mondo conoscono ed apprezzano. Anche di questo straordinario avvenimento che vede tutto un popolo ed i suoi artisti uniti nei festeggiamenti, credo non si trovi traccia sui nostri mezzi di informazione! Se però un musicista in cerca di facile notorietà non fa rientro a Cuba e rilascia, come sempre viene richiesto in cambio di una promessa di sicuro successo, una dichiarazione politica contro il Governo cubano, si può stare certi che la notizia farà il giro del mondo. Così funziona la stampa libera di proprietà dei grandi capitali e dei partiti “democratici”….

martedì 02 gennaio 2007
….Oggi a Cuba si lavora solo per i servizi essenziali, dopo la notte di festa serve un giorno di riposo. Qualcuno obietta che se si lavorasse di più la situazione economica sarebbe migliore, ma i cubani preferiscono una notte di festa seguita da giorno di riposo, piuttosto che un telefono cellulare. Non si può pretendere che un popolo latino si comporti come i tedeschi….
….Si assegnano i premi ai migliori sportivi dell’anno. Davanti a tutti la ciclista Lisandra Guerra, il pugile Mario Rigondeaux e la pallavolista Rosir Calderòn, seguiti dai migliori peloteros. Anche in campo sportivo per i cubani è stato un anno pieno di soddisfazioni e lo sport dilettantistico qui è ancora una stupenda realtà. Se penso che i cubani battono spesso agli americani nel baseball e che i più grandi pugili passati alla storia, da dilettanti sono tutti stati suonati dai cubani, non posso nascondere un certo senso di soddisfazione. Non ho mai amato lo sport professionista e tutto il circo che gli sta intorno, mentre mi hanno sempre affascinato coloro che fanno sport per gloria e per diletto. Anche in questo campo l’esperienza cubana è straordinaria! ….

mercoledì 03 gennaio 2007
….Il Cotorro è un barrio a sud-est dell’Avana ed è caratterizzato dalla presenza delle industrie di lavorazione dell’acciaio. Sorge su una collinetta, le case sono molto graziose e collocate in mezzo alla vegetazione….
….Il Presidente di Panamà, Martin Torrijos è in visita a Cuba. Il mandatario panamense ha ringraziato oggi durante un incontro con gli operatori della sanità, i medici cubani che stanno operando a Panamà garantendo un forte impulso al programma sanitario rivolto per la prima volta al 40% della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà. Ha poi sottolineato l’importanza dell’insegnamento della professione medica a centinaia di giovani panamensi che studiano a Cuba….
….Anche il Ministro della Salute ecuadoriano ha ringraziato oggi il Governo cubano per l’aiuto nel settore della sanità, particolarmente per l’Operaciòn Milagro che sta ridando la vista a migliaia di ecuadoriani. Come si dice qui, mentre gli USA esportano morte, Cuba esporta vita! Anche se la massiccia campagna di disinformazione operata dai nostri media, alternata ad un ossessivo silenzio, cerca di convincerci del contrario. E purtroppo ottengono i risultati voluti….

giovedì 04 gennaio 2007
….Raùl Castro accompagnato dal Ministro degli Esteri, Felipe Pèrez Roque, dal Segretario del Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri, Carlos Lage Dàvila, dall’Ambasciatore nella Repubblica di Panamà, Carlos Eloy Garcia Tràpaga, e da altre personalità delle istituzioni, ha incontrato il Presidente della Repubblica di Panamà, Martin Torrijos Espino, e la sua delegazione. Durante l’incontro, caratterizzato da un clima di cordialità ed amicizia che rispecchia le felici relazioni tra i due paesi, si sono discussi temi che riguardano l’ulteriore sviluppo delle interazioni economiche cubano-panamensi. Alla fine dell’incontro il Presidente Torrijos ha definito l’incontro molto utile ed è convinto che la cooperazione tra i due paesi caribeñi continuerà a svilupparsi. Un altro tassello aggiunto sulla via dell’integrazione dei paesi latinoamericani, integrazione che Cuba ha sempre fortemente voluto e che negli ultimi anni sta riscuotendo sempre maggior successo....
….Il Vicepresidente cubano e Segretario del Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri, Carlos Lage Dàvila, ha inaugurato al Municipio Boyeros della capitale, la seconda fabbrica cubana di tubi idraulici in polietilene ad alta densità. Dopo quella già in funzione a Ciego de Avila, a quella inaugurata oggi ne seguirà una terza che si sta costruendo ad Holguin. Queste tre fabbriche permetteranno di risparmiare il 30% sul costo attualmente pagato per l’importazione dei tubi che serviranno a rifare il disastrato acquedotto dell’Avana e quelli di tutta l’isola. Questi lavori, in corso da alcuni anni, intendono porre rimedio alle numerose perdite d’acqua che caratterizzano quello esistente costruito in acciaio. Il polietilene ad alta densità è il materiale più idoneo a questo scopo in quanto non è soggetto a rotture delle giunzioni e alle corrosioni che in pochi anni riducono ad un colabrodo le tubazioni in acciaio. Quest’ultimo anno non ci sono stati particolari problemi nell’approvvigionamento idrico ma la siccità che ha colpito l’oriente cubano nei due anni precedenti ha indotto il Governo ad investire forti capitali per la realizzazione di queste opere che permetteranno di razionalizzare la distribuzione idrica e limitare le perdite di acqua dalle tubazioni. La fabbrica habanera, dotata dei più moderni macchinari per la costruzione ed il controllo dei tubi, è considerata una delle migliori al mondo per l’avanzata tecnologia utilizzata. L’utilizzo di tecnologie avanzate da parte di un paese del Terzo Mondo potrebbe però non essere gradito al Presidente Bush. Infatti nel suo progetto per “normalizzare” Cuba, al paragrafo 3 sostiene che le biotecnologie, settore che vede Cuba ai vertici mondiali, sono inconcepibili per un paese povero! Non ha in fondo tutti i torti, se un paese povero si sviluppa troppo rischia di diventare non più povero! E questo creerebbe degli scompensi a livello mondiale che la “grande democrazia” americana non può tollerare! A proposito di Bush, quando si decideranno i Capi di Stato dei paesi democratici a chiedere che venga processato per crimini contro l’umanità con relativa condanna all’impiccagione? E con lui ci aggiungerei pure Tony Blair e tutti coloro che hanno mandato soldati ad invadere l’Iraq. Aznar e Berlusconi in prima fila. E sarebbe opportuno allargare il campo dei crimini commessi, ben oltre l’Iraq! Ma sembra che torturare e ammazzare centinaia di migliaia di persone innocenti non sia un crimine bensì un atto umanitario…. Dopo tutto la democrazia ha il suo prezzo, no? Questi mica penseranno che glie la portiamo gratis….

