Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

12.10.06

Angelicamente anarchico


Di Don Andrea Gallo, o meglio Andrea come lui ama farsi chiamare, avevo sentito parlare già molti anni fa. Si diceva di lui come di un prete scomodo che voleva vivere a modo suo la vocazione sacerdotale. Le persone scomode mi hanno sempre affascinato perché chi è scomodo al potere è sicuramente persona carica di valori difficilmente riscontrabili in coloro che si adeguano facilmente allo status quo. E Don Andrea ha manifestato fin dall’inizio della sua esperienza sacerdotale una particolare predilezione a vivere a fianco degli ultimi, i poveri , gli emarginati, cercando di sviluppare un metodo educativo scevro da ogni forma di coercizione. Conosciuto anche per la sua grande amicizia con Fabrizio de Andrè, Don Andrea con il grande cantautore genovese prematuramente scomparso, condivideva anche il pensiero libertario. Non a caso il suo ultimo libro è titolato “Evangelicamente anarchico”. Nessun titolo si addice così bene alla personalità del suo autore. In questo testo autobiografico don Gallo afferma che il posto di un prete “e' fra la gente: in chiesa, per strada, in fabbrica, a scuola e in ogni dove vi sia qualcuno che soffra e che abbia bisogno di aiuto”. Di conseguenza lui ha deciso di percorrere la sua strada insieme ai tossici, alle prostitute, ai deviati, ai balordi, ai border-line, ai migranti e a tutti coloro che, come diceva De Andre' "viaggiano in direzione ostinata e contraria". La lotta al disagio ed alla droga, la politica e la globalizzazione, sono i temi che ad Andrea stanno più a cuore. E l'anarchia. Che secondo lui e' uno stato dell'animo, una categoria dello spirito.
Tra le cose che non dimenticherò mai e che custodirò gelosamente dentro me fino all’ultimo dei miei giorni, c’è sicuramente l’incontro con Andrea Gallo. E’ successo lo scorso febbraio in occasione dell’incontro pubblico organizzato dall’Associazione culturale ‘l Ghirù, Associazione di cui sono uno dei soci fondatori e che è formata da un piccolo gruppo di amici che condividono la passione per l’impegno sociale e politico, impegno tanto indispensabile tra le vallate valtellinesi caratterizzate da una forte prevalenza del pensiero reazionario.
Passare una serata con Andrea è qualcosa di indimenticabile. La sua carica umana, l’innata curiosità, il suo desiderio di far capire che l’impegno e la semplicità sono armi formidabili per combattere i potenti, la voglia di fare e di investire sul futuro come se fosse un giovane ventenne e il suo incredibile ottimismo, sono talmente rari da trovare tutti insieme in una stessa persona che avere la fortuna di conoscerlo è veramente qualcosa di indimenticabile. Quando ci siamo salutati alla fine della serata è come se avessi salutato un amico d’infanzia. Tale è il suo modo di farti sentire completamente a tuo agio e la sua grande capacità di trasmettere calore umano e semplicità.
Raccontare la sua vita sarebbe impresa che richiede parecchio tempo, perciò mi limiterò a descrivere i fatti più salienti che caratterizzano la sua lunga storia.
Don Andrea inizia il noviziato nel 1948 a Varazze e prosegue poi il Liceo e gli studi filosofici a Roma. A 25 anni chiede di andare in missione in Brasile ma dopo un anno è costretto a rientrare in Italia a causa del clima insopportabile che si era venuto a creare in seguito alla feroce dittatura militare. Un anno dopo viene nominato cappellano sulla nave scuola Garaventa, un riformatorio per minori, dove cerca di sostituire i soliti metodi rieducativi basati unicamente sulla repressione, con l’introduzione di un’impostazione educativa molto diversa, dove fiducia e libertà sono alla base del tentativo di recupero dei ragazzi. Questi parlavano con entusiasmo di questo prete che dava loro il permesso di uscire, andare al cinema e vivere momenti comuni di autogestione. Ma i superiori, guarda caso, dopo tre anni lo rimuovono dall’incarico.
