Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

27.5.08

Basta alternanza, Berlusconi for ever


Dopo avere assistito ad una campagna elettorale scellerata che ha portato la sinistra prima a dividersi e poi ad incassare una sonora sconfitta, pensavo che avesse inizio un serio dibattito per mettere in campo strategie utili per limitare i danni che inevitabilmente la destra al potere arrecherà al nostro Paese. Pensavo ad accese discussioni ed a confronti tra proposte concrete per reagire alla disfatta, che si cercassero nuove vie da percorrere che facilitassero il ritorno della sinistra ad essere protagonista sullo scenario politico nazionale ed internazionale, un protagonismo che cercasse di coinvolgere nuovamente ampi strati di popolazione per un'opposizione dura contro questa destra ed il suo ridicolo governo. Che si cercasse di trovare il modo per rendere a questo governo una vita più breve possibile. Come si fece dopo la prima vittoria di Berlusconi, che infatti ebbe vita breve. Speravo in una qualche trovata simile alla famosa "cena" alla casa romana di Bossi, operazione che D'Alema seppe condurre con maestria e che ebbe come risultato la fine del primo governo Berlusconi.


Niente di tutto questo! Mentre la sinistra "radicale" tace e piange la perdita delle poltrone parlamentari, e non trova altro di meglio che preoccuparsi delle sorti di Annamaria Franzoni, la sinistra riformista continua imperterrita sulla strada che l'ha condotta ad una sconfitta di dimensioni storiche. Vogliono dimostrare ad ogni costo la validità della loro strategia con un atteggiamento tanto buonista da non voler disturbare il manovratore, anzi, massima collaborazione, per il bene del Paese. Che sostenere la destra fosse un bene non l'avevo ancora capito, ma visto quanto successo negli ultimi decenni, la cosa poteva essere prevedibile. Ormai possiamo aspettarci di tutto.


Però alcuni giorni fa ho ascoltato parole che non mi sarei mai aspettato di ascoltare. Le ha pronunciate il leader del Partito Democratico, quello che ha avuto il coraggio di affrontare il nemico da solo, perchè bisognava farla finita con la sinistra dei no, con i no non si governa il Paese, bisogna essere comprensivi, capire le ansie di chi in questi anni ha guadagnato l'inverosimile sulle pelle dei lavoratori e che non può vivere nell'angosciosa attesa che qualche disturbatore bolscevico si possa opporre alle loro strategie di conquista del "mercato". Da bravo leader buonista, pacato e sereno, il buon Uolter è riuscito a superarsi. Dopo avere elencato quanto sia vantaggioso per il Paese questo nuovo clima di collaborazione tra maggioranza fascista e minoranza imbecille, il nostro ha detto quello che nessuno si aspettava, nemmeno l'amico Berlusconi. Secondo Veltroni si è sottovalutato il fatto che in Italia da quando e sceso in campo il Cavaliere lo scontro tra le due fazioni che non si sono riconusciute reciprocamente ha fatto si che chi ha governato alle elezioni precedenti sia sempre stato sconfitto ed anche questa anomalia non ha sicuramente fatto bene al Paese, e grazie alle scelte del PD questo no succederà più........ Ascoltando una frase simile sono sobbalzato sulla sedia e mi sono allertato in attesa che Uolter si correggesse. Macchè!!!! il nostro ha continuato imperterrito il suo ragionamento accompagnato dal suo immancabile sorriso tranquillizzante. Nessuna correzione! Veltroni VUOLE CHE ALLA FINE DEL MANDATO BERLUSCONI VENGA RICONFERMATO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! PER IL BENE DEL PAESE....


Ho pensato, ingenuamente, che questa affermazione avrebbe sollevato un putiferio, giornali di sinistra scatenati contro l'ultima fesseria veltroniana, e giornali di destra euforici e pieni di commenti ironici. Ma niente! la nuova idea di Uolter è passata praticamente inosservata, come se fosse logica, come se fosse ormai dato per scontato che non potrà che essere così.

Ho finito il pezzo..... non so più che dire.... sicuramente aumenterò i tempi della mia permanenza all'estero....