venerdì 05 gennaio 2007
….Una delegazione di cubani, rappresentanti del Turismo de Cuba, è stata respinta da un Hotel norvegese che ha deciso di applicare le restrizioni della famigerata legge Helms-Burton contro Cuba e il suo popolo. Va bene che l’Hotel in questione fa parte di una catena americana, ma visto che opera in Norvegia penso che dovrebbe attenersi alla legislazione norvegese. O non sarà che anche in Norvegia prima vengono gli interessi americani, poi la legge nazionale? La cancelleria norvegese ha sostenuto che l’accaduto è totalmente inaccettabile, ma non ha preso nessun provvedimento in proposito. Un fatto di una tale gravità dovrebbe comportare delle misure severe, come minimo la chiusura dell’hotel in questione, ma sembra che anche lì prevalga la legge del più forte. A me viene in mente il Cermis, i criminali militari americani autori della strage se la spassano senza nessun problema, in barba ai parenti delle vittime che piangono ancora i loro cari. Quando i nostri “paesi democratici” si decideranno a chiedere il risarcimento di tutti i danni che gli americani hanno arrecato in tutto il mondo con l’arroganza dei prepotenti che si sentono padroni in ogni luogo? Mi chiedo se sarà perché i nostri governanti si sono venduti, oppure perché sono dei vili e temono che se ci opponiamo a questi prepotenti criminali rischiamo di fare la fine dell’Iraq. Temo proprio che la nostra democrazia l’abbiamo messa in mano ai vigliacchi ed ai venduti. Siamo proprio messi bene! E se ci dessimo una mossa e li mandassimo tutti in esilio in Florida? E’ necessario dare al nostro paese la dignità che si merita!....

sabato 06 gennaio 2007
….Per arrivare al Reparto Bauta si passa per La Lisa, il Municipio a sud-ovest de La Habana. La Lisa è situata in mezzo al verde e le belle case che la compongono sono quasi invisibili perché sommerse dalla vegetazione che riempie i giardini. Pur trovandosi lontana dal centro della città, La Lisa è un quartiere molto ambito proprio per questa caratteristica che ti fa sembrare di vivere in campagna pur essendo in città. Bauta è poco lontana e qui si respira ancora di più l’aria di campagna e molti abitanti sono campesinos. Anche qui le case sono carine, comode e confortevoli….
….Julito è partito un mese fa per coronare il suo sogno americano. Dopo anni passati a fare commerci più o meno leciti per mettere da parte un po’ di soldi per tentare l’avventura americana, il mese scorso ha ottenuto il sospirato visto ed è finalmente partito. Io ho sempre pensato che per uno come lui, abituato a trafficare qui in Cuba dove male che ti vada se ti pescano te la cavi con un giorno in galera ed una multa, negli States sarà molto più dura. Lì oltre al rischio di dure sanzioni, c’è quello ben più pericoloso della malavita organizzata, uno sgarro potrebbe costare molto caro! Infatti sembra che Julito si sia già reso conto della situazione, la figlia ci dice che non si trova bene e che già sta pensando di rientrare senza nemmeno aspettare la fine degli undici mesi di permesso….
….Da Bauta scendiamo verso il mare per andare a Baracoa dove ci dicono che si trova del buon pesce fresco. La strada che ci porta da Bauta a Baracoa è a sole due corsie ma ben tenuta. Attraversiamo la bellissima campagna dove le fincas sono numerose e producono di tutto, dalla verdura all’allevamento di animali. Baracoa è un pueblo che vive soprattutto grazie alla pesca e ci appare in tutta la sua bellezza, esaltata dalla bellissima giornata di sole. Le stupende case in legno dei pescatori stanno piano piano per essere trasformate in moderne e confortevoli abitazioni. Speriamo che almeno le più caratteristiche rimangano a testimoniare la natura marinara di questa estrema periferia habanera. Finora la cultura della conservazione urbanistica ha prevalso nella cultura cubana, e questo fa ben sperare….
….La pescheria de El Currito è situata sull’acqua come una palafitta, da lì partono le imbarcazioni della famiglia per pescare nel mare generoso il pesce che viene poi venduto ai numerosi clienti. El Currito vende personalmente il pesce intrattenendo i clienti con il suo instancabile buonumore….

domenica 07 gennaio 2007
…. facciamo tappa a Guanabo. Da qui il buon Hemingwey prendeva il largo sulla barca pilotata dal fido Gregorio Fuentes, Goyito per gli amici, a pesca di marlin. Goyto Fuentes oltre ad essere il marinaio che ispirò Emingwey per il suo “Il vecchio e il mare” era un appassionato di letteratura. Ricordo con grande emozione quando, appena dopo la sua morte, Eduardo Galeano venne a Torino a ritirare il Premio Grinzane Cavour. Dedicò il premio alla memoria di Goyto e raccontò della sua grande passione per la letteratura e di come, durante un intervista, gli rivelò il segreto del suo strumento magico per riconoscere gli amici ed i nemici della letteratura. Era un personaggio straordinario il buon Goyto e mi rammarico di non aver esaudito il desiderio di conoscerlo personalmente. Mi consolo andando a visitare la sua casa, ora abitata dai nipoti.
Da Guanabo facciamo ritorno all’Avana passando per Ciudad Camilo Cinfuegos. Questa zona residenziale fu costruita subito dopo la Rivoluzione e la bontà delle scelte architettoniche a misura d’uomo venne riconosciuta con l’assegnazione di un premio internazionale per l’urbanistica. Avevano le idee ben chiare su come avrebbe dovuto crescere la nuova Cuba Rivoluzionaria, ma non hanno fatto i conti con la reazione dell’imperialismo becero ed ottuso. Ora, grazie ai cambiamenti in corso in America Latina ed alle nuove alleanza che stanno nascendo, si stanno ricreando le condizioni per un nuovo slancio creativo che vede un rifiorire di iniziative che fanno sperare in un rapido sviluppo dell’economia. Ed i primi risultati già si notano….

