Fidel Castro: Concetto di Rivoluzione

Revolución
Es sentido del momento histórico;
es cambiar todo lo que debe ser cambiado;
es igualdad y libertad plenas;
es ser tratado y tratar a los demás como seres humanos;
es emanciparnos por nosotros mismos y con nuestros propios esfuerzos;
es desafiar poderosas fuerzas dominantes dentro y fuera del ámbito social y nacional;
es defender valores en los que se cree al precio de cualquier sacrificio;
es modestia, desinterés, altruismo, solidaridad y heroísmo;
es luchar con audacia, inteligencia y realismo;
es no mentir jamás ni violar principios éticos;
es convicción profunda de que no existe fuerza en el mundo capaz de aplastar la fuerza de la verdad y las ideas.
Revolución es unidad, es independencia, es luchar por nuestros sueños de justicia para Cuba y para el mundo, que es la base de nuestro patriotismo, nuestro socialismo y nuestro internacionalismo.

Fidel Castro Ruz (1ro de mayo del 2000)

28.4.06

Gennaro Carotenuto. Le Alchine


Gennaro Carotenuto ha scritto questo illuminato articolo riguardo al tentativo degli Usa di imporre ai popoli dell'America Latina il Trattato di Libero Commercio.

Le Alchine
Alan García, il candidato alla presidenza peruviana, già corrottissimo capo dello stato dall'85 al '90 e molto molto amico di Bettino Craxi, ha attaccato frontalmente Hugo Chávez: "è uno svergognato. Pretende che gli altri paesi latinoamericani non facciano affari con gli Stati Uniti mentre lui gli vende petrolio per 50 miliardi di dollari l'anno". Lo ha fatto in risposta alla decisione di Hugo Chávez di fare uscire il Venezuela dalla Comunità Andina (CAN) per protesta contro gli accordi bilaterali di libero commercio firmati dai singoli stati invece di trattare come blocco da una posizione più forte. Secondo Chávez, le "alchine" rendono oggettivemente inutile la Comunità Andina.
Rispondere a García è come sparare sulla croce rossa. Le "alchine", le piccole ALCA (il trattato di libero commercio delle Americhe che gli Stati Uniti non sono riusciti ad imporre a tutto il continente come insieme), firmate precipitosamente da paesi disgraziati come il Perù, sono dei patti leonini dove gli Stati Uniti dettano tutte le condizioni e nulla concedono. Anche paesi più forti come il Cile, o perfino il Canada, sono usciti con le ossa rotte dalla piena integrazione con il grande fratello. Liberalizzazione selvaggia, mercato del lavoro ridotto in condizioni ottocentesche, disastri ambientali, concentrazione economica e ulteriore denazionalizzazione sono tra le conseguenze delle "alchine".
Alejandro Toledo, l'attuale presidente peruviano, si è precipitato a firmare la sua alchina addirittura tra il primo e il secondo turno delle elezioni che devono eleggere il suo successore. L'importante era farlo pur che fosse, impedendo a chi gli succederà di trattare, magari migliori condizioni.
Ad Alan García, che ha bisogno di far passare Ollanta Humala, il suo avversario nel ballottaggio, come un burattino nelle mani di Chávez, dell'integrazione latinoamericana non importa, anche se in questo modo nega una parte importante della storia del suo stesso partito, l'APRA.
García riprende una vulgata abbastanza diffusa a sinistra ed intollerabilmente stupida eppure ripetuta spesso. Questa afferma che con gli Stati Uniti non si dovrebbe fare affari. Chi può permettersi di non commerciare con la prima economia del mondo? Hugo Chávez non ha mai affermato che non si deve commerciare con gli Stati Uniti. Ci mancherebbe! Il problema è come commerciare. Il problema è avere la forza per imporre agli Stati Uniti condizioni eque che non trasformino l'intero continente in un'enorme maquilladora dove le leggi statunitensi prevalgano su quelle locali in qualunque controversia. Domandate al Canada cosa ne è stato delle sue leggi sull'ambiente delle quali andava orgoglioso. Sono state triturate dal NAFTA, l'alchina nordamericana. Domandate al Cile perché oggi esporta rame grezzo e non lavorato, uva e non vino? Perché così è stato ridotto dalla propria alchina che gli ha fatto perdere nell'export di prodotti finiti nella regione tutto quello che gli ha fatto guadagnare nell'export di prodotti grezzi o semilavorati verso gli Stati Uniti. Con un deficit nella bilancia di pagamenti globale, un aumento di disoccupazione e povertà e guadagni alle stelle per le poche mani che controllano l'export.
Alan García sta combattendo la sua seconda guerra sporca, dopo i crimini contro l'umanità per i quali è stato accusato durante la sua prima presidenza. Il suo governo fu corruzione, disoccupazione, iperinflazione e supinità agli interessi degli Stati Uniti. Per evitare la sua padella i peruviani nel 1990 saltarono nella brace fujimorista. Oggi le destre voteranno per lui compatte.
Gennaro Carotenuto www.gennarocarotenuto.it/dblog/storico.asp

