Inizio una serie di post dedicati alle prossime elezioni europee ed amministartive, riportando le posizioni dei partiti e dei movimenti della sinistra italiana. Per sinistra italiana intendo tutti i partiti ed i movimenti che si collocano alla sinistra del Partito Democratico, partito che di sinistra no ha più assolutamente niente avendo sposato in pieno le logiche del liberismo, del clientelismo e che sta diventando sempre più uno specchio del Popolo Delle Libertà fino ad immolare i diritti dei lavoratori sull'altare della competitività dispensando ignobili regalie ai loro amici di Confindustria.
L'intenzione è quella di far conoscere le posizioni del variegato panorama della sinistra italiana in modo che gli elettori di questa area politica possano decidere a chi dare il proprio voto con cognizione di causa.
Comincio con Sinistra Critica, il movimento che si definisce "una libera associazione di donne e uomini che vogliono costruire una sinistra alternativa e anticapitalista per trasformare radicalmente l’attuale società."
Ecco quanto scrivono sul loro sito al riguardo delle prossime elezioni per il Parlamento Europeo:
SINISTRA CRITICA NON SI CANDIDERA' ALLE EUROPEE. PRESENTI INVECE ALLE AMMINISTRATIVE
Documento del Coordinamento nazionale
Sinistra Critica non farà parte della lista promossa da Prc e Pdci e che ha trovato il supporto di Socialismo 2000 e dei Consumatori Uniti.Avevamo proposto una lista anticapitalista che presentasse alcuni elementi di discontinuità con il recente passato, fatto di errori e sconfitte, della sinistra radicale. Una lista che avesse una simbologia rinnovata, seppur riconoscibile, con candidature espressione del conflitto sociale e dei movimenti, con un codice etico per i candidati e le candidate, con una visibile alternatività al Pd e al centrosinistra italiano a partire dalla rimessa in discussione, anche parziale, della politica di alleanze locali. Un profilo complessivo, dunque, di rottura con il passato, non certamente l'adesione al nostro progetto ma una richiesta di discontinuità basata sulla presa d'atto che se la sinistra in Italia è arrivata a un punto disastroso questo non dipende dal fato o dalla forza di Berlusconi ma dai suoi errori, dalle sue disinvolture, dagli opportunismi e dalle sue analisi errate. Il nostro tentativo di dialogo con forze, come Prc e Pdci, che sono le principali responsabili della disfatta, sono stati difficili ma sinceri e abbiamo provato sul serio a verificare un'inversione di tendenza in grado di prefigurare una ripartenza, un nuovo inizio della sinistra. Quelle forze, però, non hanno voluto fare lo sforzo di un cambio di passo, preferendo la continuità, anche simbolica, e l'alleanza con forze ancora più moderate.La lista presentata si colloca così in piena continuità con la storia governista di Pdci e Prc, prefigurandone una fusione tutta simbolica, in assenza di una vera strategia per la costruzione di una nuova sinistra anticapitalista che faccia i conti con il passato e con il futuro. Così non è del tutto casuale o episodico che la lista abbia come testimonial gli ex ministri dei governi Prodi e D'Alema. Nessuno può sottovalutare, infatti, il significato di un accordo elettorale che si priva di Franco Turigliatto, che con il governo Prodi ha rotto, e imbarca Cesare Salvi o l'ex "bordoniano" Bruno De Vita.A noi sembra che non sia questa la strada per ricostruire e rinnovare la sinistra di classe in Italia. Non è questa la strada che Sinistra Critica ritiene utile per rilanciare, al tempo della crisi globale del capitalismo, una sinistra coerentemente anticapitalista, radicata nel conflitto sociale e nei movimenti, indisponibile ai governi con il Pd e il centrosinistra, aperta alle istanze e ai desideri delle nuove generazioni. Non è questa la strada per ricostruire una nuova sinistra di cui c'è un disperato bisogno in