Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

17.7.06

Progresso e felicità


Il Corriere della Sera ha pubblicato i risultati di una ricerca dell’inglese New Economics Foundation (NEF), un gruppo di opinione che si occupa di economia, ambiente e temi sociali. La NEF ha ideato un nuovo indice del benessere globale misurando il progresso in rapporto al grado di soddisfazione delle persone e alla capacità di sviluppo eco-compatibile. In poche parole un indice della felicità. Si tratta di una ricerca innovativa che mette in discussione i misuratori economici classici e fornisce una visione più approfondita rispetto ai concetti di progresso e di ricchezza (o povertà). E si scopre che le persone possono vivere a lungo, felici e senza depauperare il pianeta. L’analisi ha portato alla compilazione dell'Happy Planet Index (HPI), classificando le condizioni di 178 Paesi. I risultati della ricerca si possono trovare sul sito www.happyplanetindex.org.
L’Happy Planet Index si calcola moltiplicando la soddisfazione di vita per l’aspettativa di vita, il risultato viene diviso per l’impronta ecologica. La soddisfazione di vita è la misura dei fattori che influenzano il benessere, l’aspettativa di vita è calcolata tenendo conto del tasso di mortalità alle diverse età mentre l’impronta ecologica è un indice che misura la capacità di sviluppo con il minimo danno ambientale.
Al primo posto della classifica dell’HPI troviamo Vanuatu, un piccolo arcipelago con poco più di duecentomila abitanti che si trova a sud dell'Oceano Pacifico, 1.750 chilometri a est dell’Australia e 500 chilometri a nord-est della Nuova Caledonia. Vanuatu ha un'economia basata sull'agricoltura e sul turismo ed un Prodotto Interno Lordo pro capite inferiore a tremila dollari.
Che al primo posto nella classifica della felicità si trovi un arcipelago del Pacifico uno se lo può anche aspettare, quel che non ci si aspetta è che l’Italia occupi il 65° posto! E Spagna, Inghilterra, Francia e Germania sono ancora più indietro mentre per trovare gli Stati Uniti bisogna scendere al numero 150!
Ma le sorprese non sono finite qui, Cuba, che viene quasi sempre descritta come un specie di campo di concentramento, si trova al sesto posto! E se non fosse per il basso punteggio del parametro economico che riduce a valori medi il coefficiente della soddisfazione di vita, le cui cause sono in gran parte dovute al vergognoso embargo imposto dagli USA, schizzerebbe al primo posto con largo margine di vantaggio su tutti. Altro dato significativo è quello riguardante la Russia e gli altri Paesi dell’ex Unione Sovietica che si trovano in fondo alla classifica in compagnia di alcuni Paesi africani. Forse l’abbandono di alcune importanti conquiste sociali ed il passaggio all’economia capitalista buttando il bambino con l’acqua sporca non ha giovato molto....
In conclusione, io penso che questa ricerca faccia finalmente giustizia delle solite classifiche che credono di giudicare il benessere dei Paesi e delle persone con parametri quali il Pil e il conto in banca. L’uomo ha sì bisogno di buone condizioni economiche ma la qualità di vita è fortemente condizionata da altre importanti esigenze che nella nostra società è molto difficile soddisfare.
Mi torna in mente un bellissimo discorso pronunciato da Luis Sepùlveda, il grande scrittore cileno che vive nelle Asturie, il 19 gennaio 2002 a Torino quando gli venne conferito il Premio Grinzane Cavour. Sepùlveda racconta dell’incontro avuto a Cojimar, piccolo porto ad est dell’Avana, con Goyito Fuentes il vecchio pescatore amico di avventura di Hernst Hemingway che a lui si ispirò per scrivere “Il vecchio e il Mare”. Goyito racconta a Sepùlveda di essere innamorato della letteratura che definisce “il modo di usare bene le parole, lasciarle libere ed oneste, perché le parole vogliono essere libere ed oneste”. Proseguendo nel suo discorso il grande scrittore cileno racconta di come Goyito Fuentes gli parlò del suo strumento portatile per riconoscere gli amici ed i nemici della letteratura, uno strumento infallibile che ha sempre custodito gelosamente e che non l’ha mai tradito. Nel mio girovagare per il mondo alla ricerca delle condizioni di vita degli uomini nei diversi Paesi, mi sono servito anch’io di un mio personale strumento per misurare il grado di felicità delle persone, uno strumento che mi è stato tramandato dai miei avi, uno strumento sempre a portata di mano e facile da usare: osservare l’espressione del viso delle persone. Non c’è parametro migliore per capire quanto un popolo sia soddisfatto delle proprie condizioni di vita. Un parametro che dà dei risultati in forte contrasto con quelli basati sul Prodotto Interno Lordo e molto simili all’Happy Planet Index.
(Grazie a Riccardo per aver segnalato questa ricerca sul suo blog)

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Elio, devo smentirti, i ringraziamenti vanno a te che hai fatto una descrizione approfondita e reale riguardo il tema "Prrogresso e felicita'".
grazie di nuovo!
Riccardo Brandoni

doppiafila ha detto...

