Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

19.4.09

Obama saprà salvare gli USA dal fallimento dell'imperialismo?

Al vertice delle Americhe Barack Obama e Hugo Chavez si sono stretti la mano. Malgrado le smentite ufficiali che hanno preceduto il vertice delle Americhe in corso a Trinidad e Tobago, Obama si è alzato ed è andato a stringere la mano del Presidente venezuelano. In un secondo tempo Chàvez ha ricambiato con un regalo che non so fino a che punto sarà gradito dal Presidente USA. Si tratta del libro di Eduardo Galeano "Le vene aperte dell'America latina" in cui lo scrittore e giornalista uruguaiano racconta i cinque secoli di aggressioni a cui è stato sottoposto il continente latino da parte dell'impero.

Che lo legga o no, Obama non è uno stupido e non può fare orecchi da mercante, il fallimento delle politiche aggressive dei suoi predecessori sta presentando il conto. Dopo la scomparsa dell'Unione Sovietica le mire imperialiste si sono allargate a dismisura ma il loro fallimento è ormai irreversibile. Sempre più paesi hanno deciso di dire la loro e vogliono affacciarsi in maniera autonoma sul mercato internazionale senza sottostare ai diktat della finanza mondiale, non dimentichiamo che solo Cina e India rappresentano quasi la metà della popolazione mondiale ed in America Latina l'influenza degli USA è ormai ridotta al lumicino.
Chàvez ha detto di sperare che Obama sia il primo Presidente degli Stati Uniti non imperiali e di questo il Presidente americano ne è coscente, sa che le condizioni per continuare con la politica dell'aggressione e del dominio con la forza nella nuova realtà latinoamericana e mondiale non è più sostenibile. Rimane il fatto di come riuscirà a superare gli ostacoli imposti dalle poderose lobby finanziarie che dominano la politica statunitense e mondiale. Ammesso che lo voglia, non sarà facile, purtroppo sappiamo che certa gente si sbarazza con disinvoltura pure del proprio Presidente se si rende necessario....
Intanto al summit continua ad essere assente un ospite illustre, Cuba. Per volere degli Stati Uniti che come si sa, malgrado la contrarierietà di tutti gli altri Paesi, quello che pensano loro non si discute. Ma anche questo è un problema al quale Obama dovrà dare risposte, Cuba ha intrecciato relazioni sempre più profonde con tutti i paesi del Latinoamerica e del Caribe e la sua esclusione rischia di mettere ancora di più gli USA in una posizione scomoda dalla quale diventa ogni giorno più difficile uscire.
Non rimane che stare a vedere se e come Obama intende uscire dall'ambiguità. Dal non voler incontrare Chàvez alla stretta di mano, dal voler aprirsi a Cuba solo se questa "cambia" all'accettazione delle tesi di Raùl Castro che è disposto, questo lo ripete anche Fidel da cinquant'anni, a parlare di tutto purchè alla pari, dall'ammissione delle torture di Guantanamo alla protezione dei responsabili fino alle coperture della CIA, dal disimpegno dall'Iraq all'aumento dei soldati in Afganistan, questi nodi dovranno in un modo o nell'altro venire sciolti. Mai come ora il destino degli Stati Uniti è stato nelle mani del suo Presidente e mai come ora un Presidente americano si è trovato di fronte, suo malgrado, a dover constatare il fallimento delle politiche imperialiste. Saprà Barak Obama salvare il suo paese da questo fallimento sapendo che per secoli la più grande economia del mondo si è basata su quelle politiche? Sembra che lui abbia chiara la situazione ed abbia anche alcune idee sul come uscirne, ad esempio puntando sull'economia verde, quella che però sconvolgerebbe i piani di chi ha in mano le redini dell'economia mondiale. Sarà una bella storia a lieto fine o la solita storia che lascerà le cose come stanno ed il destino degli uomini e del loro ambiente nelle mani dei soliti criminali? Certo che le condizioni poste per riaprire il dialogo con Cuba sono molto preoccupanti. La Casa Bianca sostiene che ora il Governo cubano deve dare dimostrazioni concrete come il rilascio dei prigionieri politici, democrazia e droga. Altro che discutere alla pari!
Veniamo ai punti, primo i prigionieri politici. Contrariamente a quanto propagandato dalla stampa capitalista, a Cuba non esistono prigionieri politici, gli incarcerati sono stati condannati con l'accusa di aver ricevuto finanziamenti proprio dagli USA per destabilizzare l'isola. Per discutere alla pari basterebbe chiedere apertamente clemenza per queste persone assicurando che in cambio la Casa Bianca porrà fine a questi finanziamenti criminali che stanno in bella vista sul bilancio statale ed ammontano a parecchi milioni di dollari. E magari dovrebbero dare risposte alle accuse, fondate, della sparizione di migliaia di persone negli Stati Uniti, persone di cui nessuno ha più saputo dove siano finiti. Poi Guantanamo, non basta l'ammissione delle vergogne degli imprigionamenti arbitrari, senza peocessi, delle torture e nello stesso tempo impedire che vengano processati i colpevoli, serve piuttosto dire basta, chiudere la base militare-prigione e restituire il territorio ai legittimi proprietari, Cuba appunto.
Secondo punto, la democrazia. Ancora una volta si parte con la presunzione di essere gli unici detentori dell'unica democrazia possibile. Niente di tutto questo, se si vuole entrare in merito alla questione bisogna cominciare ad ammettere che possano esistere diverse forme di democrazia, tra le quali la democrazia popolare socialista. Forse sarebbe il caso di andare oltre ai proclami ed alla retorica per entrare nel merito della questione. A me risulta che il Governo cubano abbia lottato duramente perchè i cubani che intendono emigrare negli Stati Uniti lo possano fare liberamente, con regolare visto di uscita e di entrata. Solo dopo lunghi anni di diniego si è giunti ad un accordo con Carter che prevede che il Governo USA rilasci 20 mila permessi all'anno. Ma ancora una volta gli accordi presi non vengono rispettati, i permessi rilasciati annualmente sono poche centinaia mentre si continua a favorire l'emigrazione illegale con le tragiche conseguenze che ben conosciamo ma che hanno lo scopo di creare situazioni che favoriscono campagne di stampa denigratorie contro Cuba che reprimerebbe i cittadini costringendoli a rischiare la vita per "fuggire" dall'isola. La migrazione di persone dai paesi poveri ai paesi ricchi non è un problema solo cubano, al contrario il fenomeno è meno eclatante che negli altri paesi dell'area, però stranamente un cubano che emigra "fugge dal regime". Che dire poi del fatto che gli USA non permettono ai cubati emigrati di ritornare sull'isola? E del fatto che venga impedito ai cittadini statunitensi di andare a Cuba anche solo per una breve vacanza? Nessun paese al mondo è arrivato a pensare simili nefandezze! E sarebbe Cuba a dover dimostrare di fare passi verso la democrazia? E si potrebbe anche parlare della partecipazione dei cittadini alla politica. A Cuba basta proporsi e si viene candidati dai cittadini che valutano non discorsi, ma fatti, cioè quello che uno ha fatto non quello che dice. Al contrario negli USA bisogna avere una montagna di soldi, non importa come si siano fatti. Così vengono esclusi la stragrande maggioranza dei cittadini, non a caso nemmeno il 50 per cento di loro si reca alle urne.
Terzo punto, la droga. Che il consumo di droga sia concentrato in maggior parte negli USA è cosa nota, così come è noto che a Cuba il fenomeno esiste ma è sicuramente il paese al mondo dove se ne fa meno consumo. E' altrettanto certo che a Cuba non si producano droghe mentre altri paesi, ad esempio la Colombia per la produzione ed il Messico per il traffico, sono quelli che vantano situazioni al limite dell'indecenza e, guarda caso, sono paesi motlo amici degli USA!
Per questo la disponibilità di Raùl Castro, che segue quella da sempre di Fidel, a trattare su tutto PURCHE' ALLA PARI, rischia di naufragare visto che le tecniche arroganti e mistificatorie statunitensi sembrano non voler cambiare mai.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Il modo in cui si sono messe le cose spinge il Presidente USA alla ricerca del massimo nel dialogo con i paesi dell'America Latina. Speriamo che non si tratti solo di opportunismo contingente e che la svolta sia sincera e reale.

