Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

31.10.09

Caso Cucchi: il volto fascista della democrazia


Ci risiamo, l'ennesima esecuzione extragiuduziaria di un ragazzo reo di avere con sè un po' di erba, forse dal punto di vista droga nemmeno equiparabile al pacchetto di sigarette che si portano in tasca tanti "cittadini per bene". Con l'avvento del berlusconismo e lo sdoganamento dei fascisti la repressione contro i poveri cristi e l'impunità dei potenti vanno avanti di pari passo ed il G8 di Genova ha rappresentato il punto di svolta di un'accanimendo razzista del potere verso qualsiasi forma di non omologazione al pensiero ed agli interessi dominanti. Mentre le carceri continuano a riempirsi di povera gente colpevole solo di essere vittima di un sitema sociale, politico ed economico che ha distrutto qualsiasi valore e qualsiasi speranza per milioni di persone, sopratutto giovani che non riescono più ad immaginare un futuro dignitoso, il potere continua indisturbato nella sua opera di annientamento di ogni dissenso e si accanisce contro chiunque tenti di mettere in evidenza la realtà vera, in antitesi con il mondo edulcorato che la loro propaganda vuole farci credere.
Non voglio quì riportare la cronologia degli eventi che hanno portato alla morte del trentunenne romano, credo che sia nota a tutti, ciò che mi interessa è mettere in risalto l'inquietante tentativo di stravolgere i fatti e mettere in sordina questo nuovo episodio che mostra in tutta la sua ferocia l'arroganza e la brutalità del potere che si vuole continuare a chiamare democratico.
Il Ministro fascista della Difesa, Ignazio La Russa, anziche indagare sull'evento e contribuire a far chiarezza su quanto accaduto, ha detto che non ha elementi per dire come andarono i fatti connessi all'arresto di Stefano Cucchi, pero' sostiene che l'intervento dei carabinieri e' stato corretto..... Miserevole Ministro, ma crede davvero che gli italiani siani tutti rincretiniti? D'accordo che l'informazione di regime sta svolgendo egregiamente il suo compito di svuotare i cervelli per riempirli di idiozie, ma fortunatamente c'è ancora una buona fetta di cittadini di questo disgraziato paese che non ha perso la memoria storica e che sa ancora utilizzare le facoltà intellettive.
Stamattina ad Omnibus, trasmissione de La 7 condotta da Luisella Costamagna, erano ospiti Luigi Manconi dell'associazione 'A Buon Diritto', l'ex prefetto di Roma, oggi deputato del Pd Achille Serra, Paolo Cento dei Verdi, il presidente de La Destra Teodoro Buontempo, il giornalista di Panorama Carlo Puca ed il deputato del Pdl Filippo Ascierto. Quest'ultimo, che prima di sedere su una poltrona parlamentare per scelta dei dirigenti del PDL e non del popolo è stato un funzionario dei carabinieri, ha addirittura avuto l'ardire di far passare Stefano Cucchi da vittima a colpevole! Colpevole di soffrire di epilessia che lo avrebbe colto e fatto scivolare per le scale procurandosi la frattura della mascella e dei denti, tumefazioni alle orbite oculari con un occhio che è addirittura entrato dentro l'orbita, fratture delle costole e della colonna vertebrale, e molto di più. Questo ridicolo e maldestro tentativo di coprire i colpevoli da parte di un ex funzionario dell'Arma, la dice lunga sul perchè certe aberrazioni di stampo nazifascista ricorrano sempre più spesso nel nostro paese.
La mente non può che andare ai tempi della tremenda repressione che soffocò la ribellione studentesca ed operaia degli anni '70, non può non venire in mente l'omicidio di Giuseppe Pinelli, l'aqnarchico caduto per "malore" dal terzo piano degli uffici della polizia. E non si possono che ricordare, almeno da chi non ha ancora perso questa facoltà, la recente morte di Federico Aldrovandi a Ferrara, quella di Renato Biagetti a Roma, di Aldo Bianzino a Perugia, Abdul Guibre a Milano, Nicola Tommasoli a Verona, e molti altri, tutti vittime di una sorta di "pulizia sociale" contro chi rivendica la propria la libertà d’ espressione, gira senza documenti, consuma marijuana per uso personale in un paese che persegue i consumatori al posto dei trafficanti.
Ma questi fatti, spesso venuti a galla solo grazie al coraggio delle famiglie delle vittime che hanno saputo trasformare il loro dolore ed il loro tormento in un'occasione per rendere di pubblico dominio i crimini perpretrati da chi dovrebbe proteggere i cittadini, sono solo la punta dell'iceberg di una prassi che vede vittime molto spesso persone fragili, che spesso non solo non hanno alle spalle una famiglia coraggiosa, ma nemmeno una famiglia. E' il caso degli immigrati, dei rom, dei senzapatria e dei milioni di disperati abbandonati da questo sistema criminale che genera mostruosità inaccettabili pur di garantire sempre più potere a chi ne ha gia troppo e continua a farne abuso.
Ciò che ancora fa paura è che, al contrario degli anni '70 quando la repressione scattò contro le manifestazioni di piazza, ora si colpiscono cittadini qualunque, persone inermi sulle quali scaricare l'odio razzista più violento e criminale che permea molti strati della nostra società, perfino le istituzioni che dovrebbero garantire l'incolumità e la tranquillità dei cittadni. Un salto di qualità preoccupante che supera ogni più pessimistica previsione.
E ciò che più avvilisce è che, temo, anche questo fatto finirà presto nel dimenticatoio. Sui nostri giornali, nelle nostre radio e televisioni tutto continuerà come prima, nani e ballerine rallegreranno le nostre giornate e cercheranno di convincerci ancora di più che viviamo nel migliore dei mondi possibile. Vorranno convincere anche quei pochi che ancora non lo sono che solo alcuni paesi terroristi, l'invasione di extracomunitari e rom ed i soliti comunisti, dai giudici rossi ai "drogati", ci impediscono di godere appieno della felicità che il potere dispensa a piene mani e con sorrisi a trentaquattro denti. Continueranno instancabilmente a ripetrci che presto questi inconvenienti verranno eliminati, la ex Juogoslavia è stata sistemata, in Iraq ci manca poco, in Afganistan siamo ancora indietro ma il nuovo idolo Obama promette di stringere i tempi, in Africa non si dice ma si sta normalizzando, la ripresa del controllo del continente latino è cominciata, vedasi il golpe in Honduras, e via disinformando. Rimane Cuba, paese duro a piegarsi, ma quando avremo terminato con la normalizzazione del resto del mondo nemmeno l'isola di Fidel sfuggirà all'omologazione. E sarà finalmente ferlicità....