Viene in seguito nominato cappellano del carcere di Capraia e successivamente destinato in qualità di vice parroco alla chiesa del Carmine. Nel 1970 viene nuovamente trasferito per ordine del Cardinale Siri. Quello che si voleva far passare per un normale avvicendamento di sacerdoti, era in realtà una punizione per la sua scelta di uscire dai canoni classici del sacerdozio per privilegiare il suo impegno con gli emarginati e per le contraddizioni che questa sua scelta apriva all’interno della chiesa genovese. La sua predicazione irritava parte dei fedeli e preoccupava la Curia, a cominciare dallo stesso Cardinale. Si pensava che i contenuti della sua predica "non erano religiosi ma politici, non cristiani ma comunisti". Andrea non si limita a predicare dal pulpito, ma mette in pratica le sue idee invitando i fedeli a fare altrettanto. La parrocchia diventa presto un luogo di aggregazione per molti giovani ed adulti, i più poveri ed emarginati della città vi trovano solidarietà ed un punto d’incontro e di ascolto. La sua chiara collocazione politica fa si che la parrocchia diventi un punto di riferimento per molti di quei militanti che si riconoscono nella nuova sinistra.
Ma il provvedimento di espulsione non si fa attendere. L’occasione viene fornita da una predica in seguito alla scoperta di una fumeria di hashish nel quartiere. Prendendo spunto da questo fatto che aveva suscitato l’indignazione dell’alta borghesia genovese, Andrea ricordò nella sua predica di ben altre droghe. Droghe molto diffuse ma che non creavano nessuna indignazione. Per esempio quelle di certo linguaggio che definisce "inadatto agli studi" un ragazzo figlio di poveri, oppure “un’azione in difesa della libertà” bombardare popolazioni inermi. Fu subito accusato di essere un comunista e di aver superato il limite. La Curia decide di allontanarlo dal Carmine e questo provvedimento provoca nella parrocchia e in tutta Genova, un forte movimento a suo sostegno. Ma la Curia non arretra dalla sua decisione e lo destina all'isola di Capraia per isolarlo definitivamente.
Andrea rinuncia all’incarico e pur dovendo lasciare la parrocchia non abbandona il suo impegno. L’enorme manifestazione di solidarietà che gli venne attribuita dalla gente scesa in piazza per difenderlo, diventa un incoraggiamento a riaffermare i suoi ideali ed a proseguire nella sua battaglia. Qualche tempo dopo dà vita alla Comunità di S. Benedetto al Porto. Qui vengono accolti tutti coloro che si trovano in situazione di disagio, con particolare attenzione al mondo della tossicodipendenza, degli alcolisti e del disagio psichico. Sin dall'inizio la Comunità ha voluto essere una presenza sul territorio e suo scopo fondamentale è quello di offrire una proposta di emancipazione da ogni forma di dipendenza, all'interno di una partecipazione e confronto critico con il sociale e con il politico. La Comunità ospita oltre cento residenti che svolgono molteplici attività quali il ristorante, la bottega dell’artigianato, e iniziative di solidarietà con i popoli dell’America Latina.
Andrea ha scelto da quale parte stare: quella degli ultimi e degli emarginati, quelli magistralmente cantati dall’amico Fabrizio. La stessa parte che aveva scelto Gesù. Oggi si definisce “un prete da marciapiede” perché è lì che ogni giorno ed ogni notte cerca la speranza in compagnia delle persone bisognose d’aiuto che incontra.
La scelta, anche politica, di Don Andrea è basata non tanto sul credo di un’ideologia, ma sui valori. Lui ritiene che l’ideologia può smarrirsi mentre i valori della pace, della giustizia e dell’equità sociale non potranno mai smarrirsi ed essere confusi. La sua grande speranza è quella che arrivi un giorno in cui saremo tutti un po’ meno ricchi, perché è convinto che il povero ha una speranza non condizionata mentre il ricco spera solo che ciò che ha non venga meno. Per questo si dice certo che non ci sarà mai giustizia finché tutti non diventeremo più sobri e giusti, più parsimoniosi e più poveri.
Per questo io amo questo prete da marciapiede angelicamente anarchico.

