Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

16.3.09

Non si dice ma anche El Salvador svolta a sinistra


Nel più totale silenzio della "stampa democratica" nostrana, nel piccolo ma importante El Salvador il Frente Farabundo Martì de Liberaciòn Nacional ha vinto le elezioni dopo 20 anni di incontrastato dominio della destra più reazionaria che rappresentava la potente oligarchia locale sostenuta dagli Stati Uniti. Il vento del cambiamento dal sudamerica si sta spostando sempre più a nord e l'imperialismo USA si trova a dover fare i conti con continue sconfitte dei suoi alleati storici. Malgrdo una furente campagna denigratoria, il partito degli ex guerriglieri candidando Muricio Funes, un ex giornalista della CNN, è riuscito a conquistare la guida del paese che fu oggetto di una devastante guerra civile negli anno 70 e 80. Per contrastare la ribellione dei lavoratori e dei contadini alle condizioni di miseria in cui si trovavano, i latifondisti e le oligarchie legate all'imperialismo di Washington non esitarono a dar vita ad una sanguinosa guerra civile. D'Abuisson, il fondatore di ARENA la formazione nazionalista che fino ad oggi ha governato il paese centroamericano, fu colui che diede vita agli squadroni della morte che, con il sostegno della "grande democrazia Usa", furono protagonisti di atrocità indescrivibili. Fra le vittime illustri anche l’Arcivescovo del Salvador, Monsignor Arnulfo Romero, assassinato sull’altare della sua chiesa il 24 marzo del 1980 e divenuto simbolo delle vittime della repressione. Ovviamente la Chiesa ha sempre scelto di stare dalla parte dei potenti, altrimenti crimini così orrendi non sarebbero potuti succedere. In Salvador è ancora in vigore l'amnistia che nel 1993 ha evitato il carcere a militari e paramilitari accusati di violazioni dei diritti umani, omicidi e torture commessi durante il conflitto. Il neo Presidente oltre che dover affrontare grossissimi problemi economici caratterizzati da profonde diseguaglianze sociali, dovrà pure trovare il modo per far sì che i criminali impuniti vengano giudicati e condannati per i loro crimini. Ma non sarà facile, come dice sempre Frei Betto, il teologo della Liberazione che fu ministro del Presidente brasiliano Lula Da Silva, conquistare il Governo non vuol dire conquistare il potere. Le potenti oligarchie locali ed il potente vicino non staranno sicuramente a guardare con le mani in mano. Bisogna però tener conto che anche l'America Latina non è più la stessa, i tentavi messi in atto in Bolivia, in Ecuador ed in Venezuela per abbattere i legittimi governi progressisti, in questi anni sono andanti incontro a cocenti sconfitte. E proprio l'integrazione del continente latinoamericano potrebbe rivelarsi l'arma vincente contro lo strapotere dell'imperialismo che sembra avviato verso un irreversibile declino. Quale sarà il prezzo da pagare per uscire dalla secolare dipendenza dagli interessi dei potenti ed avviare politiche di giustizia ed uguaglianza, rimane tutto da vedere. Ma sembra proprio che il vento della nuova e definitva indipendenza che soffia in Ameria Latina sia ormai inarrestabile.
Intanto il neo Presidente ha così commentato dopo i risultati definitivi che hanno sancito la sua vittoria: "Questo è il giorno più felice della mia vita. Sarò il presidente di tutti. Adesso deve esserci lo stesso sentimento di speranza e di riconciliazione che rese possibile gli accordi di pace. Oggi abbiamo firmato un nuovo accordo di pace, di riconciliazione del paese con se stesso. Per questo motivo invitiamo le diverse forze sociali e politiche a costruire insieme il futuro. Non ho dubbi: in questo giorno ha trionfato la cittadinanza che ha creduto nella speranza e che ha sconfitto la paura". Funes ha poi ricordato il sacrificio di Monsignor Romero. "Lui aveva una preferenza per i poveri e stava seguendo una strada giusta. Ecco cosa farò io".
Buon lavoro Presidente.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Elio,
io godo!scusa certe persone possono pensare che sia una brutta parola,allora ti diro che sono felice,sono felice per il Salvador,sono felice per questo grande popolo sud americano,io ho letto la notizia due girni fa su un blog sperdutto,
praticamente nessuno ne ha dato la notizia,e una vergogna.
Elio io da come mi esprimo sembra sempre che voglia vendicarmi di qul'cosa,la vendetta e una bruta cosa,pero ti dico la verita l'America latina mi sta ritornando
qella pace e serenita che avevo prima.
Voglio gridarlo qui a pieni polmoni
se mi permetti,non sono pui Croato
sono un sud americano.
Amicalmente.
Un tipo serio

Eliolibre ha detto...

Caro amico mio, che la Croazia ti stia stretta è cosa ovvia, chi ha avuto la fortuna di aver vissuto un'esprienza tanto bella come quella della Federazione Jugoslava non può sentirsi a suo agio in un paese smembrato dal nazionalismo più becero e reazionario. Gli eventi in corso in America Latina non possono che appassionare le persone che portano dentro di se il germe della pace, della giustizia e dell'integrazione tra i popoli. Io che come te sono affascinato dala vitalità e dall'amore che caratterizza i popoli latinoamericani, non posso che augurarmi che presto quel vento di libertà torni a soffiare anche nella nostra vecchia Europa, unita solo da interessi economici, unione fatta solo a vantaggio di ricchi e banchieri, unione fatta con il portafogli ma SENZA IL CUORE! Che è quello che manca alla nostra società in declino. Senza un rapido cambiamento il futuro sarà sempre più triste. Anche per questo ho scelto Cuba come mia patria adottiva, lì si respira ancora quell'amore che quì non esiste più e che è causa della nostra rabbia, la tua e la mia.
Amicalmente ti abbraccio.

alessandro perrone ha detto...