questo paese.Ora si andrà alle europee e per Sinistra Critica si è posta la questione se presentare o meno una propria lista. Abbiamo deciso di non farlo, di non raccogliere le firme - nonostante il successo nella Legge sul Salario minimo che ne ha raccolto 70mila - né di ricercare improbabili adesioni di parlamentari europei. Non perché Sinistra Critica non abbia un progetto da rendere pubblico e da far vivere nella competizione elettorale. Anzi, queste elezioni costituiscono l'occasione di far vivere in Europa la Sinistra Anticapitalista che trova nel Npa francese, nella sua dinamicità e capacità di scompaginare vecchi schieramenti, un esempio efficace di rinnovamento.Ma in questa situazione, di grande confusione e dispersione di forze, pensiamo non serva un'operazione di propaganda finalizzata alla sola visibilità.Più utile, invece, lavorare nel medio periodo alla prospettiva che le mobilitazioni di Londra contro il G20 o le mobilitazioni in Francia contro i manager rendono attuale, di una Nuova Sinistra Anticapitalista. Una sinistra davvero nuova, senza riflessi identitari o sterili nostalgie, radicata nel conflitto, alternativa, davvero, al Pd e al centrosinistra oltre che alle destre, in grado di parlare alle nuove generazioni. Tutto questo manca alla sinistra cosiddetta radicale, in particolare ai suoi gruppi dirigenti mossi dal principio dell'autoconservazione.Non ci presentiamo alle elezioni europee, dunque, ma faremo la “nostra” Campagna centrata sulla Legge per il Salario minimo intercategoriale che è depositata al Senato e che chiediamo venga discussa dal Parlamento con l'obiettivo di dare un aumento di 300 euro a tutti, di istituire il Salario sociale e i minimi previdenziali a 1000 euro, il recupero del fiscal drag e la scala mobile.Saremo invece presenti alle amministrative dove molti elettori ed elettrici troveranno il nostro simbolo o i simboli di coalizioni ampie e di movimento, come ad esempio a Bologna, chiaramente alternative al Pd, al primo e al secondo turno.Ma la politica non gira solo attorno alle elezioni e di istituzionalismo qualcuno è già morto. Per questo lavoreremo sul piano del conflitto per costruire Comitati contro la Crisi, sempre più urgenti e necessari, in grado di respingere l'assalto berlusconiano e di Confindustria e di restituire, a partire dalle lotte, la necessaria fiducia a lavoratori e lavoratrici, ai giovani, ai movimenti per i diritti civili e ambientali, al movimento antiguerra, per una nuova stagione di unità e radicalità.
Sinistra Critica - Movimento per la Sinistra Anticapitalista
Documento del Coordinamento nazionale
Sinistra Critica non farà parte della lista promossa da Prc e Pdci e che ha trovato il supporto di Socialismo 2000 e dei Consumatori Uniti.Avevamo proposto una lista anticapitalista che presentasse alcuni elementi di discontinuità con il recente passato, fatto di errori e sconfitte, della sinistra radicale. Una lista che avesse una simbologia rinnovata, seppur riconoscibile, con candidature espressione del conflitto sociale e dei movimenti, con un codice etico per i candidati e le candidate, con una visibile alternatività al Pd e al centrosinistra italiano a partire dalla rimessa in discussione, anche parziale, della politica di alleanze locali. Un profilo complessivo, dunque, di rottura con il passato, non certamente l'adesione al nostro progetto ma una richiesta di discontinuità basata sulla presa d'atto che se la sinistra in Italia è arrivata a un punto disastroso questo non dipende dal fato o dalla forza di Berlusconi ma dai suoi errori, dalle sue disinvolture, dagli opportunismi e dalle sue analisi errate. Il nostro tentativo di dialogo con forze, come Prc e Pdci, che sono le principali responsabili della disfatta, sono stati difficili ma sinceri e abbiamo provato sul serio a verificare un'inversione di tendenza in grado di