24 commenti:

Anonimo ha detto...

Don Gallo è un prete unico, la miglior risposta a preti come Baget Bozzo.
Hasta siempre contro tutti i fascismi.
Un abbraccio comunista,
luigi

Anonimo ha detto...

mmmmmm ... e sti comunisti!

Eliolibre ha detto...

j.abruzzi, i comunisti sono benvenuti in questo blog, e lottare contro tutti i fascismi è quantomeno doveroso. Poi c'è chi, come me e Luigi, preferise Don Gallo a Baget Bozzo. Ognuno ha i preti che si merita.

Anonimo ha detto...

La "ricchezza" o per utilizzare una terminologia piu' tecnica,il "plus-valore", tende ad "uccidere" i valori( costruzione interiorizzata di modelli sociali)semplicemente perche' per esistere deve creare altri BISOGNI.Cellulare,auto,vestiti alla moda,motorino,navigatore,ecc...ecc...Tale riempimento di OGGETTI,in realta' SVUOTA,il "processo di interiorizzazione"; il tentativo di fuga dalla REALTA'viene effettuato ricorrendo alla POLVERE BIANCA che "dona" un attimo di MISERA ILLUSIONE,di cui e' pervaso l'OCCIDENTE!!! kalos

Eliolibre ha detto...

Il Plus-valore che uccide i valori, fuga dalla realtà e illusione dell'ocidente. Ecco spiegato l'accanimento volgare e violento contro qualsisi popolo o cultura che segue percorsi diversi. L'occidente aggredisce per paura di confrontarsi con la realtà.
Ho letto il libro segnalato da Rumbaluna, consigliabilissimo per chi vuole comprendere come l'imperialismo necessiti del dominio dell’informazione per poter controllare l’opinione pubblica e far credere la sua verità. Che non è altro che l'illusione di cui parla Kalos.
Come liberarci da tutto questo è l'impegno che ogni vero democratico dovrebbe assumersi. Certamente non lo farà il Partito Democratico che sembra il grande obbiettivo della nostra sinistra. Perseverare nell'illusione occidentale sembra la loro unica preoccupazione. Servirà polvere bianca in quantità industriale....

Anonimo ha detto...

Salve,
ho rintracciato il Suo indirizzo tramite internet, mi scuso anticipatamente se la mail può risultare noiosa o fastidiosa.

Sono Alessandro del blog www.proveditrasmissione.net

Le scrivo poichè non so se sa ma l'autore di Gomorra, Roberto Saviano, nei giorni scorsi ha ricevuto dure minacce da parte della Camorra, minacce che hanno costretto il prefetto di Caserta a far allontanare Roberto dalla sua città e a chiedere un programma di protezione.

La notizia ha trovato risonanza nazionale grazie a giornali e telegiornali, ma si sa che le notizie dei mass media dopo una settimana già si dimenticano. Per evitare ciò è stato creato da me ed altri amici della provincia di Caserta un sito web:

HTTP://WWW.SOSTENIAMOSAVIANO.NET



Abbiamo scritto una lettera a Roberto ed una al Presidente della Repubblica insieme ai presidenti delle due Camere.

Chiediamo di sottoscrivere le nostre LETTERE attraverso una FIRMA !
Roberto non deve essere considerato un martire o un eroe, ma non si può accettare il recinto che si è venuto a creare intorno a Roberto, un recinto legittimato purtroppo anche da alcuni organi istituzionali

Le chiedo se puoi aiutarci a diffondere attraverso il Suo sito la nostra iniziativa ed in particolar modo la raccolta firme, purtroppo qualcuno crede che questa sia solo una trovata pubblicitaria, ma se fosse così sicuramente non avremmo bisogno dell'aiuto dei blogger!

Eliolibre ha detto...

Ovviamente invito a sottoscrivere l'appello di Alessandro

Anonimo ha detto...

Io non ci tengo affatto a diventare più povera! Comunque chi ci tiene è libero di diventarlo.