lunedì 08 gennaio 2007
….Prosegue il tour attraverso l’isola delle cinque pacifiste americane guidate da Cindy Sheehan, la madre di un soldato americano morto in Iraq e salita alla ribalta delle cronache per la sua battaglia contro il Governo Bush e la folle scelta dell’aggressione militare. Le altre pacifiste sono la co-fondatrice dell’organizzazione Code Pink: Donne per la Pace, Medea Benjamin; la ex colonnello e diplomatica Anne Wright, che ha rinunciato al suo incarico nel 2003 per protesta contro l’invasione dell’Iraq; Adele Welty, madre di un vigile del fuoco morto l’ 11 settembre 2001; e l’attivista dell’associazione Famiglie per la Pace, Tiffany Burns. Le cinque signore che lottano contro l’orribile mentalità guerrafondaia di chi sta dominando il pianeta, chiedono l’immediata cessazione dell’invasione in Iraq e la chiusura dell’illegale base navale di Guantanamo, trasformata in prigione per coloro che sono sospettati di attività terroristiche. Un amico svizzero che fa il giudice e si occupa di carceri illegali per conto della Croce Rossa Internazionale, mi ha raccontato delle atrocità che hanno riscontrato in varie visite all’inumano centro di detenzione, ma anche dell’impossibilità di agire a causa dell’assoluta impunitàdi cui godono gli Stati Uniti, impunità garantita dai cosiddetti “paesi democratici”….

martedì 09 gennaio 2007
….Oggi ricorre l’anniversario dell’aggressione di un gruppo di controrivoluzionari alle guardie della Base Nautica di Tararà, all’est dell’Avana. Le quattro guardie furono prima legate e poi massacrate a colpi di fucile da un gruppo di criminali che cercavano di impossessarsi di un’imbarcazione. Questo è uno dei risultati della politica statunitense che, venendo meno agli accordi migratori firmati dai due paesi, nega ai cubani i visti per emigrare legalmente mentre chi emigra illegalmente viene accolto a braccia aperte, gli vengono dati casa, lavoro ed una congrua ricompensa in denaro. Questa criminale politica ha generato un’escalation terroristica senza precedenti, con migliaia di vittime tra la popolazione cubana. Il culmine venne raggiunto nell’estate del 1994 con il fenomeno dei “balseros”. Migliaia di cubani si lanciarono in mare con qualsiasi cosa che galleggiasse nell’improbabile impresa di raggiungere gli Usa e la ricchezza promessa. A Cuba si stavano vivendo le ristrettezze del Periodo Especial che seguì al crollo dell’Unione Sovietica e la sciagurata politica yankee ha trovato un terreno fertile per raggiungere il proprio obbiettivo, quello di creare una situazione di crisi che giustificasse il loro intervento. Ma alla guida dei cubani c’era un certo Fidel Castro e non uno dei tanti fantocci che avallano queste politiche criminali che piacciono tanto persino alla nostra sinistra! La stessa situazione che si venne a creare nel 1994 si è cercato di ripeterla nel 2003 quando ebbe inizio un tentativo di creare un’altra ondata migratoria e conseguente crisi. Si era all’inizio dell’anno successivo agli eventi dell’11 settembre, Presidente degli Stati Uniti era stato eletto un tipo di nome Gorge W Bush, Cuba era in testa alla lista dei “paesi canaglia” accusati di fomentare il terrorismo (ma Cuba è invece il paese che più ha subito vittime a causa del terrorismo, e guarda un po’ fomentato e protetto proprio dagli Usa) e alla guida della Officina de Intereses degli Stati Uniti all’Avana venne designato il famigerato James Cason con il dichiarato intento di fomentare la ribellione dei cubani. Ebbe inizio una nuova escalation di sequestri di aerei ed imbarcazioni, culminati con il sequestro il 1° aprile alla baia dell’Avana di una lancia piena di passeggeri, tra cui alcuni turisti. La reazione cubana fu immediata e culminò con dure condanne a carico di coloro che furono ritenuti responsabili di organizzare i disordini in combutta con la Officina de Intereses. I responsabili del sequestro della lancia furono condannati alla pena capitale causando indignazione in tutto il mondo. Fidel Castro in merito a questi eventi ha rilasciato delle interviste dove sostiene che la situazione era drammatica e stava per precipitare in quella crisi che gli Usa avevano programmato per giustificare l’intervento che il criminale che sta alla guida del Governo yankee non vedeva l’ora di attuare. Le tre esecuzioni e le dure condanne, secondo Fidel, furono dolorose ma necessarie per evitare a Cuba la triste e drammatica sorte toccata all’Iraq. In effetti dopo queste condanne la situazione si normalizzò. Il Comandante sostiene che Cuba sta lavorando come nessun altro paese perché la situazione internazionale si normalizzi al punto che anche la pena di morte possa essere abolita. Lo ha promesso al Papa ed intende mantenere la promessa, ma prima viene la tutela del suo popolo. Io sono fermamente contrario alla pena di morte, ma so anche fare i dovuti paragoni. Statisticamente per ogni cubano condannato a morte, negli Usa ne vengono condannati parecchie centinaia, anche se i nostri politici, sinistra compresa, sembrano dimenticarsene. Se poi si vuole allargare il paragone al resto del mondo, la situazione è ancora più drammatica. L’Europa apparentemente ha superato questa situazione, ma come sempre conviene non dimenticare mai come da noi un conto è la situazione formale, un’altro quella reale. Conviene non dimenticarsi che nei paesi dove è stata abolita la pena di morte, si continua a ricorrere allegramente alle esecuzioni extragiudiziali! Almeno a Cuba le esecuzioni sono conseguenti ad un processo ed alla violazione della legge che contempla tale pena, da noi non si guarda tanto per il sottile: chi è scomodo viene eliminato senza tante storie. Non dimentichiamocelo mai prima di dare giudizi troppo affrettati sulla democrazia. Dopo la guerra di Liberazione ci si è illusi di avere raggiunto la libertà e la democrazia e ci siamo dimenticati troppo in fretta dei quei valori che vanno difesi quotidianamente. ABBIAMO ELIMINATO MUSSOLINI MA NON IL FASCISMO. Forse sarebbe stato meglio fare il contrario!

