
Grande Hugo Chavez! Le agenzie di ieri hanno dato la notizia secondo la quale il Presidente venezuelano ha deciso che la statua del conquistatore non debba più tornare a troneggiare sul Parco del Calvario di Caracas in quanto il nostro eroe in realtà fu colui che diede inizio al più grande genocidio della storia. A me la venerazione di Cristobal Colòn i tutta l'America Latina ha sempre suonato male. Finalmente si cominciano a chiamre le cose con il loro vero nome. Scambiare un genocida come fosse un eroe è veramente isopportabile!
Chàvez ha anche suggerito come potrebbe essere sostituita in chiave bolivariana, ossia con una scultura che rappresenti "un indio oppure una india, che ci indichino la strada verso la liberazione dei popoli, la strada verso il socialismo". Non poso che applaudire al coraggio del Presidente bolivariano.
Quì sotto riporto la notizia come è apparsa su un giornale tutt'altro che rivoluzionario, il Secolo XIX di Genova. Singolari i commenti di coloro che sono contrari a questa decisione. Da meditatre sulle loro tesi, serve a capire come l'imperialismo sia radicato nel pensiero di molti "intellettuali".
Chavez abbatte la statua di Cristoforo Colombo28 marzo 2009
Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha elogiato pubblicamente la decisione di rimuovere una statua di Cristoforo Colombo da uno dei più celebri parchi di Caracas esprimendo la sua condanna per il navigatore genovese, che ritiene responsabile dell’«invasione» e del «genocidio» compiuti dagli europei in America latina. «Cosa ci sta a fare lì quella statua? Cristoforo Colombo è stato il capo di un’invasione che ha prodotto il genocidio più grande della storia!» ha detto Chavez, commentando la rimozione della statua dal parco del Calvario, dove si trovava dal 1893, per decisione di Fundapatrimono, organismo municipale che gestisce il patrimonio culturale ed architettonico di Caracas.
Nell’ambito del Piano Caracas Socialista, la Fundapatrimonio ha infatti disposto il restauro di tutte le statue ottocentesche del parco, tranne per quella di Colombo, che è stata rimossa ma non tornerà sul suo piedistallo. «Non possiamo andare avanti con il culto di Colombo: per noi è una vergogna quello che ha fatto alla nostra America», ha detto alla stampa Mercedes Otero, presidente dell’ente. Chavez non solo ha approvato la rimozione della statua ma ha anche suggerito come potrebbe essere sostituita in chiave bolivariana, ossia con una scultura che rappresenti «un indio oppure una india, che ci indichino la strada verso la liberazione dei popoli, la strada verso il socialismo».
Non è la prima volta che il presidente venezuelano si scaglia contro Colombo: nell’ottobre del 2003, in occasione del primo «incontro di resistenza e solidarietà delle popolazioni indigene», accusò gli «storici occidentali» di aver falsificato la storia per coprire i crimi della conquista europea dell’America del Sud «che sono stati peggiori di quelli di Hitler». «A che Tribunale internazionale dovremmo portare quegli assassini di bambini, di bambine, che squartavano e friggevano le teste degli indios?», disse allora Chavez, prima di esclamare «viva Toro Seduto, viva Tupac Amaru!» alludendo a due mitici leader di rivolte indigene nel nord e il sud del continente americano.
A Caracas, però, non tutti la pensano come lui: Hannia Gomez, direttrice della Fondazione per la Memoria Urbana, sostiene che la rimozione della statua di Colombo è ingiustificata, giacchè la scultura fa parte del patrimonio artistico ufficiale della capitale, stilato dall’Istituto Nazionale del Patrimonio.
Da parte sua, lo storico Elias Pino Iturrrieta, intervistato dal giornale `El Universal´, ha sottolineato che «non si può rimuovere la storia», e anche se è stabilito che la conquista «è stata una imposizione cruenta, da quel processo storico veniamo tutti noi americani: perfino i parametri morali che usiamo per condannarlo ci vengono dall’Occidente».
D’altra parte non è la prima volta che un monumento a Colombo fa le spese del revanchismo venezuelano. Il 12 ottobre del 2004 venne abbattuta a furor di popolo la statua che sovrastava la Passeggiata Colombo di Caracas. Di seguito le immagini odierne e del passato.
Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha elogiato pubblicamente la decisione di rimuovere una statua di Cristoforo Colombo da uno dei più celebri parchi di Caracas esprimendo la sua condanna per il navigatore genovese, che ritiene responsabile dell’«invasione» e del «genocidio» compiuti dagli europei in America latina. «Cosa ci sta a fare lì quella statua? Cristoforo Colombo è stato il capo di un’invasione che ha prodotto il genocidio più grande della storia!» ha detto Chavez, commentando la rimozione della statua dal parco del Calvario, dove si trovava dal 1893, per decisione di Fundapatrimono, organismo municipale che gestisce il patrimonio culturale ed architettonico di Caracas.
Nell’ambito del Piano Caracas Socialista, la Fundapatrimonio ha infatti disposto il restauro di tutte le statue ottocentesche del parco, tranne per quella di Colombo, che è stata rimossa ma non tornerà sul suo piedistallo. «Non possiamo andare avanti con il culto di Colombo: per noi è una vergogna quello che ha fatto alla nostra America», ha detto alla stampa Mercedes Otero, presidente dell’ente. Chavez non solo ha approvato la rimozione della statua ma ha anche suggerito come potrebbe essere sostituita in chiave bolivariana, ossia con una scultura che rappresenti «un indio oppure una india, che ci indichino la strada verso la liberazione dei popoli, la strada verso il socialismo».
Non è la prima volta che il presidente venezuelano si scaglia contro Colombo: nell’ottobre del 2003, in occasione del primo «incontro di resistenza e solidarietà delle popolazioni indigene», accusò gli «storici occidentali» di aver falsificato la storia per coprire i crimi della conquista europea dell’America del Sud «che sono stati peggiori di quelli di Hitler». «A che Tribunale internazionale dovremmo portare quegli assassini di bambini, di bambine, che squartavano e friggevano le teste degli indios?», disse allora Chavez, prima di esclamare «viva Toro Seduto, viva Tupac Amaru!» alludendo a due mitici leader di rivolte indigene nel nord e il sud del continente americano.
A Caracas, però, non tutti la pensano come lui: Hannia Gomez, direttrice della Fondazione per la Memoria Urbana, sostiene che la rimozione della statua di Colombo è ingiustificata, giacchè la scultura fa parte del patrimonio artistico ufficiale della capitale, stilato dall’Istituto Nazionale del Patrimonio.
Da parte sua, lo storico Elias Pino Iturrrieta, intervistato dal giornale `El Universal´, ha sottolineato che «non si può rimuovere la storia», e anche se è stabilito che la conquista «è stata una imposizione cruenta, da quel processo storico veniamo tutti noi americani: perfino i parametri morali che usiamo per condannarlo ci vengono dall’Occidente».
D’altra parte non è la prima volta che un monumento a Colombo fa le spese del revanchismo venezuelano. Il 12 ottobre del 2004 venne abbattuta a furor di popolo la statua che sovrastava la Passeggiata Colombo di Caracas. Di seguito le immagini odierne e del passato.