Anonimo ha detto...

jennifer - tu sei gia'-povera-POVERA d'AMORE.

Eliolibre ha detto...

Il concetto di povertà non è facile da comprendere, per questo qualcuno sente il dovere di rifiutarla. Ma il consumismo che guida la vita dell'occidente mi sembra ben più deteriore della povertà.
La sobrietà evocata da Don Gallo è un vero antidoto contro lo stress della vita moderna. Provare per credere. Poi ovviamente ognuno è libero di fare quello che meglio crede. Anche se io continuo a pensare che la ricchezza è un furto....

Anonimo ha detto...

La ricchezza è un furto quando è stata accumulata rubando, non quando è il frutto dello sgobbare onestamente. Poi a ognuno la sua coscienza e la sue idee.

Eliolibre ha detto...

Io non conosco una persona che si sia arricchita "sgobbando onestamente", conosco solo persone che si sono arricchite rubando, evadendo il fisco, intrallazzando, truffando o sfruttando altre persone. Un imprenditore che si arricchisce pagando ai dipendenti stipendi ridicoli, è uno sfruttatore non uno che "sgobba" duramente. Se poi si vuole entrare nel merito delle ricchezze accumulate dai paesi ricchi sottomettendo interi popoli e continenti ad una vergognosa rapina, ci sarebbe molto da dire. Per questo preferisco di gran lunga una società che mira al raggiungimento del benessere diffuso piuttosto che una società, come la nostra, che produce enormi ricchezze ed insostenibili povertà. E sul sostenere "ad ognuno la sua coscenza e le sue idee" avrei qualche riserva. Chi sfrutta, truffa, ecc. non se la può cavare giustificandosi con le sue idee. Troppo comodo....

Anonimo ha detto...

Tu non conosci persone che si sono arricchite sgobbando onestamente, io si. Probabilmente abbiamo frequentazioni diverse. Ma conosco anche persone che non si sono arricchite ma hanno comunque "rubato" perchè oltre a svolgere il loro lavoro, magari statale (insegnanti, poste, anas e chi più ne ha più ne metta) fanno anche un secondo lavoro a nero magari come professionisti (a più non posso a nero), così oltre a non accontentarsi della fortuna di avere un lavoro portano via un posto a chi avrebbe bisogno di lavorare. E ce n'è di questa gente che poi sbraita contro l'imprenditoria ecc. ecc. Lo ribadisco, ad ognuno la propria coscienza.

Anonimo ha detto...

Ri badisco il concetto che jennifer e' povera in Amore sarei tentato di dire che e' povera anche di -altro- ma non voglio dare l'impressione di offendere.La ricchezza e' ricchezza puo' essere onesta o disonesta ed ogni ricco ruba al povero.

Eliolibre ha detto...