mercoledì 10 gennaio 2007
….Il Ministero degli Esteri cubano ha emesso una dichiarazione riguardo “al furto da parte del Governo degli Stati Uniti dei fondi cubani congelati in quel paese” che vengono ora utilizzati per pagare gli errori giudiziari. Infatti due cittadine americane sono state risarcite con la riguardevole cifra di 72 126 884 dollari provenienti dal Banco Nacional de Cuba e dalla Impresa Cubana de Telecomunicaciònes. Una delle due signore è la figlia di un pilota che partecipò all’invasione di Playa Giròn come agente della CIA. Il suo cadavere fu conservato per 18 anni presso l’Instituto de Medicina Legal de Cuba in quanto il Governo Usa non ha voluto riconoscerlo per non ammettere la partecipazione diretta al tentativo di invasione. Solo a seguito delle azioni legali della famiglia fu possibile, dopo ben 18 anni, la restituzione del corpo. E la famiglia viene risarcita con i fondi cubani!!!! Si tratta di un altro esempio dell’arroganza dell’impero che subito dopo la vittoria della Rivoluzione ha congelato tutti i fondi cubani depositati nelle banche degli Stati Uniti con una apposita Legge dell’ 8 luglio 1963. Come se la Svizzera avesse fatti propri tutti i fondi italiani depositati nelle banche svizzere dopo la guerra di Liberazione. Ci sarebbe stata sicuramente una sollevazione che avrebbe indotto gli organismi internazionali ad intervenire perché si rimediasse al misfatto. Ma la Svizzera non è l’America….

giovedì 11 gennaio 2007
….Questa mattina è arrivato il medico del consultorio, ha preso informazioni sullo stato di salute di tutta la famiglia e ci ha visitati. Il medico del consultorio è disponibile presso l’ambulatorio tutte le mattine mentre il pomeriggio lo dedica alle visite in casa. Quelli che sono infermi, prima, e tutti gli altri poi. Per questo anche se nessuno è ammalato il medico periodicamente passa a sincerarsi dello stato di salute di tutti gli abitanti che fanno capo al consultorio. Ovviamente tutto gratis, anche per me che non ho versato nemmeno un soldo al sistema sanitario cubano. Invece in Italia ci tocca versare una buana parte del nostro reddito, nessuno si preoccupa della nostra salute e quando ci rivolgiamo al servizio sanitario per ottenere una prestazione dobbiamo attendere mesi e pagare pure il ticket e le medicine. In cambio i nostri medici guadagnano una montagna di denaro e le aziende farmaceutiche fanno dei business incredibili. Ma da noi c’è la democrazia e puoi sempre rivolgerti alle cliniche private…. Mi sembra che la nostra “grande democrazia” sia un trucco e che ci stiano prendendo per i fondelli. Una democrazia fatta su misura per i Berlusconi vari. E sostenuta con determinazione dalla nostra “sinistra”….
….Ricorre oggi il quinto anniversario dell’arrivo dei primi prigionieri alla base americana di Guantanamo. La delegazione internazionale di pacifisti in visita a Cuba per l’occasione, ha organizzato una marcia fino alle vicinanze del carcere dove i prigionieri vengono sistematicamente torturati senza nessuna assistenza legale e nel totale disinteresse delle istituzioni dei paesi “democratici” che non vanno oltre le solite frasi di circostanza. Meglio non disturbare il “lavoro” dei potenti “amici” americani! Ann Wright, ex colonnello dell’esercito americano e diplomatica dimessasi dopo l’intervento americano in Iraq, ha chiesto perdono al popolo cubano per la decisione del governo Usa di usurpare da più di un secolo una parte del loro territorio ed averlo convertito in un luogo di tortura e violazione dei diritti umani. Scommetto che la nostra stampa progressista, La Repubblica in testa, non cita nemmeno una frase di queste dichiarazioni? E sì che pagano profumatamente Omero Ciai per informarci sui fatti cubani! Vuoi vedere che lo pagano proprio per raccontarci bugie e non quello che succede veramente? La stampa “democratica” ha le sue regole, prima di tutte quella di raccontare ciò che fa comodo ai padroni del vapore, mica sono così fessi da pagare chi scrive verità scomode! Uno dei danni collaterali della nostra democrazia mi pare proprio quello della rinuncia alla verità, cioè alla democrazia….

venerdì 12 gennaio 2007
….La televisione cubana, a prima vista, sembra arretrata rispetto alle nostre numerose reti che trasmettono di tutto e di più per 24 ore al giorno. Abituati come siamo a vedere i nostri VIP (’fanculo!) tutti i giorni su tutte le reti, qui sembra di essere nel medioevo televisivo. Poi piano piano si comincia a perdere le nostre abitudini e si apprezza sempre più la qualità delle quattro reti nazionali e di quelle locali. Ci si accorge che i temi trattati sono tutti di alto interesse e la qualità è veramente sorprendente. La pubblicità non ti manca assolutamente, al posto suo mandano in onda filmati che riguardano questioni di salute, educazione, cultura, educazione fisica, sport, ricreazione sana, difesa dell’ambiente, uso corretto dei medicinali, lotta contro la droga, gli incidenti del traffico e sul lavoro e altri temi di carattere sociale. Qui i mezzi di comunicazione di massa non avvelenano e non alienano le persone, e soprattutto non si esaltano i valori della società di consumo. Coloro che sono attenti alla qualità di quanto gli viene propinato ed antepongono gli interessi collettivi all’egoismo edonistico, si convertono presto in appassionati spettatori. E ne sono abbondantemente ripagati. Chi al contrario coltiva false illusioni e vive di falsi miti, troverà la televisione cubana insopportabile!....

