Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

10.11.08

Ciao Mama Africa

Ci ha lasciati la notte scorsa dopo essersi sentita male durante un concerto contro il razzismo e la camorra tenuto a Castel Volturno in soliderietà a Roberto Saviano. Aveva 76 anni e se ne è andata così come ha sempre vissuto: lottando contro tutte le ingiustizie e le discriminazioni.
Miriam Makeba, chiamata Mama Afrika per il suo impegno contro l'apartheid che nel suo Sudafrica ha relegao per decenni milioni di "abbronzati" in condizioni di schiavitù, è nata a Johannesburg il 4 marzo 1936. Cantante di jazz e di World Music, per il suo impegno politico è stata costretta all'esilio fino alla fine dell'apartheid e fu delegata alle Nazioni Unite. Famosa in tutto il mondo, è considerata una leggenda vivente e ci ha lasciato brani indimenticabili come la famosa Pata Pata, Malika, The click song, ecc. Iniziò la carriera negli anno cinquanta con il gruppo Manhattan Brothers con i quali incominciò a farsi conoscere anche all'estero. Nel 1959 conquita la notorietà con il musical King Kong a cui seguono film che trattano il tema dell'apartheid e un'infinità di pubblicazioni discografiche che la fanno diventare una delle artiste più apprezzate del panorama internazionale. Molte istituzioni internazionali, tra cui l'Unesco, la premiano e riconoscono la sua immensa statura di artista e di donna impegnata per la pace e la giustizia.

Miriam Makeba ci lascia un'eredità pesantissima: portare avanti la sua battaglia per un mondo più giusto e per la dignità di tutti gli esseri umani. A noi l'arduo compito di non deluderla e far sì che la sua figura continui ad essere uno spauracchio per tutti i cialtroni che seminano odio, discriminazioni, fame e morte per soddisfare la loro incolmabile avidità.


Quì sotto riporto un'interessante intervista a Miriam Makeb rilasciata nel 2004 a Paolo Battifora per il Secolo XIX.


Miriam Makeba, la più grande interprete della musica africana e figura simbolo della lotta all'apartheid, domani è al Carlo felice nell'ambito dell'Esposizione universale del jazz.
Signora Makeba, come definirebbe la sua musica?
Io canto e non mi pongo il problema di come definire la mia musica. Quando negli anni Sessanta sono andata al festival di Monterey dicevano che facevo jazz perché il jazz viene dall'Africa, poi quando ho cantato con Harry Belafonte parlavano di folk. Io canto la mia musica e lascio agli altri le definizioni.
Oggi va di gran moda il termine world-music. Cosa ne pensa?
Sono duemila anni che esiste la world-music...tutta la musica viene dal mondo. Non sarà piuttosto un modo per non dire che è la musica proveniente dal Terzo mondo?
Lei è conosciuta come “Mama Africa”. Cosa significa essere un simbolo della cultura e delle lotte dei neri?
Tutto il continente sulle mie spalle? Pesa decisamente troppo. No, non credo di essere un simbolo. Semplicemente la gente mi dimostra tutta la sua simpatia e il suo affetto.
Nelson Mandela: un'amicizia di lunga data.
Il nostro primo incontro risale agli anni Cinquanta, all'epoca in cui cantavo con in Manhattan Brothers. Quando è stato liberato gli ho subito telefonato e mi ha detto che dovevo tornare in Sudafrica, da cui sono stata lontana per oltre trent'anni. Il nostro primo abbraccio è però avvenuto a Stoccolma, perché io ero ancora esiliata.
Conosce la musica italiana?
Poco, ma amo moltissimo De André di cui ho tutti i dischi.
E Pavarotti?
Ricordo quando è venuto a cantare in Sudafrica con i tre tenori. Un grande concerto.
Come è cambiata la sua musica nel corso della sua carriera?
Non saprei. Io canto motivi sempre nuovi anche se non posso esimermi dal fare i successi più amati dal pubblico.
Come il celebre “Pata Pata”?
Appunto: ormai quel brano per me è diventato quasi un'ossessione.
Dal 1999 lei è ambasciatrice della FAO, cui ha dedicato il brano “Masakahane”. Può parlarci di questa sua attività?
E' una funzione che ricopro insieme a grandi personaggi dello spettacolo come Gina Lollobrigida, D.D. Bridgewater, Gilberto Gil, Youssou N'Dour,Gong Li. Nel 2001 sono stata in Mozambico, paese colpito da una grave alluvione, e nello stesso anno ho tenuto concerti per la FAO in Spagna e Giamaica. In quegli anni la mia immagine ha pubblicizzato l'organizzazione per l'alimentazione su importanti riviste internazionali e qualche mese fa ho aperto un centro vicino a Johannesburg per ragazze in difficoltà.
E' mai stata tentata dalla carriera politica?
Ho ricevuto diverse proposte in proposito e offerte di candidature, ma il mio ruolo è quello di cantare.
Il mondo è sempre più scosso dal terrorismo.
E' un grande problema, di fronte al quale però bisognerebbe risalire alle radici e fare attenzione alle strumentalizzazioni: ricordiamoci come Nelson Mandela sia stato bollato a lungo come terrorista dal governo sudafricano. La violenza in ogni caso va sempre rifiutata, perché a farne le spese è poi la gente comune.
Intervista di Paolo Battifora – IL SECOLO XIX – 17/03/2004

24 commenti:

Franca ha detto...