Dai Papà


"Dai papà, accompagnami. Ho bisogno di prendere un po' di fischi".
Di Gennaro Carotenuto

La scalmanata Letizia Moratti ha teso una penosa imboscata alla Repubblica nata dalla Resistenza ed alla sua festa più bella, il 25 aprile.
La scalmanata, che per cinque anni ha torturato il nostro futuro torturando la scuola pubblica, l'università e la ricerca e adesso ha bisogno di photo opportunity per scalare il posto di sindaco di Milano, dopo aver ignorato per i precedenti 61 anni della sua vita la ricorrenza, ieri ha finalmente avuto delle resipiscenze resistenziali. Meglio tardi che mai?
Non proprio, visto che il suo scopo non era cantare "Bella Ciao". Ha percorso appena 95 metri di corteo, si è fatta le sue belle foto e poi senza che in nessun modo la sua incolumità fosse minacciata da nessuno, è tornata a casa a fare la vittima per l'intolleranza della sinistra.
Primo punto. Da una parte esiste una sempre più insopportabile e condivisa intolleranza benpensante verso ogni forma di protesta e contestazione. Ogni forma. Semplicemente la classe dirigente non deve essere contestata. E' sempre condannabile l'aggressione fisica. E' generalmente condannabile il danneggiamento di oggetti. Ma i fischi? Se un tenore stecca? Se un film non ci piace? Se una ministra scalmanata ha distrutto l'educazione in Italia e poi viene perfino a provocare e ad offendere il 25 aprile?
D'accordo, ha avuto quello che voleva e forse era più intelligente non darglielo. Ha teso un'imboscata per oscurare la grande manifestazione democratica. Ma nell'imboscata è caduto chi l'ha fischiata o chi si è sentito in dovere di condannare qualche fischio?
Ma siamo sicuri che fischiare qualcuno che non ci piace sia da considerarsi una brutalità? Siamo sicuri che non vada difeso il diritto a fischiare? E se qualcuno si sentisse insultato dalla clacque pagata per applaudire Moratti e il suo capo? Aboliremmo anche gli applausi?
Si sta conformando una società liberale dove tutto è già ingessato (per l'economia si fa come dice l'FMI e per la morale come dice Ruini) e dove l'unica libertà concessa è quella di telecomando. Cambiare canale. Non vi piace la Moratti in TV? Cambiate canale. Non vi piace la Moratti in corteo? Cambiate aria, Milano è grande per passeggiare e lei ha diritto. Siamo sicuri?
Secondo punto. Corso Buenos Aires a Milano un paio di mesi fa. Ignazio La Russa e i suoi ultras organizzarono una gazzarra in occasione della famosa marcia dei commercianti. Bipartisan nominalmente ma non nei fatti. Il candidato sindaco del centrosinistra Ferrante fu insultato pesantemente dal primo all'ultimo metro e Romano Prodi fu indotto a non partecipare. Nessuno si stracciò le vesti per il diritto di Ferrante e Prodi.
In quel caso la contestazione fu pensata, organizzata, preannunciata e messa in atto con metodi squadristi mentre Silvio Berlusconi faceva il suo bagnetto di folla con la sua risata falsa stampata in faccia. Il 25 aprile, la nostra festa l'imboscata l'ha tesa la Moratti a chi l'ha opportunamente quanto civilmente contestata. Ma contestare non si può più, in nessuna forma. Che brutto paese.
PS Chi ha attaccato la Brigata ebraica è un bastardo ignorante.
Gennaro Carotenuto http://www.gennarocarotenuto.it/dblog/storico.asp