sabato 13 gennaio 2007
….Dopo due tentativi andati a vuoto, finalmente ho conosciuto Marco, l’italiano ingegnere di Telecom che sta lavorando qui da alcuni mesi come consulente per l’impresa di telefonia mobile, Cubacel. Marco ha intrapreso quest’avventura cubana senza particolari preconcetti verso il sistema cubano ed ha deciso di tenere un suo blog dove scrive le sue impressioni. Lavora vicino casa nostra, in Miramar, presso il moderno centro commerciale che si trova in Calle 3° di fronte all’hotel Melià Habana ed alloggia presso uno dei bellissimi bungalow del vicino Hotel Comodoro. Mi racconta della sua esperienza e dice di trovarsi benissimo, soprattutto per il bel rapporto che si è instaurato con i colleghi di lavoro cubani. Il suo periodo di lavoro a Cuba terminerà a fine febbraio ma spera di riuscire a rinnovare il contratto perché vorrebbe continuare quest’esperienza. Ci lasciamo con la promessa di rivederci prima della nostra partenza, magari cenando a casa nostra se i lavori in corso lo permetteranno….
….Al Karl Marx stasera è di scena il cantautore Carlos Varela. Il teatro è stracolmo ed i biglietti d’ingresso sono andati esauriti già da martedì. Molti appassionati sono costretti a rinunciare allo spettacolo ma rimangono all’esterno del teatro per aspettare il loro idolo all’uscita a fine concerto. Varela entra in scena con un casco in testa che più tardi cambierà con un cappello alla Zucchero. “Chiedo a Dio, se esiste, che protegga sempre il popolo cubano”, così esordisce il cantautore che dopo un periodo in ombra è tornato prepotentemente alla ribalta. Accompagnato da una band composta dalle classiche due chitarre, basso, batteria, tastiere a da due coriste, coinvolge subito il pubblico con la sua voce potente e con un sound che ammalia gli spettatori. La potenza del basso mette a dura prova le strutture del Karl Marx che vibra sotto l’effetto delle onde sonore che inondano il teatro con la potenza di migliaia di decibel. I testi delle canzoni affrontano temi esistenziali e di protesta. Sia nei testi che nel timbro della voce, Carlos Varela mi ricorda il cantautore spagnolo Joaquin Sabina che sicuramente ha influenzato le sue scelte musicali. Il concerto termina dopo due ore e l’immancabile bis finale. Così come all’ingresso quando ognuno ha raggiunto il posto assegnato e le inevitabili controversie sul posto a sedere si sono risolte in modo civile, gli spettatori escono ordinatamente, ballando e cantando, senza spinte, evitando di accalcarsi tutti insieme verso l’uscita. Una dimostrazione di civiltà che evidenzia i risultati di una politica di promozione culturale che vede Cuba all’avanguardia in questo settore. Anche per questo motivo l’esperienza cubana meriterebbe un plauso ma stranamente, o meglio ovviamente, si continua a preferire la denigrazione e la menzogna!....

domenica 14 gennaio 2007
….Al Salon Rosado Benny Morè, che si trova a fianco dello Stadio Pedro Marrero e vicino casa nostra, si festeggiano i 51 anni di vita del locale ed i 17 anni dalla nascita della Charanga Habanera. Oltre ovviamente al gruppo festeggiato, sono presenti numerosi altri gruppi che intendono omaggiare questi artisti durante le tre serate a loro dedicate. Il Salon Rosado, contrariamente al nome, è una discoteca all’aperto molto conosciuta e frequentata dai giovani che si dilettano danzando al ritmo della musica cubana, soprattutto quella che stimola balli ed atteggiamenti sexy….
….Il Vice-Presidente del Consiglio di Stato cubano, Carlos Lage Dàvila, è giunto a Quito per partecipare ai festeggiamenti per l’insediamento di Rafael Correa Delgado a Presidente dell’Equador, che si terrà domani. La delegazione cubana è stata accolta da una folla entusiasta che ha così voluto manifestare la propria gratitudine al popolo cubano per l’aiuto e l’assistenza nel campo della medicina e dell’istruzione. “Viva Cuba-Viva Fidel- Abbasso Bush” erano gli slogan più urlati. La delegazione cubana si è poi incontrata con Rafael Correa e con Daniel Ortega, Evo Morales e Hugo Chàvez. Quest’ultimo ha ricordato come il popolo cubano sia stato capace, da solo, a resistere per tutti questi anni agli attacchi dell’imperialismo e grazie alla sua resistenza ora la lotta antimperialista sta interessando sempre più ampli stati di popolazione dei paesi latinoamericani che si stanno unendo per raggiungere la seconda e definitiva indipendenza….
….In Trinidad e Tobago sono iniziati gli incontri per la Copa del Caribe di calcio. La nazionale cubana ha debuttato oggi contro Guadalupe perdendo per 2 a 1 e pregiudicando così la possibilità di qualificarsi alla fase successiva. Per superare il turno i cubani si vedono costretti a vincere le prossime due partite contro San Vicente y Las Granadinas e la temibile Guyana. L’anno scorso per il calcio cubano è stata sicuramente una stagione positiva, cinque successi su sette incontri disputati, ma l’incontro di oggi sembra voler ridimensionare le aspirazioni dei cubani. La partita è stata comunque piacevole, con predominio di gioco da parte dei cubani che hanno però mostrato i loro punti deboli: troppi errori in fase di rifinitura ed una difesa spesso poco attenta e fuori posizione. La prima rete degli avversari è stata frutto di una distrazione difensiva mentre la seconda, a tre minuti dal termine, ha visto il portiere cubano non adeguatamente piazzato su un calcio di punizione senza pretese, battuto dal limite dell’area di rigore. Di ottima fattura il gol del momentaneo pareggio cubano realizzato da Osvaldito Alonso, ottimamente servito da Lèster Morè, uno dei migliori della formazione cubana. Domani si giocherà l’incontro contro la debole compagine di San Vicente y Las Granadinas, incontro da vincere assolutamente per poter affrontare con qualche speranza quello decisivo di giovedì contro la Guyana, una formazione che ha dimostrato più volte di essere tra le più forti dell’area caraibica….

