9.11.06
La vittoria di Daniel Ortega: gioia o tristezza?
Alla fine ce l’ha fatta. Daniel Ortega Saavedra, leader del Frente Sandinista de Liberacion Nacional, dopo tre tentativi falliti, ha vinto le elezioni in Nicaragua sconfiggendo il candidato liberale, fortemente sostenuto dagli USA, Eduardo Montealegre.
In breve la storia del nuovo Presidente del Nicaragua. Daniel Ortega fu uno dei dirigenti sandinisti che sconfissero la dittatura di Somoza nel luglio del 1979. Assieme allo scrittore Sergio Ramirez Mercado, all'uomo d'affari Alfonso Robelo Callejas, Violeta Barrios de Chamorro e Moisses Hassan fu a capo della giunta che governò il paese centroamericano dopo il trionfo della rivoluzione. Il 4 novembre 1984 il Frente Sandinista vince le elezioni presidenziali con il 67% dei voti favorevoli. Gli Stati Uniti non accettano che in America Centrale ci possa essere un Paese di ispirazione marxista, per questo armano ed appoggiano i controrivoluzionari delle Contras che danno inizio ad una guerriglia tesa a minare le conquiste della rivoluzione sandinista impegnata nella ricostruzione sociale ed economica del paese. Per porre fine a questa situazione che tanti lutti stava portando alla popolazione, il 25 febbraio 1990 vennero indette nuove elezioni. Tutti pensavano ad una netta vittoria sandinista, visti i successi raggiunti nel campo sociale ed economico dal governo di Daniel Ortega. Invece vinse Violeta Barrios de Chamorro, la leader del partito di opposizione sostenuto da una poderosa campagna finanziata dagli USA. Ebbe così inizio un ventennio di dominio delle forze reazionarie appoggiate dagli Stati Uniti che hanno portato nuovamente le ricchezze in mano a pochi eletti ed agli interessi delle multinazionali, mentre il paese regrediva nuovamente ai livelli di povertà di prima della rivoluzione. Daniel Ortega fu sconfitto in tutte le elezioni presidenziali fino a quelle di domenica scorsa.
Che dire di questa vittoria? Sicuramente Daniel Ortega è ben lontano dagli ideali che l’hanno portato ad essere uno dei leader della battaglia contro la feroce dittatura di Somoza. Già durante il governo sandinista non mancarono le critiche contro il suo comportamento, spesso più teso a soddisfare suoi interessi personali che le necessità della popolazione. Il suo carisma di dirigente rivoluzionario si è lentamente appannato e non tutti i sandinisti si sono sentiti rappresentati dall’ex leader guerrigliero. Questa vittoria è anche frutto dell’alleanza di Daniel Ortega con alcuni nemici del sandinismo oltre al fatto che le destre si sono presentate divise all’appuntamento elettorale. Se si tiene conto di tutto questo e del fatto che sia stato eletto con meno del 40 % dei voti favorevoli, questa vittoria potrebbe sembrare più triste che esaltante. Il neo eletto Presidente ha affermato che il suo compito principale sarà quello di sradicare la povertà dal paese, Hugo Chàvez e Fidel Castro si sono affrettati a salutare la vittoria di Daniel Ortega come un altro tassello da aggiungere all’autodeterminazione dei popoli latinoamericani, mentre i dirigenti del FSLN hanno dedicato la vittoria agli 80 anni di Fidel ed alla resistenza del popolo cubano all’embargo politico ed economico dell’imperialismo yankee.
