LA MEMORIA CORTA E' UN'ARMA MICIDIALE IN MANO DELL'IMPERO
Continuo a pubblicare un riassunto delle nefandezze dell'Impero che ci hanno accompagnato in questo dopoguerra e che i nostri media si guardano bene dal ricordare.
ITALIA 1947-48. LE ARMI POLITICO-ECONOMICHE USA PUNTATE CONTRO IL POPOLO ITALIANO

In vista delle elezioni del 1948 il Partito Comunista ed il Partito Socialista costituirono il Fronte Democratico Popolare per evitare quello che successe due anni prima in seno alla Costituente quando pur avendo ottenuto più voti e più seggi della Democrazia Cristiana, ottennero meno ministeri in quanto sostennero candidati diversi. L’operazione era sicuramente vincente e fu dimostrato dalle elezioni amministrative di Pescara del mese di febbraio dove i due partiti già in maggioranza aumentarono di oltre il dieci per cento i propri consensi. Il clima creatosi dopo la liberazione dal fascismo era quello di un forte entusiasmo rinnovatore che vedeva nel Partito Comunista la guida per i cambiamenti sociali, politici e culturali che la stragrande maggioranza del popolo italiano si aspettava. Questa situazione mise in allarme l’amministrazione Truman che non poteva accettare che l’Italia sfuggisse ai loro interessi. Che il pensiero di Marx finisse per governare il bel paese era del tutto inaccettabile.
Fu così che le potenti armi economiche e politiche degli Usa vennero puntate contro il popolo italiano. Tutta l’esperienza yankee nell’arte di manipolare l’opinione pubblica ed il caravanserraglio hollywoodiano, vennero scatenati sul nuovo target di mercato.
Si iniziò con la decisione di negare agli italiani appartenenti al Partito Comunista, ed il semplice voto era ritenuto atto di appartenenza, la possibilità di emigrare ed anche semplicemente entrare, negli Stati Uniti. Questa regola durò per molti decenni, praticamente fino all’auto-eliminazione del Partito Comunista, ed il sottoscritto ne è testimone visto che verso la metà degli anni settanta mi venne negato il visto di ingresso. Quegli stramaledetti cialtroni fascisti, democratici o repubblicani che siano, avevano paura che uno impegnato nelle battaglie per democratizzare il nostro sfortunato pese, rappresentasse un pericolo! Certo che hanno una bella idea di democrazia.... E se penso che i leader della nostra sinistra continuano a definirli il paese più democratico del mondo, mi spiego perché dalle grandi lotte per la democrazia siano passati all’amicizia con i palazzinari....
In secondo luogo si fece in modo che il dibattito elettorale si spostasse dai grandi temi che interessavano il paese, quali la riforma agraria, l’economia e le enormi disparità tra ricchi e poveri, verso lo scontro tra “democrazia” e “comunismo”. Malgrado il fatto che durante la guerra di liberazione i comunisti fossero stati il gruppo politico più attivo, pagando con il sangue la repressione fascista, e che la destra presentasse tra le proprie fila collaborazionisti, monarchici, ed esponenti dichiaratamente fascisti, lo scontro venne ricondotto alla solita lotta del bene contro il male, la “democrazia” contro il “comunismo”. Si diede inizio ad una grande campagna di menzogne che esaltava lo stile di vita americano e denigrava quello sovietico. Questa campagna fu talmente efficace che ancora oggi il mito americano continua a mietere le sue vittime mentre l’era sovietica viene vista, anche a sinistra, come un‘era buia e da dimenticare, dando una visione totalmente sviata di quell’esperienza che ha segnato il più grande cambiamento della storia dell’umanità, con i suoi grandi successi e pure i suoi fallimenti ed i suoi orrori. Questa tremenda propaganda è risultata fatale al nostro paese al quale venne imposto uno scontro artefatto tra valori che non erano i suoi. Un paese che usciva disperatamente da una guerra e dalla tremenda esperienza fascista aveva bisogno di ritrovare la propria identità, la propria cultura ed i propri valori. Furono in molti nella sinistra ad accorgersi della tragedia che ci stava travolgendo e cercarono inutilmente di spiegare che si sentivano semplicemente italiani e non russi o americani ma lo strapotere mediatico degli avversari risultò invincibile.
