Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

6.4.07

Solidarietà


Riporto quanto scritto da Dacia Valent sul suo blog. C'è veramente da riflettere! Io sono agnostico e come tale voglio portare a Dacia ed alla sua gente tutta la mia solidarietà.


L'Odio

Domani succederanno cose brutte. Io lo so, e voglio che anche voi lo sappiate. Succederanno a Torino.
Domani il Corriere della Sera, forse dalla mesta rubrica di Magdi Allam, si produrrà in una difesa della trasmissione di Santoro e Ruotolo e Vauro e Travaglio.
E questo dovrebbe far capire, quantomeno a Marco Travaglio e a Vauro Senese, quanto sia crudele quello che è stato inflitto alla comunità. Lo spero, davvero.
Voi sapete quanto questo blog sia faticosamente musulmano. L’uso disinvolto delle metafore, l’uso spregiudicato del linguaggio più crudo spesso, l'abuso sconsiderato delle iperboli, beh, mi pare possano essere considerati buoni indizi, no?
Questo blog racconta di dubbi. Sono una credente balbettante. E voi non sapete quanto io invidi la serena, granitica certezza di altre ed altri musulmani che conosco, che si abbandonano, lasciandosi scorrere sulla pelle la vita scandita da parole che a malapena capiscono, senza chiedersi il perché.
Io di domande ne ho a milioni. Di risposte praticamente nessuna. La religione codificata è per me, appunto, un codice e in quanto tale, mi piace violarlo, spesso, sperando di non farmi beccare. Una specie di amico, quello più strano che ho, mi ha detto che LUI con Dio ci negozia "Faccio questo e magari quell'altra cosa non la faccio per un mese, k Buddy?". Ecco, credo che forse anche io sono un po' così.
Ma c’è una cosa che io so. E so di non essere l’unica a saperla.
So che è da idioti pensare che Dio non abbia altre parole all’infuori di quelle che si leggono sul Corano. Ne ha milioni, tutte meravigliosamente nuove, tutte meravigliosamente umane. Non ci chiede di adattare la nostra vita ad un codice rigido, no. Ci ha dato la libertà di curiosare e di usare di quelle lettere per costruire un alfabeto che si rinnovi insieme a noi, e scrivere nuove sillabe e nuove parole e nuove frasi che diano lo stesso messaggio, ma lo dicano con le nostre voci di oggi, le voci di noi che viviamo in questo mondo che è cambiato, ci sta lasciando indietro e a cui rischiamo di non avere più nulla da donare. Allah non è per nasconderci, ma per spingerci allo scoperto. Allah non è per consolarci, ma per stimolarci. Allah non ci canta una ninna nanna ma ci da la sveglia. Allah è uno e Mohamed è il suo Profeta.
Torniamo a domani. Domani Sandro Ruotolo, che io ricordo diverso (santo cielo, Sandro, quando è che sei diventato così, quando ti sei perduto, accidenti?????), forte del sostegno di Allam e del Corriere della Sera ha annunciato che una troupe di Annozero sarà di nuovo a Torino.
A rastrellare poveri immigrati che pur di dimostrare di non avere nulla da nascondere, apriranno loro le povere porte dei garage o scantinati che questo stato tollerante ci concede come luoghi di culto, e si faranno fregare da qualche furbetto che sulla loro pelle si costruisce una carriera.
Tutto il casino sollevato dalla trasmissione di Santoro è una triste bufala, lo sanno tutti. Anche quelli che ci stanno costruendo su paginate intere in questi giorni.
Un inverecondo baraccone dove Stagionate Cartomanti a Rotelle, attrici disoccupate assunte per fingere di essere donne marocchine segregate ma con una dizione da Actor’s Studios, maniache marocchine e ex gruppettari diventati guru mediatici, hanno ferito scientemente, freddamente e crudelmente la mia gente.
Non so voi, ma io quella casa di ringhiera - dove tante donne, di ogni colore e religione si lanciavano da un ballatoio all’altro, con sorrisi teneri e spietati, le storie di serafica violenza che vivevano (o avevano vissuto) grazie a mariti bastardi, incapaci di ricordare che le mani servono per lavorare ed accarezzare - l’ho sentita casa mia.
Quella ragazza piccola - col sorriso gengivato che si schermiva di fronte alla pseudo Giovanna d’Arco che quasi le urlava in faccia la sua condanna, non del marito violento, ma di lei (si, proprio della piccolina) – l’ho sentita figlia, sorella, madre.
Quell’ometto bigotto - che passa la sua giornata a pregare e a credere che Dio non abbia altre parole di quelle che ha imparato a pronunciare da bambino come le pronunciava suo nonno, che apre orgoglioso la sua piccola bottega della fede e si lascia mettere in croce da una redazione di sciacalli - non mi è più affettuoso antagonista, ma mi è figlio, fratello, padre.
Ma è davvero così difficile, per alcuni, credere che il vero viaggio della scoperta non consiste nel cercare nuovi paesaggi, ma nel cercare nuovi occhi1?
Ecco, domani, queste persone, così piccole, così povere, così indifese, così ansiose di essere amate, così dannatamente fragili, ecco, saranno ferite di nuovo. E tutto per il nulla degli ascolti e degli sponsor.
Domani, la mia gente soffrirà. E io, odierò.
Dacia Valent

1 Marcel Proust

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel 2006, il WWF, l’organizzazione internazionale più importante per la protezione dell’ambiente, con più di 5 milioni di membri e con la presenza in più di 100 paesi, ha affermato, nella sua relazione annuale “Planète Vivante 2006”, che Cuba è l’unica nazione del mondo che ha raggiunto uno sviluppo sostenibile.

Con queste credenziali credo il Comandante abbia diritto di dire la sua su questioni ambientali, molto più di tanti chiacchieroni che non sano nemmeno di cosa parlano.

Chi "conosce" Cuba solo attraverso la propaganda politica capitalista (anche di pseudosinistra)parla a vanvera.

AUGURI COMANDANTE!!!!!

Eliolibre ha detto...

Postato quì è un po' fuori luogo, ma quello che dici è ineccepibile. Lo condivido in toto.

Anonimo ha detto...

Magdi Allam non è un giornalista che racconta in modo oggettivo la realtà ma è un furbone che alimenta il razzismo verso i mussulmani.

Eliolibre ha detto...

E' incredibile come la nostra informazione "democratica" non faccia mai sentire la voce degli "altri". Però se uno di loro si mette contro i suoi, diventa subito vicedirettore di un grande giornale pur non possedendo nessuna qualità. Se qualcuno ha ancora dei dubbi su quanto l'informazione democratica disinformi, è servito.

Massimo ha detto...

Ricordo benissimo la carriera di Magdi Allam: quando scriveva per Repubblica era assolutamente contro la guerra in Irak e antiamericano.Poi fece carriera e divenne l'opposto:che strana la vita, todo dinero y cara dura!