lunedì 15 gennaio 2007
….Dopo Daniel Ortega e la riconferma di Hugo Chàvez, oggi anche Rafael Correa Delgado da inizio al suo mandato presidenziale con la dichiarata intenzione di far uscire l’Equador dalla profonda crisi economica causata da trent’anni di politiche neoliberiste. In queste tre decadi il debito pubblico del paese andino è aumentato di ben 47 volte!!!! Il tutto ad esclusivo vantaggio delle multinazionali mentre il popolo ecuadoriano è stato espropriato di tutte le sue ricchezze. E’ ormai chiaramente evidente come le politiche neoliberiste siano state imposte dall’imperialismo per saccheggiare fino all’osso le risorse dei paesi del Terzo Mondo, già stremati da secoli di sfruttamento capitalista. La presa di coscienza dei popoli indigeni guidati da Hugo Chàvez ed Evo Morales stanno indicando a queste popolazioni la strada da seguire per uscire dalle tremende condizioni socio-economiche in cui si trovano. Dopo il Venezuela e la Bolivia, ora anche Equador e Nicaragua stanno imboccando con decisione la strada del socialismo che come ha dimostrato Cuba con la sua Revoluciòn e la coraggiosa resistenza a tutti gli attacchi ai quali è sottoposta da quasi cinquant’anni, è l’unica via che può far uscire questi popoli dal devastante dominio capitalista. Durante la cerimonia di investitura, il nuovo mandatario ecuadoriano è stato chiaro su quali sono le sue intenzioni. La strada per la trasformazione della società sembra essere impedita da una maggioranza in parlamento ostile a questi cambiamenti ma Correa ha chiesto al suo popolo di essere protagonista dei cambiamenti. Ha deciso infatti di creare un’Assemblea Costituente che scriva una nuova costituzione da sottoporre a referendum popolare. La destra non tarderà a mettere in atto tutti i suoi strumenti reazionari per opporsi a questo progetto ma come successo in Venezuela e Bolivia, contro un popolo ormai determinato a prendere in mano il proprio destino sarà difficile per i reazionari rimettere in discussione le scelte proposte dal nuovo Presidente. “I nostri popoli non ci perdoneranno se non riusciremo a far avanzare l’integrazione della Nostra America, per usare la concezione di Martì. Per questa storia di sogni condivisi, il Governo ecuadoriano manifesta ai suoi fratelli il suo compromesso profondo con l’integrazione dei nostri popoli” ha detto Correa. Il nuovo Presidente ha assicurato che “ il primo atto di questa rivoluzione è quella costituzionale. Il mandato degli elettori è stato chiaro: vogliamo una trasformazione profonda, la nostra classe dirigente ha fallito, vogliamo una democrazia dove si ascolti la nostra voce, dove i nostri rappresentanti capiscano che sono nostri mandatari e che i cittadini sono i loro mandanti”. Altra grande novità quella della composizione dell’esecutivo che vede la metà del nuovo Governo composta da donne! Se si vuole si può, qualcuno dovrebbe prendere esempio…. Nel suo intervento Hugo Chàvez ha parlato del socialismo del ventunesimo secolo che stravolgerà gli equilibri esistenti basati sullo sfruttamento capitalista ed ha ringraziato Cuba per la sua coraggiosa e solitaria resistenza che ha permesso a tutti di trovare la via da seguire. Il Vicepresidente cubano Carlos Lage Dàvila ha parlato di fallimento del sistema tradizionale dei partiti e di credere che nuovi leader come Evo, Chàvez, Ortega e Correa rappresentino un pensiero totalmente diverso, quantunque nessuno sia uguale all’altro e ciascuno abbia una sua propria realtà, però senza dubbio è un pensiero di sinistra, progressista, con enfasi nel sociale, e con preoccupazione sincera e profonda di risolvere le necessità dei popoli. “Cuba e tutto il Latinoamerica sono una sola nazione. E’ arrivata l’ora di seguire il nostro destino comune” ha aggiunto Rafael Correa.
Questa straordinaria giornata per il movimento progressista mi induce ad alcune riflessioni. Dopo decenni di buio profondo finalmente la sinistra vera sembra ritrovare la sua vocazione e sta imboccando la strada giusta per rispondere alle esigenze di milioni di persone che stanno ritrovando la voglia di partecipare e di farsi artefici della propria storia. Le profonde trasformazioni in corso in America Latina meritano il sostegno incondizionato di tutti i sinceri progressisti, soprattutto quelli dei paesi sviluppati che non possono perdere questa occasione per sostenere quel cambiamento radicale che permetterà di uscire dalla vergognosa divisione del mondo in ricchi e poveri e, non meno importante, di superare le profonde ingiustizie esistenti all’interno degli stessi paesi ricchi. Per fare questo servono profondi cambiamenti anche nella nostra organizzazione politica. Gli attuali partiti della nostra sinistra non simpatizzano affatto con la nuova sinistra latinoamericana, hanno sempre avversato con grossolane menzogne l’esperienza cubana ed hanno sostenuto gli avversari di coloro che stanno guidando il continente latino versa la nuova e definitiva indipendenza. Hanno rincorso le destre nelle loro politiche di smembramento dello stato sociale, hanno sferrato un definitivo attacco al sistema pensionistico ed hanno contribuito in maniera determinante al vergognoso sfruttamento dei lavoratori. In poche parole hanno nei fatti contribuito alle criminali politiche neoliberiste. Bollano come populisti quei leader che stanno ridando dignità ai loro popoli, a loro la parola socialismo fa ribrezzo ed infatti la stanno togliendo da tutti i loro simboli. In poche parole non sono più di sinistra, sono diventati la parte progressista della destra. Vedi la sinistra italiana che sta pensando di diventare Partito Democratico, come quello americano all’interno del quale per fare politica bisogna essere stramiliardari! Sai quanto importa a queste persone dei problemi della gente…. Per questo serve anche da noi una nuova sinistra che si schieri apertamente contro tutti gli sfruttatori per creare una società più giusta dove vengano garantiti a tutti i diritti fondamentali, un posto di lavoro sicuro, uno stato sociale che non guardi al portafoglio, sanità e istruzione gratuite ed efficienti, salari dignitosi e pensioni che garantiscano una vecchiaia serena dopo una vita dedicata al lavoro. Non è che da noi serva importare il sistema cubano, siamo una nazione ricca e non un paese povero e sfruttato del Terzo Mondo, ma siamo un paese con profonde ed inaccettabili ingiustizie, un paese dove lo sfruttamento delle risorse e dei lavoratori ha raggiunto livelli inaccettabili. Per questo è necessario il socialismo del ventunesimo secolo. Anche perché sarebbe catastrofico non rendersi conto che questo sarà il secolo della debacle dell’egemonia statunitense, sarà il secolo dei paesi emergenti. Cina, India. Sudafrica, Brasile e tutto il Sudamerica stanno dando risposte ai bisogni di miliardi di persone mentre la stupida politica imperialista pretende di imporre con la forza ed il terrore la tutela degli interessi di pochi stramiliardari a discapito dell’intera umanità. Non rendersi conto di tutto questo e continuare a difendere posizioni di rendita ormai indifendibili è da stupidi. Ecco perché non è più rinviabile la costituzione di una NUOVA SINISTRA aperta alle nuove istanze che vengono dai popoli. Una nuova sinistra che sappia raccogliere le energie di coloro che militano nei partiti della sinistra tradizionale e che non si ritrovano più nelle posizioni politiche in cui i loro dirigenti li hanno cacciati. E soprattutto le energie di coloro, soprattutto giovani, che quelle scelte hanno tenuto lontano dalla militanza politica. Una nuova sinistra che sappia parlare di nuovo alle masse che chiedono di partecipare alla creazione di quel mondo migliore e possibile che da un po’ di tempo tanti giovani, uomini e donne chiedono con sempre maggiore insistenza. Perché tutto questo non è ormai più rinviabile!....

