
Dopo avere assistito ad una campagna elettorale scellerata che ha portato la sinistra prima a dividersi e poi ad incassare una sonora sconfitta, pensavo che avesse inizio un serio dibattito per mettere in campo strategie utili per limitare i danni che inevitabilmente la destra al potere arrecherà al nostro Paese. Pensavo ad accese discussioni ed a confronti tra proposte concrete per reagire alla disfatta, che si cercassero nuove vie da percorrere che facilitassero il ritorno della sinistra ad essere protagonista sullo scenario politico nazionale ed internazionale, un protagonismo che cercasse di coinvolgere nuovamente ampi strati di popolazione per un'opposizione dura contro questa destra ed il suo ridicolo governo. Che si cercasse di trovare il modo per rendere a questo governo una vita più breve possibile. Come si fece dopo la prima vittoria di Berlusconi, che infatti ebbe vita breve. Speravo in una qualche trovata simile alla famosa "cena" alla casa romana di Bossi, operazione che D'Alema seppe condurre con maestria e che ebbe come risultato la fine del primo governo Berlusconi.
Niente di tutto questo! Mentre la sinistra "radicale" tace e piange la perdita delle poltrone parlamentari, e non trova altro di meglio che preoccuparsi delle sorti di Annamaria Franzoni, la sinistra riformista continua imperterrita sulla strada che l'ha condotta ad una sconfitta di dimensioni storiche. Vogliono dimostrare ad ogni costo la validità della loro strategia con un atteggiamento tanto buonista da non voler disturbare il manovratore, anzi, massima collaborazione, per il bene del Paese. Che sostenere la destra fosse un bene non l'avevo ancora capito, ma visto quanto successo negli ultimi decenni, la cosa poteva essere prevedibile. Ormai possiamo aspettarci di tutto.
Però alcuni giorni fa ho ascoltato parole che non mi sarei mai aspettato di ascoltare. Le ha pronunciate il leader del Partito Democratico, quello che ha avuto il coraggio di affrontare il nemico da solo, perchè bisognava farla finita con la sinistra dei no, con i no non si governa il Paese, bisogna essere comprensivi, capire le ansie di chi in questi anni ha guadagnato l'inverosimile sulle pelle dei lavoratori e che non può vivere nell'angosciosa attesa che qualche disturbatore bolscevico si possa opporre alle loro strategie di conquista del "mercato". Da bravo leader buonista, pacato e sereno, il buon Uolter è riuscito a superarsi. Dopo avere elencato quanto sia vantaggioso per il Paese questo nuovo clima di collaborazione tra maggioranza fascista e minoranza imbecille, il nostro ha detto quello che nessuno si aspettava, nemmeno l'amico Berlusconi. Secondo Veltroni si è sottovalutato il fatto che in Italia da quando e sceso in campo il Cavaliere lo scontro tra le due fazioni che non si sono riconusciute reciprocamente ha fatto si che chi ha governato alle elezioni precedenti sia sempre stato sconfitto ed anche questa anomalia non ha sicuramente fatto bene al Paese, e grazie alle scelte del PD questo no succederà più........ Ascoltando una frase simile sono sobbalzato sulla sedia e mi sono allertato in attesa che Uolter si correggesse. Macchè!!!! il nostro ha continuato imperterrito il suo ragionamento accompagnato dal suo immancabile sorriso tranquillizzante. Nessuna correzione! Veltroni VUOLE CHE ALLA FINE DEL MANDATO BERLUSCONI VENGA RICONFERMATO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! PER IL BENE DEL PAESE....
Ho pensato, ingenuamente, che questa affermazione avrebbe sollevato un putiferio, giornali di sinistra scatenati contro l'ultima fesseria veltroniana, e giornali di destra euforici e pieni di commenti ironici. Ma niente! la nuova idea di Uolter è passata praticamente inosservata, come se fosse logica, come se fosse ormai dato per scontato che non potrà che essere così.
Ho finito il pezzo..... non so più che dire.... sicuramente aumenterò i tempi della mia permanenza all'estero....