22.4.06

Il Centrosinistra ha vinto?

Il Centrosinistra ha vinto (?) solo grazie ai voti degli italiani all'estero. Io penso che sia dovuto al fatto che a loro non arriva la propaganda mediatica del Duce di Arcore e dei suoi dipendenti. Su questo il Centrosinistra dovrà meditare seriamente. Possiamo avere le più belle idee del mondo ma se ce le raccontiamo tra noi.... Ieri ho seguito lo scrutinio in un seggio della Valtellina, Lega e Forza Italia hanno fatto il pieno di voti in un paesino di montagna dove votavano per il 90 % famiglie di lavoratori dei quali Berlusconi ha detto che i loro figli non sono uguali a quelli di imprenditori e professionisti!!! La sinistra deve uscire dalle proprie stanze,finirla con i convegni dove ci si parla addosso, smettere di rincorrere la destra e tornare a parlare alla gente oppure attendiamoci lunghi anni bui. Nell'attesa io me ne vado a disintossicarmi per sei mesi all'anno a Cuba, Paese libero e orgoglioso della sua indipendenza, dove le regole sono chiare e uguali per tutti. Manca la democrazia e la libertà di stampa? Dipende cosa si intende per democrazia e libertà di stampa, non mi sembra che in Italia ci sia libertà di stampa, c'è la libertà di esprimere, dietro lauti stipendi, le opinioni dei padroni dei media, che è un'altra cosa. In quanto alla democrazia.... basti pensare che le prigioni sono piene di disperati che rubano per sopravvivere o che si "fanno" per sopportare una realtà insopportabile, mentre i veri delinquenti occupano le leve di comando. Non vedo più vie di uscita, l'Italia è un Paese vittima di se stesso, un Paese in cancrena con medici curanti incompetenti.Auguri....
Di Eliobono (inviato il 11/04/2006 @ 12:43:31)