prefigurare una ripartenza, un nuovo inizio della sinistra. Quelle forze, però, non hanno voluto fare lo sforzo di un cambio di passo, preferendo la continuità, anche simbolica, e l'alleanza con forze ancora più moderate.La lista presentata si colloca così in piena continuità con la storia governista di Pdci e Prc, prefigurandone una fusione tutta simbolica, in assenza di una vera strategia per la costruzione di una nuova sinistra anticapitalista che faccia i conti con il passato e con il futuro. Così non è del tutto casuale o episodico che la lista abbia come testimonial gli ex ministri dei governi Prodi e D'Alema. Nessuno può sottovalutare, infatti, il significato di un accordo elettorale che si priva di Franco Turigliatto, che con il governo Prodi ha rotto, e imbarca Cesare Salvi o l'ex "bordoniano" Bruno De Vita.A noi sembra che non sia questa la strada per ricostruire e rinnovare la sinistra di classe in Italia. Non è questa la strada che Sinistra Critica ritiene utile per rilanciare, al tempo della crisi globale del capitalismo, una sinistra coerentemente anticapitalista, radicata nel conflitto sociale e nei movimenti, indisponibile ai governi con il Pd e il centrosinistra, aperta alle istanze e ai desideri delle nuove generazioni. Non è questa la strada per ricostruire una nuova sinistra di cui c'è un disperato bisogno in questo paese.Ora si andrà alle europee e per Sinistra Critica si è posta la questione se presentare o meno una propria lista. Abbiamo deciso di non farlo, di non raccogliere le firme - nonostante il successo nella Legge sul Salario minimo che ne ha raccolto 70mila - né di ricercare improbabili adesioni di parlamentari europei. Non perché Sinistra Critica non abbia un progetto da rendere pubblico e da far vivere nella competizione elettorale. Anzi, queste elezioni costituiscono l'occasione di far vivere in Europa la Sinistra Anticapitalista che trova nel Npa francese, nella sua dinamicità e capacità di scompaginare vecchi schieramenti, un esempio efficace di rinnovamento.Ma in questa situazione, di grande confusione e dispersione di forze, pensiamo non serva un'operazione di propaganda finalizzata alla sola visibilità.Più utile, invece, lavorare nel medio periodo alla prospettiva che le mobilitazioni di Londra contro il G20 o le mobilitazioni in Francia contro i manager rendono attuale, di una Nuova Sinistra Anticapitalista. Una sinistra davvero nuova, senza riflessi identitari o sterili nostalgie, radicata nel conflitto, alternativa, davvero, al Pd e al centrosinistra oltre che alle destre, in grado di parlare alle nuove generazioni. Tutto questo manca alla sinistra cosiddetta radicale, in particolare ai suoi gruppi dirigenti mossi dal principio dell'autoconservazione.Non ci presentiamo alle elezioni europee, dunque, ma faremo la “nostra” Campagna centrata sulla Legge per il Salario minimo intercategoriale che è depositata al Senato e che chiediamo venga discussa dal Parlamento con l'obiettivo di dare un aumento di 300 euro a tutti, di istituire il Salario sociale e i minimi previdenziali a 1000 euro, il recupero del fiscal drag e la scala mobile.Saremo invece presenti alle amministrative dove molti elettori ed elettrici troveranno il nostro simbolo o i simboli di coalizioni ampie e di movimento, come ad esempio a Bologna, chiaramente alternative al Pd, al primo e al secondo turno.Ma la politica non gira solo attorno alle elezioni e di istituzionalismo qualcuno è già morto. Per questo lavoreremo sul piano del conflitto per costruire Comitati contro la Crisi, sempre più urgenti e necessari, in grado di respingere l'assalto berlusconiano e di Confindustria e di restituire, a partire dalle lotte, la necessaria fiducia a lavoratori e lavoratrici, ai giovani, ai movimenti per i diritti civili e ambientali, al movimento antiguerra, per una nuova stagione di unità e radicalità.