martedì 16 gennaio 2007
….La nazionale di calcio cubana ha liquidato San Vicente y Granadina con un perentorio 3-0! Scesi in campo con determinazione i cubani si sono subito impadroniti del gioco e, forti di un centrocampo rinforzato rispetto a quello di domenica scorsa, hanno imposto agli avversari il loro gioco. Ottimi schemi ed affondi ordinati hanno offerto una dimostrazione di buon calcio che ha fatto dimenticare la scialba prestazione precedente ed ha ridato alla squadra cubana quel prestigio che negli ultimi anni si è conquistata nel panorama dell’area caraibica. Da segnalare la doppietta di Lèster Morè, il miglior attaccante cubano dell’ultimo decennio. Visti i risultati delle altre partite, con questo bottino ai cubani basta un pareggio contro la Guyana per passare il turno. La Guyana sarà sicuramente un avversario difficile e dispone di un attacco forte che potrebbe creare non pochi grattacapi alla difesa cubana che anche oggi, nelle poche occasioni in cui gli avversari si sono avvicinati all’area di rigore, ha dimostrato tutte le sue pecche. Se si lavorerà per superare questa carenza difensiva Cuba sarà indiscutibilmente la squadra leader del Caribe ed il movimento calcistico cubano, ora piuttosto dimesso anche se ci sono segnali di progresso, riceverà un sicuro e benefico impulso….

mercoledì 17 gennaio 2007
….Cubavision ha mandato in onda, nello spazio della Mesa Redonda, il capitolo “Conquistar toda la justizia” una delle commissioni del Coloquio Internacional Memoria y Futuro: Cuba y Fidel. Presidente di questa sessione è lo scrittore Carlo Frabetti, italiano che vive in Spagna. Frabetti è matematico di professione e scrittore per passione. Maledetta matematica: Alice nel paese dei numeri e Ulrico e la freccia di cristallo sono i suoi ultimi lavori. Il primo parte da una favola moderna per dimostrare l’utilità della matematica, il secondo racconta una storia dal sapore medioevale che vuole valorizzare il ragionamento logico e l’intelligenza come virtù da coltivare. Frabetti è uno dei membri più attivi dell’Alleanza degli Intellettuali Antimperialisti di Spagna e penso sia proprio questo suo impegno militante a relegarlo tra gli sconosciuti. Scrivesse le solite stupidate al servizio dei grandi interessi, si può stare certi che sarebbe una star del sistema mediatico….
….Si è tenuta oggi la prima riunione del 2007 del Burò de coordinaciòn del Movimento de los Paises No Alineados che vede l’Ambasciatore cubano Rodrigo Malmierca in qualità di presidente. Malmierca ha relazionato sul lavoro svolto in dicembre e sull’incontro tenuto con il nuovo segretario generale dell’ONU, il sudcoreano Ban Kee Moon. La presidenza cubana del Movimento NOAL apporterà sicuramente un nuovo impulso a questo importante organizzazione. E’ noto infatti il forte impegno della diplomazia cubana per favorire lo sviluppo delle relazioni tra questi paesi che cercano soluzioni comuni ai loro problemi….

giovedì 18 gennaio 2007
….Bastava un pareggio contro la Guyana e pareggio è stato. Così la nazionale di calcio cubana ha raggiunto i due obiettivi desiderati: superare il turno nella Copa del Caribe e qualificarsi per la Copa de Oro che si giocherà in giugno negli Stati Uniti. L’incontro è terminato sullo 0 a 0 con i cubani che hanno saputo imporre il loro dominio a centrocampo e la difesa, contrariamente a quanto visto nei precedenti incontri, ha offerto una prestazione convincente riuscendo a neutralizzare i tentativi dei vivaci attaccanti avversari. Solo nel finale della partita si è notato un calo di tensione che ha fatto temere il peggio. La semifinale si giocherà sabato prossimo e vede i cubani impegnati contro Trinidad y Tobago anticipando quello che avrebbe dovuto essere l’incontro finale per la conquista della Coppa. Trinidad y Tobago è considerata la favorita per la vittoria finale, grazie anche al fatto di giocare in casa. Per lo più i cubani devono fare i conti con l’assenza per infortunio di alcune pedine importanti e non sarà difficile per loro invertire il pronostico….

venerdì 19 gennaio 2007
….A Cuba è consigliabile ascoltare la radio per l’alto livello professionale di chi ci lavora e per i contenuti che vengono mandati in onda. Dopo le inevitabili diffidenze iniziali, si incomincia presto ad apprezzare questo modo di fare radio e la qualità delle trasmissioni. La più originale è sicuramente Radio Reloj che trasmette le informazioni senza interruzione per tutte le 24 ore del giorno con sottofondo il battito dei secondi ed il segnale orario ogni minuto. Radio Rebelde è rivolta particolarmente ai giovani, trasmette musica moderna e cronache di avvenimenti sportivi. Radio Enciclopedia mette in onda i grandi classici internazionali di musica leggera, in gran parte nella versione strumentale, qui il sax di Fausto Papetti ed il pianoforte di Richard Clayderman la fanno da padroni. Radio Musical Nacional, più conosciuta come Radio Clasica, si occupa di musica classica. Radio Progreso è la radio per la famiglia, trasmette i classici della musica cubana e intrattenimenti umoristici. Radio Metropolitana trasmette musica tradizionale cubana, boleros e jazz. Radio C.o.c.o. è specializzata in musica per i giovani e sport. Radio Taino è rivolta ai turisti ed agli stranieri residenti a Cuba, è l’unica che manda della pubblicità e trasmette anche in lingua inglese. Radio Ciudad de La Habana e Radio Cadena Habana sono emittenti locali che si occupano degli avvenimenti della capitale. Tutte le emittenti sono caratterizzate da un alto contenuto culturale, lettura di passaggi di opere letterarie e frasi celebri al posto della pubblicità. Se si può fare un accostamento, mi viene in mente la nostra Radio Tre….

