Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

14.3.13

FINALMENTE UN PAPA LATINOAMERICANO! MA PUZZA DI BEFFA.




L’elezione del nuovo Pontefice sta mandando in visibilio anche il popolo della sinistra, o quello che ne è rimasto. In rete si esulta, i miei amici di Facebook, quasi tutti di sinistra, si sentono sollevati: il Conclave ha finalmente dato voce agli sfruttati del continente latino in lotta per la seconda definitiva liberazione. Ma le cose stanno veramente così? Veramente la Chiesa ha deciso di voltare pagina e di mettersi al servizio degli ultimi?
Forse sarebbe il caso di mettere da parte l’emotività e dare spazio alla ragione. Che il Vaticano intenda veramente lasciarsi alle spalle la sua posizione di potere acquisita nei secoli non pare assolutamente plausibile, e lo è ancora meno se si legge la storia tutt’altro che brillante del neo-eletto che con i movimenti di liberazione non ha mai avuto nulla a che fare, al contrario si è sempre distinto per il suo sostegno alle oligarchie criminali che hanno messo in ginocchio quegli sfortunati paesi.
In Sudamerica da anni è in atto un vero cambio politico, economico e sociale che sta coinvolgendo sempre più le masse diseredate del Continente sotto l’impulso di politici coraggiosi che hanno sfidato le oligarchie interne e le minacce dell’imperialismo USA per mettere in atto politiche sociali includenti che non hanno precedenti nella storia latinoamericana. Ugo Chàvez, Evo Morales e Rafael Correa insieme ai più moderati, Lula da Silva, Nestor Kirchner e Cristina Fernandez, Pepe Mujica, Daniel Ortega e gli estromessi Manuel Zelaya e Fernando Lugo, hanno denunciato al mondo intero le trame imperialiste ed hanno messo in atto politiche di nazionalizzazione delle risorse che hanno dato slancio all’economia permettendo investimenti in politiche sociali fino ad ora impensabili. L’imperialismo USA ed i suoi vassalli europei, impegnati in altre latitudini, si sono resi conto troppo tardi dell’inarrestabile ascesa di Hugo Chàvez in Venezuela ed i tentativi per destabilizzarlo sono stati vanificati oltre che dalle indubbie qualità di Chàvez, anche dall’incapacità delle becere oligarchie locali. Quando si sono resi conto che la probabile dipartita, molto probabilmente provocata, del Comandante Presidente venezuelano anziché un’opportunità si sarebbe trasformata in un boomerang, agli strateghi del Pentagono non è rimasto altro che attingere all’unica risorsa a loro disposizione per domare la pulsante ribellione bolivariana che senza alcuna riverenza ha sfidato la potenza nordamericana alleandosi senza se e senza ma alla Cuba rivoluzionaria e castrista ed alle altre nazioni disubbedienti. Si è reso perciò necessaria la collaborazione della Chiesa cattolica come avvenne ai tempi della distruzione dell’Unione Sovietica e dei paesi socialisti dell’Est europeo. Per raggiungere lo scopo serviva un Papa diverso da quello sommerso dagli scandali e dai conflitti interni al Vaticano, bisognava un cambio rapido ed efficace, la destituzione di Ratzingher e l’elezione di un personaggio influente nell’area, un personaggio capace di influenzare le masse cattoliche che sostengono i governi progressisti e creare al loro interno una insanabile spaccatura che porti alla fine di quelle politiche coraggiose che stanno portando quei popoli fuori dal controllo di Washington e dei suoi alleati. Il nuovo Papa risponde perfettamente alle esigenze, la sua storia parla molto chiaro e la sua fama di “Papa dei poveri” risulterà devastante.
A questo punto non bisogna assolutamente cadere nella trappola in cui è caduta la sinistra europea ai tempi di Woytila, serve recuperare lo spirito critico e guardare in faccia la realtà anche se sembra allucinante. La Chiesa e la religione in latinoamerica hanno un potere devastante che non sarà facile da contrastare, Chàvez, Evo e Correa hanno formato milioni di combattenti per l’autonomia, l’indipendenza e la libertà ma se ne sono guardati bene dal mettere in discussione la fede religiosa di quelle popolazioni, anche se i loro governi godono di un buon sostegno popolare, non sono tali da reggere un conflitto con la devastante capacità della religione di influenzare il pensiero dei credenti. Aver portato milioni di credenti verso le idee progressiste è stato sicuramente un grande risultato, mantenerle unite quando i massimi vertici della Chiesa decidono di usare il proprio potere per discreditare il potere politico sara ancora più difficile e forse impossibile.
Trovare una strategia valida ad esorcizzare questa ingerenza sarà il duro compito dei governanti progressisti latinoamericani, ancora una volta sarà necessario uno spirito unitario che vada ben oltre le ovvie diversità ideologiche e culturali per formare un fronte sempre più unito in grado di affrontare l’aggressione. Dalla loro capacità di individuare il pericolo e di affrontarlo dipende il futuro di quei paesi e non solo, perché nel contesto internazionale in cui stiamo vivendo, l’esperienza della ribellione latinoamericana è ormai l’unica speranza che può salvare il pianeta dalla cultura di morte imposta dal capitalismo imperialista.
A tutti noi il compito di risvegliare ed allertare le menti assopite dei progressisti e dei popoli europei che necessitano come mai di una rivoluzione simile a quelle in atto in Latinoamerica.
Buon lavoro a tutti.







1 commento:

Enly ha detto...

Ho fatto un casino di post contro questo ""Santo"" Papa, credo che abbia detto abbastanza.