Enzo49 ha detto...

Il modo in cui si sono messe le cose spinge il Presidente USA alla ricerca del massimo nel dialogo con i paesi dell'America Latina. Speriamo che non si tratti solo di opportunismo contingente e che la svolta sia sincera e reale.

Eliolibre ha detto...

Enzo, ho aggiornato il post alle dichiarazioni, preoccupanti, della Casa Bianca che pretende, come sempre, di dialogare solo se si discute a modo loro. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Però la sitazione che si è creata potrebbe riservare evoluzioni positive. Un Presidente come Obama che si trova nel bel mezzo del fallimento delle politiche imperialiste potrebbe essere una combinazione favorevole ad un cambiamento di rotta. Non rimane che stare a vedere anche se il sottoscritto continua a pensare che l'impero non se ne starà con le mani in mano a vedersi sfuggire di mano la situazione. E l'attentato organizzato l'altro ieri contro Evo Morales sta a dimostrare che i miei timori sono tutt'altro che infondati.

Anonimo ha detto...

Forse, l' Obama, ha paura di una presa di posizione sud americana, da parte della China. Ecco tutto.
Concordo pienamente con Elio, sta veramente bollendo in pentola qualcosa di grosso. Ottimo regalo quello di Chàvez. Aspettiamo il congresso del partito a Cuba.
Fraterni saluti Mirco Pereira

Eliolibre ha detto...

