Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

26.7.06

Censure intelligenti


Un amico frequentatore del blog mi ha mandato questo interessante articolo che illustra bene l'ostracismo dei mezzi di informazione verso coloro che hanno delle simpatie per l'isola caraibica che non intende piegarsi ai voleri degli yankee.
C'è una censura intelligente e terribile: La censura del silenzio
"Mi sono commosso quando René, uno dei 5, ha chiesto il mio libro"
DEYSI FRANCIS MEXIDOR
Del libro "Mañana, Cuba?" (Red Editores, ottobre 2005) i mezzi di stampa non hanno detto neanche una parola e il suo autore, Andres Sorel, sembra essere uno scrittore scomodo per i canoni del sistema.
"Qui la politica del silenzio è come... se non esistesse", ha confessato al quotidiano Granma in un incontro nella sede madrilena dell'Associazione Collegiale degli Scrittori della Spagna, della quale è segretario generale.
La sua aperta posizione in difesa dell'Isola, espressa nel libro, le sue critiche alla politica di guerra dell'amministrazione di Bush ed alle disuguaglianze di questo mondo, l'hanno condannato all'ostracismo mediatico.
"Figurati che adesso sto lanciando due nuovi libri: "Siglo XX, tiempo de canallas" e "El Falangista vencido y desarmado" ha detto "e sto ancora aspettando qualche parola sui giornali".
Per Sorel è impossibile allontanarsi dalla strada tracciata: "Io non scrivo per dare gusto al potere o accettare le leggi del mercato e così è logico che io sia respinto da ogni parte".
È per questo che lo si ignora e gli si nega l'uso pubblico della parola, a dispetto della sua profusa opera letteraria, cominciata verso il 1966, che comprende più di 46 titoli.
Lui si riferisce alla censura. "Qui, quella che abbiamo, è una censura intelligente e terribile. È la censura del silenzio e i fatti anteriori che ho esposto la avallano. Va contro tutto quello che non è in linea corretta".
- E rispetto a Cuba?-
"In Spagna i mezzi di comunicazione hanno pluralità d’opinioni in molti aspetti e ci sono grandi differenze per altri luoghi comuni. Se prendi il giornale El Pais o prendi ABC o La Razon, se ascolti la catena COPE, se vedi Antenna 3 o la CNN, c'è diversità di opinioni per molti aspetti, ma c'è unanimità nel caso di Cuba, non esistono differenze nel trattamento che viene dato, è assolutamente unanime l'attacco e ubbidisce ad una linea ideologica che risponde ad interessi politici ed economici".
- Qual’è la singolarità degli attacchi?-
"Per esempio, le pressioni politiche che esercita l'ambasciata degli Stati Uniti a Madrid non sono un segreto. È qui come un faro permanente di aiuto a tutto ciò che va contro la rivoluzione cubana, d’appoggio, da una parte, nei mezzi di comunicazione alle pressioni indirette attraverso investimenti pubblicitari in annunci di determinate compagnie ed imprese, a patto che mantengano una linea critica su quello che li disturba di Cuba. Inoltre offrono aiuto ai dissidenti cubani che vivono o passano per la Spagna per l'organizzazione di congressi, simposi e conferenze internazionali per attaccare l'Isola".
- E quando parlano di terrorismo?-
"Il terrorismo l'esercita chi che ha più mezzi. Gli Stati Uniti sono eredi del terrorismo che ha praticato l'Inghilterra nelle sue colonie nel XIXºsecolo. Il vero terrorismo di Stato lo realizza il governo degli Stati Uniti, che ha le maggiori armi nucleari del mondo, che ha il terrore atomico, gli aeroplani spie, le bombe intelligenti coi loro bombardamenti televisivi. Il paese terrorista, è quello che aspira ad esercitare il terrorismo mondiale perchè nessuno vi possa resistere. Rispetto a Cuba, io credo che dallo stesso momento del trionfo della Rivoluzione, nel 1959, le amministrazioni statunitensi hanno progettato e praticato il terrorismo contro questa nazione in molte forme: il blocco, che non è più che un terrorismo economico; le invasioni, i sabotaggi, le violazioni dello spazio aereo. Tutto questo lo ha sofferto il tuo paese e non si è mai arreso.
Per questo motivo necessitano e proteggono terroristi come Luis Posada Carriles che non esisterebbero se non fosse per l'appoggio che ha dato loro gli Stati Uniti".
"Mañana, Cuba" è un libro sincero ed appassionato. Io dichiaro che sono un innamorato assoluto di Cuba ed inoltre per noi, quelli che lottammo contro il franchismo, il 1959 fu, senza dubbio, l'anno più importante delle nostre vite, fu la speranza di una nuova formulazione di sviluppo umano, con una nuova politica. In "Mañana, Cuba" non credo di rivelare la verità assoluta, ma sì confesso che il titolo cerca di rispondere alla domanda di non poche persone che discutono su che cosa passerà con Cuba dopo Fidel Castro. Nel mio libro difendo l’Isola e dico che Cuba continuerà ad essere Cuba, che per me è la sintesi di tutti i risultati della Rivoluzione. Più di 10 anni fa, il giorno dopo la caduta del Muro di Berlino, centinaia di giornalisti facevano scommesse all’Avana su come sarebbe caduta Cuba. Ma l'Isola non ha fatto mai naufragio. Questo è l'insegnamento.
Mi ha emozionato molto che René González, uno dei Cinque cubani sequestrati negli Stati Uniti, abbia chiesto il mio libro, "Mañana Cuba". Mi emoziona, perché a dispetto del silenzio che c’è nei mezzi di comunicazione, su di me, un uomo come René, dalle carceri dove ingiustamente mantengono lui ed i suoi compagni, sa che esisto". (Cubadebate)

