Evviva!
Stamattina una notizia molto attesa, è nata Marianna. Nooo, non è la figlia di
qualcuno, un famigliare, un amico, no, no, è un nuovo partito! O forse partita,
al femminile. Che poi non è un partito, termine sconveniente, ma una
"cosa" per raccogliere voti ed entrare nel "palazzo". Il
fondatore è Giovanni Negri, ex militante del Partito Radicale del quale fu
presidente fino a quando non si accorse che il partito era di Pannella e che
per lui non c'era alcuna possibilità se non quella di ubbidire agli ordini del
capo. Lasciò la politica e si dedicò al lavoro, o meglio, a far lavorare gli
altri, diventando im-prenditore agricolo. Ancora il corpo di Pannella è caldo e
lui è lì, pronto a sfruttare lo spazio che la scomparsa dell'istrionico leader
radicale ha lasciato.
Io
temo che la proposta di Giovanni Negri abbia finalità ben pensate e ragionate
nei luoghi alti dove si prendono le decisioni che fanno si che nella nostra democrazia
tutto cambi senza che nulla cambi. In Italia siamo ormai alla fine
dell’esperienza Renzi ed all’inizio dell’era M5S che però credo abbia poche
possibilità di durare nel tempo. Ancora non si sono seduti sulle poltroncine
del potere che incominciano le diatribe interne e forse non riusciranno nemmeno
a sedersi sulle poltrone perchè verranno travolti dalla confusione ideale,
dalle loro incapacità e dall’ira popolare per l’ennesima promessa disattesa.
Per questo va preparato il dopo M5S, prima che nasca un partito vero o che la
gente s’incazzi davvero ed invece di gridare “vaffanculo” incominci a muovere
le mani, che è poi l’unica via per liberarci dalla classe cialtrona dominante.
Giovanni
Negri è persona capace, la militanza radicale gli ha dato gli strumenti per
capire la politica, sa leggere la realtà ed è sufficientemente cinico per saper
sfruttare il momento propizio. Niente di meglio per la classe dominante in
cerca di soluzioni idonee a preservare i loro interessi e continuare con la
rapina ai danni dei cittadini.
Così
da oggi si parte con la campagna mediatica che lancerà il “contadino”
nell’agone politico con il compito di spostare l’interesse dei cittadini dai
problemi veri che rendono tanto tristi quenti nostri tempi, verso nuove
illusioni di cambiamento che in realtà altro non fanno che mantenere lo status
quo. Vedremo Giovanni Negri nei talk show televisivi, la “Marianna che vien
dalla campagna” sarà al centro delle disquisizioni di idioti servi del potere
ed il nostro futuro continuerà ad essere tutt’altro che il primaverile “sol
dell’avvenir” perchè il sole continuerà a riscaldare solo le case dei soliti
noti e nubi minacciose si addenseranno sempre più per interporsi tra noi e il
cielo.
Se
non capiamo questo non ci sarà alcuna speranza di uscita dalla schiavitù
moderna, la più sottile ed efficace di tutti i tempi. Per uscire dalla dittatura
del capitale non resta che una via: la rivoluzione socialista, una rivoluzione per
invertire la rotta e togliere il potere economico in mano a pochi privati per riportalo
in mano pubblica in modo che i frutti del lavoro vengano utilizzati per dare
servizi ai cittadini e non per riempire banche nei paradisi fiscali. Bata con
parlamenti costosi ed inutili, basta cialtroni in politica ma rappresentanze
popolari che trovino le soluzioni ai problemi, tutelino le persone, sopratutto
le più vulnerabili, e si utilizzi la tecnologia per alleviare la fatica, per
lavorare tutti e lavorare meno, lavorare per vivere e non vivere per lavorare.
Il frutto del lavoro deve essere patrimonio di tutti non finere nelle tasche
degli speculatori.
Tutto
questo è possibile, basta finirla con il capitalismo ed imboccare la via del
socialismo, parola che insieme ad imperialismo è stata volutamente tolta dal
lessico corrente per impedire che si parli della causa e della soluzione dei
mali che affliggono il pianeta.
Busteggia
4 luglio 2016
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