20.4.06

Nando Dalla Chiesa: Ho visto

"Ho visto approvare in Parlamento la legge sul falso in bilancio il giorno dopo l'11 settembre. Di corsa, per onorare con il nostro lavoro - così ci venne detto - i morti di New York. Ho visto la commissione giustizia del Senato prolungare i suoi lavori dopo la mezzanotte per tre leggi in cinque anni: per il falso in bilancio, per la Cirami, per l'immunità delle più alte cariche dello Stato.Ho visto aprire l'ultima legislatura con una legge ad personam, quella che abolisce l'imposta di successione sui patrimoni più grandi. E l'ho vista chiudere con una legge ad personam, quella che abolisce l'appellabilità delle sentenze di assoluzione.Ho visto il Parlamento decidere quali magistrati possono o non possono restare in servizio, alzando e abbassando l'età pensionabile secondo le convenienze: fuori Borrelli dentro Carnevale.Ho visto il Parlamento decidere quali magistrati possono dirigere gli uffici giudiziari più delicati. Insomma, ho visto il Parlamento scegliere i giudici.Ho visto più di mezzo Senato applaudire in piedi l'appoggio alla guerra preventiva in Iraq. Ho visto la standing ovation della maggioranza e i sorrisi di festa, in attesa dei bombardamenti dei giorni dopo. Ho visto sbeffeggiare le senatrici che si battevano per le quote rosa. Le ho viste sommerse dagli sberleffi della maggioranza. Le ho sentite chiamare "vacca" e "gallina".Ho visto togliere ai giudici di pace la competenza sugli incidenti stradali più gravi. Lavoravano troppo velocemente creando problemi alle assicurazioni. Anche alla Mediolanum.Ho visto portare nel Parlamento repubblicano una legge per equiparare le brigate nere di Salò ai combattenti delle forze armate e ai partigiani.Ho visto violare il regolamento del Senato anche sei volte in due giorni. Ho visto violare la Costituzione in presenza della seconda autorità dello Stato. A volte invocando precedenti inesistenti. Altre volte senza precedenti.Ho visto un parlamentare svenire a un passo dall'infarto per l'indignazione, di fronte al numero legale ottenuto più volte senza pudore. L'ho visto steso a terra, insultato e fischiato dagli avversari che lo accusavano di perdere tempo.Ho visto censurare o bloccare negli uffici interrogazioni critiche verso il governo o verso esponenti della maggioranza; ho visto funzionari solerti mutilare i diritti costituzionali dei parlamentari.Ho visto rifare mezza Costituzione come niente, da personaggi senza storia. Per liberare da ogni controllo di garanzia e da ogni contrappeso il potere di chi vince le elezioni. Per mettere lo Stato ai piedi dell'uomo più ricco e potente del paese.Ho visto barattare pubblicamente in aula l'unità del Paese con gli interessi televisivi del Capo del Governo.Ho visto un senatore votare per cinque, per dare alla sua maggioranza il numero legale. Ho visto tollerare anche quindici voti di assenti per volta.Ho visto stabilire il tempo massimo di un giorno per discutere in seconda votazione la riforma di mezza Costituzione.Ho visto fischiare in un'aula parlamentare il Capo dello Stato mentre il presidente del Senato leggeva il testo del rinvio alle Camere della legge di riforma dell'ordinamento giudiziario.Ho visto scritto nella relazione ufficiale della commissione antimafia che la mafia non porta voti, che il controllo del voto da parte di Cosa Nostra è "uno dei miti più a lungo e pervicacemente sostenuti".Ho visto Giovanni Falcone commemorato sull'autostrada per Punta Raisi, località Cinisi, da un ministro che aveva sostenuto che dobbiamo convivere con la mafia.Ho visto un ministro definire il carcere di Cagliari un albergo a cinque stelle pochi giorni prima che vi si uccidessero due detenuti.Ho visto leggi importanti e sulle quali era stata annunciata una dura opposizione votate in Senato alla presenza di poche decine di esponenti della minoranza.Ho visto decine di senatori dell'opposizione lavorare seriamente ed essere trattati come incapaci o complici del governo. Ho visto sospetti ingiusti. Ho visto fiducie ingiuste.Ho visto uomini dello Stato oggetto di insolenze e di accuse sanguinose, grazie a un uso prepotente della immunità parlamentare.Ho visto chiamare tutti i manifestanti di Genova violenti e terroristi e assicurare ufficialmente che nel carcere di Bolzaneto non ci furono violenze. Ho visto negare una commissione d'inchiesta su Genova per non interferire con il lavoro della magistratura. Ho visto dimenticare questo principio per istituire la commissione Telekom Serbia.Ho visto ridere in faccia alla richiesta di maternità o paternità assistite di persone non felici.Ho visto esibire i fazzoletti padani a un metro dal tricolore sulle bare nei funerali di Stato.Ho visto prolungare la durata del Parlamento per uso personale. Per ottenere l'impunità in un processo, per monopolizzare le televisioni. Così ho visto sfregiare, nel mio Paese, il più grande simbolo della democrazia."
Nando Dalla Chiesa