19.10.09

Prove di fascismo




Che la situazione italiana si stia facendo critica lo sostengono persino le anime candide che siedono nei salotti televisivi. In pratica stiamo assistenza ad un crescendo di provocazioni che non lasciano dubbi sull'intenzione dei soliti noti di creare quel clima di tensione che si ripete con  le solite prassi ogni volta che un esecutivo si trova in situazioni critiche. Quì sotto riporto un articolo apparso sul sito del PCDL su fatti avvenuti recentemente a Pistoia, fatti emblematici che riportano la memoria, per chi la conserva ancora, a tempi non molto lontani.


Quello che accaduto ieri a Pistoia è gravissimo e si può apertamente parlare di una provocazione organizzata ai danni degli antifascisti toscani. Riportiamo la cronaca dei fatti del compagno presente al presidio che si è formato davanti alla Questura.

Pistoia: 17 fermati nel corso di una assemblea riunita presso il circolo 1° Maggio per discutere del rondismo
La situazione di Pistoia è di forte tensione. Già l'anno passato c'erano stati scontri dopo l'apertura della sede di Casapound in una zona storicamente antifascista a due passi dalla storica Breda. In quella occasione fu organizzata un' importante manifestazione antifascista regionale alla quale abbiamo aderito anche noi come PCL.
L'operazione Casapound a Pistoia è ovviamente un' atto di provocazione ( anche per la collocazione della sede) come altre sul territorio nazionale, ma, presumibilmente, all’interno di un progetto regionale. La scelta di Pistoia andrebbe maggiormente indagata, ma credo che la priorità di un sito o di un'altro sia legata alla disponibilità di presenze in loco di sostenitori e finanziatori più o meno occulte e di fascisti in doppio petto tipo il consigliere Tomasi AN-PDL. La Toscana è un ghiotto obiettivo per il fascistume di ogni genere ( Lega compresa) e, sicuramente per la loro strategia d’occupazione, Pistoia ha i requisiti della testa di ponte.
ore 16,30- Avviene la presunta e strana aggressione alla sede di Casapound posta a poche centinaia di metri dal circolo 1° Maggio dove è prevista una assemblea per discutere del fenomeno rondista.
ore 18,30 La polizia si presenta davanti al circolo. Prende le generalità dei presenti e di chi sta arrivando. Chi arriva, seppure nella meraviglia si sottopone all'accertamento e pensa di poter poi continuare
l' assemblea.
Evidentemente un ordine dall'alto fa cambiare atteggiamento alla polizia che carica sulle auto i presenti, 17 tra compagne e compagni, e li porta in questura.
Da li la prima richiesta di aiuto parte intorno alle 19 e da via al tam-tam che si irraggia in Toscana.
Quando arrivo, intorno alle 21,30 c'è solo un compagno di Cecina e un giovane avvocato amico di uno dei fermati e che farà poi da tramite per le notizie dall’interno della Questura. Ci sono un paio di genitori perché almeno due dei fermati sono minorenni. Poca la presenza di pistoiesi.. Intorno alle 22 cominciano ad arrivare, a gruppetti, compagni da Firenze, Livorno, Massa.. Alle 22,30 siamo a 50-60 presenze. La strada è occupata e il traffico bloccato. Le auto che arrivano dalle due parti sono costrette a fare inversione. A mezzanotte sono usciti, con il verbale in mano, 4 ragazze ed un ragazzo, prima due, poi una, poi un''altra e un'altra. Dopo mezzanotte qualcuno pensa bene di andare a prendere pizze e bibite per i trattenuti. C'è stanchezza, ma anche voglia di solidarietà. Qualcuno si organizza per andare a prendere le auto dei fermati rimaste davanti al circolo 1° maggio. Nel percorso passano davanti alla sede di Casapound dove sono presenti una decina di individui. Si noti che durante il denunciato attacco, nella sede era presente un iscritto e il consigliere comunale di AN PDL Tomasi ( ovviamente li per caso, come dichiara al Tirreno).