In quel periodo il primo ministro, il democristiano Alcide De Gasperi, si recò varie volte negli Stati Uniti e ad ogni rientro eseguiva gli ordini ricevuti con rimpasti di governo che vedevano sempre diminuire il numero e l’importanza dei ministri della sinistra. In cambio arrivarono i prestiti americani che, come ebbe a dire il primo ministro francese Ramadier “Ad ogni prestito che riceviamo se ne va un piccolo pezzo della nostra indipendenza”.
Fu durante questa campagna che per la prima volta la Cia venne autorizzata a condurre operazioni politiche di propaganda e paramilitari. La mastodontica mobilitazione di risorse servì a portare avanti un’incredibile quantità di iniziative.
Si organizzò una massiccia campagna di lettere scritte dagli emigranti italiani in America che mettevano in guardia parenti ed amici dal pericolo di una vittoria comunista che avrebbe portato l’Italia a sottomettersi ad una potenza straniera ed a perdere gli aiuti provenienti dall’America. La dominazione russa avrebbe portato alla distruzione della religione e della Chiesa, alla disgregazione della famiglia, alla perdita della casa e della terra, e via di questo passo fino alla favola dei russi che mangiavano i bambini che incredibilmente fece presa su molti strati della popolazione;
Il dipartimento di Stato intervenne massicciamente per rafforzare gli ammonimenti contenuti nelle lettere, foraggiando lautamente in quei mesi le richieste del governo italiano e minacciando l’interruzione dei flussi nel caso di vittoria della sinistra. Forse fu anche per questo che il segretario di Stato George Marshall venne insignito del Premio Nobel per la pace nel 1953....
Si diede inizio ad una serie di trasmissioni radiofoniche a cui partecipavano cittadini americani famosi, tutti uniti dallo spirito di salvare il popolo italiano dal comunismo, dall’ateismo e dal caos. Dissero che con la dittatura comunista gli impianti industriali sarebbero stati smantellati e portati in Russia e milioni di operai sarebbero stati deportati e costretti ai lavori forzati. Le trasmissioni vennero sempre più intensificate e personaggi celebri come Frank Sinatra e Gary Cooper mandavano quotidianamente i loro messaggi per influenzare il voto degli italiani. Perfino dei sindacalisti furono ingaggiati per invitare ad evitare che l’Italia diventasse “un paese totalitario nemico”. E pensare che all’epoca negli Stati Uniti i cittadini di colore non avevano ancora raggiunto nemmeno lo status di seconda classe....