14.5.08

CACCIA ALLA VOLPE




Ieri a Roma ho visto i primi effetti del nuovo sindaco che ha recentemente reso omaggio ai partigiani (qualcuno dice che a lui i partigiani morti sono sempre piaciuti), polizia a sirene spiegate e facce colorate correre a nascondersi nel Tevere con in spalla i loro sacchi di mercanzia da vendere sui marciapiedi.... Mi sono vergognato di appartenere a questo popolo di razzisti e non posso non pensare ai milioni di emigranti italiani che il secolo scorso hanno lasciato il nostro Paese in cerca di fortuna. Ma siamo un popolo con la memoria troppo corta per capire gli eventi, non a caso affidiamo il futuro dell'Italia ai fascisti.

2.5.08

A MEMORIA VIVA (Grecia 1947-anni 50)


A MEMORIA VIVA
(la memoria corta è un’arma micidiale in mano all’Impero)

GRECIA 1947-PRIMI ANNI 50. LA CULLA DELLA DEMOCRAZIA DIVENTA STATO CLIENTE

L’Esercito Popolare di Liberazione, ELAS, venne fondato nel 1942 dal Partito Comunista Greco per dare inizio alla lotta di liberazione dall’occupante tedesco che aveva messo in fuga i britannici nel 1941. L’ELAS ed il suo braccio politico EAM, rappresentavano tutti gli orientamenti politici di sinistra e tra i suoi numerosi iscritti, arrivò a contarne tra uno e due milioni su una popolazione di sette milioni, vi erano pure molti sacerdoti e persino qualche vescovo. All’inizio del conflitto Churchill aveva definito l’ELAS “una valorosa formazione di guerriglieri” ed i sostenitori dell’ELAS accolsero gli inglesi che tornarono nella Grecia ormai liberata dalla lotta partigiana, con cartelli tipo “Diamo il benvenuto al coraggioso Esercito britannico”. Gli eroici partigiani greci nell’entusiasmo della vittoria non si resero conto con chi avevano a che fare, i militari britannici non persero tempo ad instaurare un governo composto da monarchici, collaborazionisti e conservatori di ogni tipo. Il nuovo esercito e la polizia greca vennero messi sotto il controllo di questi elementi e dopo poco tempo i membri dell’ELAS\EAM finirono morti o imprigionati. Le intenzioni dei partigiani di modificare l’arrugginito stile di vita della vecchia guardia greca, di creare comunità governate dagli stessi abitanti, di istruire gli analfabeti e di creare battaglioni di donne e casalinghe che uscivano per la prima volta dal controllo dei loro mariti, ebbe vita breve, Winston Churchill pensò immediatamente che quello non doveva essere l’ordine sociale adatto ad una nazione considerata il proprio giardino di casa e, con l’aiuto dell’attenta regia USA, mise in atto una spietata caccia a quelli che aveva poco prima definito “valorosi guerriglieri”. Gli scontri tra l’esercito britannico ed i partigiani colsero di sorpresa la sinistra di tutta Europa, ancora impegnata nella lotta di liberazione dal nazi-fascismo. Le forze britanniche si allearono a quelli che avevano combattuto contro l’ELAS durante la guerra, gli stessi che erano stati collaboratori o combattenti con i fascisti ed i tedeschi. All’inizio del 1945 l’ELAS fu costretta a firmare un armistizio che in pratica fu una resa alla poderosa armata britannica sostenuta dall’Aviazione e dalla Marina degli Stati Uniti. Anche in questo caso l’Unione Sovietica non intervenne a sostenere i partigiani greci perché impegnata in una difficile impresa di ricostruzione dopo una guerra che aveva stremato l’intera popolazione sovietica. Loro la guerra al nazismo l’avevano fatta veramente lasciando sul campo milioni morti, non si erano limitati alla propaganda ed a liberazioni già avvenute con il sangue dei partigiani, come avevano invece fatto i difensori della “democrazia”....
Quelle che seguì fu una lunga serie di governi andati al potere sotto la regia britannica ed americana, tutti governi corrotti che continuarono a terrorizzare gli esponenti della sinistra fino a torturarli nei campi di prigionia situati sulle isole, intanto le miserie del popolo greco continuavano ad attendere soluzioni.
Alla fine del 1946 quelli che erano rimasti dei guerriglieri di sinistra, si rifugiarono sulle colline per rilanciare una nuova fase della guerra civile. Erano ormai in gioco la loro sopravvivenza e gli ideali per i quali avevano combattuto e che la collaudata strategia doppiogiochista degli americani e degli inglesi avevano resi vani.