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Allegata all'articolo,una immagine,molto eloquente,mi appare come un "saggio",colui che ha in SE' il sapere della certezza del dubbio!La figura del "saggio",nella cultura occidentale,sconosciuta,purtroppo sostituita da COMANDANTI-INSIGNIFICANTI!!!

Anonimo ha detto...

Occorre formare un blocco antimperialista europeo...gli Yankee,ultima potenza rimasta, mirano all' Iran, alla Siria, al Venezuela...e forse in fondo alla lista ci siamo anche noi europei...

Anonimo ha detto...

Ciao Elio, sto partendo, mi mancheranno i tuoi scritti, a presto..adelante...

Eliolibre ha detto...

Buona vacanza Annalisa. Io per meritarmi dicembre e gennaio a Cuba sono costretto a lavorare tutta l'estate. Aspetto i tui sempre interessanti commenti al tuo rientro.
Ho ascoltato su Cubavision l'intervento del Presidente dell'Assemblea parlamentare cubana Ricardo Alarcòn De Quesada segnalata da Mondo Nuovo. Si, su Cubavision altrimenti se si esclude la nuova coraggiosa Telesur, nessuno ne parla.
Quanto al blocco antimperialista auspicato da Tamburo, mi sembra chiedere troppo. Purtroppo la realtà europea è quella formata da Comandanti-Insignificanti di cui parla Kalos. Dobbiamo per ora accontentarci del vento nuovo sudamericano e sperare che Zapatero faccia proseliti tra i progressisti europei.

Anonimo ha detto...

Anch'io vorrei un mondo diverso, un po' migliore, più onesto e più libero. Il vero guaio è che siamo talmente abituati ai soprusi, alle illegalità, alla cattiva informazione ecc. che non abbiamo nemmeno più la forza di indignarci. Per dire il vero a me ne è rimasta in abbondanza... anche se serve a poco!
Grazie per la visita e per il commento intelligente!
Ciao a presto.
Fioredicampo

Eliolibre ha detto...

Quelli come noi che hanno ancora il coraggio di indignarsi, hanno il compito di stimolare i dormienti perchè non si rassegnino a questa realtà così triste. Forse a questo servono i blog. Perchè non è vero che non si può cambiare, cambiare si deve! Quel mondo diverso, un po' migliore, più onesto e più libero che tu desideri Fioredicampo, ci spetta di diritto. Certo non ce lo darà il sistema politico che vogliono venderci come l'unico democratico possibile. Ci vuole ben altro! Per questo io seguo con attenzione gli eventi dell'America Latina. Speriamo si decidano anche i leader della sinistrsa europea.

Anonimo ha detto...

dico solo,che mentre Che Guevara,cercava di portare il seme della libertà,in tutta l'America Latina,pagando con la vita,dopo aver liberato Cuba.L'opportunista Castro si ergeva a "dittatore",si certo,proprio così,del resto,come si può chiamare uno che da anni detiene il potere,senza un regolare voto(dico regolare...)e risulta tra gli uomini più ricchi di questo povero Mondo,mentre quei poveri cubani,che andavano a far le gare all'estero,non vedevano l'ora di chiedere asilo politico...Vergogna Fidel,vivi all'ombra di un grande Uomo come Guevara...Impariamo a ragionare con la nostra testa,e non con mode ottuse...

Anonimo ha detto...

Vero,Fidel fece fuori Che Guevara,perchè temeva la sua crescente popolarità,che avrebbe offuscato i suoi sogni di gloria...altro che liberatore,è il più vile dei dittatori,mentre molti a cuba,vivono in condizioni misere,lui è tra gli uomini più ricchi della Terra.Vergognati Castro,hai tradito i principi della rivoluzione

Anonimo ha detto...

Lotta contro l'"Imperialismo"e raccoglie i soldi della rivoluzione.Vergogna

Eliolibre ha detto...

Perfetto Anonymus, alias Viva la rivoluzione, alias Vittorio, alias .... Fidel Castro ha ucciso il Che, è il più ricco della terra e ha ridotto i cubani alla fame....
Fai bene, ragiona con la tua testa, noi siamo degli ottusi e non abbiamo capito niente.
Per favore, torna ancora ad illuminarci altrimenti continuaiamo sulla brutta strada!
Grazie a nome di tutti i frequentatori di questi sito.