I rappresentanti americani in Italia organizzarono manifestazioni destinate alle fasce più povere della società italiana con distribuzione di opuscoli che ricordavano gli “aiuti” americani all’Italia e fecero uso di documentari e film che vendevano lo stile di vita americano. Particolarmente efficace fu il film holliwoodiano Ninotchka che ironizzava sulla vita in Russia e fece celebre la frase di un operaio che dopo le elezioni disse “abbiamo perso per colpa di Ninotchka”;
Il Presidente Truman arrivò a minacciare l’uso della forza e durante la campagna elettorale si videro spesso navi da guerra americane e britanniche gettare l’ancora nei porti italiani;
Un Treno dell’Amicizia girò per tutti gli Stati Uniti a raccogliere doni e poi attraversò l’Italia per distribuirli;
Il Governo degli Stati Uniti si dichiarò favorevole all’istituzione di un protettorato italiano in alcune delle sue ex colonie. Era una proposta inaccettabile per il mondo del dopoguerra ma servì a stimolare sogni di grandezza;
Al premier De Gasperi fu inviato un “Manifesto della pace per gli italiani amanti delle libertà” firmato da autorevoli esponenti politici americani, che venne opportunamente diffuso dalla stampa che per l’82 per cento era nelle mani della destra;
Un cablogramma firmato da 200 leader sindacali di origine italiana che invitavano i lavoratori ad opporsi al comunismo, venne inviato a 23 quotidiani italiani. Allo stesso tempo venne concesso un lauto finanziamento alle organizzazioni sindacali che si dichiaravano anticomuniste. Anche la Cia si mosse in tal senso dopo che già alcuni anni prima, allora si chiamava ancora OSS, collaborò con ambienti mafiosi per impedire il controllo del Partito Comunista sulle organizzazioni dei lavoratori;
Ingenti finanziamenti vennero elargiti dalla Cia ai partiti di centro,e vennero stampati degli opuscoli che parlavano di presunte attività sovversive dei comunisti e si fecero scandalose rivelazioni sulla vita personale e sull’orientamento sessuale dei candidati comunisti, alcuni dei quali vennero marchiati come ex-fascisti;
Pochi giorni prima delle elezioni vennero concessi all’Italia numerosi finanziamenti come “aiuti provvisori”, tra questi 31 milioni di dollari in lingotti d’oro come risarcimento per l’oro rubato dai nazisti;
Lo sbarco di navi piene di cibo aumentavano sempre più con l’avvicinarsi delle elezioni e le cerimonie erano comprensive di discorso da parte dell’ambasciatore americano. Contemporaneamente in tutta Italia venne affisso un manifesto che diceva “Il pane che mangiamo è per il 40 per cento farina italiana e per il 60 per cento farina americana inviata gratuitamente;
Il 15 aprile fu dichiarato “Giornata dell’Italia libera” dai simpatizzanti americani;
L’Ambasciatore americano dichiarò che il popolo americano stava salvando l’Italia dalla fame, dal caos e dalla dominazione straniera. Forse stava già pensando dove installare nuove basi americane in Italia.
Quello che colpisce di questa triste faccenda che ha umiliato profondamente il popolo italiano, è che negli Stati Uniti furono veramente poche le voci che si alzarono per denunciare questa infamia e che l’Unione Sovietica fece poco o niente per sostenere la sinistra italiana messa ko dall’intervento americano. La spiegazione la si potrebbe trovare in una lettera del Cominform indirizzata a Tito in cui gli jugoslavi vennero accusati di voler coinvolgere i sovietici in uno scontro con le potenze occidentali. Un passo della lettera dice che “dovrebbe essere chiaro che l’Urss non è in grado, dopo una guerra così dura, di iniziarne un’altra”.
Quando lo show chiuse i battenti i democristiani vinsero le elezioni con il 48 per cento dei voti mentre la sinistra raccolse solo un’umiliante 31 per cento. Lo straordinario investimento statunitense aveva prodotto i suoi frutti e le conseguenze le abbiamo viste. La Democrazia Cristiana si installò al potere e vi rimase per oltre quarant’anni, le necessarie riforme furono rinviate a mai, la sinistra venne messa definitivamente fuori gioco, la cultura-spazzatura americana ha preso il sopravvento e la divisione della società italiana tra buoni e cattivi, ricchi e poveri, destra e sinistra si sono talmente radicate che nemmeno il crollo della prima repubblica è riuscito a scalfirle. E’ bastato che un Cavaliere si ricordasse “come fecero gli americani” che tutto è tornato come prima. Se poi nei dirigenti di sinistra ha avuto il sopravvento prima la vigliaccheria, con la paura di finire come in Cile, poi la cialtroneria, con l’abbandono a se stesse delle classi subalterne e l’abbraccio incondizionato all’economia di mercato, allora i giochi sono subito fatti.
Arrivederci alla prossima guerra di liberazione, speriamo definitiva. Gli errori, se non si scordano, dovrebbero insegnare che le armi non vanno mai consegnate, sopratutto a chi sparla di “democrazia”....
Riferimenti: Il libro nero degli Stati Uniti di W. Blum - Fazi Editore