E' difficile stabilire quale sia la soglia della ricchezza. Secondo il dibattito in corso dopo la presentazione della finanziaria, si ritiene ceto medio la fascia di reddito compresa tra i 40.000 e i 75.000 €. Da questo si deduce che la fascia ricca sia superiore a questa fascia, diciamo che uno è ricco (di fascia bassa)se ha un reddito di 100.000 €. Fatti i debiti conti un lavoratore salariato con un buon stipendio guadagna circa 8 €/ora. Quante ore dovrebbe lavorare uno "sgobbone" onesto per guadagnare 100.000 €/anno? La matematica dice che dovrebbe lavorare 58 ore al giorno!!!!!!! Ammettiamo pure che uno "sgobbone" lavori 14 ore al giorno (magari), non vada in vacanza (magari) e non si ammali mai (i ricchi sono una razza protetta), ma i conti non tornano proprio. Proprio in questi giorni scopriamo che un proprietario di salone automobilistico denuncia un reddito di 500 € al mese ed un gioielliere 1.800 €! Non si può che inorridire. Se poi pensiamo ai lavoratori del Terzo Mondo che sono costretti a lovarore per 1 € al giorno dopo che le risorse di quei paesi sono state oggetto della più criminale rapina....
Vedi Jennifer, io , svolgo una professione che richiede grandi competenza, aggiornamento continuo, dedizione ed impegno. Nello svolgimento della mia professione non temo confronti, credo di essere uno con un percorso professionale che non ha uguali, ho lavorato tantissimo senza risparmiarmi e rinunciando spesso ai necessari periodi di riposo. Bene, non mi sono arricchito. Sai perchè? Perchè sono sempre stato onesto, non ho mai truffato nessuno, non ho ma sfruttato nessuno. E non conosco nessuno come me che si sia arricchito. Conosco invece molte persone che svolgono la mia professione senza le mie competenze e senza la mia professionalità che invece si sono arricchiti. Sai dov'è sta la differenza? Proprio nell'onestà, nel truffare o meno, nello sfruttre gli altri o meno.
E tu te la prendi pure con un dipendente che recepisce un salario con il quale non riesce a soddisfare i propri bisogni ed è costretto al doppio lavoro! Senza generalizzare ovviamente, ci sono anche lavoratori disonesti, ma se non posso giustificare la disonestà di un morto di fame, come poso giustificare quella dei ricchi? Se non posso giustificare il dipendente pubblico di cui tu parli, come potrei giustificare un Cimoli che fa fallire in un mare di debiti l'Alitalia con uno stipendio di 195.000 € al mese?
Quì sta la diversità tra me e te, Jennifer. Stà in quei valori di cui parla Don Gallo. Stà nel modo di concepire la vita e la convivenza. Stà nella differenza tra un'idea di progresso ed un'idea reazionaria.
Amicalmente

Anonimo ha detto...

Anche se in ritardo, mi associo all'appello di Alessandro a favore di Roberto Saviano. Il fatto che la mafia minacci e quindi tema gli uomini di cultura fa ben capire il concetto, di cui sono fermamente convinta, che questa sia un'arma.
Saluti.

Anonimo ha detto...

Per esempio, un boscaiolo impresa artigiana, per allestire un lotto boschivo, chiede, in base alla posizione del lotto, cifre che vanno dai 25 ai 35 euro per metro cubo. Considerato che con i mezzi meccanici d'oggi, (che comunque costano, beninteso) riesce ad allestire fino a 3-4000/mc anno, questi si ritrova con un fatturato di oltre 100.000 euro (al prezzo medio di Eu 30,/mc). Togli spese, tasse altro, gli restano da 30 ai 40000 euro all'anno. In 10-15 anni riesce a costruirsi una bella casa.
Non è ricchezza, è quasi ricchezza, però pensate lo stesso che sia un furto.

Eliolibre ha detto...

Infatti il "boscaiolo impresa artigiana" non è un ricco. Con quel reddito, se ha una famiglia da mantenere, altro che costruirsi una bella casa. Se gli và bene in 10-15 anni può risparmiare i soldi per comprarsi una roulotte. Se invece sfrutta un po' di lavoratori facendoli lavorare con un salario da fame, in pochi anni si costruirà una villa con piscina, la casa al mare ed un'altra in montagna. Se poi denuncia un reddito di 500 € al mese, con le tasse risparmiate si può comprare anche una bella barca d'altura e installare la vasca idromassaggio pure nella gabbia del canarino.
Io preferisco chi utilizza l'arma della cultura di cui parla Annalisa.

Anonimo ha detto...

Elio ti ho scritto nel blog sull'America Latina.

Sono preoccupato non l'hai ancora censurato dopo 2 minuti!

Ah,
dimenticavo...
...io il grande Gillo(grandissimo ma dal vivo era un soldo di cacio)
l'ho conosciuto personalmente al Festival del Cinema di Venezia nel 2000...


.

Eliolibre ha detto...