In seguito gli inglesi si ritrovarono in grosse difficoltà a sostenere le spese per mantenere il controllo sulla Grecia a causa degli sforzi che stavano sostenendo per la ricostruzione del dopoguerra. Informarono gli alleati americani della situazione e fu così che inevitabilmente il compito di difendere “la democrazia” greca passò in mani Usa. Chiamarono l’incaricato di affari greco a Washington e lo informarono che il suo governo doveva chiedere l’aiuto degli Stati Uniti, così nessuno avrebbe potuto accusare il governo americano di intervento in una nazione straniera. Venne anche chiesto all’incaricato greco che il suo governo avrebbe dovuto rimuovere tutti quei dirigenti che per qualsiasi ragione si fossero opposti al raggiungimento degli obiettivi prefissati. I governanti di Washington sapevano benissimo che il loro governo-cliente era talmente avido di denaro ed irrispettoso dei diritti umani che non avrebbe opposto alcuna resistenza. Fu per questo che il governo greco venne definito “democratico” mentre gli oppositori che lottavano per la dignità della loro patria furono considerati come sempre dei “terroristi”. Le alchimie politiche dei governanti americani avevano prodotto un nuovo miracolo “democratico”. Dall’altra parte l’Unione Sovietica si disinteressò totalmente delle sorti dei “compagni” greci, convinti che la loro rivolta non avrebbe mai potuto avere successo, o forse più verosimilmente era la conseguenza degli accordi del dopoguerra tra sovietici ed Alleati.
Le forze armate greche stavano in piedi solo grazie all’aiuto americano che li rifornivano di tutto, comprese le uniformi ed i viveri. Cacciabombardieri, squadroni da trasporto, piste di atterraggio, bombe al napalm, fucili anticarro, unità navali, ferrovie, strade, ponti, materiali di equipaggiamento furono i risultati di un investimento che superò il miliardo di dollari, una cifra da capogiro per l’epoca. Venne inoltre creata una “riserva segreta dell’esercito” formata in gran parte dagli ex membri della sicurezza nazista e tutte le decisioni sui piani di battaglia furono prese dai militari americani che non accettarono nessuna indecisione od obiezione. Intere popolazioni furono sradicate dai loro territori d’origine per eliminare fonti di reclutamento ai guerriglieri e minare le loro basi operative, la stessa tattica che sarebbe stata utilizzata anche in Vietnam.
La resistenza dei combattenti greci durò per tre anni durante i quali vennero sottoposti a terribili sofferenze con perdite che ammontavano a parecchie decine di migliaia di unità e nell’ottobre del 1949, di fronte all’impossibilità di ottenere risultati contro una forza tanto poderosa, annunciarono il cessate il fuoco. Era la fine della guerra civile, gli Stati Uniti avevano conquistato il dominio sulla Grecia. Negli anni successivi si susseguirono un’infinità di governi, tutti formati da personaggi scelti dagli Stati Uniti. Nel 1947 venne deciso un ulteriore giro di vite ai danni dei dissidenti, il risultato fu l’arresto di 4.000 persone in una sola settimana. Un membro dell’EAM fu condannato a 18 mesi di reclusione semplicemente per aver definito il capo dei rappresentanti americani un “ufficiale di un paese straniero”! All’inizio degli anni 50 la Grecia era totalmente sotto controllo americano al punto da inviare un contingente militare in Corea. Quando, nel 1964, andò al potere un governo che pretendeva di essere realmente sovrano, gli Stati Uniti e le falangi greche estirparono rapidamente quest’eresia. Questa sarà un’altra storia da raccontare per dimostrare i reali intenti di coloro che vorrebbero farsi passare come i paladini della democrazia, ma dubito che tutto questo possa interessare i dirigenti della nostra sinistra che ben conoscono questi fatti anche perché a suo tempo li denunciarono. Ma ora i piani di questi vili personaggi, salvo rarissime eccezioni, prevedono che quella americana sia la più grande democrazia del mondo.... Fino a quando coloro che aspirano ad un mondo libero e giusto saranno disposti a tollerare questo oltraggio?

Riferimenti: Il libro nero degli Stati Uniti di W. Blum - Fazi Editore