sabato 20 gennaio 2007
….Cubavision ha mandato in onda l’ultimo capitolo del Coloquio Internacional Memoria y Futuro: Cuba y Fidel. A questo importante incontro, organizzato dalla Fondazione Guayasamin, hanno partecipato i più importanti rappresentanti della politica e della cultura progressista internazionale. Tantissimi i latinoamericani e quelli provenienti dai paesi del Terzo Mondo, pochi gli europei, pochissimi gli italiani. Un indice questo di quanto sia o meno radicata la cultura veramente progressista nei vari paesi. Questo qualificatissimo incontro ha analizzato in tutte le sue dimensioni il percorso e le aspirazioni della Rivoluzione cubana e del suo indiscusso leader, il Comandante Fidel Castro. Quest’ultimo ne è uscito in tutta la sua grandezza di statista e politico impegnato in ogni suo atto per la libertà del suo popolo e di tutti gli sfruttati della terra. Il suo impegno internazionalista è stato evidenziato da tutti gli intervenuti che gli hanno riservato, in occasione del suo ottantesimo compleanno, tutto il loro apprezzamento per la sua importantissima opera di sincero rivoluzionario al servizio delle ragioni dei più poveri che in grande maggioranza popolano il pianeta. Il percorso indicato da Cuba viene ritenuto l’unico in grado di alleviare le sofferenze che affliggono milioni e milioni di persone, vittime delle terribili ingiustizie imposte dalle politiche dell’imperialismo. Non ho mai avuto una particolare ammirazione per Fidel Castro essendo refrattario ad ogni culto della personalità, ma più approfondisco la conoscenza del personaggio devo ammettere che contrariamente a quanto cercano di dipingerlo i nostri mezzi di informazione, Fidel è un personaggio che ha dimostrato con i fatti di essersi battuto come pochi per la giustizia e l’indipendenza del suo popolo estendendo poi il suo impegno verso tutti i popoli sottomessi. Così come la propaganda reazionaria lo dipinge come dittatore crudele, al contrario il Comandante in Jefe è una persona dotata di profondi sentimenti umanitari e niente per lui è più importante dell’essere umano. Non a caso la propaganda anticubana viene finanziata sfacciatamente dal Governo Usa che si sa ha sempre incoraggiato e protetto vili attentati terroristi contro Cuba ed il suo leader. Se non ci sono riusciti gli attentatori a porre fine all’esistenza di Fidel Castro, prima o poi la sua storia avrà fine ma io penso che se da vivo è stato ingombrante, anche lui come il Che, da morto sarà devastante!….
….La sfortuna ed un arbitro casalingo hanno impedito alla squadra cubana di calcio di approdare alla finale della Copa del Caribe. 3-1 il risultato finale che permette a Trinidad y Tobago di disputare, con buone possibilità di successo, la finale contro Haitì. I cubani hanno disputato la prima mezz’ora in modo esemplare costruendo azioni a tratti deliziose ma l’imprecisione davanti al portiere non ha permesso di realizzare almeno due reti nei primi dieci minuti che avrebbero messo al sicuro il risultato. Sul finire del primo tempo anche la beffa: su un pallone innocuo proveniente dalla fascia, un difensore cubano ci mette un piede, la palla si alza a campanile e ricade proprio all’incrocio dei pali dando ai padroni di casa un meritato vantaggio. La ripresa vede subito i cubani determinati a rimettere le cose a posto ma la bravura del portiere avversario ed un salvataggio sulla linea a portiere battuto hanno impedito la rimonta. Al quarto d’ora i locali sfruttano un contropiede e raddoppiano. I cubani non demordono e cercano ancora di riportarsi in parità ma la sfortuna continua a perseguirli ed un tiro dal limite è deviato involontariamente dallo stinco di un difensore ed il portiere Molina non può porvi rimedio. Aumentano ancora la pressione i cubani e segnano subito la rete del 3-1. L’ultimo quarto d’ora è un vero assalto alla porta dei padroni di casa ma, complice anche l’arbitro che espelle ingiustamente un mediano cubano, l’incontro termina senza che il risultato cambi. Lascia molto perplessi la condotta dell’arbitro che ha sicuramente dimostrato di possedere ottime doti ma anche di aver permesso ai locali interventi duri senza sanzionarli, incoraggiando così il gioco intimidatorio dei padroni di casa. Addirittura un entrata da dietro a gamba tesa all’altezza della schiena, il più plateale dei falli da espulsione, non è stato sanzionato nemmeno con il cartellino giallo, per poi espellere un cubano per l’unica entrata dura commessa in tutto l’incontro da una squadra che ha proprio nella mancanza di cattiveria uno dei suoi punti deboli. Un comportamento che fa pensare ad una chiara volontà di danneggiare la squadra cubana. Che sia uno di quelli che non sopporta il rosso? La squadra cubana ha dimostrato comunque di possedere degli ottimi calciatori e di saper interpretare un calcio di buona fattura, a tratti addirittura raffinato. Ovviamente riferito all’area caraibica perché se ci si confronta con il resto del continente i parametri di giudizio cambiano notevolmente….

4 commenti:

Salserodialbosaggia ha detto...

Finalmente dopo alcuni giorni sono riuscito a leggere la seconda pare del tuo Diario Habanero, parole non c'è ne sono da agiungere, bellissimo racconto Elio, spero che questa testimonianza inviti a riflettere.

Hasta Siempre

Massimo

Eliolibre ha detto...

Caro Massimo, ci sarebbe da scrivere molto di più sulla realtà cubana, purtroppo, o per fortuna, quando sono a Cuba ho pochissimo tempo da dedicare a questo scopo. Mi sembra comunque che piano piano l'immagine di Cuba, povera, affamata e sottomessa ad una feroce dittatura, si stia sempre più affievolendo. Però non dobbiamo diminuire gli sforzi per contrastare la valanga di bugie messe in giro dalla nostra stampa che, seppure abbia perso credibilità, continua sempre a produrre i suoi disprezzabili frutti.
A breve publicherò l'ultima parte del Diario Habanero, appena riesco a liberarmi dai numerosissimi impegni che in due mesi di assenza ho accumulato.
Hasta siempre

Anonimo ha detto...

Ciao Elio, bellissimo, come esserci stati...

Eliolibre ha detto...

Ciao Annalisa, complimenti per il bellissimo lavoro di controinformazione che stai facendo sul tuo blog. Purtroppo riesco a passarci velocemente solo a notte fonda. Spero di trovare al più presto un po' di tempo da dedicare anche a questo sito, forse domani riesco a postare l'ultima parte del diario.
A presto