Le parole che volevo scrivere per commentare i festeggiamenti dell'anniversario della caduta del Muro di Berlino me le ha mandate Marco Rizzo, ex deputato del PdCI, recentemente epurato in quanto non fedele alla linea. Le trascrivo senza cambiare una virgola.
BREVI NOTE SUL MURO, SULL'URSS E SULL'OGGI
di Marco Rizzo
La storia la fanno i vincitori ed è vero, lo vediamo in questi giorni quando i pennivendoli di ogni colore sono in gara tra loro nell'esaltare la fine del muro di Berlino come fine di tutti i mali, nella riedizione dell'Urss come impero del demonio ecc. Dentro a questa orgia di disinfomazione credo sia doveroso ricordare alcune cose che, assieme ad un ragionamento collettivo che prima o poi va fatto a sinistra sulla fine dell'Urss e dei paesi dell'Est, può servire certo non a fermare i possenti mezzi mediatici del club dei ricchi del mondo che ieri sera erano assieme alla Clinton a festeggiare la loro traballante supremazia a Berlino (eh sì , il pianeta ha risorse finite ed il loro saccheggio ambientale unito ad un modello diseguale di sviluppo hanno poco futuro), ma almeno a solleticare le rari menti giovanili che non hanno intenzione di andare all'ammasso. L'esperimento di una società di eguali (da sempre desiderata dalle classi meno abbienti del pianeta) è avvenuto in un luogo originale e non previsto: la Russia feudale degli Zar e non le moderne ed industrializzate Germania ed Inghilterra come Marx prevedeva. Nonostante ciò in meno di mezzo secolo L'Unione Sovietica è divenuta la seconda potenza del mondo e ha battuto in modo determinante il nazismo di Hitler. Certo questo è avvenuto a costo di grandi tragedie, ma sarebbe folle non tener conto del contesto storico, in quel periodo non si andava certo per il sottile, dalle camere a gas di Himmler alle atomiche degli americani. La cosidetta guerra fredda oggi viene raccontata priva di particolari che la dicono lunga su chi mente, proviamo ad elencare alcuni punti che certo stupiranno chi si è limitato finora ad un approccio superficiale al tema: - il termine "cortina di ferro" è stato coniato da Churchill e non dai russi, -l'Allenza Atlantica (NATO) organizzazione militare degli stati occidentali nasce molto prima (4 aprile 1949) della risposta russa col Patto di Varsavia (14 maggio 1955), -la divisione della Germania in sfere di influenza fu voluta dagli occidentali contro il parere di Stalin che avrebbe voluto un unico stato demilitarizzato e non facente parte di alcun schieramento, -Berlino geograficamente non era situata in mezzo al confine tra le due Germanie, ma in mezzo al territorio della Germania Democratica ed unita con una autostrada all'altra Germania, per fare un esempio sarebbe come San Marino fosse territorio francese e da lì la Francia iniziasse provocazioni ed altro contro l'Italia.. chiaro..? -l'Urss si è sempre dichiarata disponibile a firmare un trattato denominato "no first strike" (mai il primo colpo atomico) mentre gli Usa avevano una dottrina militare che, in un ipotetico scenario di guerra convenzionale, avrebbe visto l'uso delle armi atomiche dopo pochi giorni di combattimento; potremmo continuare per ore a raccontarvi appunto di come la storia la scrivono i vincitori, ma le nostre idee di giustizia e solidarietà continuano ad esser giuste e ragionevoli e senza quella rivoluzione dell'ottobre le conquiste sociali del mondo sarebbe di certo arretrate. Finisco, per cercare anche di capire il perchè della fine di quella esperienza citando le parole di un libro di Egor Ligaciov (autorevole membro del Politburo, avversario di Gorbaciov): siamo nell'era Eltzin ed " il pluripartitismo è pura finzione. Al posto del monopolio del Pcus vi è il monopolio dei 'democratici' e , guarda caso, tutti i dirigenti 'democratici', nella stragrande maggioranza, sono ex-comunisti della nomenklatura...". Terrbile ma vero, in questa citazione trovo una imbarazzante analogia ai tempi nostri con persone che, mentre discettavano sulla "mummia di Lenin ", votavano per ridurre le pensioni ai lavoratori, per tagliare loro il welfare ed il TFR, nonchè votavano per il finanziamento della guerra in Afghanistan, salvo poi fare cortei contro queste stesse decisioni. La consonanza continua oggi quando, sempre in nome di una falce martello che poco fa avevano ripudiato per l'improbabile Arcobaleno, sono già pronti a fare accordi col Pd per qualche scranno alle elezioni regionali.
7 commenti:
Mi spiace ma non condivido la linea di Rizzo. Non mi sembra corretto fare propaganda contro il proprio partito proprio sotto elezioni.