Purtroppo Mirco, Obama ha appena raffreddato gli entusiasmi, dice che certi cambiamenti hanno bisogno di temi lunghi e che nel frattempo l'Avana deve dare segnali di cambiamento. In pratica ha respinto al mittente la disponibilità di Raùl a discutere su tutto a patto di farlo alla pari. Qualcuno deve avergli ricordato che gli USA non hanno mai trattato alla pari con nessuno....

Anonimo ha detto...

p

Anonimo ha detto...

Forse ti sfugge la risposta di Raul a Obama...siamo dispostai al dialogo sui prigionieri politici e i diritti civili dei cubani.
Obama per i cubani è un regalo divino,Raul e Fidel sono politicamente morti da anni.
A cuba manca di tutto mobili,scarpe a buon mercato,vestiti,pezzi di ricambio per automobili,lampadine,viti,trapani,chiodi,gomme per auto,cemento,carta,elettrodomestici e i suoi ricambi,forni,legname da costruzioni,vetro,ferro,computer a buon mercato,liberta'di stampa,libri di qualsiasi genere-filosofia-politica-inchieste giornalistiche,mezzi di trasporto,carne di vacca,frigoriferi per le carni,fili elettrici,connessione internet che per adesso è solo per gli stranieri residenti in cuba.....Quello che si trova o è carissimo o è un prodotto cinese di scarsa qualita'...ma ben pagato se si compara con il salario.
Dunque da quello che dice Elio,saranno gli americani a trarre vantaggio dalle future relazioni con Cuba!!!
Quello che dici di Cuba è un tuo parere!!
il Messicano

Eliolibre ha detto...

Ciao Messicano, stattene tranquillo e vedi di passartela bene.
Buona foruna.

Anonimo ha detto...

Elio, stai qui a discuisire, su cose che ormai hanno poco senso. Se fossi in te mi inizierei a preoccupare seriamente. Ti do un po' di notizie che la mesa, sicuramente non ti dà. I fratelli hanno litigato ferocemente, tanto che sembrerebbe che il comitè central venga sciolto. Arrivano notizie allarmanti da Miami, dove i cubani/usa pensano di arrivare in massa si parla di numeri enormi.In provincia di granma e las tunas, ci sono manifestazioni di piazza, dove è intervenuto l' esercito per sederle. Lage si è suicidato. Insomma penso che le cose a qui a 3 mesi...Elio, sta attento che non ti portino via la casa. La situazione è incandescente.......

mirco ha detto...

Se leggi la stampa di miami stai fresco.Elizardo Sanchez,gusano dichiaratosi paladino dei diritti umani a Cuba ha detto:
"Desde hace unos días, en las calles de La Habana corre el rumor del suicidio del ex primer vicepresidente Carlos Lage. Pero los cubanos ya estamos acostumbrados a este tipo de runrún, que se ha repetido cada vez que un funcionario de gobierno es defenestrado".

Anonimo ha detto...

Va bene, hai ragione, a Cuba non sta succedendo nulla. Come la libera stampa cubana continua a ripetere. Beata fede....auguri.

Eliolibre ha detto...

Anonimo, mi hai tolto il sonno. Domani parto per l'Avana a difendere la mia casa.

Eliolibre ha detto...

Mirco lascia perdere questi farneticanti, sono cinquant'anni che ripetono le stesse cose. Cuba ha cambiato sempre e continuerà a cambiare quando e come i cubani decideranno di cambiare non come piacerebbe a certi mentecatti.
Buon 25 aprile compagnero.

Anonimo ha detto...

Ma a giudirei movimenti di piazza che ci sono, oggi anche a plazeta, penso che siano proprio i cubani a voler cambiare. Certo tutti pagati dai mentecatti della CIA. Io se fossi in te andrei a vedere la casa. Sai qui giustamente rapiscono i maneger, li rapiscoo i servi del partito con l' euro in tasca.

Eliolibre ha detto...

Sarebbe più corretto scrivere "quì rapiscono i manager, i bambini, i vecchi, ecc., ecc." perchè a Cuba non si rapisce nessuno, non sono un paese di barbari come nell'occidente capitalista.
Quanto alla casa, forse faresti meglio a preoccuparti per casa tua, sai, nel capitalismo c'è la tendenza che finiscano in mano alle banche....
Comunque basta così, oltre che provocatori e stupidi, vedi la relazione tra come pensi e come scrivi, i tuoi interventi sono pure fuori tema, il prossimo finisce diritto nel cestino.

BUON 25 APRILE A TUTTI! ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!!!
E la prossima volta non consegneremo le armi, le rivoluzioni e la libertà vanno difese quotidianamente. Altrimenti ritornano, non dimentichiamoci che abbiamo i fascisti al Governo....

"Si no hay cafè para todos no habrà para nadie". Ernesto Guevara