
Un amico frequentatore del blog mi ha mandato questo interessante articolo che illustra bene l'ostracismo dei mezzi di informazione verso coloro che hanno delle simpatie per l'isola caraibica che non intende piegarsi ai voleri degli yankee.
C'è una censura intelligente e terribile: La censura del silenzio•
"Mi sono commosso quando René, uno dei 5, ha chiesto il mio libro"
DEYSI FRANCIS MEXIDOR
DEYSI FRANCIS MEXIDOR
Del libro "Mañana, Cuba?" (Red Editores, ottobre 2005) i mezzi di stampa non hanno detto neanche una parola e il suo autore, Andres Sorel, sembra essere uno scrittore scomodo per i canoni del sistema.
"Qui la politica del silenzio è come... se non esistesse", ha confessato al quotidiano Granma in un incontro nella sede madrilena dell'Associazione Collegiale degli Scrittori della Spagna, della quale è segretario generale.
La sua aperta posizione in difesa dell'Isola, espressa nel libro, le sue critiche alla politica di guerra dell'amministrazione di Bush ed alle disuguaglianze di questo mondo, l'hanno condannato all'ostracismo mediatico.
"Figurati che adesso sto lanciando due nuovi libri: "Siglo XX, tiempo de canallas" e "El Falangista vencido y desarmado" ha detto "e sto ancora aspettando qualche parola sui giornali".
Per Sorel è impossibile allontanarsi dalla strada tracciata: "Io non scrivo per dare gusto al potere o accettare le leggi del mercato e così è logico che io sia respinto da ogni parte".
È per questo che lo si ignora e gli si nega l'uso pubblico della parola, a dispetto della sua profusa opera letteraria, cominciata verso il 1966, che comprende più di 46 titoli.
Lui si riferisce alla censura. "Qui, quella che abbiamo, è una censura intelligente e terribile. È la censura del silenzio e i fatti anteriori che ho esposto la avallano. Va contro tutto quello che non è in linea corretta".
- E rispetto a Cuba?-
"In Spagna i mezzi di comunicazione hanno pluralità d’opinioni in molti aspetti e ci sono grandi differenze per altri luoghi comuni. Se prendi il giornale El Pais o prendi ABC o La Razon, se ascolti la catena COPE, se vedi Antenna 3 o la CNN, c'è diversità di opinioni per molti aspetti, ma c'è unanimità nel caso di Cuba, non esistono differenze nel trattamento che viene dato, è assolutamente unanime l'attacco e ubbidisce ad una linea ideologica che risponde ad interessi politici ed economici".
- Qual’è la singolarità degli attacchi?-
"Per esempio, le pressioni politiche che esercita l'ambasciata degli Stati Uniti a Madrid non sono un segreto. È qui come un faro permanente di aiuto a tutto ciò che va contro la rivoluzione cubana, d’appoggio, da una parte, nei mezzi di comunicazione alle pressioni indirette attraverso investimenti pubblicitari in annunci di determinate compagnie ed imprese, a patto che mantengano una linea critica su quello che li disturba di Cuba. Inoltre offrono aiuto ai dissidenti cubani che vivono o passano per la Spagna per l'organizzazione di congressi, simposi e conferenze internazionali per attaccare l'Isola".
- E quando parlano di terrorismo?-
"Il terrorismo l'esercita chi che ha più mezzi. Gli Stati Uniti sono eredi del terrorismo che ha praticato l'Inghilterra nelle sue colonie nel XIXºsecolo. Il vero terrorismo di Stato lo realizza il governo degli Stati Uniti, che ha le maggiori armi nucleari del mondo, che ha il terrore atomico, gli aeroplani spie, le bombe intelligenti coi loro bombardamenti televisivi. Il paese terrorista, è quello che aspira ad esercitare il terrorismo mondiale perchè nessuno vi possa resistere. Rispetto a Cuba, io credo che dallo stesso momento del trionfo della Rivoluzione, nel 1959, le amministrazioni statunitensi hanno progettato e praticato il terrorismo contro questa nazione in molte forme: il blocco, che non è più che un terrorismo economico; le invasioni, i sabotaggi, le violazioni dello spazio aereo. Tutto questo lo ha sofferto il tuo paese e non si è mai arreso.
Per questo motivo necessitano e proteggono terroristi come Luis Posada Carriles che non esisterebbero se non fosse per l'appoggio che ha dato loro gli Stati Uniti".
"Mañana, Cuba" è un libro sincero ed appassionato. Io dichiaro che sono un innamorato assoluto di Cuba ed inoltre per noi, quelli che lottammo contro il franchismo, il 1959 fu, senza dubbio, l'anno più importante delle nostre vite, fu la speranza di una nuova formulazione di sviluppo umano, con una nuova politica. In "Mañana, Cuba" non credo di rivelare la verità assoluta, ma sì confesso che il titolo cerca di rispondere alla domanda di non poche persone che discutono su che cosa passerà con Cuba dopo Fidel Castro. Nel mio libro difendo l’Isola e dico che Cuba continuerà ad essere Cuba, che per me è la sintesi di tutti i risultati della Rivoluzione. Più di 10 anni fa, il giorno dopo la caduta del Muro di Berlino, centinaia di giornalisti facevano scommesse all’Avana su come sarebbe caduta Cuba. Ma l'Isola non ha fatto mai naufragio. Questo è l'insegnamento.