Avete ragione la vittoria del Frente in Salvador è una grande notizia, mi associo a voi nella felicità e nella solidarietà ad un popolo che si merita tutto il sostegno internazionalista possibile.

Che il vento benefico dell'America Latina pervada le città e le case della nostra vecchia Europa.

Hasta la victoria siempre!

Eliolibre ha detto...

Alessandro, credo proprio che l'Europa intenda continuare a fare orecchie da mercante ma molto prima di quanto si pensi dovrà fare i conti con la nuova realtà internazionale. Non si può pensare di continuare a vivere su posizioni di rendita che i popli sfruttati non sono più disposti a concedere. E come si sta dimostrando, voler risolvere la questione con le guerre anzichè risolvere il problemo lo aggrava. Volenti o nolenti saremo costretti a reaccogliere ciò che coltiviamo e se non si adottano politiche sociali capaci di eliminare le ingiustizie, ciò che aspetta la ricca Europa sarà la barbarie. E nessuno si illuda di creare una società che elimini le ingiustizie all'interno del sistema capitalista. Capitalismo e giustizia sono inconciliabili perchè è un sitema fondato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e sulla concentrazione della ricchezza. NON RIMANE CHE IL SOCIALISMO! Unica strada possibile per l'umanità.

Carlo Alberto ha detto...

Ciao Elio, sono daccordo con te che la soluzione sarebbe il socialismo,però ogni volta che ci sono le elezioni amm.ve nel nostro paese, le sinistre anzichè coalizzarsi e fare fronte unico contro il capitalsmo, non trovano niente di meglio da fare che dividersi in tanti partitini per abizione di poltrona e intanto il Cavaliere avanza inesorabilmente,vallo a far capire agli Italiani.
Saludos A Cuba
Carlo Alberto

Eliolibre ha detto...

Certo Carlo Albrto, vai a farlo capire agli italiani. La situazione è talmente torbida e confusa che pensare di poter fare proposte semplici e chiare è diventato impossibile. Però io credo fermamente che se qualcuno inizia a parlare seriamente e con chiarezza delle cause del profondo malessere di cui soffre la nostra società, lentamente ma inesorabilmente la massa di persone che si renderà conto della follia in cui si è cacciato il mondo cosidetto democratico, crescerà in maniera esponenziale fino a diventare maggioritaria. Il guaio è che coloro che sono preposti a questo, i dirigenti dei troppi partiti di sinistra, hanno ben altri obiettivi. Però devo dire che in questi ultimi mesi le parole anticapitalismo, comunismo e socialismo stanno tornando a far parte del linguaggio della sinistra. Forse quello che serve è un personaggio carismatico, purtroppo noi non abbiamo un Chàvez, un Evo Morale o un Rafael Correa, ma in mancanza di questo noi rimbocchiamoci le mani e continuiamo a lottare contro le menzogne che i potenti continuano a diffondere per sottometterci ai loro interessi poco nobili.
Hast la victoria siempre!

Anonimo ha detto...

In Salvador, come nel restio dell'america latina, ha vinto la sinistra solamente perchè gli americani hanno abbandonato gi interessi verso quell'area perchè impegnati su molti fronti. Quando si concluderanno le guerre in Irak e in Afganistan tutto tornerà come prima. I sudamericani vogliono diventare come gli americani non come Cuba.

Eliolibre ha detto...

Sbaglio o sei lo stesso anonimo che ha lsciato il commento su Viva Cuba? Se non sei la stessa persona fai comunque le stesse analisi molto superficiali.
Che la sinistra vinca in Sudamerica è inconfutabile, ma le cause sono un tantino più complesse di come le descrivi tu. Gli Usa, non chiamarli americani perchè sono americani anche i paesi del Centro e Sud America, continuano a sostenere i movimenti fascistodi e le oligarchie e continuano a complottare per abbattere i legittimi governanti. Vedi i recenti eventi in Bolivia Equador e Venezuela, i più eclatanti. Solamente che la situazione è ben diversa dai tempi di Pinochet e delle altre feroci dittature sudamericane. I popoli latini hanno cominciato a prendere coscenza ed a rendersi conto che le politiche neoliberiste li hanno espropriati di ogni avere. Altro che desiderio di diventare come gli USA, chiedono indipendenza, autonomia, rispetto e dignità. Ora anche El Salvador e perfino il Costa Rica, ultima roccaforte del neoliberismo sfrenato, rifiutano la sottomissione alle politiche suggerite dagli Usa e dicono di volersi liberamente rapportare con tutti gli altri Paesi del Continente, Cuba compresa, anzi, Cuba sopratutto.
Non me ne volere, ma sforzati di capire la realtà di quei paesi e cerca di uscire dalla dipendenza al condizionamento mediatico messo in atto da chi ha interesse a sottomettere l'intero pianeta ai propri interessi.