Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

19.7.12

Governo: Non abbiamo i soldi per i servizi pubblici


Fino agli anni 60 non si pagavano praticamente tasse (esisteva l'IGE del 4% che quasi tutti evadevano) e lo Stato aveva "i soldi" per far fronte alle sue prerogative di erogare servizi ai cittadini, com'è possibile che oggi che tassano anche l'aria che respiriamo "non ci sono i soldi"? Semplice, lo Stato ha derogato alle sue funzioni diventando una mafia al servizio dei ricchi! Ha privatizzato tutto (leggi: regalato agli amici i suoi gioielli che garantivano lavoro ben retribuito e gli introiti necessari per il suo funzionamento), ha imposto tasse e balzelli che stanno riducendo sul lastrico le famiglie ed ha tagliato tutti i servizi ai cittadini. Tutto questo ad opera della peggior classe politica della storia, al punto che la famosa Repubblica delle Banane al confronto è un gioiello di società.
Non ci restano alternative: scacciare tutti i politici coinvolti ed i loro protetti, chiedere la restituzione di TUTTO il maltolto ed iniziare la ricostruzione del paese su basi solide, socialiste, dove lo Stato torni a svolgere le sue funzioni. Se non saremo in grado di fare questo con la massima celerità il destino del popolo italiano sarà un triste destino. E l'Italia purtroppo non è la sola a vivere questa situazione disperata, l'intero sistema capitalista sta dimostrando il suo fallimento e cerca disperatamente di sopravvivere mettendo in atto con sempre maggior frequenza i crimini dell'imperialismo che abbiamo sotto gli occhi.
http://www.rainews.rai.it/it/news.php?newsid=167373

13.7.12

MICHEL MARTONE, VICEMINISTRO PRODIGIO

MICHEL MARTONE, VICEMINISTRO PRODIGIO



Stasera su La 7 alla trasmissione In Onda, era presente il viceministro al Lavoro Michel Martone. Martone a guardarlo sembra Gramsci, ad ascoltarlo sembra il suo contrario. Questo rampollo di buona famiglia, suo padre è un noto magistrato, è passato alle cronache per aver bruciato le tappe, si è laureato alla Sapienza, è professore ordinario di Diritto del Lavoro, insegna all'Università di Teramo, alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e alla Luiss di Roma, scrive su Il Riformista, Il Sole 24 Ore ed altre riviste, ha scritto libri sulla new economy e sul lavoro oltre ad innumerevoli altre attività elencate sul suo sito. Ora, a soli 38 anni, fa pure il viceministro.
Ascoltandolo parlare con aggressività ed osservando la sua faccia impassibile, si ha una sensazione di vuoto, di insofferenza verso una persona che da la sensazione di essere il risultato di un esperimento scientifico. Ed uno pensa che il nome Michel non sia dovuto al fatto di essere nato a Nizza ma piuttosto alla conseguenza di essere stato concepito con il preciso scopo di fare carriera, di diventare un leader. A me ricorda molto Bush figlio, nato per fare il Presidente degli Stati Uniti e che per fare contenti chi l'ha generato non poteva che diventare un ubriacone, con le conseguenze che tutto il mondo ha sperimentato.
Martone è aggressivo, parla in maniera convulsa e come va di moda di questi tempi non lascia spazio alla controparte, in questo caso il serafico ex segretario CGIL ed ora parlamentare europeo Sergio Cofferati, dice molte cose ma è difficile capire il senso del suo discorso, mette insieme luoghi comuni e nozionismi aridi e vuoti con l'intento di "far vedere" che la sa lunga. Ma questo "ragazzo prodigio" più lo ascolti più ti lascia perplesso ed invece che tentare di seguire il suo discorso contorto non puoi fare altro che cercare di chiederti perché il giovanotto stia buttando al vento la sua vita. A me la risposta è venuta ricordando una puntata delle Invasioni Barbariche in cui conobbi per la prima volta questo giovane carrierista che con il suo atteggiamento di sapientone stava promuovendo se stesso sostenendo che che l'Italia era un paese praticamente sparito dalla competizione internazionale perché a suo giudizio i giovani italiani ci impiegavano troppo a laurearsi e non erano in grado di competere con la concorrenza straniera. Ospite della trasmissione c'era Drupi, un ex idraulico diventato cantante che ebbe un discreto successo negli anni 70 con brani come Sereno è, Piccola e fragile, Sambariò, ecc. Il serafico ex idraulico, spaparanzato sulla poltrona, gli disse: Ma se a 50 anni starai ancora a correre come quando ne avevi 30, quando te la godi la vita?».
Ecco, a mio parere bruciare le tappe significa bruciare la vita! Poi se uno diventa Ministro, o anche solo vice, oltre la sua rischia di bruciare anche quella degli altri. A questo punto non ci resta che sperare in un governo di bamboccioni....