Dal verbale, dato in copia ai fermati, simile, nella sostanza, a quello rilasciato al gestore del circolo, risulta che la polizia è arrivata al circolo 1° Maggio, dopo l'attacco a Casapound, su "indicazione confidenziale". Si parla di testimoni oculari che avrebbero visto una quindicina di giovani scappare dalla sede attaccata con in mano bastoni e cinture. Sempre nel verbale si dichiara che la polizia era entrata al 1° Maggio alla ricerca di mazze, bastoni e "tirapugni e che, dopo circa mezz'ora di perquisizione, niente si era trovato.
Alle sette del mattino, dodici ore dopo dall’inizo dell’operazione, , solo tre dei fermati ( due compagni ed una compagna) sono arrestati e tradotti al carcere di Sollicciano a Firenze. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere . Sembra che nell’auto di uno di loro la polizia abbia trovato delle catene.
Un’operazione di Polizia in stile sudamericano, per ammonire, intimidire, annichilire?
Dopo poche ore alla provocazione poliziesca la risposta è stata di esemplare reattività.
Il presidio partecipato nonostante la domenica, che ha richiamato compagni e compagne da posti lontani oltre cento chilometri nonostante l’ora, la costante presenza davanti alla Questura fino all’uscita almeno di 14 dei 17 fermati, le assemblee e le mobilitazioni del giorno dopo a Livorno, Pisa, Versilia ( quelle a noi note) , sono a dimostrare la vitalità di un movimento antifascista che non si fa intimidire . Anzi, che impara a confrontarsi e sottolinea positivamente la crescente volontà di incontro e di collaborazione di realtà diverse ( erano presenti compagni/e di Firenze, Pistoia, Livorno), mediamente molto giovani. Noi, come PCL toscano, siamo stati tra i primi a cogliere questo elemento, questa necessità di incontro, e a lavorare per allargare il fronte di organizzato antifascista e antirazzista. Prima il CAAV in Versilia ( momento di collegamento già consolidato in due anni di lavoro) , poi il CAAT lanciato appena il 19 settembre scorso e che vede ancora e nuove adesioni, hanno colto l' essenza di un bisogno, quello di trasformare una sparpagliata resistenza, in una più compatta forza d'attacco. Bisogna crederci e lavorarci
Domenico Marsili
PCL Versilia

9.10.09

Seremos como el Che!



Nel giorno del quarantaduesimo anniversario dell'assassinio di Ernesto Che Guevara, il miglior modo di ricordarlo a mio parere è quello di cercare di imitarne i valori e l'etica.
Sto ascoltando una bellissima canzone di Sergio Endrigo a lui dedicata, eccovi il testo.





ANCH’IO TI RICORDERÒ
Testo: Sergio Endrigo
Musica: Sergio Endrigo

Era mezzogiorno e prigioniero
Aspettavi che si fermasse il mondo
Fuori c’era il sole e caldi odori
E parole antiche di soldati
Forse vedevi la tua gente
Cuba viva sotto il sole
La sierra che ti ha visto vincitore
Addio addio
Chi mai ti scorderà
Addio addio
Anch’io ti ricorderò

Era mezzogiorno in piena notte
E gli uomini di buona volontà
Tutti si guardarono negli occhi
Poi ognuno andò per la sua strada
E’ troppo tardi per partire
Troppo tardi per morire
Siamo troppo grassi comandante
Addio addio
Chi mai ti scorderà
Addio addio
Anch’io ti ricorderò

Era mezzogiorno e tu non c’eri
Un bambino piangeva nel silenzio
Fuori c’era il sole e caldi odori
E parole antiche di soldati
Oggi ti ricorda la tua gente
Cuba viva sotto il sole
La sierra che ti ha visto vincitore
Addio addio
Chi mai ti scorderà
Addio addio
Anch’io ti ricorderò