"Dai papà, accompagnami. Ho bisogno di prendere un po' di fischi".
Di Gennaro Carotenuto
Di Gennaro Carotenuto
La scalmanata Letizia Moratti ha teso una penosa imboscata alla Repubblica nata dalla Resistenza ed alla sua festa più bella, il 25 aprile.
La scalmanata, che per cinque anni ha torturato il nostro futuro torturando la scuola pubblica, l'università e la ricerca e adesso ha bisogno di photo opportunity per scalare il posto di sindaco di Milano, dopo aver ignorato per i precedenti 61 anni della sua vita la ricorrenza, ieri ha finalmente avuto delle resipiscenze resistenziali. Meglio tardi che mai?
Non proprio, visto che il suo scopo non era cantare "Bella Ciao". Ha percorso appena 95 metri di corteo, si è fatta le sue belle foto e poi senza che in nessun modo la sua incolumità fosse minacciata da nessuno, è tornata a casa a fare la vittima per l'intolleranza della sinistra.
Primo punto. Da una parte esiste una sempre più insopportabile e condivisa intolleranza benpensante verso ogni forma di protesta e contestazione. Ogni forma. Semplicemente la classe dirigente non deve essere contestata. E' sempre condannabile l'aggressione fisica. E' generalmente condannabile il danneggiamento di oggetti. Ma i fischi? Se un tenore stecca? Se un film non ci piace? Se una ministra scalmanata ha distrutto l'educazione in Italia e poi viene perfino a provocare e ad offendere il 25 aprile?
D'accordo, ha avuto quello che voleva e forse era più intelligente non darglielo. Ha teso un'imboscata per oscurare la grande manifestazione democratica. Ma nell'imboscata è caduto chi l'ha fischiata o chi si è sentito in dovere di condannare qualche fischio?
Ma siamo sicuri che fischiare qualcuno che non ci piace sia da considerarsi una brutalità? Siamo sicuri che non vada difeso il diritto a fischiare? E se qualcuno si sentisse insultato dalla clacque pagata per applaudire Moratti e il suo capo? Aboliremmo anche gli applausi?
Si sta conformando una società liberale dove tutto è già ingessato (per l'economia si fa come dice l'FMI e per la morale come dice Ruini) e dove l'unica libertà concessa è quella di telecomando. Cambiare canale. Non vi piace la Moratti in TV? Cambiate canale. Non vi piace la Moratti in corteo? Cambiate aria, Milano è grande per passeggiare e lei ha diritto. Siamo sicuri?
Secondo punto. Corso Buenos Aires a Milano un paio di mesi fa. Ignazio La Russa e i suoi ultras organizzarono una gazzarra in occasione della famosa marcia dei commercianti. Bipartisan nominalmente ma non nei fatti. Il candidato sindaco del centrosinistra Ferrante fu insultato pesantemente dal primo all'ultimo metro e Romano Prodi fu indotto a non partecipare. Nessuno si stracciò le vesti per il diritto di Ferrante e Prodi.
In quel caso la contestazione fu pensata, organizzata, preannunciata e messa in atto con metodi squadristi mentre Silvio Berlusconi faceva il suo bagnetto di folla con la sua risata falsa stampata in faccia. Il 25 aprile, la nostra festa l'imboscata l'ha tesa la Moratti a chi l'ha opportunamente quanto civilmente contestata. Ma contestare non si può più, in nessuna forma. Che brutto paese.
PS Chi ha attaccato la Brigata ebraica è un bastardo ignorante.
Gennaro Carotenuto http://www.gennarocarotenuto.it/dblog/storico.asp
Nessun commento:
Posta un commento