Sinistra Critica - Movimento per la Sinistra Anticapitalista
8 commenti:
Ciao, credo che linkerò i tuoi articoli sulle europee nello “Speciale elezioni» del mio blog... Un po' mi ero rassicurato quand'è venuto Ferrero ad Aosta; m'era sembrato avere le idee chiare. Si parlava di accordo tra tutti i partiti comunisti con la partecipazione di esterni, movimenti... Mi sembra che il progetto sia ancora in alto mare e non so se supereranno il fatidico 4%. Eppure non capisco: finalmente c'è la possibilità di ripartire da zero, liberi da un'alleanza con persone che la pensano in maniera completamente diversa (il Pd), si può tentare veramente l'alleanza delle forze anticapitaliste e invece ci si fraziona. Bada però che ce l'ho con Vendola, non con Ferrero, per questo: Vendola candida assieme persone che a Bruxelles aderiranno alla sinistra unitaria (Gue) e altre che aderiranno al Pse... Come si fa? Quindi sono - ancora una volta - amareggiato. Andrò a votare (e lo consiglio) a tutt*, soprattutto perché è un'opportunità molto semplice di fare qualcosa in più [ti porta via 5 minuti al massimo, tanto non c'è mai coda :-(] e di non consegnare la delega in bianco a Berlusconi. Però mi sembra sempre più vero che la lotta la si fa sul territorio, nei movimenti... Però, che sinistra disorganizzata e sprecona! (troppo amaro?)
Sono in perfetta sinontonia con te Mario, l'amarezza ci sta tutta. Non aggungo nulla se non la speranza che " la possibilità di ripartire da zero, liberi da un'alleanza con persone che la pensano in maniera completamente diversa" si verifichi al più presto possibile.
Abrazos revolucionarios
"El conocimiento nos hace responsables." Ernesto Guevara
Sinistra Critica forse avrebbe fatto meglio ad aderire all'iniziativa di Ferrero di unire la sinistra anticapitalista, altrimenti rimarranno solo un inutile movimento di testimonianza. Con questi smarcamenti non si fa altro che aumentare la conflittualità a sinistra.
Ciao
Mario (l'altro, non quello che ha scritto sopra)
Credo anch'io che sarebbe stata la scelta più giusta ma il documento che ho pubblicato riporta le ragioni per le quali questo non è avvenuto. Sicuramente sono ragioni che meritano attenzione, forse sarebbe il caso che si discutessero apertamente invece di far finta di non sentire. Salvo poi arrivare a delle decisioni condivise che ci facciano uscire da questo stillicidio che sta portando la sinistra verso l'estinzione. Però il fatto che finalmente dopo tanti anni si parla di sinistra "anticapitalista" potrebbe essere l'inizio di una ritrovata voglia di tornare ai veri valori della sinistra. E questo a mio parere vale molto di più di un posto al Parlamento europeo. Dobbiamo renderci conto che, o si ricomincia da dove si è smarrita la via, o si andrà irrimediabilmente verso la sconfitta definitiva. E non mi sembra il caso, non sarebbe la sconfitta della sinistra, sarebbe la sconfitta dell'uomo.
Ciao,
mi chiamo Massimiliano.
Volevo farti alcune domande sul tuo recente viaggio a CUBA.
Parlare per commenti mi sembra scomodo.POtresti darmi la tua Mail?
Oppure scrivimi tu .. il mio indi è
mx31@hotmail.it
Grazie
Massimiliano
Ciao Max, ti ho mandato l'indirizzo mail ed ho fatto un giro nel tuo bel sito. Complimenti.
Hasta luego
Ciao, "navigando" mi sono imbattuto nel tuo blog.
Bello. Complimenti. Ne ho pubblicato uno (tema La Habana)anche io su "Blogger", ma non ho capito se devo fare qualcosa per pubblicizzarlo nelle rete e renderlo accessibile. Il mio blog si chiama "Ciudadhabana". Ti sarei grato se volessi darmi qualche consiglio.
Grazie, ciao.
PS
Mi rendo conto che questo commento non c'entra nulla con "Notizie dall'Impero", ma non ho trovato forma migliore per scrivere.
Ma perchè scrivi in anonimato e non metti un link al tuo blog?
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