E poi lui ha appoggiato il primo e il secondo governo Prodi fino alla fine al pari di Diliberto, quindi di che si lamenta adesso?
Ciao Matteo. Il mio non vuole essere un sostegno alla linea di Rizzo, solamente mi ritrovo in questo suo intervento ruiguardo ai festeggiamenti per il ventennale della caduta del Muro di Berlino. Credo però che l'epurazione di Rizzo dal PdCI sia stata una scelta sbagliata. Non condivido nemmeno la scelta di Rizzo di formare un nuovo movimento, io sono fermamente convinto della necessità di unire in un grande partito tutti i movimenti che si riconosconop nell'ANTICAPITALISMO, l'ANTIMPERIALISMO e la volontà di costruire una vera SOCIETA' SOCIALISTA, pluralista ma fermamente impegnata al raggiungimento di questi obiettivi. I tempi mi sembrano maturi, la crisi in atto segna la scvonfitta del capitalismo, che si rialzerà ma non riuscirà più a dominare il pianeta come prima, la presa di coscenza di sempre più larghi strati di popolazione glie lo impedirà.
Hasta la victoria siempre!
Non gli resta che andare a Cuba,se ha coraggio!
Nando
Al di là delle considerazioni politiche sulla situazione italiana che meritano, anzi implorano, sempre nuovi approfondimenti, e in cui mi trovo assolutamente d'accordo nell'auspicare una futura unificazione del movimento, credo che Rizzo centri il problema.
O meglio, centra la verità, una verità assolutamente evidente in un ottica di analisi storica, ma certamente sporcata dal filtro mediatico. Niente di che stupirsi, per carità. Nel nostro sistema ipermediatico, nel totale eccesso di informazione la storia si perde: nella frammentazione, nella distillazione, negli "atti creativi" di chi i mezzi li detiene. E la storia si riduce al solito gioco dei buoni e dei cattivi in cui guardacaso "il buono" è questo occidente che avvelena la terra, gli spiriti e i cervelli. E pensare che la premessa era la sconfitta del nazismo, in cui l'URSS fu fondamentale, un punto di partenza assolutamente positivo.
Beh, l'artificiosa divisione della Germania fu solo l'ennesima dimostrazione di ottusità, e il "caricamento" mediatico della caduta del muro solo un gonfiare un processo storico che stava comunque compiendosi (diversi carteggi già firmati da entrambe la parti) ponendo fine ad un dualismo che aveva comunque un ruolo: rendere più difficile la supremazia di uno solo, come avviene ora. Un evento al quale sono poi susseguiti un colpo di stato (inutile che ora non ne parlino più, ma la salita di Eltsin fu una grottesca ed inequivocabile manovra), la disfatta di una paese in mano alla mafia passato da balletti e matematica al racket della prostituzione e compagnia. Un paese in cui tante brave persone con un alto titolo di studio si sono trovate a fare la fame.
E l'occidente che ci guadagna (le persone, la gente, non i potenti che ci guadagnano sempre)? A quanto mi risulta, gli ultimi vent'anni sono stati anni di guerre e di imperialismo.
La storia è un percorso dialettico tra componenti e variabili dipendenti, nel bene, e soprattutto nel male.
Nando, anonimo conosciuto, il tuo intervento lo lascio, sta a dimostrare il vuoto che permea le menti di chi non ha mezzi intellettivi sufficienti per sapersi difendere dall'aggressione mediatica del capitalismo aggressivo e criminale.
Di ben altro spessore l'intervento che segue il tuo, vedi se riesci ad apprendere qualcosa.
Auguri
PS. Non so se ti farà bene saperlo ma io a Cuba ci vivo buona parte dell'anno, e non ho bisogno di gran coraggio.... Se non altro serve ad evitare il richio di finire come te....
Marghi, mi trovo totalmente in sintonia con quanto da te scritto, sulla questione della caduta del Muro e della dissoluzione dell'URSS in tempi non sospetti ho sostenuto che fu un colpo di stato messo in atto dalle intelligence di USA ed URSS, venni tacciato di follia. Poi si è visto come sono andate le cose ed anche il meno attrezzato intellettualmente ha potuto vedere chi si è impossessato delle ricchezze dell'URSS: il capitalismo occidentale e gli ex dirigenti del KGB e dei poteri nascosti, sovietici e non solo. Purtroppo questo evento ha visto la curva di benessere delle popolazioni dell'intero pianeta invertire la tendenza progressiva per imboccare la strada della recessione e la perdita dei diritti conquistati a duro prezzo. Quindi niente da festeggiare, piuttosto l'anniversario della caduta del Muro dovrebbe servire a far riflettere sulle vere cause che stanno portando il mondo verso la catastrofe.
'a Nandoo, se riesci a mettere insieme una frase decente magari te la pubblico, al contrario se continui a scrivere fesserie odiose ti conviene non perdere tempo inutilmente. Provaci.
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