Mi ha emozionato molto che René González, uno dei Cinque cubani sequestrati negli Stati Uniti, abbia chiesto il mio libro, "Mañana Cuba". Mi emoziona, perché a dispetto del silenzio che c’è nei mezzi di comunicazione, su di me, un uomo come René, dalle carceri dove ingiustamente mantengono lui ed i suoi compagni, sa che esisto". (Cubadebate)
"Qui la politica del silenzio è come... se non esistesse", ha confessato al quotidiano Granma in un incontro nella sede madrilena dell'Associazione Collegiale degli Scrittori della Spagna, della quale è segretario generale.
La sua aperta posizione in difesa dell'Isola, espressa nel libro, le sue critiche alla politica di guerra dell'amministrazione di Bush ed alle disuguaglianze di questo mondo, l'hanno condannato all'ostracismo mediatico.
"Figurati che adesso sto lanciando due nuovi libri: "Siglo XX, tiempo de canallas" e "El Falangista vencido y desarmado" ha detto "e sto ancora aspettando qualche parola sui giornali".
Per Sorel è impossibile allontanarsi dalla strada tracciata: "Io non scrivo per dare gusto al potere o accettare le leggi del mercato e così è logico che io sia respinto da ogni parte".
È per questo che lo si ignora e gli si nega l'uso pubblico della parola, a dispetto della sua profusa opera letteraria, cominciata verso il 1966, che comprende più di 46 titoli.
Lui si riferisce alla censura. "Qui, quella che abbiamo, è una censura intelligente e terribile. È la censura del silenzio e i fatti anteriori che ho esposto la avallano. Va contro tutto quello che non è in linea corretta".
- E rispetto a Cuba?-
"In Spagna i mezzi di comunicazione hanno pluralità d’opinioni in molti aspetti e ci sono grandi differenze per altri luoghi comuni. Se prendi il giornale El Pais o prendi ABC o La Razon, se ascolti la catena COPE, se vedi Antenna 3 o la CNN, c'è diversità di opinioni per molti aspetti, ma c'è unanimità nel caso di Cuba, non esistono differenze nel trattamento che viene dato, è assolutamente unanime l'attacco e ubbidisce ad una linea ideologica che risponde ad interessi politici ed economici".
- Qual’è la singolarità degli attacchi?-
"Per esempio, le pressioni politiche che esercita l'ambasciata degli Stati Uniti a Madrid non sono un segreto. È qui come un faro permanente di aiuto a tutto ciò che va contro la rivoluzione cubana, d’appoggio, da una parte, nei mezzi di comunicazione alle pressioni indirette attraverso investimenti pubblicitari in annunci di determinate compagnie ed imprese, a patto che mantengano una linea critica su quello che li disturba di Cuba. Inoltre offrono aiuto ai dissidenti cubani che vivono o passano per la Spagna per l'organizzazione di congressi, simposi e conferenze internazionali per attaccare l'Isola".
- E quando parlano di terrorismo?-
"Il terrorismo l'esercita chi che ha più mezzi. Gli Stati Uniti sono eredi del terrorismo che ha praticato l'Inghilterra nelle sue colonie nel XIXºsecolo. Il vero terrorismo di Stato lo realizza il governo degli Stati Uniti, che ha le maggiori armi nucleari del mondo, che ha il terrore atomico, gli aeroplani spie, le bombe intelligenti coi loro bombardamenti televisivi. Il paese terrorista, è quello che aspira ad esercitare il terrorismo mondiale perchè nessuno vi possa resistere. Rispetto a Cuba, io credo che dallo stesso momento del trionfo della Rivoluzione, nel 1959, le amministrazioni statunitensi hanno progettato e praticato il terrorismo contro questa nazione in molte forme: il blocco, che non è più che un terrorismo economico; le invasioni, i sabotaggi, le violazioni dello spazio aereo. Tutto questo lo ha sofferto il tuo paese e non si è mai arreso.
Per questo motivo necessitano e proteggono terroristi come Luis Posada Carriles che non esisterebbero se non fosse per l'appoggio che ha dato loro gli Stati Uniti".
"Mañana, Cuba" è un libro sincero ed appassionato. Io dichiaro che sono un innamorato assoluto di Cuba ed inoltre per noi, quelli che lottammo contro il franchismo, il 1959 fu, senza dubbio, l'anno più importante delle nostre vite, fu la speranza di una nuova formulazione di sviluppo umano, con una nuova politica. In "Mañana, Cuba" non credo di rivelare la verità assoluta, ma sì confesso che il titolo cerca di rispondere alla domanda di non poche persone che discutono su che cosa passerà con Cuba dopo Fidel Castro. Nel mio libro difendo l’Isola e dico che Cuba continuerà ad essere Cuba, che per me è la sintesi di tutti i risultati della Rivoluzione. Più di 10 anni fa, il giorno dopo la caduta del Muro di Berlino, centinaia di giornalisti facevano scommesse all’Avana su come sarebbe caduta Cuba. Ma l'Isola non ha fatto mai naufragio. Questo è l'insegnamento.
Mi ha emozionato molto che René González, uno dei Cinque cubani sequestrati negli Stati Uniti, abbia chiesto il mio libro, "Mañana Cuba". Mi emoziona, perché a dispetto del silenzio che c’è nei mezzi di comunicazione, su di me, un uomo come René, dalle carceri dove ingiustamente mantengono lui ed i suoi compagni, sa che esisto". (Cubadebate)