Marco da Venezia, ti ho ripetutamente ricordato quale è lo spirito di questo blog che, ripeto, non voglio assolutamente diventi un luogo di scontro tra opposte tifoserie come quelli di Pumario e Cubanite dove si leggono solo una sequenza di inutili e stupidi battibecchi. Sul sito di Cubanite sono intervenuto ripetutamente invitando ad alzare il livello del dibattito, visto che invece si continuava ostinatamente ad andare in direzione contraria, l'ho abbandonato dopo avere motivato al proprietario del blog le mie ragioni. Tra l'altro il mio non è nemmeno un blog su Cuba. E non ho nessunissima intenzione di convincere alcuno a cambiare le proprie idee. Questo blog vuole solo diffondere l'informazione che non trova spazio sui grandi mezzi di comunicazione ed è aperto al contributo di tutti coloro che vogliono contribuire a questo scopo. Se ti attieni allo spirito del blog, come ti ho più volte ricordato, vedrai che non taglierò nessun intervento. Anche perchè mi sembri persona dotata di buona intelligenza che sarebbe il caso di non sprecare in inutili battibecchi che servono solo a distruggere anzichè costruire. Se poi tu ritieni che l'informazione che sta dipingendo i paesi poveri e coloro che lottano per affrancarsi dalla ferocia dell'imperialismo come dei demoni e terroristi, non vada combattuta, salutiamoci quì ed ognuno prosegua per la sua strada.
Salut

Anonimo ha detto...

Tematiche Scottanti per i Comitati Autonomi Nonviolenti

Vorrei condurre delle mie ricerche personali per farmi delle mie proprie idee su alcune tematiche scottanti, svincolarmi dagli stereotipi ideologici, e calarmi nella realtà fino in fondo. Che argomenti mi suggeriresti di approfondire?

Mi sembra un'ottima idea. Eccone alcuni:

- Polizia di Schietti, difesa dei bambini, delle aziende etiche e delle donne in amore.

- Acqua di condensa, Serpentina , complotto globale

- Motori magnetici, Centrale a Vento Magnetico

- Fondi autonomi etici autogestiti - Fondi Carcaterra Banca Etica BPM

- Comunità tribali etiche - Popoli tribali

- Anno internazionale della Biomassa - Uso razionale delle foreste

- Giardinetti per l'Infanzia - Piazza Irnerio

- Comitati autonomi nonviolenti

- Festival di cultura popolare

- La Pianificazione Trentennale di Schietti per risolvere tutti i problemi del mondo

- Dinamiche nonviolente schiettiste

- I metodi di lavoro dei nemici dell'umanità

- I proverbi popolari

- Retribuzione volontari - eurocomunali - servizio civile obbligatorio

- Moto perpetuo - Domenico Schietti - Stefan Marinov - Marco Todeschini - Viktor Schauberger - Giuseppe Zamboni - Johann Bessler - Archimede

- Metodo scientifico sperimentale - Setta degli ingegneri scientisti

Eliolibre ha detto...

Mi sembra che hai messo molta legna sul fuoco. Tutti i temi mi sembrano degni di essere approfonditi. Il Governo cubano è l'unico che abbia posto tematiche così scottanti nella propria agenda. Da quì al risoverli ce ne vuole, però almeno ci provano!

MARO'. ha detto...

Caro Don.
Sono un Garaventino del tempo in cui era capellano sulla nave scuola.
Non so se si ricoda di un giovane con tanta passione per la pittura.
A Peveragno,ho dipinto gli affreschi del capannone adibito a cappella,e altri dipinti,li ho fatti nel refettorio e nel dormitorio.Ricordo con piacere,che lei mi porto'per qualche tempo al collegio dei salesiani,dove dipinsi il ritratto di Don Bosco(non ricordo se lo portai a termine)
Ho trovato questo blog,cercando sul web:Nave Scuola Garaventa,e rivedendola,ho rivissuto tanti ricordi di quel periodo per me decisamente presente e sempre caro,con tutti i suoi alti e bassi.
Mi permetto di inviarle il mio indirizzo email(maroyelo3@libero.it)
Spero di leggere un suo saluto,la ricordo con affetto:
Mario Rossi

Eliolibre ha detto...

Caro Mario, se vuoi contattare Don Andrea lo pui fare al senguente indirizzo: Associazione Comunità San Benedetto al Porto - Via San Benedetto, 12 - 16126 Genova. Tel. 010-267877 www.sanbenedetto.org
Don Andrea sarà ben felice di sentirti.