Ciao Elio, a mio parere questa ricerca è più che altro una provocazione. La Colombia appare al secondo posto, ma tu domanda a quanti itlaiani (65esimi) farebbe piacere venire a vivere da queste parti... suvvia..
Saluti, Doppiafila

Anonimo ha detto...

Ragazzi, andate a vedere il mio ultimo post, ci sono notizie molto interessanti fresche fresche dalla Sierra e anche una notizia sull'immigrazione clandestina "alla rovescia", cioe' ritorno a casa da Miami verso Cuba.
http://viverecuba.blogspot.com/

doppiafila ha detto...

Cuba è sesta. Evviva! Ma la colombia è seconda... ops! Ma allora funziona meglio il modello Uribe che il comunismo di Castro? Che ne pensate? Io ho messo in linea il mio pensiero sul blog
Saluti, Doppiafila

Anonimo ha detto...

Riccardo ha un solo difetto,ha un BLOG "troppo difeso"!
Tecnicamente puo' chiamarsi"facies",sarebbe l'espressione-facciale!
Il viso di un BAMBINO APPENA NATO NON MI HA PIU' TURBATO..recita una vecchia canzone!!Ma i primi elementi di comunicazione fanno parte proprio della "comunicazione-non verbale" fra la Madre ed il Bimbo;l'INIZIO della capacita' relazionale, ovvero della comunicazione sociale!!La "felicita'" e' nei nostri "sogni" attraverso le "rughe "del "viso"!
CUBA,dove la felicita',e' immediata!!hasta siempre...

Eliolibre ha detto...

Doppiafila, la ricerca è seria te l'assicuro. Che gli italiani non vengano a vivere in Colombia è normale, nemmeno i colombiani vengono in massa a vivere in Italia. Poi gli italiani cercano altre fonti di felicità, molti si accontentano di vincere i mondiali di calcio. Che funzioni meglio il modello di Uribe è tutto da dimostrare, vorrei vederlo dopo 45 anni di bloqueo! Come sostengo nel post, se Cuba non fosse sottoposta al vergognoso blocco degli Usa schizzerebbe in testa alla classifica con largo margine.
Bello il tuo post Riccardo, sfata molti luoghi comuni su Cuba. Dove la felicità è immediata, come dice il saggio Kalos

doppiafila ha detto...

Elio, anch'io penso che la ricerca sia seria. Sta di fatto che secondo l'unico indicatore di felicità (l'autodichiarazione di soddisfazione) Cuba non è sesta ma meno che 50ª... Secondo la formula dello stesso indice - poi - se finisse l'embargo, Cuba perderebbe posizioni, perchè aumenterebbe il suo "ecological footprint" - oggi molto basso. Naturalmente, la mia non è una difesa del modello Uribe o un attacco al comunismo cubano: voglio solo chiarire che questo sesto posto non è lusinghiero per Cuba...

Eliolibre ha detto...

Non so se questo sesto posto sia o meno lusinghiero per Cuba e quanto i cubani si dichiarino autosoddisfatti, sono però convinto che nei Paesi in testa alla classifica le persone siano veramente più felici che nell'opulento occidente. Come dico nel post, la faccia delle persone lo confermano. Doppiafila, prova a sederti fuori da un bar della tua Bogotà ed osserva l'espressione dei passsanti, poi confrontali con quella, ad esempio, dei milanesi. Vedrai che differenza! Anche tra nord e sud Italia c'è differenza, chissà perchè....

Anonimo ha detto...

A proposito di rientri dall'america a Cuba,ptoprio in questi giorni ho sentito nella Isla dhe il fuoriclasse Contreras avrebbe pregato il governo dell'Havana di fargli giocare il Word Classic di baseball asserendo che lui è andato via non per motivi politici ma per carriera.Richiesta non accettata,ma ho notato che in giro per Cuba gli esuli non portavano come consueto del pullover di Contreras per regalarli ai parenti....casuale?

Eliolibre ha detto...

Se Contreras avesse dichiarato il contrario sarebbe finito su tutti i giornali. Anche questo non è csuale.

Anonimo ha detto...

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