Un grazie ed un saluto a Mamma Africa...

Anonimo ha detto...

Ciao Elio,
proprio questa mattina apena svegliato mi sono detto,chissa se qualcuno si ricordera di questa grande donna,e vedo con piacere che tu non l'hai dimenticata.
Grazie mamma africa di essere stata fra noi.
Un tipo serio

alessandro perrone ha detto...

dal sito del Misna
ADDIO A MIRIAM MAKEBA: IL SALUTO DI NELSON MANDELA
“Era la signora della musica sudafricana e meritava pienamente il titolo di ‘Mamma Africa’. È stata una madre per la nostra lotta e per la nostra giovane nazione”: Nelson Mandela ha ricordato così Miriam Makeba, la cantante che ha fatto conoscere al mondo l’ingiustizia della segregazione razziale. Mandela, che la richiamò in Sudafrica nel 1990 dopo che era stata costretta all’esilio per 31 anni, ha detto che durante i decenni di lontananza dal suo paese Makeba “ha continuato a renderci orgogliosi usando la sua fama mondiale per attirare l’attenzione sull’abomino dell’apartheid. Le sue melodie hanno dato voce al dolore dell’esilio e dello sradicamento da lei sofferto, ma allo stesso tempo, la sua musica ha ispirato un potente senso di speranza in tutti noi”. Mandela ha poi fatto cenno alle circostanze della morte della cantante: "I suoi ultimi momenti sono stati sul palco, arricchendo i cuori e la vita degli altri, ancora un volta per una giusta causa”. Nata nel 1932 a Sophiatown, un sobborgo multiculturale di Johannesburg, prima che ne fosse espulsa la popolazione di colore, Makeba è nota sul piano musicale per uno stile che fonde jazz e ritmi africani, e che si serve spesso della natia lingua xhosa. Nel 1966, la cantante fu la prima donna africana a vincere il premio 'Grammy' con un album che denunciava la segregazione razziale. Tre anni prima aveva tenuto un discorso di fronte al Comitato speciale sull’Apartheid delle Nazioni Unite, chiedendo sanzioni contro il governo di Pretoria: da quel momento, in Sudafrica le sue canzoni furono ufficialmente proibite.

Anonimo ha detto...

grazie elio per avercela ricordata così
un abbraccio

Eliolibre ha detto...

Grazie per la visita, Franca. E complimenti per il tuo sito

Eliolibre ha detto...

Tipo serio, nei miei due blog evito di trattare i temi del giorno perchè lo fanno in molti e preferisco trattare argomenti di più largo respiro, però la notizia della morte di Miriam Makeba non potevo non commentarla, è stata una delle donne più grandi della storia recente. E girando i blog, anche quelli più orientati in senso progressita, non mi sembra che questo evento sia stato trattato con la dovuta rilevanza.

Eliolibre ha detto...

Grazie Alessandro per aver riportato le parole di Nelson Mandela. Dicendo che ha reso orgoglioso il popolo sudafricano con la sua fama anche durante il lungo esilio, ha reso un bellissimo omaggio all'artista ed alla donna impegnata con tutta se stessa per la lotta di liberazione del suo paese dalla vergogna razzista. Non dovremmo dimenticarci di coloro che quella realtà anzichè combatterla hanno cercato in tutti i modi di nasconderla.

Eliolibre ha detto...

Maria, le mie poche righe sono niente, servirebbe ben altro per ricordare Miriam Makeba e la sua straordinaria vita di combattente contro tutte le ingiustizie e tutti i razzismi. Purtroppo gli impegni di lavoro mi impediscono di dedicare il tempo che meriterebbe l'idea di tenere un blog che vuole trattare temi tanto imporanti. Per ora mi accontento di questo proponendomi in futuro un maggior impegno in tal senso.

Anonimo ha detto...

Ciao Elio, anche io in ritardo l'ho ricordata, citando però il tuo post che è molto bello.
Cari saluti.

Anonimo ha detto...

Las grandes cadenas que controlan la informaciôn le dedicarân poquisimas pâginas a Miriam Makeba porque no funcionan en base a las necesidades de las mayorîas.
Es mucho mâs rentable , polîtica y econômicamente, ocuparse de las vestimentas de los trajes de Laura Bush y de Michele Obama o de las imâgenes del paseo por la Casa Blanca.
No importa; Miriam, querida mamâ Africa, luchadora infatigable, hormiguita de la solidaridad. Llegaste sôlo donde llegan sôlo los grandes, los imprescindibles y nada ni nadie te desplazarâ del cariño de los humildes de la tierra.
En el rostro adolorido de Nelson Mandela se refejan millones de lâgrimas que pertenencen a aquellos que lloran por tu ausencia.
Aûn recuerdo cuando, de visita en Chile, manifestastes tu apoyo al Presidente Allende lo que provocô la ira de los fascistas que preparaban el escenario para instaurar la dictadura.
Hoy, lejos de mi patria, querida Miriam, recibe mi homenaje sincero que nace del dolor y de la esperanza cierta de que VENCEREMOS porque somos los mâs y los mejores.
(me excuso de no poder escribir en italiano).