Io Daniel Ortega ho avuto modo di conoscerlo, anche se di sfuggita, durante un suo comizio tenuto a San Juan del Sur nel pieno della campagna elettorale che all’inizio degli anni ’90 lo ha visto opposto ad Arnoldo Alemàn. Un incontro successivo fissato a Managua tra un gruppo di rappresentati dell’associazione di Amicizia Italia-Nicaragua, di cui facevo parte, è andato disatteso a causa di sopraggiunti impegni da parte del leader sandinista. Sarebbe stata una buona occasione per cercare di capire quali fossero le intenzioni dei sandinisti in caso di vittoria. L’incontro con i dirigenti del FSLN mi aveva lasciato comunque poco convinto sulle reali possibilità di quel che era rimasto del movimento sandinista di saper gestire un reale cambiamento che potesse far uscire il Paese dalla tragica situazione economica dove le imposizioni liberiste lo avevano cacciato. Ho avuto la sensazione che si usassero più parole fumose e frasi fatte e che si cercasse di tirare a campare piuttosto che impegnarsi nell’elaborazione di una credibile strategia che potesse riportare a quel grande consenso popolare di cui mi è sembrato si siano perse le tracce. Sergio Ramirez, lo scrittore che fu vice-presidente del Governo rivoluzionario, sostiene che Daniel Ortega sia piuttosto un uomo di potere che uno statista. Non rimane che stare a vedere, ora tocca a lui dimostrare il contrario.
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20 commenti:
non posso che condividere le tue preoccupazioni.
un saluto
Caro Antonio, ho letto quanto scrivi sul tuo blog al riguardo e vedo che abbiamo una visione molto simile su Daniel Ortega. Spero veramente che smentisca i nostri dubbi. Lo spero sopratutto per il popolo nicaraguense, popolo che ho conosciuto e che merita un futuro migliore. Vedremo se l'ex comandante guerrigliero avrà un sussulto ideale e saprà mantenere la promessa di debellare la povertà nella quale stanno vivendo milioni di persone di quel martoriato paese.
come sai bene è anche la mia speranza.
Dobbiamo vigilare però sull'operato di Ortega e non, come ho visto in questi giorni, dare per scontato un operato "di sinistra" da parte del leader sandinista.
Dobbiamo dirlo che Ortega non c'entra niente con Chàvez o Morales!
Sono d'accordissimo Antonio. I facili entusiasmi potrebbero portare a non comprendere la realtà della situazione che è ben diversa da quanto si potrebbe pensare se ci si limita a legare il nome di Daniel Ortega alla rivoluzione sandinista. Chàvez e Morales sono ben altra cosa e non ci rimane altro che sperare in un miracolo. Come Nestor Kirchner in Argentina che ha sorpreso tutti per la sua inaspettata azione di risanamento del paese.
Elio, Grazie per la pagina di atualità che ci hai regalato con questo post, sicuramente la tua espereienza personale che descrivi mi è sembrata interessante, sei il primo che canta fuori dal coro per la vittoria di Ortega, (in verità anche Antonio di VEROSUDAMERICA concorda).
Almeno qui un idea realistica di Ortega me la sono fatta grazie a te ed ad Antonio.
Continuate così, abbiamo bisogno di una cronaca slegata dalle lobbies della stampa tradizionale.
Comunque spero che vi sbagliate su Ortega , anche Castro che mi sembra sempre lungimirante si è afrettato ad inviare un messaggio di speranza al nuovo Presidente del Nicaragua.
Anche io non sono tanto convita di Ortega, lo vedo molto poco "a sinistra" e molto più per il potere a costo di tanti compromessi, interessante l'intervista a Ernesto Cardenal sul Manifesto del 5/11. Ma come consiglia Gennaro Carotenuto, vale la pena di vedere il bicchiere mezzo pieno, anzichè mezzo vuoto, Ortega era il meno peggio al confronto con Montealegre e solo per il fatto che non aveva l'appoggio Usa ma quello di Cuba e Venezuela indica per tutta la regione un futuro diverso. Forse come dice Antonio, Ortega non è Chàvez o Morales ma sono le nuove allenaze a indicare un cammino nuovo, una nuova forza del continente che segna una direzione diversa dove forse i vecchi alleati USA pian piano si troveranno sempre più isolati. Questo può essere l'unico aspetto positivo.
Certo un bicchiere mezzo pieno, e' meglio che il Nulla; cio' che sara' importante osservare e' lo "scacchiere" socio-politico dell'America Latina.UNA CORNICE DI ALLENANZE POSSIBILI!