Anonimo ha detto...

El comentario anterior es mîo. Gracias

Eliolibre ha detto...

Muchas gracias Pedro por tu comentario que me ha gustado mucho. No te preocupes por el idioma, yo tambien tengo mis dificultades con el espanol.
Hasta luego

Eliolibre ha detto...

Grazie Annalisa per la citazione. Ora ci tocca continuare il suo impegno contro tutte le ingiustizie e le discriminazioni. Ci mancherà.

Anonimo ha detto...

Che ipocrisia in questi commenti!!!
lei si è esposta contro tutte le dittature e voi li a piangere lacrime di coccodrillo....
piuttosto pregate per la sua anima.

Eliolibre ha detto...

Anonimo imbecille, se non hai niente da dire prova a startene zitto. Magari rifletti prima di aprire la bocca, non si sa mai....

Anonimo ha detto...

Sono un po' in ritardo, ma penso anch'io di citare il tuo articolo. In questo momento dovrei dire, come franca, «un grazie e un saluto», ma c'è sempre chi trasforma tutto in propaganda. Vergognosa. Come in questo link:
http://www.youtube.com/watch?v=Vf5bsSZhoew

Eliolibre ha detto...

Vedi Mario, questi villani che pontificano sulla libertà pagati con cifre da capogiro noi ce li dobbiamo sorbire, altro che libertà. Poi ci dicono che se non ci piacciono possiamo cambiare canale. A parte il fatto che passi da uno pessimo ad un'altro peggio, rimane sempre il fatto che indipendentemente che li guardiamo o meno li paghiamo comunque noi, con il canone, nel caso della Rai, o con la pubblicità nel caso dele private. E credo che quest'ultima ci costi molto più del canone. Non a caso lo Psiconano si è arricchito vergognosamente.

alessandro perrone ha detto...

Hai fatto bene Mario, ha linkare il pezzo del TG4, personalmente non l'avevo visto. Non ci sono parole per commentare tanta pelosa ipocrisia e viltà, se non un indignato: FEDE VERGOGNATI!!!

Anonimo ha detto...

non avevo visto questo video.
fede ha detto che non gli hanno fatto più rimettere piede in sud africa... guarda elio che ad essere razzisti si guadagna, sai? magari potessimo caccarlo a calci nel sedere e non far mettere più piede in questo paese a fede!!!!!1

un abbraccio

Eliolibre ha detto...

E ci fosse solo Fede.... se penso a ciò he leggo sui giornali di "sinistra"....

Spartacus Quirinus ha detto...

su Miriam Makeba siamo pienamente d'accordo.

Scusami per questo OT ma come redattore di Kilombo, sto inviando una comunicazione ai colleghi e la tua non è stata consegnata:
elio.bonomi@tin.it; Failed; 5.1.1 (bad destination mailbox address)
Ti prego di contattarmi (anche su redaz@kilombo.org) e darmi una tua mail da inserire nel database di Kilombo, poiché hai due blog, mi chiarisci quale è aggregato a Kilombo? Grazie

Anonimo ha detto...

e a proposito di ciò che leggi sui giornali di sinistra, elio, un OT anch'io. puoi contattarmi per cortesia che io non ho la tua e-mail.
grazie. è importante

Eliolibre ha detto...

Maria, quando scrivo, o meglio scrivevo visto che mi hai censurato, ho sempre lasciato insieme al mio nick anche l'indirizzo mail. Puoi trovarlo lì, quì l'ho tolto perchè i soliti noti se ne sono approfittati. Immagina che io su entrambi i miei blog ho sempre lasciato nome e cognome, indirizzo telefono e la mail, sono una persona limpida che non intende nacondersi. Ma dopo che hanno minacciato me, e questo non mi turba, ma anche i mie figli e mia moglie, sono stato costretto a correre ai ripari. Non che tema i fascisti, anzi, ma certe telefonate creavano situazioni inaccettabili. E non sono tipo da ricorrere alle forze dell'ordine, sò al servizio di chi stanno, almeno in gran maggioranza.

alessandro perrone ha detto...

Spartacus Quirinus, mi complimento per il tuo sito che è veramente interessante ben organizzato, con una grafica sobria, ma che attira l'attenzione.
La sezione del dialetto romano mi pare eccellente, detto da un non romano, che ama Roma Capoccia e che tifa per la "Magica" dal 1984 (dalla sfortunata finale coppia dei campioni contro il Liverpool) e qui a Monfalcone è una sorta di mosca bianca ......o meglio, visto la mia mole, di calabrone giallorosso.