Certo non e' FIDEL!
A proposito,hasta siempre Comandante,il 2 dicembre,spero di
vederti!!!
kalos
Certo Salsero che c'è da augurarsi che Daniel Ortega sappia fare bene. Ed è sicuramente un grande risultato aver sconfitto la destra responsabile dell'arretramento sociale, culturale ed economico del Nicaragua. Come sostengono Annalisa e Kalos, è meglio vedere il bicchiere mezzo pieno e le alleanze che si stanno formando in quel continente sono sicuramente un fatto positivo. Non resta che aspettare e vedere cosa sarà in grado di fare il nuovo Presidente. Se saprà far prevalere gli ideali che hanno caratterizzato la sua giovinezza potrebbe diventare quello statista che tutti si augurano, se invece prevarrà la sua sete di potere, come purtroppo è successo nell'ultimo periodo della sua storia politica, i risultati per la popolazione nicaraguense saranno disatrosi. E con le alleanze che ha stretto per vincere queste elezioni....
C'è da augurarsi che ascolti i consigli di Hugo Chàvez e Fidel Castro. Se avesse ascoltato quest'ultimo anche in passato anzichè dare retta alle raccomandazioni della "sinistra" riformista internazionale, avrebbe evitato al suo Paese un quasi ventennio di tirannia della destra reazionaria che ha svenduto le conquiste del decennio sandinista agli interessi dell'imperialismo.
Ortega è il male minore per il fatto che non era appoggiato dagli USA, ma ho la sensazione che si parli di letame e come tutto il letame è meglio non girarlo, la puzza aumenterebbe.
Concordo Morales e Chavez sono tutta un'altra cosa
Luigi, non ci rimane che sperare che ci smentisca. Magari questa volta da retta a Fidel ed Hugo Chàvez saprà utilizzare con efficacia le sue disponibilità petrolifere ed economiche di cui il Nicaragua ha bisogno. E visto che gli USA minacciano embarghi....
Ciao Elio, vicino alla partenza?
Facci avere notizie del Comandante.
Hai letto Repubblica? Che mi dici?
No non ho letto La Repubblica, è un giornale che mi fa venire la nausea troppo spesso. Se hai voglia fammi sapere quale altra cavolata ha pubblicato.
Quanto alla partenza manca poco più di tre settimane e siccome sto lavorando giorno e notte non ho ancora iniziato i preparativi. Certamente vi terrò informati su quello che succede durante i due mesi di permanenza.
Omero Ciai sulla Repubblica di ieri citando come fonte i servizi USA scrive che Fidel avrebbe tre mesi di vita, forse otto al massimo. E rimanda all'attesa del 2 dicembre quando si dovrebbero festeggiare ufficialmete gli 80 anni del Comandante per avere notizie più certe sul suo reale stato di salute. Questo in breve. Ciao
Credo che speculare sulla salute di una persona sia semplicemente criminale. Da un personaggio come Omero Ciai non ci si può aspettare altro. Dopotutto lo pagano per questo....
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...se il mondo è galantuomo io son figlio di nessuno...(Sergio Endrigo-La ballata dell'ex)
Muy buen blog. Lastima que no entendi mucho, no es mi idioma.Saludos
Querido Eduardo, me gustaria escribir en italiano y español, pero me falta el tiempo.
Muy bonito tu blog.
Hasta siempre
Cia-i è il peggior nemico di Cuba, pronto a scrivere qualsiasi cosa, è come Pansa.
OT: non mi piace parlare del mio blog nei commenti e soprattutto lasciare commenti uguali, ma per una volta faccio una piccola eccezione. Facciamo un piccolo gesto contro la camorra.
Ciao,
luigi
Ciao Luigi, sono passato per il tuo blog ed ho fatto il mio dovere. Invito tutti a farlo....
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...se il mondo è galantuomo io son figlio di nessuno...(Sergio Endrigo-La ballata dell'ex)
Perche non:)
La ringrazio per Blog intiresny
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